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"SA JOCÀNU ARU CURRÌUNU". REGIONE, PROVINCIA E COMUNE

"Sa jocànu a ru curriu": nel teatrino della politica, mi piace richiamare i nostri antichi detti calabresi, e questo sembra tipico...

domenica 28 luglio 2019

LA FAMIGLIA LUCANTO TRA REALTA’ E FICTION HA VISSUTO IL DRAMMA DI BIBBIANO

Angela Lucanto, la ragazza di origini scandalesi, è stata strappata ai suoi illustri genitori, Salvatore e Raffaella Clemeno, a metà degli anni “ 90, la triste vicenda simile a quella dei tanti bambini di Bibbiano è stata raccontata in un film " amore strappato " trasmesso a fine marzo e inizio aprile di quest’anno, la cui protoganista, Sabrina Ferilli, nelle vesti di Raffaela, racconta la grande personalità di una mamma, quella di una donna coraggiosa al centro di una lotta che sembrava interminabile, finanche il proprio legale decise di buttare la spugna e non dare più sostegno, dunque isolati dal mondo, ma l’ impegno costante e la caparbietà, fa prendere in mano la triste situazione nei momenti più bui, proprio quando il marito decideva di farla finita, tentando il suicidio in carcere.

In questa vicenda si apre qualche spiraglio solo quando subentra un nuovo legale di fiducia, anch’egli scandalese, l’avv. Guido Bomparola, tenace professionista, prende veramente a cuore il caso.
Nella fiction “l’amore strappato “, il dramma vissuto da una famiglia di Scandale è attribuito come nella realtà ad un errore giudiziario, ma dopo i fatti di Bibbiano, questi tristi episodi non si possono più definire “errori giudiziari”, ma orrori perpetrati da interi gruppi organizzati, composti da assistenti sociali, psicologi, gestori di case famiglie, forse anche da alcuni Procuratori che giudicavano i casi in maniera molto superficiale.

I coniugi Lucanto si vedono portare via una bimba di 7 anni, affidarla prima agli assistenti sociali, poi adottarla presso una nuova famiglia, acquistandone anche un cognome nuovo, un padre accusato di violenze ai danni della propria figlia e della cugina minorenne, scontando una pena per due anni, beh, è evidente il marcio, la congiura!

Sono tanti gli elementi che un giudice doveva approfondire, grazie, invece, allo spessore di un legale, coscienzioso che non mira più alla parcella, ma a fare emergere la realtà, si cimentò sulla condanna, sulla stessa, trovò finalmente motivazioni infondate, futili prove basate su  due disegnini fatti da Angela in presenza di una psicologa, fra l’altro, la dice lunga, quest’ultima fu socia del Centro Famiglia, dove la bambina fu ospite per qualche anno a spese del comune di Milano per un importo di 5 milioni e 400 mila lire al mese, poco più di ben 2.500,00 mensili !!

L’ affidamento ebbe un costo totale di 150 milioni di vecchie lire (quasi 75.000,00 euro), presentate poi, ovviamente, al povero padre per il pagamento dopo che fu massacrato su tutto.
Il dramma non finì con la scarcerazione, ma dopo un altro calvario durato per diversi anni, Salvatore e Raffaella Lucanto non videro più la loro bambina dal 1995, nonostante lui sia stato assolto dall’accusa in formula piena, il tribunale dei minori, però, dichiarava la bambina adottabile, pertanto
i genitori per riavere la figlia dovevano subire l’altra umiliazione di aspettare il raggiungimento della maggiore età per poi adottarsela. Dulcis in fundo, questa è l’ultima mazzata della fine di una lunghissima e amara storia subìta da una da una famiglia scandalese emigrata nel nord Italia.

[IGINIO PINGITORE]





Ecco Angela Lucanto, la ragazza di origini scandalesi, strappata ai suoi illustri genitori, Salvatore e Raffaella

Ecco Angela Lucanto, la ragazza di origini scandalesi, strappata ai suoi illustri genitori, Salvatore e Raffaella.
La triste vicenda simile a quella dei tanti bambini di Bibbiano è stata raccontata in un film " amore strappato " di Sabrina Ferilli, trasmesso ad aprile di quest'anno su Canale 5.

sabato 27 luglio 2019

VINCENZO CARVELLI E' POLIZIOTTO IN UNA FICTION DELLA RAI

Il giovane scandalese Vincenzo Carvelli è stato selezionato per far parte del cast della fiction di Rai Uno, la cui protagonista è Vanessa Incontrada nel ruolo di una donna coraggiosa “Angela “.

