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"SA JOCÀNU ARU CURRÌUNU". REGIONE, PROVINCIA E COMUNE

"Sa jocànu a ru curriu": nel teatrino della politica, mi piace richiamare i nostri antichi detti calabresi, e questo sembra tipico...

giovedì 24 giugno 2021

OSPEDALE CIVILE CROTONE, DOPO IL MIO INTERVENTO, IL PRESIDENTE GIOVANNI GRECO ANNUNCIA UN CONSIGLIO COMUNALE A HOC


Nel consiglio comunale di ieri, 23 giugno 2021, ci siamo concentrati sulla destinazione d'uso di un'area della città da destinare a parcheggio per gli utenti di una struttura sanitaria.

Durante il mio intervento, ho precisato che il parcheggio con concessione gratuita è deliberato solo negli interessi dei cittadini,  i quali soffrono il continuo disagio della viabilità e la difficoltà a reperire un posto in cui dare alloggio alla propria autovettura, non già a tutelare un'Asl, che, a mio parere, non fa nulla per frenare il massacro adoperato da anni nei confronti dell’ospedale Civile di Crotone dal punto di vista del ridimensionamento.

Non posso che ribadire la mia indignazione sull’ennesimo annuncio di chiusura della TIN (Terapia Intensiva Neonatale) e sottolineare come si stia evolvendo il dibattito, soprattutto quando le risposte dei Vertici aziendali sono, a dir poco, ridicole e sulle quali non mi soffermeró, avendolo fatto già in un mio precedente intervento. 

Tuttavia si percepisce, da alcune affermazioni, una sorta di scarica barile dell’ASP nei confronti dei medici ed emerge un chiaro intento di continuare nell’opera di devastazione del nosocomio di Crotone. 

Solo in Calabria, è avvezza la scriteriata pratica, figlia dei più beceri centralismi, della commistione in capo alle Asp della medicina territoriale e di quella ospedaliera, lasciando di contro alle Aziende Ospedaliere l'esclusiva gestione degli Ospedali HUB. Le scuse addotte sono sempre le stesse: non ci sono numeri per giustificare un'AO. 

Ma allora che aspettiamo! Possibile che non si possa immaginare di riunificare sotto l'egida di un'unica Azienda Ospedaliera gli Spoke Jonici ed i pochi ospedali territoriali rimasti? 

Noi come amministratori abbiamo il sacro santo dovere di conoscere cosa ci sia di sotto, chi sta lavorando contro la città di Crotone ed in generale contro l'area dell'Arco Jonico. Un continuo smantellamento delle infrastrutture pubbliche con il palese beneplacito di una Regione da sempre matrigna alle istanze del levante di nord est, lasciato nel totale abbandono e con politici indifferenti alla questione; gli stessi che si candidano e si ricandidano ad ogni tornata elettorale e che il popolo continua sempre a votare.

Ho annunciato battaglia su questa vicenda grazie all’ampio appoggio incassato da tutti i consiglieri comunali, perché la sanità non è questione di casacca, ma di dignità di un popolo. Il Presidente del Consiglio Giovanni Greco, non ha perso tempo per annunciare un Consiglio ad hoc, affinchè non venga più calpestato uno dei diritti fondamentali e alle migliori cure mediche possibili, soprattutto dei bambini.

A Crotone, come su tutta la riviera jonica, ènecessario che l’ospedale sia potenziato e non ridimensionato. È altresì impellente scongiurare ogni ipotesi di chiusura dei reparti, poiché si creerebbero ulteriori disservizi sociali alla popolazioni del Marchesato della limitrofa bassa Sibaritide e della Sila, dove si è già proceduto a tagliare e ridimensionare diversi Presidi. 


