Post in evidenza

HO VOTATO NO AL SOCIAL FREEZING: LA VITA NON SI PROGRAMMA.

Premesso che nutro il massimo rispetto per chi ha posizioni diverse dalle mie e riconosco pienamente la legittimità di una visione laica sui...

giovedì 18 dicembre 2025

VIAGGIARE A 50 KM/h E SPERARE DI TORNARE A CASA: LA NUOVA NORMALITÀ.

 


Non scrivo per suscitare compassione, ma per rendere testimonianza in un mondo che ormai vive di effimero, di cose momentanee e di vuoto, incapace di avere una visione futura. Più volte ho affrontato il problema dei cinghiali, sia sui miei Social sia nelle sedi istituzionali. Ma la politica, quella globalista e distante, resta sorda. I danni sono enormi, sotto gli occhi di tutti, eppure non esiste volontà per trovare soluzioni concrete.

Oggi non solo ci viene impedito di raggiungere i nostri poderi per “evitare incontri” con questi animali, ma è diventato praticamente impossibile anche per un contadino coltivare un semplice orto per uso familiare. Muoversi è ormai un pericolo costante, soprattutto lungo strade già di per sé malconce. Forse è meglio che restino così: almeno sei costretto a procedere lentamente.Proprio ieri sera, nei pressi del bivio Manile di San Mauro Marchesato, viaggiando a non più di 40–50 km/h, mi sono trovato davanti un cinghiale di dimensioni impressionanti, paragonabile senza esagerare a un vitellino tarchiato. Il risultato è quello che si vede in foto. Mi chiedo: se al volante ci fosse stato qualcuno a velocità sostenuta, oggi parleremmo solo di danni materiali o anche di vittime?

Denunciamo, segnaliamo, protestiamo. Ma a cosa serve, se la politica continua ad ascoltare solo l’élite e non più il popolo? Ovviamente non chiedo alcun risarcimento. Tra l’altro, per ottenerlo sarebbe stato necessario documentare l’accaduto con il cinghiale giacente sulla strada, che per sua fortuna è rimasto vivo. In ogni caso, non avrei chiesto neanche un centesimo, anche a causa di una burocrazia soffocante e scoraggiante.Del resto, percorriamo quotidianamente strade che sembrano una groviera, piene di buche e deformazioni, dove la sicurezza è ormai calpestata e dimenticata. È come dire, dalle sagge parole dei nostri detti: “avimu pirdutu l’occhi e jammu circandu i pinnulari”?

Nessun commento:

Posta un commento