La storia raccontata nella fiction è quella di una mamma che ha perso da poco tempo suo figlio a causa di un incidente stradale. La vita di Angela, però, è stata scossa da un evento ancora più traumatico che la cambierà per sempre: un omicidio. Tra gli altri protagonisti della serie anche Giuseppe Zeno e la partecipazione di Katia Ricciarelli, la fiction andrà in onda in tre puntate dal mese di settembre prossimo. Vincenzo Carvelli in questa prima serie svolgerà il ruolo di poliziotto.

E così il nuovo promesso attore raggiunge il primo obbiettivo, dopo le tante esibizioni nei vari gruppi locali tra recite e teatrini, musica e canti, il suo più importante approccio nelle vesti di attore avviene in una Passione di Cristo organizzata dal gruppo parrocchiale, nella quale a Vincenzo venne attribuito il ruolo di Gesù, nelle cui vesti svolse in maniera esemplare un’emozionante rappresentazione della passione, morte e risurrezione.

Quella esperienza segna Vincenzo, affinché possa coltivare la propria ambizione, d'altronde quella scenografia fece rivivere i momenti salienti delle sofferenze dell’Uomo nel più possibile attinente ai Vangeli, la finzione diventa quasi realtà sul Golgota, sulla croce, fino all’ultimo respiro del Salvatore del mondo.
Trascorso qualche anno da quella toccante esperienza, dopo la scoperta del nuovo talento, Vincenzo non rinuncia al sogno che porta fin dalla sua tenera età, partecipa, quindi, all’annuncio per un casting, dove in seguito è stato chiamato a partecipare ai provini, e dopo un mese la notizia di essere stato selezionato.
Immensa è la gioia di Vincenzo, come un ritorno alla vecchia finzione terminata con l’ultimo respiro sulla croce, e oggi metafora di resurrezione in un nuovo mondo che si annuncia ricco di soddisfazioni e foriero di aspirazioni future.

[ IGINIO PINGITORE]




mercoledì 17 luglio 2019

PASQUALE MINNITI UNO DEGLI ULTIMI COMUNISTI VERACI, SCRITTORE, GIORNALISTA, AMBIENTALISTA


Pasquale Minniti uno degli ultimi comunisti veraci, scrittore e giornalista, anticlericale con pensieri profetici, ambientalista e autore di inchieste contro le discariche nella terra dei fuochi.

Pasquale Minniti fu uno scrittore e giornalista scandalese, di ideologia comunista verace di altri tempi, impegnato da sempre culturalmente, visse per lunghi periodi in Campania dove collaborava con molti quotidiani, scrisse molti libri, l’ultimo dei quali mai completato, “il ritorno alla terra”, contiene pensieri quasi profetici.

Pasquale condusse una vita molto movimentata, come tanti altri giovani che vissero i famosi anni “ Sessanta “, fu una persona molto riservata e sempre dalla parte degli ultimi, tra i poveri e dimenticati dal mondo, conobbe negli anni la sofferenza, anche quella patita nelle carceri; non fu un criminale, ma le sue colpe furono la difesa degli ideali, la ricerca costante delle verità nascoste tra i poteri forti esistenti. Essere voce dei deboli e degli sfruttati, raccontava la vita di tutti i giorni, la drammaticità dell’evoluzione dei tempi, gli affari loschi della ‘ndrangheta, della camorra, il business sui rifiuti e sull’inquinamento ambientale, gli intrallazzi tra mafia e politica in un’ Italia senza più prospettive sociali, ovvero senza più prospettive socialiste, ma di partiti svenduti al capitalismo.

Minniti fu dunque un intellettuale comunista, verace, marxista, contro ogni forma di modernismo, considerava il progresso come mezzo dell’autodistruzione dell’uomo, anticlericale per eccellenza, ma nello stesso tempo aveva una propria idea di fede, rafforzata di più negli ultimi anni in cui nella sua vita incontrava il caro Gino Scalise. Non a caso in quegli anni realizzò un libro dedicato alle opere di don Renato Cosentini, dal titolo: “un prete di campagna”. 
Nel suo mondo materialista apprezzò le testimonianze di fede e spiritualità di Gino, continuava la ricerca del Sacro, andando oltre, fino al punto di prendere le distanze da quel laicismo, da lui definito “consumistico”, ispirandosi nei suoi scritti, inconsciamente a pensieri attuali, molto profetici. Nel suo “il ritorno alla terra “, infatti, raccontava il mondo dalla sconfitta del comunismo alla caduta definitiva del capitalismo, e poi il ritorno obbligato dell’uomo alla terra, all’agricoltura locale per combattere la denutrizione di milioni di persone nel mondo, quella stessa terra oramai inquinata e distrutta, a cui l’uomo, con le poche risorse rimaste, non potrà mai più bonificare.