Ullteriori disservizii aumenteranno le richieste presso le strutture sanitarie fuori Regione, con aggravi di spesa, tempi e lunghe liste di attesa.


https://www.magnagraecia.eu/2021/06/24/jonio-necessaria-la-creazione-di-unazienda-ospedaliera-ma-ci-vogliono-i-numeri/

sabato 19 giugno 2021

SEDUTI SU QUELLA SEDIA


 Ma perché una persona dovrà vaccinarsi con un vaccino che sta dimostrando nella gran parte dei casi di non essere efficace?

Ci vuole tanto a capirlo? C'è bisogno di conoscere i pareri degli scienziati per chi si pone queste domande? 

L'inefficacia è agli occhi di tutti, senza contare, gli effetti collaterali e i decessi.

Di fronte a questi fatti penso che non potrà mai reggere una normativa che possa obbligare i cittadini a sottoporsi a questo tipo di trattamento.

Insomma, oggi ce n'è di tanta santa ragione per avere dei dubbi a assumere le dosi, fra l'altro, quelle somministrate sono in fase sperimentale, e a nessuno può essere consentito di violare sulla libertà dei cittadini così come sancito dalla nostra Costituzione.

Non sarebbe il caso ogni tanto di consultare la nostra intelligenza?

martedì 15 giugno 2021

OSPEDALE Di CROTONE, MENTRE I REPARTI CHIUDONO I VERTICI DELLA SANITA’ GIUSTIFICANO L’INGIUSTIFICABILE.









Dopo i vari dimensionamenti subiti dall'ospedale Civile di Crotone, ancora una volta continuano gli annunci di chiusura di alcuni reparti, l'ultimo dei quali riguarda quello di  Neonatologia. Ciò porterebbe alle famiglie altri gravi disagi in termini economici e sociali, considerate le condizioni in cui versa il territorio, in particolare il versante jonico, che in aggiunta di tante carenze infrastrutturali, come i trasporti e la viabilità, potrebbero farne le spese la salute dei neonati.

 Sull’ospedale di Crotone gravano già i pazienti degli altri ospedali minori avviati verso un inarrestabile ridimensionamento o chiusura (Cariati e San Giovanni in Fiore).

Non possiamo restare inermi, dobbiamo batterci per potenziare e non ridurre le specialità sanitarie dell’ospedale di Crotone, poiché il nosocomio pitagorico, pur contando su un personale efficiente e  qualificato non basta per placare la grave carenza e fermare la migrazione sanitaria, che fra l’altro, questa ha pesantemente influito sui bilanci in rosso delle ASP provinciali della regione.

A Crotone le chiusure sono sempre giustificate dalle seguenti motivazioni: “ manca il personale; pensionamenti e trasferimenti “. Un'altra, che spesso si sente: "I vincitori di concorsi abbandonano il nosocomio di Crotone per prestare servizio altrove”. Ma s’è così, mi domando: perché non si indicono  concorsi con l’obbligo ai vincitori di restare a Crotone? Quanto meno sopperire in questi periodi di grandi carenze e necessità. Lo trovo assurdo! Non è un motivo valido, che per mancanza di personale chiuda un intero reparto, semmai la chiusura dovrebbe determinarla qualora non vi sia utenza. Ma allora che ci fanno i rappresentanti istituzionali di competenza? Cosa fa la politica? Si tenta di giustificare ciò che è ingiustificabile.

 Da Consigliere Comunale terrò alta l’attenzione, finchè non si trovano tutte le possibili soluzioni. Un ulteriore depotenziamento significa il fallimento di un’altra struttura pubblica, visto che a Crotone ogni anno si perdono importanti realtà. Significa anche penalizzare le popolazione della Provincia crotonese e gran parte del versante jonico cosentino, già profondamente colpite dai tagli su tutti i settori economici, produttivi e infrastrutturali.

