"Mai apparentamenti con i partiti, mai con gli 'sculchiani', mai con chi ha distrutto questa città: 'i veleni fuori da Crotone'. Questi sono alcuni slogan che il sindaco della città pitagorica ha usato per vincere le elezioni comunali di quattro anni fa. Insomma, una propaganda mirata solo a vincere, senza tenere fede veramente a ciò che ha sostenuto, tutto basato sull' irreale, poiché si è apparentato con tutti e continua a farlo pubblicamente, financo ieri nel Consiglio comunale! Lo fa con chi gli garantisce sostegno per accaparrarsi un'altra legislatura, e sulla tematiche ambientali, che si è elevato a paladino, non aggiungo altro: è sotto gli occhi di tutti, meglio stendere un velo pietoso.
Io dico: i crotonesi se ne sono accorti? O ci girano attorno? Un personaggio così, che palesemente ha tradito le aspettative, è degno di essere votato? Non parlerò ancora del mio caso, che ieri ha tremato l'aula della tensione creatasi, spero di approfondirlo in seguito, ma abbiamo visto un uomo che, a tutti i costi, voleva trovare una ragione. Non so se ci sia riuscito, ma ce l'ha messa tutta per continuare a denigrare. Qualcuno ci casca sempre, ma chi non si è accorto che nel Consiglio comunale di ieri è emerso ancora una volta un personaggio tragico, che semina rancore, aggressivo, con toni sempre più minacciosi: 'Ti denuncio, ti querelo'.
Per tutto il pomeriggio, fino a tarda serata, come un disco rotto ha ripetuto fino allo sfinimento che le elezioni le ha vinte lui da solo. Lui pare che sia il titolare di oltre 16.000 voti; gli altri non contano nulla, sono degli elementi che con 80-90 voti si trovano in consiglio comunale solo per merito suo. Da brivido! Nella storia d'Italia, i più beceri politici sono diventati padroni del voto altrui, padroni del consenso popolare. A Crotone ne abbiamo uno che si chiama Vincenzo Voce. Sì, perché lui rimarca sempre che sulla scheda elettorale i cittadini hanno scritto 'Voce'. Insomma, un nuovo padrone nello sfortunato feudo di Crotone. Gli 'sciancati' che hanno portato 90-100 voti dovrebbero tutti prostrarsi, avendo ricevuto la grazia di essere stati eletti solo per merito suo. Sembra di essere tornati all'era oscura'?
Crotone, una città che merita rispetto e dignità, si trova oggi a fare i conti con la delusione di chi ha creduto in promesse che, come foglie al vento, sono svanite nel nulla. "Mai apparentamenti con i partiti", "mai con gli sculchiani", "mai con chi ha distrutto questa città". Queste parole rimbombano ancora ! Sono state un canto di sirene, una promessa di cambiamento che ha sedotto e illuso. Ma ora, nell'ombra di quell'impegno, si cela una verità inquietante: un'alleanza con chiunque possa garantire un po' di potere, un tradimento delle aspettative di una comunità che ha sperato in un futuro migliore. Povera Città! Come si può rinnovargli la fiducia?
Ieri, in un Consiglio comunale che sembrava un teatro tragicomico, abbiamo assistito a un'esibizione di arroganza e rancore. Un uomo, ossessionato dall'idea di essere l'unico artefice della sua vittoria. Con oltre 16.000 voti, si erge a padrone del consenso popolare, ma chi ha davvero il potere? Chi ha lottato per quei miseri 70 o 80 voti? Sono esseri umani, non pedine da sacrificare sul grande scacchiere della politica. Eppure, in questo dramma, sembra che si stia ritornamdo nell'epoche oscure
Crotone non merita un nuovo feudo governato dalla paura. Merita onestà, trasparenza e rispetto. Merita una voce che non sia quella di un despota, ma di un leader che sappia ascoltare, che sappia costruire, che sappia mettere al centro la comunità. È tempo che i crotonesi si sveglino da questo incubo e rivendichino il loro diritto a una politica dignitosa e responsabile. È tempo di alzare la voce, di dire basta a chi ha tradito la fiducia, a chi ha scelto il potere personale sopra il bene comune. Crotone ha bisogno di un futuro, non di un padrone.