Minniti fu uno dei primi giornalisti a condurre serie inchieste sulle discariche abusive situate nella terra dei fuochi in Campania, secondo cui l’inquinamento porterà danni irreparabili, ai quali nessuno riesce a porre freno, vedeva già da qualche decennio fa la nascita di una crisi dove tutto collasserà sotto il macigno dell’egoismo umano. Minniti fu convinto che tutto questo sarebbe accaduto nel giro di pochissimo tempo, perché già gran parte della popolazione vive in misere condizioni: quanti bambini muoiono di fame di fronte ad una sfrenata globalizzazione senza regole.

In Piazza Oberdan, a Condoleo o al campo sportivo del paese si chiudeva nella sua vecchia macchina, trascorrendo le ore, tra articoli del giorno, pezzi di storia, cultura e romanzi scritti rigorosamente a mano, una penna abile capace di ferire coloro i quali calpestavano la dignità degli ultimi. Minniti fu un vero messaggero di cultura, un profeta in difesa dei diritti e della dignità dei poveri; egli stesso povero volontario che viveva di sola scrittura nella sua piena convinzione che tutto è di tutti e che l’Onnipotente non aveva creato le cose soltanto per pochi, ma, quantomeno, perché esse fossero condivise con gli altri.
[IGINIO PINGITORE]




venerdì 12 luglio 2019

MANIFESTAZIONE DISCARICA TRA DINIEGHI, QUERELE E MANCATA VOTAZIONE DI CONTRARIETA'

Ieri si è conclusa la serata organizzata dall’ Amministrazione Comunale sulla questione legata alla discarica di Santa Marina, come ho già documentato e pubblicato in questi giorni su questa piattaforma, dovrò dire che oggi c’è un elemento in più, poiché dopo gli interventi dei rappresentanti e tecnici della Ecolsistema si è vivacizzato il dibattito, e il sindaco Barberio ha dichiarato che sarà contro ogni ipotesi che possa costruire la discarica, impedirà mediante ordinanza l’inizio dei lavori.Peccato, però, che tutto l’iter amministrativo di questi mesi è finito tutto liscio a favore della ditta Ecolsistema, senza mai subire la minima interruzione, fino al punto che la regione Calabria ha rilasciato tutto, finanche il Decreto regionale, mediante il quale consente alla Ecolsistema il via libera alla realizzazione della discarica che non entusiasmerà coloro i hanno a cuore la vicenda e per tutti quelli che fino ad oggi l’hanno ostacolata.
Da parte mia ho dato tutto il mio contributo, mettendo in campo l’evoluzione dei fatti, purtroppo le mie prese di posizioni hanno un prezzo da pagare su tutti i fronti, spesso chi dovrà essere dalla tua parte si trova dall’altra, addirittura in questi giorni ho ricevute minacce di querele, tra cui quella annunciate dal sindaco pubblicamente ieri sera in Piazza e non è mancato un insulto alla mia persona. Aspetto le querele, ho sempre camminato a testa alta, semmai, sono io che potrò mostrare le omissioni compiute. La discarica andava scongiurata prima, impugnando giuridicamente gli atti, al contrario invece, appare alquanto difficile impedire la costruzione solo attraverso ordinanze sindacali, sicuramente determineranno le sospensioni, ma per brevissimi tempi, il problema si ripresenterà.È necessario, quindi, sperare ancora di trovare i cavilli giuridici per scongiurare seriamente l’invaso, ma nello stesso tempo evitare il rischio di far cadere al comune ingenti danni di risarcimento che potranno colpire la già precaria situazione finanziaria dell’ente.Rimaniamo convinti che non bisogna mai abbassare la guardia e sostenere comunque ogni azione rivolta a scongiurare la realizzazione della discarica.La serata si è conclusa registrando ancora una volta la mancata votazione, atto imprescindibile a cui non si può fare a meno, affinché ogni membro possa esprimere la contrarietà alla discarica e nello stesso tempo creare un atto amministrativo utile da allegare ad ogni ricorso che si vorrà adottare.

mercoledì 3 luglio 2019

DISCARICA DI SCANDALE: IL RICORSINO DI BARBERIO TRA OMISSIONI E FUTILI MOTIVAZIONI, IL TAR PARE CHE ABBIA RITENUTO " TARDIVO " , ECCO I FATTI.


