Che amarezza! Ho sempre creduto che l’impegno politico nella cosa pubblica
dovesse essere lealtà, spirito di abnegazione e servizio alla comunità senza
urli e sbandieramenti circa il bene comune. Quel bene comune che si predica
tanto, ma presto si calpesta sotto i piedi.
Che tristezza vedere tanti nuovi personaggetti che si esibiscono volentieri
sui social e financo nelle televisioni locali: giovani preparati da vecchi
volponi che non si accorgono di essere nelle vesti di semplici scherani, sempre
al servizio di qualcuno, pronti a usare la cinica arma e affondarla al momento
giusto con irragionevolezza, arroganza, e virtuosa capacità di pugnalare alle
spalle chi la pensa diversamente, chi nel campo si è avvicinato per la prima
volta solo con l’intento di combattere e difendere la tanta depredata e
martoriata città. Pugnalare va ancora di moda tra le giovani generazioni,
quelle cosiddette “di primo sbritto”, che credono di poter rivoltare il mondo,
salvo poi rendersi conto che la politica è fatta di sacrificio e che, in fondo,
al sacrificio è sempre preferibile il riparo nel cantuccio che si sono
ricavati.
invece del sacrificio scomodante chiedono solo presenza e una commissione
in più per poter continuare a discutere di arzigogoli dialettici. Solo che il
Comune non è la redazione di rivista di filosofia teoretica…
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