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domenica 28 luglio 2024

CROTONE, NON BASTA IL PARCO PIÙ GRANDE D'EUROPA ORA IL PARCO PIÙ GRANDE DEL MONDO. E NOI ? SIAMO IN BALÌA DEI VENTI.


E così a Crotone non bastava il parco eolico più grande d'Europa; ora dovrà realizzarsi il parco più grande del mondo. I proprietari terrieri storici della città pitagorica si stanno ormai orientando verso la svendita totale dei propri terreni, fino al punto che in questo territorio, tra la zona industriale contaminata e le pale eoliche, non resterà neanche la possibilità di coltivare "mancu nu chilu i cipuddri". Vergogna! Passa tutto sotto silenzio e indifferenza, tranne i sardi che stanno combattendo per la propria terra. E i calabresi dove sono? Vergogna!

LA SVENDITA INIZIA CON 3.000,00 EURO A PALE 

I proprietari della località Giammiglione, tra Papanice e Apriglianello, a due passi da Scandale, dovrebbero (forse hanno già fatto) cedere il diritto di superficie per far sorgere i giganti del vento in cambio di 3.000 euro all'anno per ogni ettaro opzionato, nel caso in cui il progetto venga approvato e quindi possa essere realizzato. L'area si estende per chilometri, da nord, da Giammiglione, dove si vorrebbe fare la discarica ( già le discariche sempre .. ), fino a sotto Apriglianello e Papanice. Nelle vicinanze sorgerà invece l'altro mega progetto "Il Vituso", con pale fino a 180 metri.

Tanta gente non vuole combattere per la propria terra; io lo faccio, ma vi assicuro che sono solo! Basta vedere, su questi argomenti, i miei post sono una desolazione: non interagisce nessuno!

venerdì 26 luglio 2024

CROTONE, NON SOLO STOP ALLE DISCARICHE, MA ANCHE AI COSIDDETTI "GREEN, BIO", ECC.CHE STANNO DEVASTANDO SALUTE E TERRITORIO.


In data 22 luglio 2024, presso il Protocollo del comune, è stata presentata una richiesta per un Consiglio aperto, avente come ordine del giorno un solo punto: Piano regionale dei rifiuti e questione ambientale crotonese, proposte e iniziative, determinazioni. Non tanto il piano dei rifiuti, che le varie amministrazioni regionali da mezzo secolo gestiscono e giocano politicamente, anche sulla nostra pelle!  Ma il dramma principale è il proliferare di stabilmente definiti "green", "bio", ecc., che ci stanno uccidendo. Crotone sembra la vittima sacrificale.

Per la prima volta, utilizzando le parolone delle varie campagne elettorali “ Democrazia partecipata” dopo quasi 4 anni di attività amministrativa, ci siamo cimentati di chiedere un Consiglio dove tutti hanno la possibilità di intervenire. Infatti, sarà allargato anche ai sindaci del territorio, ai consiglieri, al presidente provinciale, alla giunta e al presidente regionali, oltre a tutte le rappresentanze politiche e sociali del territorio.

La questione ambientale (e sanitaria) di Crotone e provincia deve essere affrontata seriamente nella sua complessità e non può più essere sottovalutata, né tantomeno risoluzioni provvisorie, che poi puntualmente ogni amministrazione comunale, provinciale e regionale ne combinano di tutti i colori fino a vedere lo scempio che è ai nostri occhi.

La situazione è oramai di “emergenza”; dopo un lungo periodo, l’industria chimica ha fortemente segnato la città pitagorica, aggravata dalla costruzione di tre centrali a biomasse, una centrale a turbogas e un inceneritore di rifiuti ospedalieri, oggi di proprietà di A2A, la quale ha intenzione di triplicare lo smaltimento. Sono presenti parchi eolici dappertutto, uno dei quali è il più grande d’Europa. Inoltre, arrivano nuove richieste per l’installazione di pale nel mare e ci sono nuovi progetti per un gassificatore in località Passovecchio, destinato ai rifiuti ospedalieri infettivi. Come se non bastasse, la Ionia Fuel di Vartuli/Castelliti sta tentando di realizzare un deposito di GNL e un rigassificatore nelle vicinanze del mare, in località Margherita. Ci sono anche molte discariche esistenti e quelle in programma da realizzare nelle località crotonesi e nei centri al confine della città. Se aggiungiamo le dichiarazioni del Commissario Errigo, secondo le quali “a Crotone arrivano tante porcherie”, c’è grande motivo di preoccuparsi! Insomma, un territorio appare condannato ad essere sfruttato senza pietà.

Il Consiglio comunale aperto coinvolgerà chi si trova nell’oscurità e chi sta volutamente in silenzio di fronte a una questione che non può più essere ignorata, la quale sta seriamente compromettendo la salute dei cittadini e penalizzando, sotto tutti i fronti, un territorio ricco di storia e cultura.

Attraverso un Consiglio comunale aperto, possiamo dichiarare al mondo che Crotone non può accogliere ulteriori discariche né progetti di lavorazione e smaltimento dei rifiuti. È necessario avviare i presupposti per una legge regionale (il cui statuto lo prevede) per i capoluoghi di provincia calabresi, a difesa della città e dei cittadini tutti.

