DISCARICA
SCANDALE: FRUTTO DI UNA SCELLERATA POLITICA CHE SBEFFEGGIA UN MARTORIATO
TORRITORIO
E’
risaputo che gli amministratori pubblici, i candidati di ogni tornata
elettorale, i politici di lungo percorso, quelli che hanno esperienza tale di
far passare nero per bianco, sono anche bravi a fare orecchie da mercante, da
una parte ad acconsentire tacitamente alla realizzazione di una discarica,
dall’altra ad essere capaci a prendere le dovute distanze, specie quando inizia
la contestazione da parte dei cittadini. Infatti, alcuni abitanti della
frazione Corazzo, per sensibilizzare il dibattito in paese si sono incontrati
presso i locali del Villaggio OVS, invitando anche l’ex sindaco Iginio
Pingitore. Durante la riunione, particolarmente dibattuta e partecipata, molto
animata, è stata avanzata la richiesta di indire immediatamente un consiglio
comunale al fine di conoscere le motivazioni per cui è stata autorizzata la
costruzione di questa discarica in località Santa Marina, in un territorio
comunale assolutamente non adatto, dal momento che nell’intero crotonese si
contano oramai diversi siti destinati al trattamento di rifiuti e che la
percentuale dei malati di tumore continua a crescere. Ci chiediamo se non se
non sia un suicidio abbancare altri 500mila metri cubi di rifiuti in un’area di
ben 23.425,00 metri quadrati di terreno agricolo, situata al centro di tante
abitazioni, vicina alla frazione di Scandale, ma anche a Crotone, Papanice e
Rocca di Neto, i cui abitanti, nonostante siano molto più vicino degli altri
dal luogo dell’ubicazione del sito, non hanno lasciato pervenire nessun cenno
di vita. Si rammenta al Sindaco Barberio, che i cittadini non acconsentiranno neanche
la discarica contenente rifiuti fino a 250.000 metri cubi’ a servizio dell’ATO
3, che presidente e sindaci dietro mozione dell’ex sindaco Pingitore votarono
contro in seno di Conferenza.
Il
territorio ha già dato tanto, in un solo lustro di tempo ha ricevuto rifiuti da
tutta Italia. Si rammenta ancora, ad
alcuni falsi politicanti, senza scrupoli, che sulla vicenda hanno avanzato la
sciagurata e ventilata ipotesi di adeguare il sito di Santa Marina per
abbancare i rifiuti pericolosi radioattivi dell’ex area industriale della
vecchia Pertusola, come dire, disinquiniamo un sito della città per inquinare
uno della provincia. Inoltre, la ditta
Maio, con il via libera di Santa Marina, è pronta a realizzare altri quaranta
ettari di discarica alle porte di Crotone in loc. Giammiglione. POVERI
NOI …!
Pare
che il territorio sia vittima di una maledizione, condannato ad assorbire
ettari di discariche a cielo aperto. Lo studio Sentieri sui SIN (Siti di
interesse Nazionale) conferma che a Crotone, infatti, ci si ammala il 17 % in
più rispetto alla media nazionale. Recenti statistiche hanno dimostrato che
presso le discariche ci si ammala di più: a Terzigno, nei pressi di Napoli, è
stato rilevato un aumento del 14% d’incidenza di
tumore nelle donne tra i 25 e i 40 anni, in età pre-screening, oltreché un
aumento generale di malati oncologici di ogni genere ed età, un aumento di
malattie respiratorie e malformazioni che riguardano i nuovi nati.
La
questione ambientale ha iniziato ad aggravarsi dal 2001 dopo l’approvazione di
un decreto della Regione Calabria, mediante il quale Crotone è diventata
distretto energetico. In teoria ciò avrebbe dovuto trasformare Crotone nel
motore dell’innovazione calabrese, un salto che avrebbe dovuto aprire nuovi
mercati e nuovi sbocchi, migliorare la qualità della crescita economica e delle
altre attività, in modo da conciliare il fabbisogno di beni e servizi anche
attraverso la salvaguardia di un ambiente già violentato. Di fatto è avvenuto
il contrario: sono state realizzate opere, comprese discariche, che hanno
ulteriormente inquinato il nostro territorio attingendo a cospicui
finanziamenti pubblici.
Nel
2019 la ditta costruttrice Ecolsistema ottiene il via libera e il decreto per
la costruzione dell’invaso a Santa Marina. Come abbia fatto non si sa!
Chi ha cambiato i pareri, da sfavorevoli a favorevoli, non si sa nemmeno! Il
comune di Scandale era in una botte di ferro; si era assicurato il parere
contrario di tutti i sindaci, del Presidente della Provincia di Crotone, del
Presidente della Regione Calabria, dell’Assessorato all’Agricoltura, il quale,
nell’ultima Conferenza di Servizi (quando in carica c’era ancora il sindaco
Pingitore), motivava il suo “no” riconoscendo le potenzialità agricole della
zona interessata, situata al centro della Valle del Neto, terra in cui si
producono prodotti di elevata qualità. Le leggi regionali esistenti vietano la
realizzazione a Crotone di nuovi invasi; lo stesso governatore deliberò una
legge con la clausola “discariche zero”. Inoltre, nessuno poteva
stravolgere l’incontestabile parere del Presidente della Repubblica. Di questo
cambio repentino di opinione, a oggi, non conosciamo nulla, non c’è chiarezza
su cosa sia veramente successo. Il sindaco Barberio pare che voglia indire un
Consiglio comunale dopo la sviscerata richiesta dei cittadini riuniti a Corazzo
desiderosi di conoscere il pensiero di ogni consigliere comunale, i quali fino
ad oggi non hanno manifestato il proprio parere, dopo aver fatto trascorrere ben
SEI MESI dacché la Conferenza dei Servizi diede il via libera alla realizzazione
della discarica.
Si
chiude la stalla dopo che sono scappati i buoi.
Coloro i quali in campagna elettorale hanno sbandierato la contrarietà alla
discarica, maggioranza e opposizione, rispettivamente guidati da due veterani
della politica, ex sindaci di un decennio ciascuno a Scandale, avrebbero dovuto
evitare di riportare i cittadini alla rivolta. Sulla base dei sopradetti punti,
ora, hanno il sacrosanto dovere di contestare giuridicamente con tutti i mezzi
legali la realizzazione di questa minaccia, lo scrivente insieme al Comitato costituendo
c’è sempre stato, e sarà anche questa volta in prima linea a contrastare questa
sciagurata politica e l’ennesimo scempio del territorio.
[ IGINIO PINGITORE ]