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LA FINE DELL'UOMO È LA FINE DEI TEMPI

  È innegabile che le forze del male si siano scatenate contro l'umanità, e in particolare contro la famiglia. Ma ciò che sta accadendo ...

domenica 31 gennaio 2021

LA DEFINISCONO LA PICCOLA MIAMI, MA È SEMPLICEMENTE CROTONE.

Abbiamo un bene sotto i nostri occhi e non riusciamo ad apprezzarlo, anzi, lo denigriamo a tutti i costi e tendiamo a distruggere anche quanto di buono e positivo si riscontra. Penso che la città, per avere un cambiamento, debba cambiare in primis noi cittadini, affinchè ci renda consapevoli dei problemi che esistono e continuano a persistere.

Mi confronto spesso con i miei colleghi provenienti da altre regioni d’Italia, fra cui, dirigenti del nostro istituto bancario, che appena atterrano a Crotone si trovano a due passi al centro, che dicono: “bello, ma poco curato”. Poi si trovano d’estate nel lungomare con tanti punti di ristoro e luoghi per meditare come lunga passerella nel mare, le palme che richiamano un po’ i paesaggi tipici americani, ovviamente in piccolo, ma siamo comunque in Italia.

Il movimento e la movida diventa il cuore pulsante della città; nello stesso tempo non mancano lungo i lidi, i tratti di luoghi tranquilli, su cui s’incontrano famiglie e amici, fidanzatini per mano che passeggiano. “E’ una piccola Miami”, dicono i miei colleghi che visitano per la prima volta città, se aggiungi, che nel breve raggio c’è: porto, aeroporto, stazione ferroviaria, insomma tutto a portata di mano. Peccato, però che tutte le strutture sono poche funzionanti. Invito a tutti alla riflessione e a intervenire propositivamente, sperando che la politica possa dare il meglio di se, altrimenti perseverare sulla scia dell’immobilismo si rischia di perdere anche quel poco di buono rimasto.

sabato 23 gennaio 2021

VIABILITA’ CROTONESE, DIVISI COME GUELFI E GHIBELLINI, SENZA UNA VISIONE UNICA IL TERRITORIO MUORE.


A Crotone, in ogni dibattito, si rischia una contrapposizione che può sfociare in serie rivalità da richiamare quelle tra "Guelfi e Ghibellini". Prevalgono sempre due o più fazioni, ma la divisione è anche fra le stesse fazioni, che non sono soltanto sulla base del bene comune, ma spesso basati su sterili e pretestuosi motivi ideologici che influenzano seriamente le sorti della città. Il territorio Jonico, ancora di più quello crotonese, è stato messo ai margini e isolato dal resto del mondo, dovuto alle inadeguate infrastrutture, una strada statale 106 pericolosa, una ferrovia utilizzata solo per le littorine di un tempo, un aeroporto a continuo rischio chiusura, un porto inutilizzabile. Le gravi politiche locali degli ultimi decenni hanno condannato la città a un totale isolamento e arretratezza, causa anche dei tanti mali che l’affliggono dal punto di vista socio-culturale. Nonostante tutto siamo sempre divisi, distanti e *si è impossibilitati* di portare avanti un progetto. Sulla viabilità oggi, a Crotone, nasce un'altra insinuazione, che serpeggia su tutti i tavoli di conferenze: da che parte andare? Verso Corigliano – Rossano o verso Catanzaro? Una questione che sta diventando ridicola e preoccupante, che schiaccerà ogni speranza per lo sviluppo, ancor di più oggi che è stato approvato il programma straordinario Next Generation EU(Ngeu), noto come Recovery Fund; il fondo speciale, volto a finanziare la ripresa economica nei prossimi anni con l’emissione di titoli europei, servirà a sostenere progetti e riforme strutturali stabilite da piani di riforme e investimenti. Peccato, però, che dalla fascia jonica non sono stati presentati neanche i progetti, rischiando di perdere veramente l’ultima possibilità di sviluppo. Potremmo ancora affrettarci, visto che c’è qualche mese per presentare il nostro Recovey Plan alla Commissione Europea che potrà essere discusso entro il mese di Giugno2021: ma saremo in grado? O continueremo a dividerci ? Potremmo sostenere la realizzazione del megalotto 9, che parte dell’Aeroporto Sant'Anna fino a Mandatoriccio, così accontenterebbe i signori che guardano a nord da Crotone, ma gli stessi, in questi giorni fanno “ ferro e fuoco “ contro chi vuole anche la realizzazione della variante del megalotto 6 che parte da Simeri Crichi alla località Passovechio. Purtroppo i pregiudizi sono tanti, e non dovrebbero esistere, poiché le due opere non si contrastano; la prima potrebbe essere finanziata con i recovery fund, la seconda, invece, che raggiunge il percorso da sola, sarà finanziata con la programmazione fondi CEE 2021-2027 che la Giunta regionale in questi giorni ha concesso il parere di compatibilità finanziaria sulla proposta di Delibera per la progettazione della variante. Certo, quest’ultima può essere condivisa o meno, ma di sicuro l’infrastruttura è totalmente conciliabile e condivisibile con il megalotto Sant’Anna – Mandatoriccio.
Crotone e il suo territorio possono ammodernarsi solo se si aprirà a Nord e a Sud, altrimenti faremo la fine di questi ultimi anni, messi in un angolino sotto l’egemonia di Catanzaro da una parte e quella di Cosenza dall’altra.  Ora ci vuole solo *unità* , ogni politico locale, provinciale regionale e del Parlamento *dovrà* avere una visione seria e
unitaria per lo sviluppo di una area Vasta del versante Jonico. Ora o mai più.
 

