In data 22 luglio 2024, presso il Protocollo del comune, è stata presentata una richiesta per un Consiglio aperto, avente come ordine del giorno un solo punto: Piano regionale dei rifiuti e questione ambientale crotonese, proposte e iniziative, determinazioni. Non tanto il piano dei rifiuti, che le varie amministrazioni regionali da mezzo secolo gestiscono e giocano politicamente, anche sulla nostra pelle! Ma il dramma principale è il proliferare di stabilmente definiti "green", "bio", ecc., che ci stanno uccidendo. Crotone sembra la vittima sacrificale.
Per la prima volta, utilizzando le parolone delle varie campagne elettorali “ Democrazia partecipata” dopo quasi 4 anni di attività amministrativa, ci siamo cimentati di chiedere un Consiglio dove tutti hanno la possibilità di intervenire. Infatti, sarà allargato anche ai sindaci del territorio, ai consiglieri, al presidente provinciale, alla giunta e al presidente regionali, oltre a tutte le rappresentanze politiche e sociali del territorio.
La questione ambientale (e sanitaria) di Crotone e provincia deve essere affrontata seriamente nella sua complessità e non può più essere sottovalutata, né tantomeno risoluzioni provvisorie, che poi puntualmente ogni amministrazione comunale, provinciale e regionale ne combinano di tutti i colori fino a vedere lo scempio che è ai nostri occhi.
La situazione è oramai di “emergenza”; dopo un lungo periodo, l’industria chimica ha fortemente segnato la città pitagorica, aggravata dalla costruzione di tre centrali a biomasse, una centrale a turbogas e un inceneritore di rifiuti ospedalieri, oggi di proprietà di A2A, la quale ha intenzione di triplicare lo smaltimento. Sono presenti parchi eolici dappertutto, uno dei quali è il più grande d’Europa. Inoltre, arrivano nuove richieste per l’installazione di pale nel mare e ci sono nuovi progetti per un gassificatore in località Passovecchio, destinato ai rifiuti ospedalieri infettivi. Come se non bastasse, la Ionia Fuel di Vartuli/Castelliti sta tentando di realizzare un deposito di GNL e un rigassificatore nelle vicinanze del mare, in località Margherita. Ci sono anche molte discariche esistenti e quelle in programma da realizzare nelle località crotonesi e nei centri al confine della città. Se aggiungiamo le dichiarazioni del Commissario Errigo, secondo le quali “a Crotone arrivano tante porcherie”, c’è grande motivo di preoccuparsi! Insomma, un territorio appare condannato ad essere sfruttato senza pietà.
Il Consiglio comunale aperto coinvolgerà chi si trova nell’oscurità e chi sta volutamente in silenzio di fronte a una questione che non può più essere ignorata, la quale sta seriamente compromettendo la salute dei cittadini e penalizzando, sotto tutti i fronti, un territorio ricco di storia e cultura.
Attraverso un Consiglio comunale aperto, possiamo dichiarare al mondo che Crotone non può accogliere ulteriori discariche né progetti di lavorazione e smaltimento dei rifiuti. È necessario avviare i presupposti per una legge regionale (il cui statuto lo prevede) per i capoluoghi di provincia calabresi, a difesa della città e dei cittadini tutti.
La richiesta è stata sottoscritta dallo scrivente e dai consiglieri: Enrico Pedace, Giuseppe Fiorino, Andrea Devona, Salvatore Riga, Andrea Tesoriere, Chiara Capparelli, Cristian Prisma e Anna Maria Cantafora.