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"SA JOCÀNU ARU CURRÌUNU". REGIONE, PROVINCIA E COMUNE

"Sa jocànu a ru curriu": nel teatrino della politica, mi piace richiamare i nostri antichi detti calabresi, e questo sembra tipico...

martedì 22 dicembre 2020

A PRESTO LA STUATUA DI PITAGORA SARA' OGGETTO DI DISCUSSIONE NEL CONSIGLIO COMUNALE DI CROTONE.

 

Durante la permanenza a Crotone del filosofo e matematico Pitagora, la città ha vissuto nell’ultimo quarto del VI secolo a.C., uno dei momenti di massimo splendore, tuttora i resti a Capo colonna raccontano la prestigiosa storia, dove una volta sorgeva il tempio dedicato a Hera Lacinia. Di quel tempio è rimasta una sola colonna oggi simbolo della città e memoria di un glorioso passato.

Da decenni si discute di come poter onorare la figura del grande Pitagora, a lungo si è parlato di installare una statua nella principale Piazza della città, già dedicata all’illustre matematico. Nel corso degli anni, infatti, artisti locali si sono cimentati per la realizzazione dell’opera e le varie amministrazioni hanno spesso impegnato l’ente, ma senza darne seguito.

Al fine di concludere quest’annosa questione e rispondere alla volontà dei cittadini di voler lasciare una testimonianza tangibile, altrimenti si corre il rischio di dimenticare il glorioso passato della città Magnogreca, il gruppo consiliare Stanchi dei Soliti, di cui il sottoscritto rappresenta, ha deciso di inviare una mozione in Consiglio Comunale, che quanto prima sarà oggetto di discussione, affinché sia valutata l’ipotesi di impegnare il Sindaco e la Giunta a promuovere, nei modi ritenuti più opportuni, la realizzazione di un monumento dedicato a Pitagora, secondo canoni artistici che rispettino la sensibilità e le forme stilistiche della cultura classica, e di installarlo nella storica piazza a lui già dedicata.

 

lunedì 14 dicembre 2020

Questa sera mi sono cimentato nello studio di casa mia per sfogliare alcuni vecchi libri, mi è capitato sotto mano uno che cercavo da un po’ di tempo, realizzato dalle testimonianze del nostro Gino Scalise, il titolo è "RITORNO A CROSIA, terra di pace e di amore ", spesso dimentichiamo che in quella di terra il 23 maggio 1987, alle 16.30, nella chiesetta di Crosia (Cosenza), una statua raffigurante la Madonna della Pietà iniziò a lacrimare poi a incarnarsi e a parlare a due giovani del luogo: Vincenzo Fullone e Anna Biasi, al primo la Madonna gli avrebbe detto: <<non avere paura. Io sono la tua Mamma. Io sono la Vergine della pace e dei miracoli. Pregate perché il mondo ha molto bisogno di preghiera. Domani, alla stessa ora, ti voglio qui>>. D'allora a Crosia ci fu un grande Pellegrinaggio, ricordo che con Gino Scalise più volte ci recammo in quel posto miracoloso, dove ognuno poteva raccontare fatti e manifestazioni straordinarie.

Gino Scalise nella sua Prefazione scrive “ Tutta l’umanità oggi si aspetta avvenimenti, di una tale portata, da cambiare il corso della storia, ma non tutti gli uomini hanno capito la gravità dei tempi che stiamo attraversando.

Il che significa la fine del mondo, ma la fine dell’era del male che porterà al trionfo del Cuore Immacolato di Maria, messaggera e profetessa di pace in questa era pre-apocalittica, dove lei con tutte le sue apparizioni, vincerà contro satana e gli schiaccerà il capo.

L’apparizione della Madonna della Pietà di Crosia rientra nel divino disegno di salvezza e nel segno di Fatima”.

Gino Scalise sembra che abbia lasciato un pizzico di profezia in un mondo che va sicuramente a rotoli, ma lascia comunque la speranza che alla fine il bene vincerà e trionferà sul male attraverso la beata Vergine Maria.