giovedì 21 gennaio 2021

Antica Kroton un'opera che non dovrà dividerci.

 

In questi ultimi giorni si parla tanto del progetto “Antica Kroton”: amministratori, cittadini e professionisti pongono le giuste osservazioni per come utilizzare al meglio i fondi per la realizzazione di questa grande opera, facendo suscitare ovviamente tante considerazioni. In parte sono costruttive opposizioni, basate sulla metodologia tra le esigenze storiche e quelle di natura tecnico-scientifiche, che generano interventi concettualmente giusti,  ma materialmente inadattabili e quasi impossibili per i tanti motivi che si conoscono. 

Bisogna prima di tutto ricordare che è trascorso un lunghissimo tempo (stiamo parlando di un progetto finanziato nel 2011) che doveva terminarsi nel 2023, e fino a oggi non è stato fatto nulla. Non si capisce l’inerzia, tuttora non sono emerse valide motivazioni e/o responsabilità per cui un cospicuo finanziamento è fermo da tempo; fra l’altro, il contributo iniziale ammontava a ben cento milioni di euro, poi a seguire è stato ridotto a sessanta milioni, un investimento che la città avrebbe dovuto tenersi stretto, una pioggia di danari caduti come manna dal cielo, ed invece ! Passa oltre un decennio e dell’antica Kroton non è stata riportata alla luce neanche una pietra. 

Una cospicua somma del finanziamento sarebbe dovuta servire per la bonifica dei rifiuti giacenti in quel terreno, ma come si sa parte dei fondi sono stati decurtati, pertanto, è impossibile procedere con la bonifica di quel sito dove giacciono scorie industriali. Senza lo smaltimento dei rifiuti quell’area non può essere toccata e, proprio per questo, è bene porsi una domanda: come è possibile effettuare scavi sulla vecchia zona industriale a rischio di ulteriori contaminazioni ? Un’ area oggetto di serie polemiche, la politica a nome della bonifica da decenni ha cavalcato campagne elettorali a scopi clientelari. Che si dica la verità ! Quel sito è totalmente incompatibile con una campagna scavi, per di più, è situato proprio a ridosso della strada statale 106. 

L’amministrazione attuale non può fare nessuna scelta, se non quella di evitare la perdita del finanziamento e spendere nel migliori dei modi i soldi per fare emergere parte dello splendore di un tempo della città pitagorica, è necessario quindi adeguarsi alle rigide direttive del Ministero e della regione, le quali indirizzano per una rimodulazione del progetto.  Tutti vorrebbero alla luce l’antica Kroton, ma bisogna fare i conti con la realtà e con i tempi che, ahimè, oggi sono così ridotti. Una seria campagna scavi comporta il tempo minimo di un lustro e nel caso dei lavori nelle piazze sono state rilevate anomalie riferibili a possibili strutture antiche dai 2,10 ai 4 metri. Un intervento in profondità richiede nuovi progetti che necessitano il vaglio del Ministero per i Beni e le Attività Culturali e il parere favorevole del Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici.