 L’ attuale amministrazione comunale avrebbe dovuto contrastare la discarica di Santa Marina mediante il ricorso costruito dalla precedente Amministrazione, guidata dal sottoscritto, che in seno di Conferenza di Servizi bloccò  il procedimento autorizzativo, peccato, però, che Barberio, non ha voluto dare seguito, inventandosi una ragione alquanto infondata, cioè, di non aver trovato nessun documento in comune, fra l’altro, più volte smentito dallo scrivente  ( come si può vedere dalle foto allegate dal precedente post ). Giustificazioni non valide, poiché anche i bambini capiscono che gli atti non si perdono mai, basta rivolgersi alla regione per avere copie dei verbali e determinazioni.

Ad inchiodare Barberio nella sua ambiguità sono i fatti. Prima di tutto non si capisce come sia stata portato ulteriormente l’argomento discarica in una nuova Conferenza di Servizi, oltretutto, passa senza l’impugnazione della stessa, ignorando tutti i punti a sfavore. In seguito, Barberio sceglie il “ ricorsino “presso il Consiglio dei Ministri, nella piena consapevolezza, che quest’ultimo non è un tribunale che possa bloccare l’iter autorizzativo, non è il giusto destinatario, non ha alcun titolo per esprimersi, lo stesso, infatti ha dichiarato che il ricorso non è di competenza ed è del tutto irricevibile!! Si dice che il tempo è galantuomo, i mesi trascorsi spiegano bene come Barberio non ha mai voluto continuare sulla stessa scia della vecchia Amministrazione, poiché sarebbe significato chiusura di ogni ipotesi di ritrattamento dell’argomento discarica.

La dice lunga anche il fatto che l’attuale Amministrazione è l’unica che non ha chiesto ai consiglieri comunali se sono a favore o contro la discarica, per di più, anche questi ultimi, non chiedono un consiglio ad hoc, medesimo comportamento è assunto dai membri dell’opposizione, dopo i rumorosi comizi di campagna elettorale si sono volatilizzati, spazzati via in cielo come un tornado in una grande bufera di vento. Perché questo atteggiamento? Amministratori che non prendono di petto una seria questione cittadina?  La popolazione tutta vuole il Consesso civico che si riunisca ed esprima dissenso, altrimenti come si può legittimare una proposta che ponga ufficialmente opposizione? Come si può impugnare un atto amministrativo senza la minima espressione popolare?  Sono tanti gli interrogativi a cui nessuno di questa amministrazione sappia rispondere.

Barberio, dopo mesi di attesa, con un comunicato fa sapere, di aver inoltrato  ricorso al TAR, con una missiva che gira da qualche mese su WhatsApp e sulle chat dei social per tranquillizzare la gente. Nessuno, però, tuttora, abbia visto documenti ufficiali, pare che neanche i più stretti collaboratori, infatti, quelli emersi in questi ultimi giorni non si evidenziano in carta intestata, né tanto meno con data e protocollo dell’ente, nessuna delibera di contrarietà, nonostante le insistenze del Comitato cittadino preoccupato che non sia stato indetto un solo Consiglio comunale. 

Il ricorso del sindaco Pingitore si è basato su un’ampia veduta del territorio crotonese, il quale è saturo di impianti e siti inquinanti, su una descrizione dettagliata della vocazione agricola dell’intera area, citando il diniego di tutte le delibere Comunali, Provinciali, regionali e le conclusioni del Presidente della Repubblica. Nella missiva di Barberio, invece, tutte queste ragioni sono omesse, l’unico appiglio è l’esistenza di un elettrodotto, il quale può essere rimosso con una semplice variante, se questo è il pretesto per cui il TAR possa annullare il provvedimento, beh, appare, difficile, e alquanto ridicolo. Come se non bastasse, però, girono le ultime indiscrezioni, pare che siano trascorsi i termini previsti di 60 giorni, ed il Tribunale Amministrativo abbia rigettato tutto proprio per scadenza di termini, con la seguente clausola: “Ricorso tardivo “. Se questa è la conferma, significa che i cittadini dovrebbero mettersi l’animo in pace, che la ditta costruttrice può iniziare i lavori di costruzione come vuole e quando vuole per realizzare l’invaso a Santa Marina di Scandale.