 

mercoledì 9 dicembre 2020

Crotone, il gruppo consiliare di Stanchi dei soliti: “Quella del sindaco è una scelta per trasparenza e imparzialità”

 

Sembra partita la macchina diffamatoria contro l’amministrazione Voce, alcune persone tentano di trovare il motivo utile per infangare e destabilizzare l’attività amministrativa. Fra queste, alcuni esponenti politici e qualche membro dell’illustre associazione dell’avvocatura: oggetto della polemica è la delibera di conferimento incarico a un legale esterno dell’ente. Premesso che gli enti hanno l’obbligo di limitare al massimo il ricorso a collaborazioni esterne, soprattutto il nostro, il quale oggi vive una grave situazione finanziaria ereditata dalle amministrazioni passate, e sa bene che chi amministra ha l’obbligo di fare i conti anche per le spese di qualche migliaio di euro per soddisfare le esigenze di una città di 60.000 abitanti, colpita fortemente dagli eventi alluvionali e dal fenomeno Covid.

La giunta, quindi, dal punto di vista del contenimento della spesa pubblica si è adeguata alla normativa esistente, escludendo la stipulazione di contratti di lavoro autonomo per rispondere alle esigenze dei fabbisogni dell’Amministrazione. Dal punto di vista di una seria e parsimoniosa gestione è stata deliberata una spesa di appena 4.000,00 euro con tutti i requisiti di legittimità, nel rispetto dei principi di economicità, efficacia, imparzialità e trasparenza.

In questo periodo di ristrettezze e difficoltà del comune bisognava ricorrere a un incarico di patrocinio legale per un delicato procedimento penale su una vicenda che vede coinvolto l’ex Sindaco di Crotone, Ugo Pugliese e di altri componenti appartenenti alla precedente amministrazione.

In discussione è la scelta della Giunta comunale di nominare un legale catanzarese quale difensore di fiducia del Comune, ma è ben noto, che non sempre l’opzione può ricadere su un legale del luogo, ancor di più quando alcuni compiti, possono essere adatti ad altri fuori dell’ambito provinciale – e perché no?- fuori dell’ambito regionale! Capita che l’ente sia difeso da un legale esterno, o al contrario, a nessun crotonese è negato di difendere l’ente di un’altra città d’Italia.

Il Sindaco ha tuttavia tempestivamente accettato la richiesta d’incontro formulata dal Presidente dell’ordine degli avvocati e in questi giorni è previsto un incontro per chiarire la vicenda, certi che la scelta sia stata corretta dal punto di vista dell’opportunità e fortemente rispettosa delle esigenze di contenimento della spesa pubblica; l’incarico è stato, infatti, conferito applicando i minimi di tariffa ulteriormente ridotti del 30%, per una spesa complessiva di poco più di 4.000 € oltre oneri. D’altra parte nell’incontro con gli avvocati, si chiarirà che la scelta di rimanere al di fuori dell’ambito locale è del tutto coerente riguardo a una vicenda di grande risonanza pubblica e mediatica rispetto alla quale è opportuno non innescare ad alcuna polemica; e ciò senza mettere in discussione la professionalità e l’indipendenza degli avvocati crotonesi che è riconosciuta e non sarà di certo smentita dal conferimento di un incarico “fuori distretto”.

domenica 6 dicembre 2020

LA LEGA DI CROTONE APRE I BATTENTI IN CONSIGLIO COMUNALE NON PER UNA CITTÀ IN GINOCCHIO, MA PER UNA LEGGE DI MATERIA PARLAMENTARE.

 

Ha veramente dell’inverosimile ciò che si sta consumando in questi giorni sulla mozione relativa alla legge Zan presentata in Consiglio comunale dalla Lega in un periodo di piena sofferenza, tra Covid e alluvione, una sorta di strumentalizzazione, quasi per mettere in difficoltà l’attività amministrativa del sindaco di una città veramente in ginocchio. Una mozione che non mette a primo posto le problematiche cittadine, ma crea diatribe, discussioni sterili e inutili su una materia che non vi è competenza comunale. La votazione, infatti, ha raggiunto l’obbiettivo di sollevare il vespaio fuori e dentro l’amministrazione comunale, sì, perché una città così provata non può preoccuparsi di una legge che destabilizza, non può essere oggetto di votazione, ma discussa in serenità nei momenti opportuni, un serio confronto giova a tutti e aiuta per una crescita socio-culturale.

La mia personale posizione è stata quella di astenersi a un voto divisorio, non credo che la questione debba preoccupare più di tanto l’amministrazione, poiché l’approvazione o meno del DDL Zan riguarda più la Camera del Senato che il Consiglio Comunale di Crotone.

