Abbiamo un bene sotto i nostri occhi e non riusciamo ad apprezzarlo, anzi, lo denigriamo a tutti i costi e tendiamo a distruggere anche quanto di buono e positivo si riscontra. Penso che la città, per avere un cambiamento, debba cambiare in primis noi cittadini, affinchè ci renda consapevoli dei problemi che esistono e continuano a persistere.
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LA FINE DELL'UOMO È LA FINE DEI TEMPI
È innegabile che le forze del male si siano scatenate contro l'umanità, e in particolare contro la famiglia. Ma ciò che sta accadendo ...

domenica 31 gennaio 2021
LA DEFINISCONO LA PICCOLA MIAMI, MA È SEMPLICEMENTE CROTONE.
sabato 23 gennaio 2021
VIABILITA’ CROTONESE, DIVISI COME GUELFI E GHIBELLINI, SENZA UNA VISIONE UNICA IL TERRITORIO MUORE.
giovedì 21 gennaio 2021
Antica Kroton un'opera che non dovrà dividerci.
Bisogna prima di tutto ricordare che è trascorso un lunghissimo tempo (stiamo parlando di un progetto finanziato nel 2011) che doveva terminarsi nel 2023, e fino a oggi non è stato fatto nulla. Non si capisce l’inerzia, tuttora non sono emerse valide motivazioni e/o responsabilità per cui un cospicuo finanziamento è fermo da tempo; fra l’altro, il contributo iniziale ammontava a ben cento milioni di euro, poi a seguire è stato ridotto a sessanta milioni, un investimento che la città avrebbe dovuto tenersi stretto, una pioggia di danari caduti come manna dal cielo, ed invece ! Passa oltre un decennio e dell’antica Kroton non è stata riportata alla luce neanche una pietra.
Una cospicua somma del finanziamento sarebbe dovuta servire per la bonifica dei rifiuti giacenti in quel terreno, ma come si sa parte dei fondi sono stati decurtati, pertanto, è impossibile procedere con la bonifica di quel sito dove giacciono scorie industriali. Senza lo smaltimento dei rifiuti quell’area non può essere toccata e, proprio per questo, è bene porsi una domanda: come è possibile effettuare scavi sulla vecchia zona industriale a rischio di ulteriori contaminazioni ? Un’ area oggetto di serie polemiche, la politica a nome della bonifica da decenni ha cavalcato campagne elettorali a scopi clientelari. Che si dica la verità ! Quel sito è totalmente incompatibile con una campagna scavi, per di più, è situato proprio a ridosso della strada statale 106.
L’amministrazione attuale non può fare nessuna scelta, se non quella di evitare la perdita del finanziamento e spendere nel migliori dei modi i soldi per fare emergere parte dello splendore di un tempo della città pitagorica, è necessario quindi adeguarsi alle rigide direttive del Ministero e della regione, le quali indirizzano per una rimodulazione del progetto. Tutti vorrebbero alla luce l’antica Kroton, ma bisogna fare i conti con la realtà e con i tempi che, ahimè, oggi sono così ridotti. Una seria campagna scavi comporta il tempo minimo di un lustro e nel caso dei lavori nelle piazze sono state rilevate anomalie riferibili a possibili strutture antiche dai 2,10 ai 4 metri. Un intervento in profondità richiede nuovi progetti che necessitano il vaglio del Ministero per i Beni e le Attività Culturali e il parere favorevole del Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici.
Si farà ancora in tempo ? In dieci anni è stata attivata una sola misura del bando, quella concernente la scuola di San Francesco, che sarebbe destinata a polo museale e sede della Soprintendenza. Da tutti i fronti arriva la tesi per la rimodulazione tecnica ed evitare lunga campagna scavi lo stesso Ministero ha previsto di spostare gli interventi su Capo Colonna e il castello. E’ necessario creare unità, continuare a dividerci potrebbe portare incresciose conseguenze, financo la perdita totale del finanziamento. Dovrà prevalere un forte senso di responsabilità, Crotone vive da anni una situazione drammatica, reduce di un anno di commissariamento e il 2020 ha segnato profondamente le attività commerciali ed imprenditoriali. Questo non è il tempo per dividerci, come comunità, bisogna affrontare insieme i disagi e le difficoltà che i tempi ci impongono. Lo spirito che anima l’Amministrazione comunale continua senz’altro a essere fiduciosi e dovrà guardare avanti, nella speranza che, presto, Crotone possa ritornare una città sorridente.
