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mercoledì 3 luglio 2019

DISCARICA DI SCANDALE: IL RICORSINO DI BARBERIO TRA OMISSIONI E FUTILI MOTIVAZIONI, IL TAR PARE CHE ABBIA RITENUTO " TARDIVO " , ECCO I FATTI.


 L’ attuale amministrazione comunale avrebbe dovuto contrastare la discarica di Santa Marina mediante il ricorso costruito dalla precedente Amministrazione, guidata dal sottoscritto, che in seno di Conferenza di Servizi bloccò  il procedimento autorizzativo, peccato, però, che Barberio, non ha voluto dare seguito, inventandosi una ragione alquanto infondata, cioè, di non aver trovato nessun documento in comune, fra l’altro, più volte smentito dallo scrivente  ( come si può vedere dalle foto allegate dal precedente post ). Giustificazioni non valide, poiché anche i bambini capiscono che gli atti non si perdono mai, basta rivolgersi alla regione per avere copie dei verbali e determinazioni.

Ad inchiodare Barberio nella sua ambiguità sono i fatti. Prima di tutto non si capisce come sia stata portato ulteriormente l’argomento discarica in una nuova Conferenza di Servizi, oltretutto, passa senza l’impugnazione della stessa, ignorando tutti i punti a sfavore. In seguito, Barberio sceglie il “ ricorsino “presso il Consiglio dei Ministri, nella piena consapevolezza, che quest’ultimo non è un tribunale che possa bloccare l’iter autorizzativo, non è il giusto destinatario, non ha alcun titolo per esprimersi, lo stesso, infatti ha dichiarato che il ricorso non è di competenza ed è del tutto irricevibile!! Si dice che il tempo è galantuomo, i mesi trascorsi spiegano bene come Barberio non ha mai voluto continuare sulla stessa scia della vecchia Amministrazione, poiché sarebbe significato chiusura di ogni ipotesi di ritrattamento dell’argomento discarica.

La dice lunga anche il fatto che l’attuale Amministrazione è l’unica che non ha chiesto ai consiglieri comunali se sono a favore o contro la discarica, per di più, anche questi ultimi, non chiedono un consiglio ad hoc, medesimo comportamento è assunto dai membri dell’opposizione, dopo i rumorosi comizi di campagna elettorale si sono volatilizzati, spazzati via in cielo come un tornado in una grande bufera di vento. Perché questo atteggiamento? Amministratori che non prendono di petto una seria questione cittadina?  La popolazione tutta vuole il Consesso civico che si riunisca ed esprima dissenso, altrimenti come si può legittimare una proposta che ponga ufficialmente opposizione? Come si può impugnare un atto amministrativo senza la minima espressione popolare?  Sono tanti gli interrogativi a cui nessuno di questa amministrazione sappia rispondere.

Barberio, dopo mesi di attesa, con un comunicato fa sapere, di aver inoltrato  ricorso al TAR, con una missiva che gira da qualche mese su WhatsApp e sulle chat dei social per tranquillizzare la gente. Nessuno, però, tuttora, abbia visto documenti ufficiali, pare che neanche i più stretti collaboratori, infatti, quelli emersi in questi ultimi giorni non si evidenziano in carta intestata, né tanto meno con data e protocollo dell’ente, nessuna delibera di contrarietà, nonostante le insistenze del Comitato cittadino preoccupato che non sia stato indetto un solo Consiglio comunale. 

Il ricorso del sindaco Pingitore si è basato su un’ampia veduta del territorio crotonese, il quale è saturo di impianti e siti inquinanti, su una descrizione dettagliata della vocazione agricola dell’intera area, citando il diniego di tutte le delibere Comunali, Provinciali, regionali e le conclusioni del Presidente della Repubblica. Nella missiva di Barberio, invece, tutte queste ragioni sono omesse, l’unico appiglio è l’esistenza di un elettrodotto, il quale può essere rimosso con una semplice variante, se questo è il pretesto per cui il TAR possa annullare il provvedimento, beh, appare, difficile, e alquanto ridicolo. Come se non bastasse, però, girono le ultime indiscrezioni, pare che siano trascorsi i termini previsti di 60 giorni, ed il Tribunale Amministrativo abbia rigettato tutto proprio per scadenza di termini, con la seguente clausola: “Ricorso tardivo “. Se questa è la conferma, significa che i cittadini dovrebbero mettersi l’animo in pace, che la ditta costruttrice può iniziare i lavori di costruzione come vuole e quando vuole per realizzare l’invaso a Santa Marina di Scandale.




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