Bisogna prima di tutto ricordare che è trascorso un lunghissimo tempo (stiamo parlando di un progetto finanziato nel 2011) che doveva terminarsi nel 2023, e fino a oggi non è stato fatto nulla. Non si capisce l’inerzia, tuttora non sono emerse valide motivazioni e/o responsabilità per cui un cospicuo finanziamento è fermo da tempo; fra l’altro, il contributo iniziale ammontava a ben cento milioni di euro, poi a seguire è stato ridotto a sessanta milioni, un investimento che la città avrebbe dovuto tenersi stretto, una pioggia di danari caduti come manna dal cielo, ed invece ! Passa oltre un decennio e dell’antica Kroton non è stata riportata alla luce neanche una pietra.
Una cospicua somma del finanziamento sarebbe dovuta servire per la bonifica dei rifiuti giacenti in quel terreno, ma come si sa parte dei fondi sono stati decurtati, pertanto, è impossibile procedere con la bonifica di quel sito dove giacciono scorie industriali. Senza lo smaltimento dei rifiuti quell’area non può essere toccata e, proprio per questo, è bene porsi una domanda: come è possibile effettuare scavi sulla vecchia zona industriale a rischio di ulteriori contaminazioni ? Un’ area oggetto di serie polemiche, la politica a nome della bonifica da decenni ha cavalcato campagne elettorali a scopi clientelari. Che si dica la verità ! Quel sito è totalmente incompatibile con una campagna scavi, per di più, è situato proprio a ridosso della strada statale 106.
L’amministrazione attuale non può fare nessuna scelta, se non quella di evitare la perdita del finanziamento e spendere nel migliori dei modi i soldi per fare emergere parte dello splendore di un tempo della città pitagorica, è necessario quindi adeguarsi alle rigide direttive del Ministero e della regione, le quali indirizzano per una rimodulazione del progetto. Tutti vorrebbero alla luce l’antica Kroton, ma bisogna fare i conti con la realtà e con i tempi che, ahimè, oggi sono così ridotti. Una seria campagna scavi comporta il tempo minimo di un lustro e nel caso dei lavori nelle piazze sono state rilevate anomalie riferibili a possibili strutture antiche dai 2,10 ai 4 metri. Un intervento in profondità richiede nuovi progetti che necessitano il vaglio del Ministero per i Beni e le Attività Culturali e il parere favorevole del Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici.
Si farà ancora in tempo ? In dieci anni è stata attivata una sola misura del bando, quella concernente la scuola di San Francesco, che sarebbe destinata a polo museale e sede della Soprintendenza. Da tutti i fronti arriva la tesi per la rimodulazione tecnica ed evitare lunga campagna scavi lo stesso Ministero ha previsto di spostare gli interventi su Capo Colonna e il castello. E’ necessario creare unità, continuare a dividerci potrebbe portare incresciose conseguenze, financo la perdita totale del finanziamento. Dovrà prevalere un forte senso di responsabilità, Crotone vive da anni una situazione drammatica, reduce di un anno di commissariamento e il 2020 ha segnato profondamente le attività commerciali ed imprenditoriali. Questo non è il tempo per dividerci, come comunità, bisogna affrontare insieme i disagi e le difficoltà che i tempi ci impongono. Lo spirito che anima l’Amministrazione comunale continua senz’altro a essere fiduciosi e dovrà guardare avanti, nella speranza che, presto, Crotone possa ritornare una città sorridente.
Nessun commento:
Posta un commento