lunedì 18 gennaio 2021
CON IL RITORNO ALLE URNE NON CAMBIERÀ NULLA.
giovedì 7 gennaio 2021
La questione ambientale a Crotone va sottoposta oggi ad un serio
approfondimento e dovrà diventare un tema centrale nella discussione pubblica.
Ora più che mai spetta alla politica e all’amministrazione fare il passo in
avanti, sapere affrontare e fornire risposte concrete atte a migliorare la
qualità della vita e la salute dei cittadini, iniziando proprio dalle origini
della questione, quando lo sviluppo industriale di questa città ha compromesso,
per certi versi, il futuro delle nuove generazioni.
Non si può far finta di niente; bisogna lottare perché Crotone possa
ritornare a splendere. Oggi deve essere per tutti noi il momento di assumere
una certa “consapevolezza ambientale”, ossia il senso di responsabilità e di
tutela dell’ambiente in cui viviamo, utilizzando in modo equilibrato e
sostenibile le risorse a disposizione e cercando di ridurre l’inquinamento
prodotto da tale utilizzo.
La consapevolezza ambientale, in altre parole, ci permette di capire che
recare danno all’ambiente significa anche recare danno all’economia. Non si
potrà percepire benessere a Crotone se si persevererà su questa scia: la nostra
città non avrà mai possibilità di soddisfare i bisogni della gente.
A dire il vero, oggi, con la nuova Amministrazione guidata da Vincenzo Voce, il primo passo verso la raccolta differenziata è stato compiuto: infatti, in data 22 dicembre, il Consiglio Comunale ha deliberato un nuovo contratto con l’azienda municipalizzata "Akrea", mediante il quale si prevede un aumento di circa 500.000,00 euro per l’acquisto di nuovi mezzi utili ad avviare la raccolta differenziata in città. Nello stesso tempo sarebbe opportuno realizzare un impianto di Compostaggio, come proposi ai sindaci dei comuni della Provincia di realizzare un impianto di compostaggio accanto alla stazione TERNA di Santa Domenica- Scandale, a due passi da Crotone, utile per l'immissione immediata di Energia elettrica. Inviavi la manifestazione di interesse, che qualche anno prima avevo inoltrato anche in regione Calabria, indicando il sito su cui ubicare l’impianto di compostaggio “ di qualità”, con digestione anaerobica, che tratta l’umido da Raccolta Differenziata in recupero energetico.
A mio parere, però, a Crotone non è sufficiente solo questo sistema di
raccolta per ridurre l'enorme quantità di rifiuti prodotti ogni giorno. Basta
guardare attorno per vedere quanti inutili imballaggi riempiono i nostri
contenitori dei rifiuti dopo la spesa.
Dovrebbe essere contemporaneamente avviata una campagna di
sensibilizzazione volta alla produzione consapevole di quantità ridotte di
rifiuti, incentivando, magari, per alcuni prodotti, il vuoto a rendere o
l'erogazione alla spina (latte, detersivi, acqua) in appositi distributori da
posizionare strategicamente, limitare l'acquisto di oggetti avvolti in diversi
strati di involucri, fornirsi di borse in stoffa o borse riutilizzabili per
fare la spesa, fare continuo uso di contenitori vuoti (bottiglie in vetro,
sacchetti di carta, scatole ecc.), evitare gli usa e getta, preferire, in
sostituzione di tali oggetti, ciò che è lavabile e riutilizzabile (stoviglie,
posate) o ricaricabile (batterie), bere l'acqua del rubinetto, previa garanzia
di controlli sistematici e periodici.