 Mi appello a tutte le forze politiche, affinchè si agisca nell’immediato, contro ogni tentativo di calpestare il diritto alla salute, i fatti ci mostrano, che nel giro di un triennio hanno cessato dal servizio un centinaio circa tra medici, personale infermieristico e amministrativo, sostituiti solo in parte, poiché bisogna adeguarsi agli interminabile piani di rientro e dalle voragini dei disavanzi nel settore sanitario. 

giovedì 10 giugno 2021

SE DE MAGISTRIS IN CALABRIA NON DARA’ UNA SVOLTA TRASVERSALE, ANCHE EQUITA’ TERRITORIALE FARA’ UN BUCO NELL’ACQUA.

Da alcuni mesi ho aderito al Movimento 24 agosto di Pino Aprile, “ Equità Territoriale”, con tanto di convinzione, tante persone serie, per bene e soprattutto, perché il Movimento è da sempre impegnato per il recupero e la diffusione di dati veritieri sul divario Nord-Sud, che prima dell'Unità d’ Italia erano praticamente inesistenti, una storia che sembra camuffata. Equità Territoriale oggi ha il merito di essere l’unica organizzazione per far emergere questa grave situazione nazionale, ha le carte in regola per continuare le battaglie contro un sistema che di fatto ha creato due paesi: uno all’avanguardia, ricco di investimenti ed infrastrutture; l’altro arretrato, con la tendenza verso un continuo e cinico impoverimento. In tutto questo c’è anche la complicità di parlamentari meridionali disposti sempre a vendersi l’anima e a cedere su tutto, ignorando la vera equità, lasciando indirizzare sproporzionatamente risorse nazionali nelle regioni del Nord Italia.
Il Sud, sempre messo ai margini, con i problemi annosi di sempre, la malavita, che prosciuga e tiene in ostaggio il Meridione e che ormai ha trovato nel Nord Italia una ricca valvola di sfogo. Un’assurdità che non esiste in nessun paese al mondo.
In Calabria vorrei dare pieno appoggio al Movimento di Pino Aprile, poiché fin dall’inizio ha offerto il sostegno alla candidatura alla presidenza della Regione Calabria al sindaco di Napoli, nonché ex magistrato della Procura di Catanzaro. Ho pensato: chi meglio di una persona di legge può combattere la prepotente organizzazione criminale? La ‘ndrangheta in Calabria è il male assoluto, un fenomeno sottovaluto e snobbato dalla politica; quest’ultima, spesso, “sguazza” anche attorno.
Ci sono politici che non parlano più di ‘ndrangheta. E come se questa dovesse restare al proprio posto e decidere sempre le sorti di questa regione.
Insomma, De Magistris potrebbe portare nuova linfa a sostegno anche del lavoro svolto da Nicola Gratteri, più volte isolato dalle forze politiche, le quali non hanno mai preso posizione, lasciando che vincessero sempre pezzi di Stato corrotti, che a tutti i costi tentano di strangolare importanti inchieste giudiziarie. Avrei visto comunque un De Magistris aperto a tutti, a patto che venisse coinvolta gente a modo, di destra e di sinistra, persone che mettono a primo posto la legalità. Si, perché in Calabria il problema non è altro che la legalità!
Vorrei un De Magistris che si tenesse lontano dai vecchi volponi della politica, da gente che ha non pochi scheletri negli armadi, da persone che hanno dimostrato nel passato di non operare per il bene della regione.
Se non partiamo dalla legalità, facciamo un buco nell’acqua e chi ne avrà la peggiore potrà essere proprio Equità Territoriale, poiché è un Movimento sano e limpido, che conduce giuste e onorevoli battaglie. Ci vuole un’alleanza per la Calabria, ma non necessariamente accordandosi con partiti e persone appartenenti ad un sistema che ha dimostrato non volere bene a questa terra. Non possiamo ignorare che la ‘ndrangheta opera come una grande holding, capace di fare un fatturato che supera il miliardo di euro al mese, con più di 60mila dipendenti e tante basi operative in diversi Stati del mondo. Pertanto, la mafia calabrese, grazie alla complicità dei poteri forti è annidata nelle istituzioni pubbliche, in quella zona fatta da persone apparentemente limpide e linde, i cosiddetti “colletti bianchi”. E noi che facciamo? Continueremo così?
Questo status quo sussiste perché la mafia calabrese non si contrappone allo Stato, ma si annida al suo interno. Se De Magistris, assumerà le stesse logiche dei partiti tradizionali, non resta che rassegnarsi ad un destino che ormai assume sempre più i tratti dell'irreversibilità. A questo punto mi domando: con tutto il rispetto e la stima per De Magistris, ma, se così è, abbiamo veramente bisogno di candidare un magistrato?

