Discarica Scandale : ecco come io ho contrastato
Premesso, che non riesco a
comprendere come a dicembre scorso la regione abbia dato il via libera alla
realizzazione della discarica di Santa Marina, non ci vedo proprio chiaro… !
Con la mia
Amministrazione di colore diverso della giunta regionale presieduta da Mario
Oliverio, nell’ultima mia Conferenza dei Servizi mi esprimevo negativamente alla
discarica, nella stessa seduta ottenni anche un parere tecnico dall’ Assessorato
Agricoltura, mediante i quali si crearono le condizioni per bloccare il via
libera alla discarica, sospendendo di fatto l’iter.
Oggi che ci
troviamo con un’’amministrazione comunale politicamente vicina a quella della
regione Calabria, e l’attuale sindaco di Scandale gode di ottimi rapporti con
lo stesso governatore, è inspiegabile in appena pochi mesi avviare le procedure
autorizzative per l’invaso.
Non mi pare che ci
sia stata una convinta opposizione e contrarietà da parte del comune di
Scandale, né da parte della maggioranza e né dall’opposizione, la quale, quest’ultima
fino ad oggi non ha espresso neanche una sola opinione
Sono convinto che in regione nessuno avrebbe mai
voltato le spalle alla comunità scandalese, visto che durante il mio mandato,
oltre il mio parere negativo, ottenni anche quello tecnico dal compartimento
regionale.
Come mai questa amministrazione non ha trovato
validi elementi per contrastare ??
Ora spiego le motivazioni per cui in cinque anni
della mia sindacatura non è mai stato dato il via libera alla discarica:
-
Con Decreto n. 2014 del 1 marzo 2010 la Regione Calabria
esprimeva giudizio di compatibilità ambientale favorevole e rilasciava
autorizzazione integrata ambientale (AIA) in favore della ditta Ecolsystema srl
per la realizzazione di una discarica per rifiuti speciali;
-
La suddetta Autorizzazione ambientale veniva sospesa con
D.D.G. n° 9369 del 17/06/2010 e D.D.G. n. 18308 del 14/12/2010, in seguito ad
apposita istanza in autotutela del Comune di Scandale.
-
La legge regionale n.
47 del 23/12/11 disponeva la sospensione degli effetti di tutte le
autorizzazioni già rilasciate per la realizzazione e l’esercizio di impianti di
smaltimento di rifiuti contenenti amianto non ancora in funzione;
-
con DDG n. 1379 del
8/02/2012 il Dipartimento Ambiente della Regione Calabria prendeva atto di tale
sospensione ope legis. La Ecolsystema srl impugnava tale ultimo provvedimento
di sospensione dinanzi al TAR Calabria il quale, con sent. n. 365/13 rigettava
il ricorso;
-
con la legge
regionale 35 del 10/08/2012 – di integrazione e modifica dell’art. 51 della l.
r. 19/2002 - la Regione Calabria sanciva il principio secondo cui in zona
agricola - qual’è quella oggetto dell’autorizzazione n. 2014/2010 - è vietata
“ogni attività di deposito, smaltimento e lavorazione di rifiuti non derivante
dall’attività agricola o da attività ad essa complementari situate all’interno
di zone agricole con coltivazioni o elaborazioni di prodotti agroalimentari di
pregio con tutela o marchio di qualità, con particolare riguardo per le zone
ricadenti in distretti rurali o agroalimentari di qualità”. A ciò si aggiunga
che l’Area di Santa Marina del Comune di Scandale (KR) risulta, altresì, essere
iscritta nel catasto delle cc.dd. “aree percorse da incendi”, per le quali vige
il divieto assoluto di variazione d’uso per 10 anni;
-
in tale contesto,
con D.P.R. n. 4582 del 29/10/2012, il Capo dello Stato, udito il parere 4094/11
del CdS, reso nell’Adunanza del 16/05/2012 della II Sezione, accoglieva il ricorso
straordinario proposto da un’impresa Agricolo del luogo contro la Regione
Calabria e nei confronti di Ecolsystema srl, e annullava il DDG 2014/2010
suindicato;
-
con ricorso, pervenuto
al protocollo del Comune di Scandale il 10 gennaio 2013 col n. 132, la
