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sabato 7 maggio 2022

TRA INSULTI E POLEMICHE NON SI CRESCE. INTANTO LA MIA BATTAGLIA CONTRO LO SPOPOLAMENTO E LE DISPARITA TRA L’AREA TIRRENICA E LA JONICA NON SI FERMERA’.

Se qualcuno pensa che la mia battaglia finisca contro il famigerato spopolamento nel crotonese e la disparità tra l’area tirrenica e jonica della Calabria, rimarrà deluso. Di fronte a questo problema non si può più tacere. In uno stato ed in particolare in una regione i cittadini dovrebbero avere gli stessi diritti, mentre in Calabria è stata adottata da diversi lustri di tempo una politica assurda, sicuramente la colpa è anche nostra e dei politici che si sono succeduti, ma è anche vero che si è creato un sistema, non so se posso definirlo ‘ndranghetista, ma comunque ne ha tutte le caratteristiche: da un lato i cittadini godono di tutti i servizi, dall’altro il deserto. Pertanto, invito a tutti alla compattezza, non mordiamoci la coda ed evitiamo di prenderci sempre noi le colpe. Le istituzioni hanno il compito di distribuire quantomeno pari dignità ai cittadini.

In questa città, dove io esercito la carica di consigliere comunale, si sente di tutto, polemiche per ogni cosa, attacchi spesso insensati contro l’amministrazione, che demoralizzano tante persone armate di buona volontà e spengono ogni serio dibattito per una crescita socioculturale ed economica, poi, però, nelle problematiche serie sono sempre pochi ad occuparsene. Nella mia attività politica ho preso sempre a cuore le tematiche ambientali, tento di mettere un argine contro chi vuole investimenti che deturpano e inquinano il territorio: parchi eolici selvaggi sparsi dappertutto e c’è chi li vuole anche in mare; discariche di ogni tipo ecc. Ho preso di petto la questione dello spopolamento e il divario tra est ed ovest della Calabria, ma ahimè ! Non trovo appoggio nell’opinione pubblica, senza numeri e consensi non si va a nessuna parte, dovremmo imparare a dare voce alle cose che contano e non a ciò che non ha nulla di serio, pronti ad attaccare per fatti insensati al fine di avere nuove zizzanie e polemiche. Crotone dovrà essere al centro dell’ Area Jonica, non potrà dimenticare di essere la città di Pitagora, dovrà rimboccarsi le maniche prima che sia troppo tardi, aprire un ampio dibattito di alto livello proprio qui dove le comunità joniche sono immerse tra natura e cultura si intrecciano territori ricchi di testimonianze storiche, artistiche e archeologiche. In tanti piccoli borghi un tempo faceva da padrona l’agricoltura, fonte di ricchezza nei centri del crotonese, ma le varie politiche nazionali hanno cancellato una civiltà contadina radicata e poi ogni forma di attività artigianale, penalizzando fortemente il lavoro e tutte le peculiarità agricole, basate sul frumento, cereali e derivati, il vino e il prestigioso olio d’oliva, mortificate oggi dalla forte concorrenza internazionale e dalla quasi totale abolizioni dei sussidi comunitari.

Nella città di Crotone il declino si registra con la chiusura delle fabbriche e con esse la perdita di lavoro, che si è abbattuto anche nelle piccole comunità dell’entroterra fino a produrre un processo inarrestabile di spopolamento, un tempo le popolazioni internate favorivano i centri costieri e la città capoluogo, oggi il fenomeno è dappertutto, la testimonianza è l’emigrazione di interi nuclei familiari che sta raggiungendo percentuali altamente preoccupanti: si registra, infatti, un costante e forte calo demografico non solo in zone rurali e di montagna, ma anche nei centri costieri.

Pertanto alla luce dei fatti bisogna fare meno chiacchere e polemiche concentrarsi con serietà sui fatti, arginare il divario tra est e ovest della Calabria e la questione dello spopolamento non potrà più essere snobbata.

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