La richiesta è stata sottoscritta dallo scrivente e dai consiglieri: Enrico Pedace, Giuseppe Fiorino, Andrea Devona, Salvatore Riga, Andrea Tesoriere, Chiara Capparelli, Cristian Prisma e Anna Maria Cantafora.

lunedì 8 luglio 2024

QUESTIONE AMBIENTALE CROTONE, RIORDINO POLITICO IN MAGGIORANZA

L'annosa questione della bonifica di Crotone rivela quanto la città  soggetta a poteri esterni, rappresentando uno smacco per tutti i cittadini. Continuare su questa scia è un insuccesso e una sconfitta sia materiale che morale. Della questione ambientale nessuno può prendersene gioco, non può essere sottovalutata, in quanto oggi più che mai Crotone è una vera bomba ecologica.

Dobbiamo dire basta a chi ancora pensa che la questione ambientale sia un rischio a lungo termine, rimandabile nonostante la sua importanza. La bonifica viene rimandata da oltre trent'anni e non sembra esserci una volontà di agire al riguardo. Si finge di voler cambiare tutto utilizzando la giusta terminologia, ma in realtà si tratta solo di un'illusione per non cambiare nulla. Le conseguenze dell'inquinamento sulla salute dovrebbero far scattare qualcosa in più, ma si continua a parlare di problemi futuri senza agire.

È giunto il momento delle prese di posizioni serie, poiché dalle azioni istituzionali ad ogni livello non si riscontrano soluzioni concrete e benefiche, ma solo interventi al fine di mediare con chi a Crotone da decenni ne ha fatto terra di conquista e sottomissione.

Di fronte alla grave situazione oramai palese a tutti non regge più nessun confronto politico, bisogna praticare una seria resistenza su due fronti: sia attraverso le azioni istituzionali, sia attraverso una presa di coscienza popolare, poiché la maggior parte dei cittadini non conosce la grave problematica o appare del tutto disinteressata.

Credo che oramai siamo giunti al punto di rottura tra le azioni politiche messe in campo, d’altronde se non c’è piena convinzione e volontà, a cosa servono gli atti amministrativi? Penso che sia giunto il momento di adottare serie pratiche di resistenza. Una resistenza che dovrà avere un solo obiettivo: il bene comune. Bisogna muoversi sia a livello istituzionale (da persone libere), che a livello popolare, per creare una forza in grado di respingere le continue presentazioni di progetti dannosi per l'ambiente e la salute dei cittadini crotonesi.

Le sconcertanti dichiarazioni del Generale Errigo, Commissario per la bonifica a Crotone, confermano quanto Crotone sia stata alla mercé di tutti, dimostrando quanto sia drammatica la questione ambientale crotonese. Errigo ha affermato: "il sito di Columbra riceve quotidianamente porcherie". Questo significa che a Crotone si può smaltire in modo selvaggio e indiscriminato qualsiasi tipo di rifiuto, quindi anche quelli più pericolosi e forse radioattivi che hanno causato una grave situazione sanitaria?

Chiedo quindi che la politica faccia la sua parte e non si nasconda più dietro un dito; è necessario agire per il bene della comunità e non per interessi politici e di partiti! Alla stessa maggioranza di cui faccio parte, chiedo di mantenere fede alle linee politiche originarie, basate sul civismo, frutto di un’annosa insoddisfazione diffusa e di tradimenti tra i cittadini e i rappresentanti dei partiti. Infatti, un ritorno ad alleanze e movimenti e raggruppamenti appartenenti alla vecchia politica chiude definitivamente lo spazio a esperienze di innovazione democratica, impedendo ancora una volta la partecipazione dal basso, che ad oggi è limitata perché i cittadini si pongono una serie di interrogativi. C’è ancora spazio a Crotone per una sana e vera politica In grado di ricostruire processi di cambiamento e veicolare nuove forme di partecipazione? Il civismo può ancora rappresentare, nelle sue molte sfaccettature, una risposta alla sottomissione e all’arroganza di chi ha portato la città di Crotone al lastrico? Possiamo fidarci di chi ha modificato il piano dei rifiuti, permettendo ancora una volta a imprenditori senza scrupoli di avviare progetti per lo smaltimento di rifiuti pericolosi e di creare nuove discariche a Crotone e nel territorio crotonese?

Il Consiglio comunale ha respinto quest’ultima ipotesi e ha chiesto tutela e garanzie per la città. Ora o mai più è necessario agire con rapidità per evitare danni irreparabili, avviando ogni iniziativa al fine di revocare tutte le autorizzazioni passate, presenti e future e impedire la realizzazione di nuove discariche. Occorre inoltre pressare ulteriormente ENI al fine di adempiere i suoi obblighi. La bonifica non deve essere usata per inquinare ulteriormente, ma per ripulire le terre contaminate ormai da mezzo secolo. 

Ho più volte chiesto unità tra le forze politiche per affrontare il problema ambientale a Crotone, ma in tanti continuano a fare orecchie da mercanti. È necessario un fronte comune per contrastare chi porta inquinamento e devastazione alla città.