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"SA JOCÀNU ARU CURRÌUNU". REGIONE, PROVINCIA E COMUNE

"Sa jocànu a ru curriu": nel teatrino della politica, mi piace richiamare i nostri antichi detti calabresi, e questo sembra tipico...

domenica 18 aprile 2021

CROTONE, LA CADUTA DI UN’AMMINISTRAZIONE E’ SPESSO FRUTTO DI INCIUCIO, TRADIMENTO, MA ANCHE DI INESPERIENZA.


Crotone non meriterebbe in Consiglio comunale un ribaltone, né tanto meno far venire meno un dovere e un impegno morale di fedeltà. Quello che sta succedendo fin dagli albori di quest’Amministrazione ha qualcosa d’inverosimile. Qualche consigliere eletto nelle liste di questa maggioranza, coadiuvato da altri di minoranza, si appresta alla peggiore forma associativa di persone e/o di gruppi, quale appunto quella “consociativa”, attraverso proselitismi e agitamenti, con il tentativo di scrollare di dosso un’amministrazione che ha iniziato il cambiamento. 

La cosa più preoccupante è che, colui che ha iniziato quest’opera di devastazione, è nella piena consapevolezza che il passaggio dalla maggioranza all’opposizione significherebbe rischiare di aprire seriamente la strada a nuove elezioni, quindi a un nuovo commissariamento del comune. Questa volta non sarebbe per fatti criminosi o per omissioni di atti d’ufficio ecc., ma semplicemente per capricci e per giochetti politici, che non trovano nessuna giustificazione di fronte al proprio elettorato e ai tanti cittadini che, da mezzo secolo, a Crotone sono stati infestati dalla peggiore politica clientelare. 

Mi domando: Ma Crotone merita tutto questo? 

Primo esempio di consociativismo è stato provato giorni fa da tutti i gruppi di minoranza e da altri esponenti di maggioranza. I firmatari in gran parte, giovani di età, hanno tentato di estromettere un presidente di una Commissione altrettanto giovane, Alessandro Manica, appartenente al mio gruppo "stanchi dei soliti", screditandolo con accuse non veritiere, con il solo intento di estrometterlo. Un evidente operazione di sabotaggio per avere in mano tutte le Commissioni consiliari. Alessandro Manica, un lavoratore, artista, una persona per bene, distinta e onesta è andata sotto le grinfie di questa cattiva politica; presto nelle sedi opportune dimostrerà quanto subdolo è il documento prodotto. 

Una politica cinica, lontana dai valori, che difficilmente usa la comprensione, ma ama usare la legge del taglione: “occhio per occhio e dente per dente”.  Ai giovani consiglieri di quest’Amministrazione ognuno nei propri ruoli (minoranza e maggioranza), i quali stimo suggerisco: apritevi in una nuova visone politica, eliminate le vecchie logiche dei partiti e spalancate la porta alla buona politica, ora c’è l’occasione, liberamente avete  in mano le sorti di questa martoriata città.

sabato 17 aprile 2021

DA QUALE PULPITO ARRIVA...


Oramai è chiaro il tentativo di far naufragare quest' Amministrazione comunale, non per che ruba e ne tantomeno regala posti e/o compie intrallazzi con il malaffare, semplicemente per piccole cose: qualche presidenza, qualche membro in più nelle Commissioni ecc. Tuttavia, in politica ci può stare di tutto, ma senz'altro non l'irresponsabilità, l'eventuale caduta di un'Amministrazione è la caduta morale e sostanziale di un'intera città, ancor di più dopo un commissariamento e  in appena sei mesi di lavoro. Comunque ognuno si assume le proprie responsabilità! 

L'abbandono dall'aula da parte di alcuni membri della maggioranza è avvenuto per evitare disgustosi momenti, dopo che gli stessi da mesi subiscono da parte di un consigliere spudorati attacchi, umiliazioni e  continue insulti.

Piuttosto, ritengo indecorosi i continui scorribande dell'opposizione quando in Consiglio si arriva ai punti per l'approvazione di debiti fuori bilancio appartenenti a quelle imprese crotonesi che sotto il fango dell'alluvione hanno messo in sicurezza la città di Crotone. Tutto questo, lo chiamate senso di responsabilità..? Da che pulpito arriva!

domenica 11 aprile 2021

AMMINISTRAZIONE VOCE, CITTA' COME IL COCCODRILLO, DIVORA I PROPRI FIGLI. OGGI TOCCA A SALVATORE RIGA.

