In questa vicenda si apre qualche spiraglio solo quando subentra un nuovo
legale di fiducia, anch’egli scandalese, l’avv. Guido Bomparola, tenace professionista,
prende veramente a cuore il caso.
Nella fiction
“l’amore strappato “, il dramma vissuto da una famiglia di Scandale è
attribuito come nella realtà ad un errore
giudiziario, ma dopo i fatti di Bibbiano, questi tristi episodi non si possono
più definire “errori giudiziari”, ma orrori perpetrati da interi gruppi organizzati,
composti da assistenti sociali, psicologi, gestori di case famiglie, forse
anche da alcuni Procuratori che giudicavano i casi in maniera molto superficiale.
I coniugi Lucanto si vedono portare via una bimba di 7 anni, affidarla prima
agli assistenti sociali, poi adottarla presso una nuova famiglia, acquistandone
anche un cognome nuovo, un padre accusato di violenze ai danni della propria figlia e della cugina
minorenne, scontando una pena per due anni, beh, è evidente il marcio, la congiura!
Sono tanti gli elementi che un giudice doveva approfondire, grazie, invece,
allo spessore di un legale, coscienzioso che non mira più alla parcella, ma a
fare emergere la realtà, si cimentò sulla condanna, sulla stessa, trovò finalmente
motivazioni infondate, futili prove basate su due disegnini fatti da Angela in presenza di
una psicologa, fra l’altro, la dice lunga, quest’ultima fu socia del Centro
Famiglia, dove la bambina fu ospite per qualche anno a spese del comune di
Milano per un importo di 5 milioni e 400 mila lire al mese, poco più di ben
2.500,00 mensili !!
L’ affidamento ebbe un costo totale di 150 milioni di vecchie lire (quasi
75.000,00 euro), presentate poi, ovviamente, al povero padre per il pagamento
dopo che fu massacrato su tutto.
Il dramma non finì con la scarcerazione,
ma dopo un altro calvario durato per diversi anni, Salvatore e Raffaella
Lucanto non videro più la loro bambina dal 1995, nonostante lui sia stato
assolto dall’accusa in formula piena, il tribunale dei minori, però, dichiarava
la bambina adottabile, pertanto
i genitori per riavere la figlia dovevano
subire l’altra umiliazione di aspettare il raggiungimento della maggiore età
per poi adottarsela. Dulcis in fundo,
questa è l’ultima mazzata della fine di una lunghissima e amara storia subìta
da una da una famiglia scandalese emigrata nel nord Italia.
[IGINIO PINGITORE]