Ho deciso di astenermi per non compromettere la mia coscienza di uomo libero o di fede e contemporaneamente per non arrecare danno alla tenuta generale dell'amministrazione.

Provo a riassumere in modo sintetico e conciso il mio pensiero, proprio in nome di un principio di civiltà, ma nello stesso tempo provo a motivare in tre punti il mio scetticismo nei confronti del DDL Zan che mi ha portato ad astenermi dalla votazione della mozione proposta dalla Consigliera Cavallo.

1) Il nostro codice già prevede sanzioni proporzionate alla gravità del reato per le discriminazioni e per altri simili delitti contro, pare ce si contino 6 articoli del Codice Penale.

2) L’introduzione di questa nuova fattispecie di reato somiglia quasi ad una sorta di cavallo di Troia che, con il giusto obiettivo di punire ingiuste discriminazioni, sembra, in realtà, pensato per punire qualsiasi tipo di manifestazione contraria all’allineamento del pensiero di cui si fa portavoce il vasto mondo LGBT direttamente o più indirettamente (come nel caso Zan). Ebbene: cosa sarebbero i reati fondati sulla discriminazione per orientamento sessuale o per identità di genere? Quando si parla di discriminazioni fondate su motivi razziali o religiosi, siamo posti tutti dinanzi a concetti inequivocabili, ma quando ci troviamo dinanzi ai concetti di cui sopra? Il vasto mondo LGBT da anni si impegna a ridefinire i concetti legati alla sessualità, al ruolo e all’identità di genere, arrivando a sostenere che gli stessi non possano esaurire il caleidoscopio della sessualità, essendo questa, a suo dire, qualcosa di fluido e mai perennemente stabile e cristallizzato.

Com’è possibile, allora, che da una parte si invochi una decostruzione della sessualità e degli elementi che hanno fondato il rapporto tradizionale tra sesso e società e dall’altra si esprima la ferrea volontà di punire chiunque si faccia reo di discriminazioni basate sulla vaga, a questo punto, categoria di orientamento sessuale? Sarà discriminazione affermare che e promuovere politicamente proposte che riconoscano l’esistenza di due soli generi, quello maschile e femminile, ben identificabili e non assolutamente fluidi? Sarà discriminazione affermare la propria contrarietà alle adozioni omosessuali? Sarà discriminazione affermare che i bambini delle nostre scuole pubbliche debbano essere tenuti fuori da percorsi “formativi” promossi con l’obiettivo di favorire in loro l’acquisizione di idee volte alla decostruzione delle categorie di sesso ed identità di genere? Sarà discriminazione andare in chiesa e ascoltare sacerdoti leggere le lettere ai romani, quelle ai corinzi e quelle a Timoteo di San Paolo?

3) Qualcuno dirà che il legislatore ha già previsto queste obiezioni e che ha fatto in modo di inserire clausole di salvaguardia del libero pensiero. Tuttavia, laddove queste leggi sono state già promosse ed approvate, ci si è trovati dinanzi ad esiti quasi liberticidi. Cito da Avvenire.it: “in Spagna, il 6 febbraio 2014, il cardinale Fernando Sebastián Aguilar, è stato iscritto nel registro degli indagati per “omofobia” per aver rilasciato un’intervista pubblicata sul quotidiano di Malaga, “Diario Sur”, il precedente 20 gennaio, nel corso della quale, sulla premessa che la sessualità è orientata alla procreazione, faceva presente che all’interno di una relazione omosessuale tale finalità era preclusa”.

In conclusione, come cittadino e come cattolico, condivido le obiezioni sollevate dalla Conferenza Episcopale Italiana su tale disegno di legge. Prima di essere un componente del Consiglio comunale, sono un uomo di fede e, come tale, pur sostenendo la necessità di arginare qualsiasi tipo di discriminazione, faccio appello, sopra ogni cosa, al buon senso, affinché una norma pensata per una giusta causa non diventi l’occasione per mettere il bavaglio a chiunque problematizzi la tematica in termini differenti.

Esistono già tutti i presidi necessari ad arginare qualsiasi tipo di discriminazione che sfoci in esecrabili atti di violenza.

