UN PO' DI CHIAREZZA. Premesso che le convocazioni degli organismi assembleari in modalità "da remoto", ha assunto in tutto il mondo particolare importanza a seguito del propagarsi dell'emergenza da Covid -19.
A tale scopo lo strumento normativo previsto era stato l'art.73 del d.l. 18 del 17 marzo 2020, convertito con modificazioni in legge n.27 del 24 aprile 2020. Il tutto è stato apportato al fine di garantire la partecipazione dei componenti in condizioni di sicurezza. La suddetta normativa, come è noto, è cessata con la fine dello stato di emergenza.
Il fenomeno attribuito alla causa pandemica, ancora di più oggi, dove spesso si annunciano nuove ondate ed impennate, costringe gli enti di adottare e/o modificare il regolamento al fine di garantire e gestire nel migliore dei modi il collegamento da remoto. Pertanto il comune di Crotone nel Consiglio del 5 agosto 2022 avrebbe dovuto deliberare le modifiche e integrazioni per lo svolgimento e la videoregistrazione delle sedute in via telematica e in presenza.
Un atto dovuto! Nulla di strano, anzi, ancor di più qualora dovessimo trovarci ulteriormente nelle spiacevoli cause Covid. In queste circostanze è necessario armonizzare lo svolgimento secondo i principi di buon andamento, imparzialità, efficienza, efficacia ed economicità così come previsto dalla Carta Costituzionale.
Nelle Commissioni Consiliari del comune di Crotone si è tanto discusso, addirittura alcuni membri dell'opposizione hanno dibattuto fino all'ultimo istante animatamente financo durante il Consiglio comunale, tant'e' che è stata abbandonata l'aula facendo venir meno il numero legale, per poi deliberare il punto in seconda convocazione, il quale è passato nella giornata successiva ad un'unanimità, alla presenza di 14 consiglieri. Questi ultimi hanno votato non perché favorevoli alle videoconferenze selvagge, come, ahimé! In questi giorni sembra che si voglia far passare, ma l'atto serve all'ente e ai consiglieri che vogliano adempiere ad un dovere istituzionale, cioè quello di normare le sedute a distanza. Cosa c'è, quindi, di strano? Rispetto a chi desidera che in qualunque seduta, financo nelle Commissioni, la modalità sia mista (in presenza e a distanza) liberamente, secondo piacimento del Consigliere.
Su questo argomento, io personalmente, ma anche il gruppo "Stanchi dei soliti" di cui rappresento, siamo da sempre contro le sedute da remoto (fra l'altro a me più convenienti, visto che spesso viaggio da Scandale), abbiamo accettato tuttavia la delibera così come proposta ieri in Consiglio comunale con senso di responsabilità al sol fine di regolarizzare una questione che fino a qualche giorno era priva di precisi regole, resta comunque valida l'ipotesi di demandare in Commissione per suggerimenti al fine solo di migliorare la proposta.
Ecco in linea generale il contenuto di delibera: la convocazione della seduta del Consiglio comunale, in modalità da remoto o mista debba essere prevista solo in casi straordinari ed eccezionali previo parere favorevole della Conferenza dei capigruppo che il Presidente del Consiglio comunale è obbligato a chiedere. Qualora la richiesta pervenga dai singoli consiglieri è doverosa e opportuna una preventiva comunicazione da parte degli stessi, motivata, da rendersi con modalità e termini del Regolamento, attraverso formale dichiarazione secondo i criteri stabiliti dal D.P.R. 445-2000.