sabato 5 giugno 2021

ANCHE IL CRISTO SACRAMENTATO NON PASSA PIU’ PER LE NOSTRE STRADE. DOPO 800 ANNI.

 

Da cattolico praticante desidero esprimere il mio cruccio nei confronti  di coloro i quali sono ai vertici della Chiesa, che in questi ultimi anni, mi pare sempre più luterana che cattolica, lontana dalla bimillenaria tradizione. Il mio è solo un pensiero, non è un giudizio, mi guardo bene! Una testimonianza di un credente rivolta ai pastori di questo gregge, il quale appare sempre più disgregato, disperato e disperso. Non ci accorgiamo che la pietra angolare che i costruttori di case ponevano negli angoli delle costruzioni, è venuta meno, quella adatta a questo scopo non c’è più, e pare che nessuno se ne preoccupi.  Nella nostra Chiesa sta mancando la pietra adatta per la costruzione solida della nostra fede, Cristo è la pietra angolare della Chiesa.

Sembra che i nuovi costruttori la scartino, forse perché non si riconoscono più le caratteristiche. Eppure è Cristo la pietra angolare su cui Dio fonda l'adempimento della sua promessa, la libertà, la redenzione e il suo Regno. Di fronte a Lui non c’è pandemia che tenga, non c’è il male assoluto, ma la speranza. Solo la potenza di Dio potrà salvarci.
Gesù stesso ci ha insegnato il senso della sua esperienza di fede in uno dei momenti più duri. Proprio nel momento in cui versava il suo sangue, circondato dai nemici, dall'autorità e dal popolo, egli non ha perso la sua fede, ha proclamato la sua fiducia in Dio. E noi cosa stiamo facendo?

No, non posso accettare questa situazione, oggi nelle nostre chiese al posto dell’acquasantiera c’è il disinfettante, prosciugata dalla nostra poca fede, quando invece ci è stato insegnato che l’acqua benedetta è purificatrice, lo stesso Gesù per la prima benedizione ha adoperato le acque, attraverso le quali toglieva il peccato originale. Gli ebrei ne facevano uso ancora prima, imponendo l’acqua a ogni partecipante di una cerimonia sacra. Quindi, che facciamo? Non crediamo più alla purificazione? Non siamo più cattolici, che cosa stiamo diventando ?

In Chiesa non c’è più il segno di pace. Si, perché con la stretta di mano o l’abbraccio si trasmette il virus, ma oggi in chiesa è dismesso anche il segno di pace a distanza. E’ stato totalmente abolito? Ci è stato insegnato che Gesù e il nostro liberatore, abbiamo sperimentato che la vita di Gesù è morte e risurrezione, abbiamo sempre fatto parte della vita di ogni cristiano, abbiamo proclamato la divinità di Gesù Cristo e lo abbiamo considerato l’unica fonte della nostra salvezza per sconfiggere ogni male, curatore della nostra anima e del nostro corpo.

 Noi che ci sforziamo da sempre affinché possiamo mettere in pratica i Suoi insegnamenti e attendiamo con ansia il tempo in cui Egli verrà di nuovo su questa terra a governare e regnare come Re dei re e Signore dei signori. E se fossero questi i tempi della sua venuta? Se da un momento all’altro si verificasse l’evento? Che cosa diremmo? Che abbiamo confidato nell’uomo?  