 

La falsità mediatica continua a produrre vittime, oggi tocca a Salvo Riga.

Sono amministratore comunale da alcuni mesi nella splendida Crotone, in questo breve periodo ho capito quanto è difficile in questa città dare una sterzata, un cambiamento, sono tante le barriere ancorate in profondità, forti e resistenti, difficili da sradicare, provarci è quasi impossibile, significa andare verso l’ignoto in cui non è dovuto sapere come andrà a finire.

Il cambiamento di questa città, o si fa insieme oppure non avverrà mai, mi riferisco ai tanti giovani, soprattutto a quelli che oggi hanno una carica amministrativa, i quali rischiano sempre di essere travolti in false beghe, capaci di offuscare la loro buona volontà, oggi tocca a tizio, domani toccherà a caio.

E’ necessario uno sforzo di tutti, affinché il cambiamento regga, in un campo, dove ancora esiste tanto marciume, parte integrante della città.

L’attività di cronaca e di critica, da chiunque sia esercitata, è lecita, come ampiamente chiarito dalla giurisprudenza, a condizione, però, che i fatti riferiti siano veri ed esposti con misura, senza eccessi. La critica (e non solo la cronaca) debba avere una solida base: non si può scrivere e criticare fatti inesistenti con il solo gusto di denigrare un giovane per bene dell’ Amministrazione Voce, la quale si vede sempre di più accerchiata da feroci predatori, che vogliono divorare anche l’osso del piede. Avanti! Vediamo Il prossimo coccodrillo pronto a chi divorare fra tanti di quei figli di questa amata e sfortunata città.

POVERA CITTÀ

Che tristezza assistere a siparietti da cabaret dove si inscena e si infiltra costantemente la politica dei voltagabbana, quella esibizionista, quella consociativa, di coloro che si accomodano e nello stesso tempo fanno finta di rappresentare il nuovo che avanza: è lusinga, la peggiore, quella legata alle invisibili magagne, ai piccoli e incresciosi compromessi, quella delle acrobazie acquisite dai veterani maestri.

Che amarezza! Ho sempre creduto che l’impegno politico nella cosa pubblica dovesse essere lealtà, spirito di abnegazione e servizio alla comunità senza urli e sbandieramenti circa il bene comune. Quel bene comune che si predica tanto, ma presto si calpesta sotto i piedi.

Che tristezza vedere tanti nuovi personaggetti che si esibiscono volentieri sui social e financo nelle televisioni locali: giovani preparati da vecchi volponi che non si accorgono di essere nelle vesti di semplici scherani, sempre al servizio di qualcuno, pronti a usare la cinica arma e affondarla al momento giusto con irragionevolezza, arroganza, e virtuosa capacità di pugnalare alle spalle chi la pensa diversamente, chi nel campo si è avvicinato per la prima volta solo con l’intento di combattere e difendere la tanta depredata e martoriata città. Pugnalare va ancora di moda tra le giovani generazioni, quelle cosiddette “di primo sbritto”, che credono di poter rivoltare il mondo, salvo poi rendersi conto che la politica è fatta di sacrificio e che, in fondo, al sacrificio è sempre preferibile il riparo nel cantuccio che si sono ricavati.

invece del sacrificio scomodante chiedono solo presenza e una commissione in più per poter continuare a discutere di arzigogoli dialettici. Solo che il Comune non è la redazione di rivista di filosofia teoretica…

 

lunedì 5 aprile 2021

CROTONE SVILUPPO, SALASSO DI SPESE PER L’ENTE, MA E’ NECESSARIO SALVARE IL SALVABILE

Premesso che, “Crotone Sviluppo” è la compartecipata del comune di Crotone, nacque con la nobile idea di favorire la riconversione industriale a seguito della dismissione dell’industria chimica che operò per diversi decenni nella città pitagorica. In seguito la Provincia di Crotone acquisì un pacchetto azionario della stessa e ne divenne socia, al fine di fornire consulenza, supporto e assistenza tecnica, programmi di sviluppo progettazioni alla Pubblica Amministrazione.  Insomma, un’azienda in grado di offrire servizi e promozione, favorendo nello stesso tempo la crescita culturale ed economica del territorio.