Ecolsystema srl chiedeva la revocazione del D.P.R. 29/10/2012 sostenendo che il
provvedimento regionale n. 2014/2010 oggetto di annullamento, era stato
successivamente confermato ed integrato dal d.d.g. n. 540 del 1/02/2011,
unitamente al decreto confermativo n. 873/2011, e che, pertanto, il ricorso
straordinario al P.R. doveva ritenersi improcedibile per carenza di interesse;
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con memoria del
14/03/13 il Comune di Scandale rilevava l’inammissibilità del ricorso per
revocazione suindicato, ciò anche tenuto conto della circostanza per cui il
D.D.G. 2014/2010 era stato comunque annullato per violazione del Piano
Energetico Ambientale Regionale, con assorbimento di ogni ulteriore profilo;
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con memoria
integrativa del 23/02/2015 la Ecolsystema srl, sempre in seno al giudizio per
revocazione, rilevava il venir meno dell’oggetto del contendere per effetto
della nota 9/12/14 con la quale la Regione Calabria comunicava il “riavvio
della procedura di VIA/AIA per il progetto di riconversione della discarica per
rifiuti non pericolosi”;
-
va, a tale ultimo
proposito, sin da subito anticipato che, pendente il giudizio per revocazione,
in data 4/06/14 la Ecolsystema srl presentava alla Regione Calabria domanda di
Autorizzazione Integrata Ambientale, volta a richiedere la verifica di
assoggettabilità a VIA della richiesta di modifica alla discarica in loc. Santa
Marina nel Comune di Scandale autorizzata con D.D.G. N. 2014 del 1/03/2010 per
rifiuti non pericolosi contenenti amianto, così da trasformarla in discarica
per rifiuti non pericolosi c.d. per R.S.U.
-
nel frattempo la
Sezione II del Consiglio di Stato adito in sede di revocazione, nell’Adunanza
del 24/06/2015, ribadiva al Ministero dell’ambiente e della tutela del
territorio e del mare l’invito - già rivolto nelle precedenti Adunanze del
16/04/14 e del 22/10/14 - a trasmettere alla Sezione stessa “tutti gli atti del
giudizio a quo”, lasciando impregiudicata ogni questione in rito e in merito e
rinviando nelle more del richiamato adempimento, l’esame del ricorso.
Ancora con deliberazione 27/06/2015 il Consiglio Comunale
di Scandale esprimeva “parere non favorevole alla realizzazione di qualsiasi
nuova discarica o ampliamento di quelle esistenti, per lo smaltimento
di rifiuti pericolosi e non, nel sito di località Gianmiglione.
Come anticipato,
nelle more, la Ecolsystema srl, con nota prot. 184828 del 4/06/14, presentava
alla Regione Calabria richiesta di riesame e modifica per la conversione della
discarica autorizzata nel 2010 (con D.D.G. n. 2014/2010 annullato dal D.P.R.
29/10/12 oggetto del giudizio per revocazione ad oggi ancora pendente) in
discarica per rifiuti non pericolosi, ovvero per la modifica dei codici CER in
ingresso alla Discarica per rifiuti speciali non pericolosi.
A novembre 2017 nell’ultima conferenza di
Servizi presentando i pareri negativi del comune, quelli degli altri enti che
cito in seguito, e quello relativo all’ Assessorato all’ Agricoltura,
sospendemmo tutte le procedure.
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DECRETO
NAPOLI - Regione vieta discariche
nella provincia di KR
La delibera 315 del
2005 esclude dal territorio provinciale di Crotone dell’insediamento di
impianti di trattamento, trasformazione, conservazione e smaltimento di rifiuti
di ogni genere e suoi derivati, così come previsto dal PEAR.
Provincia di Crotone delibera n. 24 del 13-05-2010
Il Consiglio della Provincia di Crotone, all’unanimità dei
presenti, decideva di: - “ribadire la propria opposizione alla realizzazione
di qualsiasi impianto di discarica in tutto il territorio provinciale”;-
“impegnare il Presidente dell’Amministrazione Provinciale a chiedere la revoca
del decreto 2014/2010 della Regione Calabria”.