 Si farà ancora in tempo ? In dieci anni è stata attivata una sola misura del bando, quella concernente la scuola di San Francesco, che sarebbe destinata a polo museale e sede della Soprintendenza. Da tutti i fronti arriva la tesi per la rimodulazione tecnica ed evitare lunga campagna scavi lo stesso Ministero ha previsto di spostare gli interventi su Capo Colonna e il castello. E’ necessario creare unità, continuare a dividerci potrebbe portare incresciose conseguenze, financo la perdita totale del finanziamento. Dovrà prevalere un forte senso di responsabilità, Crotone vive da anni una situazione drammatica, reduce di un anno di commissariamento e il 2020 ha  segnato profondamente le attività commerciali ed imprenditoriali. Questo non è il tempo per dividerci, come comunità, bisogna  affrontare insieme i disagi e le difficoltà che i tempi ci impongono. Lo spirito che anima l’Amministrazione comunale continua senz’altro a  essere fiduciosi e dovrà guardare avanti, nella speranza che, presto, Crotone possa ritornare una città sorridente.

 

 

lunedì 18 gennaio 2021

CON IL RITORNO ALLE URNE NON CAMBIERÀ NULLA.


Non mi illudo più, in questo mondo globalizzato, qualsiasi nuovo governo che nascerà non cambierà le sorti dell'Italia, e penso che tutto questo non avverrà più nelle altre nazioni occidentali. La democrazia oramai si è consumata, si è trasformata in dispotismo, derivante dai poteri, dalla massoneria internazionale, dalle multinazionali; non si riesce più a intravedere il disegno per una grande politica, ma tutto va verso il declino.La Democrazia oramai è inadattabile a questo mondo, è lontana dai grandi valori e i principi di un tempo, quando il  popolo diventava protagonista della vita pubblica e, attraverso il voto, si dava vita a grandi partiti, dove le masse divennero protagoniste della vita politica delle democrazie occidentali.

giovedì 7 gennaio 2021

 La questione ambientale a Crotone va sottoposta oggi ad un serio approfondimento e dovrà diventare un tema centrale nella discussione pubblica. Ora più che mai spetta alla politica e all’amministrazione fare il passo in avanti, sapere affrontare e fornire risposte concrete atte a migliorare la qualità della vita e la salute dei cittadini, iniziando proprio dalle origini della questione, quando lo sviluppo industriale di questa città ha compromesso, per certi versi, il futuro delle nuove generazioni. 

Non si può far finta di niente; bisogna lottare perché Crotone possa ritornare a splendere. Oggi deve essere per tutti noi il momento di assumere una certa “consapevolezza ambientale”, ossia il senso di responsabilità e di tutela dell’ambiente in cui viviamo, utilizzando in modo equilibrato e sostenibile le risorse a disposizione e cercando di ridurre l’inquinamento prodotto da tale utilizzo. 

La consapevolezza ambientale, in altre parole, ci permette di capire che recare danno all’ambiente significa anche recare danno all’economia. Non si potrà percepire benessere a Crotone se si persevererà su questa scia: la nostra città non avrà mai possibilità di soddisfare i bisogni della gente.

A dire il vero, oggi, con la nuova Amministrazione guidata da Vincenzo Voce, il primo passo verso la raccolta differenziata è stato compiuto: infatti, in data 22 dicembre, il Consiglio Comunale ha deliberato un nuovo contratto con l’azienda municipalizzata "Akrea", mediante il quale si prevede un aumento di circa 500.000,00 euro per l’acquisto di nuovi mezzi utili ad avviare la raccolta differenziata in città. Nello stesso tempo sarebbe opportuno realizzare un impianto di Compostaggio, come proposi ai sindaci dei comuni della Provincia di realizzare un impianto di compostaggio accanto alla stazione TERNA di Santa Domenica- Scandale, a due passi da Crotone, utile per l'immissione immediata di Energia elettrica. Inviavi la manifestazione di interesse, che qualche anno prima avevo inoltrato anche in regione Calabria, indicando il sito su cui ubicare l’impianto di compostaggio “ di qualità”, con digestione anaerobica, che tratta l’umido da Raccolta Differenziata in recupero energetico. 

A mio parere, però, a Crotone non è sufficiente solo questo sistema di raccolta per ridurre l'enorme quantità di rifiuti prodotti ogni giorno. Basta guardare attorno per vedere quanti inutili imballaggi riempiono i nostri contenitori dei rifiuti dopo la spesa. 