Voglio ancora una chiesa, dalla quale si possa uscire, rinnovati, con lo spirito di Dio: gioiosi, festosi, amorosi e benevoli, e non il contrario. Il contrario viene dal maligno. E allora da chi dobbiamo avere fiducia: Da nostro Signore o dal maligno? Abbiamo sperimentato che Gesù è amore, ci ama e cura di ognuno di noi. Egli è nostro Signore, nostro Maestro e Salvatore, nostro Redentore, egli Dio.

Non facciamo più feste in onore dei nostri santi e della beata Vergine Maria, nessuna processione, neanche prendendo le giuste precauzioni e girasse da solo il santo per le vie cittadine, niente di spirituale, sembra che nessuno potrà più affidarsi a Dio, ma solo all’uomo, ci hanno tolto anche la festa del Corpus Domini, dopo 800 anni sembra venuta la fine.

Nei paesi, nella città, in tutta Europa, come antica tradizione, per questo giorno si allestivano gli “altarini” con candide stoffe e tanti fiori, nell’itinerario erano previste soste nei luoghi di rilevanza religiosa, e non solo, si benediceva il popolo, si facevano omaggi al SS. Sacramento, con canti, discorsi, profumati fiori, fra cui tante margherite nel colore giallo, odorosissime e abbondante lungo le strade s’infioravano di petali coprendo il selciato con veri tappeti, immagini e ornamenti, spesso disegnati e realizzati con vera arte. Spero che ci ravvediamo e cominciamo a pensare che l’unico Salvatore del mondo è solo uno: nostro Signore  Gesù Cristo.

 

venerdì 4 giugno 2021

LA FICTION DI RINO GAETANO NON RISPECCHIA L’UMILE ARTISTA CROTONESE. ALTRE VERITA' NASCOSTE.

Sarà perché sono trascorsi ben 40 anni dalla morte del grande cantautore crotonese, ma questo personaggio circola sempre di più nella mia mente. Una persona umile, che amava la propria gente. I suoi testi parlano e raccontano la realtà di un tempo: l’ingiustizia di ieri, oggi e domani, di un’Italia sempre in mano ai forti e ai potenti, di un sud, della sua Calabria. Tanta ingiustizia, fino ai tempi di oggi, l’ultima è la fiction a lui dedicata, che io ho visto per la prima volta su Rai 1 nella serata del 2 giugno in “Ma il cielo è sempre più blu” che, l’emittente ha riproposto in occasione dei 40 anni dalla morte dell’artista.

Il personaggio è stato interpretato da Claudio Santamaria che, a suo dire, ha voluto sottolineare come uno dei grandi meriti della fiction sia stato portare al grande pubblico il lato poetico di Rino, cioè l’aspetto più profondo e doloroso dell’emigrante. Da un punto di vista l’attore ha senz’altro ragione, ma a mio parere, la fiction non rispecchia totalmente la realtà, esce l’immagine di una persona un po’ sregolata, stravagante e che fa uso di alcool, attraverso il quale si comporta da persona poca seria ed instabile, lasciato da tutti. Rino Gaetano non era questo! Sembra un modo per ricondurlo ad un’altra personalità, ancora dopo 40 anni non si scopre la verità assoluta di questo uomo, rimane sempre tutto nel mistero.
Anche i rapporti familiari non corrispondono alla verità, la madre che parla un dialetto non crotonese, sembra che gli autori non abbiano avuto approccio neanche con la propria famiglia, presentono un padre burbero, che odiava la nuova carriera di Rino, un padre padrone calabrese, mentre il tutto non rispecchia la realtà, solo la foto pubblicata è esplicativa (Rinu e Micu), si vede Rino quanto potesse amare il padre e quest’ultimo quanto sembra orgoglioso del suo ragazzo. Forse sbaglio, ma a me il film è apparso fuorviante, non è piaciuto.