RICORSO PRESSO IL
PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA
= Il D.P.R. 29/10/2012 rilevava, innanzitutto, la violazione
da parte dell’autorizzazione ambientale impugnata, delle disposizioni contenute
nel Piano Energetico ambientale della Regione Calabria (PEAR), approvato con
Deliberazione del Consiglio Regionale n. 315 del 14/02/2005, il quale
espressamente stabilisce “considerata la significativa presenza sull’intero
territorio crotonese di numerosi impianti industriali di trattamento rifiuti,
con forte impatto ambientale si esclude la possibilità di autorizzare
l’ubicazione, sul detto territorio di ulteriori impianti di trattamento,
trasformazione, conservazione e smaltimento di rifiuti di ogni genere o suoi
derivati”.
DELIBERA CONSIGLIO COMUNALE DEL 27/06/2015
= 27/06/2015 il
Consiglio Comunale di Scandale esprimeva “parere non favorevole alla
realizzazione di qualsiasi nuova discarica o ampliamento di quelle
esistenti, per lo smaltimento di rifiuti pericolosi e non, nel sito di località
Gianmiglione e, più in generale, parere non favorevole ad impianti di
smaltimento rifiuti sull’intero territorio comunale”. Pur sorgendo nel Comune
di Crotone, infatti, il sito di Gianmaglione è limitrofo al territorio del
Comune di Scandale, ed è stato richiamato in quanto il Piano Regionale dei
rifiuti redatto nel 2007 lo ha individuato tra i siti idonei ad essere
destinati a discarica per rifiuti non pericolosi, seppure principalmente a
servizio della bonifica dell’Area del S.I.N.
OBNIETTIVO DISCARICHE ZERO
Secondo la legge varata a luglio 2016 dalla Regione Calabria vi è la clausola "Discariche zero" mediante la quale la regione si impegna a ridurre a minimo la spazzatura da smaltire in discarica.
OBNIETTIVO DISCARICHE ZERO
Secondo la legge varata a luglio 2016 dalla Regione Calabria vi è la clausola "Discariche zero" mediante la quale la regione si impegna a ridurre a minimo la spazzatura da smaltire in discarica.
CONCLUSIONE
Qanto sopra, va
detto che la disciplina speciale recata dal d.lgs. n. 152/06 in materia ambientale
e la decisione assunta con D.P.R. 29/10/2012, sarebbero di per sé sufficienti a
chiarire l’evidente impossibilità di una concreta realizzazione della discarica
in località Santa Marina del Comune di Scandale, sia per l’ipotesi di
smaltimento di rifiuti speciali (amianto), che nel caso dei cc.dd. rifiuti
solidi urbani. Dal punto di vista formale, inoltre, sono stati posti in essere
passaggi contenuti nelle diverse deliberazioni adottate sia
dall’Amministrazione Provinciale di Crotone che da questa Amministrazione
Comunale, che costituiscono un ulteriore indice del netto ed inequivocabile
dissenso manifestato da detti Enti Locali avverso la realizzazione di qualsiasi
tipo di impianto di discarica su tutto il territorio di loro pertinenza; ciò
non solo in applicazione della normativa speciale vigente in materia, ma,
altresì, in accoglimento delle numerose manifestazioni poste in essere dai
cittadini che vivono nelle zone interessate i quali ultimi sono notoriamente
costretti a fare i conti con le esigenze di bonifica di un habitat già sin
troppo sfruttato ed abusato nel corso degli ultimi decenni. È da escludersi,
dunque, la possibilità che oggi il Comune di Scandale possa, immotivatamente ed
irragionevolmente, mutare orientamento in materia, specie ove si consideri che
i fattori ostativi alla realizzazione dell’opera in discorso non sono stati in
alcun modo, nel frattempo, rimossi.
NON BASTANO TUTTE QUESTE MOTIVAZIONI ?
PERCHE’
HANNO LASCIATO CHE LA REGIONE DESSE IL VIA ALLA DISCARICA?