Negli anni, però, ”Crotone Sviluppo”, non diede mai risultati eccellenti, a mio parere, dipese sempre dalle varie amministrazioni che si succedevano, una cattiva amministrazione comunale ripercuoteva nel bilancio dell'azienda in house providing. E’ ovvio che le distanze prese dal sindaco Enzo Voce nei confronti della compartecipata abbiano seri fondamenta, soprattutto dopo la relazione resa nota dall’Assessore Antonio Scandale, nella quale si sono rilevate cifre debitorie da capogiro: 

- 240.000,00 di debiti fuori bilancio;

- 250.000,00 euro di TFR non versato.

Inoltre, bisognerebbe appostare fra i costi del prossimo bilancio altri 500.000,00 euro, di cui: 

- 300.000,00 per spese del personale;

 -200.000,00 per gli organi statutari. 

Pertanto, ritengo che le iniziative intraprese dai consiglieri, Danilo Arcuri e Antonio Megna, appartenenti al gruppo “Crotone città di tutti”, siano del tutto infondate nel presentare un esposto alla Corte dei Conti e alla Procura della Repubblica, nel quale richiamano il comune alle responsabilità erariali nella gestione della società, poiché, quest’ultima ha subito il totale disinteresse dall’ente, bloccando difatti l’attività cui il comune avrebbe dovuto garantire.

L’esposto non trova logicità, i colleghi di minoranza omettono le responsabilità passate e per onestà intellettuale non bisognerebbe attribuirle alla giunta Voce insediata da sei mesi mesi, né tantomeno al Commissario Prefettizio, il quale da sempre è risaputo, non si occupa delle strategie politiche. Mi dispiace, ma tutto questo sa proprio di pretestuoso.

Detto ciò bisogna vedere cosa farne di “Crotone Sviluppo”. A mio parere, da consigliere comunale, il comune d’ora in poi dovrà contare sui ricavi e soprattutto sui benefici che l’ente possa avere. Puntare l’attenzione verso un’accurata revisione degli sprechi e le inefficienze della municipalizzata, un’azienda non ha diritto a campare se i livelli di spesa diventano insostenibili. 

Si potrebbe, tuttavia, cambiare giuridicamente l’azienda, eliminando gli organi amministrativi, che comportano una spesa pari a 200.000,00, e salvaguardare i posti di lavoro, avviare un PROCESSO DI VALORIZZAZIONE e di riconoscimento nei confronti di quei lavoratori che hanno acquisito una professionalità tale da poter captare fondi europei, affrontare le esigenze di sviluppo dell’intera città, fare di Crotone una città moderna ed efficiente, avviare un programma finalizzato alla realizzazione di progetti tendenti alla rigenerazione urbana, turistica e socio- culturale ed energetica, alla bonifica e all’ambiente, in alcune zone totalmente devastate, ai trasporti e a tutte le infrastrutture, al miglioramento dell’agricoltura (rilancio del pecorino crotonese), alla pesca sostenibile e di tutta la comunità costiera.

CHE COS'È EQUITÀ TERRITORIALE? UN MOVIMENTO NE DI DESTRA NE DI SINISTRA.

Il movimento Equità Territoriale lavora da sempre per dare al sud una concreta possibilità di riscatto tanto da rendere omogeneo lo sviluppo tra le varie aree del paese e della Calabria.

Equità ha radici ben più profonde. Vuole una reale emancipazione della nostra terra. Una forza senza un preciso colore politico, al centro la giustizia e l'equità del territorio, le soluzioni per dare al sud e alla nostra amata Calabria una concreta speranza. Si parla senza nessuna remora dell’alta velocità, dello sviluppo della zona #jonica anche attraverso l’ultimazione della Strada Statale106. Si parla di come si deve agire per ripulire il nostro mare. Si parla di mafia e ‘ndrangheta con coraggio e determinazione.

Sia a destra che a sinistra ci sono persone con nobili propositi in grado di creare una nuova svolta culturale. Il Movimento guarda l'Italia, ma con occhio attento verso il sud, come il suo fondatore Pino Aprile, che da sempre mette al centro le ingiustizie subite da questa parte dell'Italia.

Quella destra e quella sinistra fatta di tante persone perbene, che credono ai valori della legalità, in Calabria tracciata da Luigi De Magistris, oggi possono trovare casa in questo Movimento.

A presto il nuovo circolo a Crotone.