Dovrebbe essere contemporaneamente avviata una campagna di sensibilizzazione volta alla produzione consapevole di quantità ridotte di rifiuti, incentivando, magari, per alcuni prodotti, il vuoto a rendere o l'erogazione alla spina (latte, detersivi, acqua) in appositi distributori da posizionare strategicamente, limitare l'acquisto di oggetti avvolti in diversi strati di involucri, fornirsi di borse in stoffa o borse riutilizzabili per fare la spesa, fare continuo uso di contenitori vuoti (bottiglie in vetro, sacchetti di carta, scatole ecc.), evitare gli usa e getta, preferire, in sostituzione di tali oggetti, ciò che è lavabile e riutilizzabile (stoviglie, posate) o ricaricabile (batterie), bere l'acqua del rubinetto, previa garanzia di controlli sistematici e periodici. 

Tutto ciò contribuirebbe alla formazione di buone abitudini e, ad ogni modo - occorre essere chiari e realisti - costituirebbe solo la prima fase del lavoro: affinché si arrivi a pieno regime e si possa guadagnare un’alta percentuale di R.D. passerà tantissimo tempo, forse 10 ann, la città resterà comunque in stato di emergenza. Si continueranno a fare gli ammassi e si sommeranno a quelli stoccati all’interno degli ex stabilimenti della vecchia Pertusola, dove tutt'ora giacciono 528mila tonnellate di rifiuti metallici, e a quelli esistenti nella fascia costiera prospiciente la zona industriale, tra la foce del fiume Esaro a sud e quella del fiume Passovecchio a nord.

E allora veramente crediamo che a Crotone basti la sola raccolta differenziata? E dei rifiuti esistenti cosa facciamo ? Non bisogna pensare anche allo smaltimento degli ammassi? 

La mia idea, previa consultazione pubblica dei cittadini, è quella sostenuta dal presidente dell’Ass. Paideia, Luigi Bitonti, con il quale abbiamo spesso contribuito alla crescita del dibattito. Sarebbe opportuno trovare una soluzione per risolvere entrambe le problematiche, cioè la rimozione dei rifiuti domestici e nello stesso tempo lo smaltimento dei rifiuti ammassati nella città. 

Dobbiamo esseri seri, senza strumentalizzare l’argomento: sappiamo tutti che le biomasse a Crotone sono alimentate a legna, in gran parte proveniente dalla Sila; cosa che, in parte, costituisce ad alimentare una seria preoccupazione a causa del disboscamento in atto. Inoltre, secondo alcune fonti giornalistiche, pare che le stesse siano adibite anche allo smaltimento di materiale plastico, quindi inquinano, il territorio. Alla luce dei fatti, non si può far finta di niente, per questo sostengo l’idea che una di queste tre centrali a biomasse presenti sul territorio della provincia di Crotone possa essere trasformata in un Termovalorizzatore pubblico a servizio dell’ATO provinciale di Crotone, in modo da consentire uno smaltimento completo, inclusi i rifiuti giacenti in alcune discariche cittadine. Termovalorizzatore, discarica o rifiuti fuori regione (che implica un significativo aumento della TARI) rappresentano le soluzioni nel breve periodo, sulle quali intendiamo comunque consultare i cittadini. Queste soluzioni sono finalizzate a smaltire l'indifferenziato. È evidente che a regime, con la raccolta differenziata diffusa in ogni singola abitazione della città, sarà sempre inferiore l'apporto dei rifiuti nel termovalorizzatore o discarica.

Oltre a questo, studiare, magari, anche un nuovo sistema tecnologico di depurazione dei fumi, come avviene nelle principali città europee, dove gli scarti in ingresso vengono convogliati nei forni di combustione. Il calore generato dalla combustione viene recuperato per la produzione di vapore e questo, espandendosi, aziona una turbina che produce energia elettrica, immettendola direttamente in rete e ottenendone profitto. Ecco un esempio di ricchezza generata dai rifiuti.

Nelle more, per realizzare le ipotesi sopradescritte, al fine di trovare un’immediata risoluzione all’attuale problematica si potrebbe ricorrere presso la società privata “Sovreco S.p.a.”, la quale gestisce  la discarica di Columbra, che è formata da due impianti, uno per lo smaltimento di rifiuti non pericolosi, e l’altro  per lo smaltimento di rifiuti industriali, il primo, come ben noto, è quasi saturo, il secondo si tratta di due grosse vasche vuote, una delle quali potrebbe essere concessa al comune per lo smaltimento dei rifiuti urbani di Crotone, anziché accogliere quelli provenienti da fuori regione, in modo che per dieci anni la città risolverebbe la problematica, un giusto intervento dal privato a una soluzione definitiva pubblica.

Siamo in grado a Crotone, una volta per sempre, di essere compatti e decisi a risolvere l’annoso problema dei rifiuti?