Leggendo dal blog " Storia di Scandale " di Gino Santoro, ho trovato una notizia molto curiosa riguardante il funerale del Barone Salvatore Drammis di Scandale tenutosi nell' anno 1884, raccontato in un passo del romanzo di Gian Paolo Callegari " Janchicedda ", continuazione del romazo " i baroni ".
Entrambi i romanzi si sono potuti realizzare attraverso i racconti dello scandalese, Nicola Tiano, Amministratore del palazzo baronale, bisnonno del sottoscritto da parte di sua madre, conosciuto in paese come "u zu Nicola i Santu " , nonchè " u maritu i da maestra Cusentunu".
Entrambi i romanzi si sono potuti realizzare attraverso i racconti dello scandalese, Nicola Tiano, Amministratore del palazzo baronale, bisnonno del sottoscritto da parte di sua madre, conosciuto in paese come "u zu Nicola i Santu " , nonchè " u maritu i da maestra Cusentunu".
U zu Nicola i Santu raccontava sulla base di una testimonianza di un personaggio che assistette ai funerali del barone:
“ ricordava le quarantatré «posate» [cioè, ogni tanto il corteo si fermava e la bara veniva posata per terra, il prete diceva una preghiera e poi si ripartiva], il suono di tutte le campane delle chiese del Marchesato, i trenta preti del contado, le trecento torce di cera gialle; ricordava il corteo che si mosse alla mattina e fra preci e soste arrivò al cimitero il pomeriggio; ricordava i fiori caricati su sei traini, giunti perfino da Napoli”
[IGINIO PINGITORE]
“ ricordava le quarantatré «posate» [cioè, ogni tanto il corteo si fermava e la bara veniva posata per terra, il prete diceva una preghiera e poi si ripartiva], il suono di tutte le campane delle chiese del Marchesato, i trenta preti del contado, le trecento torce di cera gialle; ricordava il corteo che si mosse alla mattina e fra preci e soste arrivò al cimitero il pomeriggio; ricordava i fiori caricati su sei traini, giunti perfino da Napoli”
[IGINIO PINGITORE]
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