Precisato questo, mi pare, cari amici, anche doveroso ribadire che la nostra maggioranza è formata da un insieme di liste civiche, non da partiti che, per definizione, presentano un’uniformazione ad un preciso orientamento di pensiero e ad una rete di valori condivisa. Noi ci occupiamo della città di Crotone che, volendo ritornare coi piedi per terra, in questo momento ha ben altro a cui pensare, infatti nei confronti della consigliera Cavallo sono stato molto critico per aver strumentalizzato una questione alquanto delicata, mancando di rispetto verso coloro i quali la pensano in maniera diversa.



martedì 1 dicembre 2020

Alluvione Crotone, Intervento di Iginio Pingitore in Consiglio Comunale.

 

Nel Consiglio comunale del 30 novembre, dopo la disamina concernente l’emergenza causata dall’evento alluvionale, che nei scorsi giorni si è totalmente abbattuto nella città, è intervenuto il capogruppo consiliare Iginio Pingitore di “stanchi dei soliti”, il quale dopo aver ringraziato il sindaco Enzo Voce e il suo staff, le Forze dell’Ordine, i vigili del Fuoco, la Protezione Civile e tutti quelli che si sono adoperati per far rialzare la città, ha fotografato un po’ la situazione attuale: strada allagate, case, uffici e depositi, aziende e attività commerciali.

Si è rivolto allo stesso ente di cui fa parte dell’Amministrazione, affinché d’ora in poi non si assista più a questi tristi scenari, ma occorre fin da subito monitorare il territorio, manutenzionare e gestire con prontezza i fiumi, canali e torrenti, soprattutto nei quartieri, dove oggi si sono maggiormente popolati; alcuni sono situati in prossimità di diversi canaloni di scolo delle acque piovane e addirittura vicino i torrenti, che nell’ultimo alluvione sono riemersi dal sottosuolo provocando enormi danni.

Una storia che periodicamente si ripete e rievoca la giornata di quel 14 ottobre 1996, e quella dell’8 ottobre dello stesso anno (spesso dimenticata), che provocò lo straripamento del torrente Passovecchio e l’allagamento dell’intera zona industriale. L’Amministrazione regionale affidò ad alcuni professionisti del luogo, uno fra cui, l’ing. Antonio Bevilacqua, la redazione dei progetti preliminari ed esecutivi per la sistemazione e regimentazione dell’acqua a monte del fiume Esaro e Passovecchio, la messa in sicurezza idraulica del centro di Crotone, dove con le prime piogge si allaga a causa della scarsa manutenzione della rete idrica e fognaria i canali vetusti per la raccolta dell’acqua bianca. Nell’immediato occorre una seria opera di disostruzione delle intere condotte e il riordino degli impianti di sollevamento.

A Crotone dopo l’alluvione del 1996 furono assegnati ben 200 milioni di euro per realizzare tutte le opere, affinché potesse far defluire le acque attraverso il piano denominato “ Versace “, che, di fatto, fu quello redatto dei professionisti crotonesi. Dopo oltre 24 anni, non tutto è stato edificato, gran parte del quale dovrà essere realizzato per far fronte definitivamente all’annoso problema crotonese. Pingitore chiede l’immediato bisogno di  ricorrere ai finanziamenti promessi dal Governo mediante il ministro Boccia e dal Presidente della regione Calabria F.F. Spirli, per realizzare le seguenti importanti opere:

Tre vasche di laminazioni sugli affluenti del fiume Esaro ( Carbonara- Migliarello, Tufolo-Esposito e Campanaro-S.Anna;

-      Una vasca di laminazione nei pressi del torrente Passovecchio;

-      Allargamento della sezione del fiume Esaro nel tratto urbano della città dal ponte di Via Mario Nicoletta a quello della strada Consortile;

-      Realizzazione della scogliera a mare per la protezione del fiume Esaro;

-      Realizzazione del cavalcavia e cavalcaferrovia di Gabelluccia e Poggio Pudano.

L’ente può essere finanziato con i Recovery Fund, attraverso la regione, in un programma d’interventi infrastrutturali alla mitigazione del rischio idrogeologico da inserire nel Piano Nazionale per la Ripresa e la Resilienza.

Pingitore ha chiesto anche di inoltrare istanza allo stato affinché si possa ottenere un abbattimento dell’IMU per i titolari di capannoni, che a causa della crisi sono chiusi da diverso tempo.