Tutto ciò contribuirebbe alla formazione di buone abitudini e, ad ogni modo
- occorre essere chiari e realisti - costituirebbe solo la prima fase del
lavoro: affinché si arrivi a pieno regime e si possa guadagnare un’alta
percentuale di R.D. passerà tantissimo tempo, forse 10 ann, la città resterà comunque in stato
di emergenza. Si continueranno a fare gli ammassi e si sommeranno a quelli
stoccati all’interno degli ex stabilimenti della vecchia Pertusola, dove
tutt'ora giacciono 528mila tonnellate di rifiuti metallici, e a quelli
esistenti nella fascia costiera prospiciente la zona industriale, tra la foce
del fiume Esaro a sud e quella del fiume Passovecchio a nord.
E allora veramente crediamo che a Crotone basti la sola raccolta
differenziata? E dei rifiuti esistenti cosa facciamo ? Non bisogna pensare
anche allo smaltimento degli ammassi?
La mia idea, previa consultazione pubblica dei cittadini, è quella
sostenuta dal presidente dell’Ass. Paideia, Luigi Bitonti, con il quale abbiamo
spesso contribuito alla crescita del dibattito. Sarebbe opportuno trovare una
soluzione per risolvere entrambe le problematiche, cioè la rimozione dei
rifiuti domestici e nello stesso tempo lo smaltimento dei rifiuti ammassati
nella città.
Dobbiamo esseri seri, senza strumentalizzare l’argomento: sappiamo tutti
che le biomasse a Crotone sono alimentate a legna, in gran parte proveniente
dalla Sila; cosa che, in parte, costituisce ad alimentare una seria
preoccupazione a causa del disboscamento in atto. Inoltre, secondo alcune fonti
giornalistiche, pare che le stesse siano adibite anche allo smaltimento di
materiale plastico, quindi inquinano, il territorio. Alla luce dei fatti, non si può far finta di niente, per
questo sostengo l’idea che una di queste tre centrali a biomasse presenti sul
territorio della provincia di Crotone possa essere trasformata in un
Termovalorizzatore pubblico a servizio dell’ATO provinciale di Crotone, in modo
da consentire uno smaltimento completo, inclusi i rifiuti giacenti in alcune
discariche cittadine. Termovalorizzatore, discarica o rifiuti fuori regione
(che implica un significativo aumento della TARI) rappresentano le soluzioni
nel breve periodo, sulle quali intendiamo comunque consultare i cittadini.
Queste soluzioni sono finalizzate a smaltire l'indifferenziato. È evidente che
a regime, con la raccolta differenziata diffusa in ogni singola abitazione
della città, sarà sempre inferiore l'apporto dei rifiuti nel termovalorizzatore
o discarica.
Oltre a questo, studiare, magari, anche un nuovo sistema tecnologico di
depurazione dei fumi, come avviene nelle principali città europee, dove gli
scarti in ingresso vengono convogliati nei forni di combustione. Il calore
generato dalla combustione viene recuperato per la produzione di vapore e
questo, espandendosi, aziona una turbina che produce energia elettrica,
immettendola direttamente in rete e ottenendone profitto. Ecco un esempio di
ricchezza generata dai rifiuti.
Nelle more, per realizzare le ipotesi sopradescritte, al fine di trovare
un’immediata risoluzione all’attuale problematica si potrebbe ricorrere presso
la società privata “Sovreco S.p.a.”, la quale gestisce la discarica di
Columbra, che è formata da due impianti, uno per lo smaltimento di rifiuti non
pericolosi, e l’altro per lo smaltimento di rifiuti industriali, il primo,
come ben noto, è quasi saturo, il secondo si tratta di due grosse vasche vuote,
una delle quali potrebbe essere concessa al comune per lo smaltimento dei
rifiuti urbani di Crotone, anziché accogliere quelli provenienti da fuori
regione, in modo che per dieci anni la città risolverebbe la problematica, un
giusto intervento dal privato a una soluzione definitiva pubblica.
Siamo in grado a Crotone, una volta per sempre, di essere compatti e decisi
a risolvere l’annoso problema dei rifiuti?