Negli ultimi anni si contano innumerevoli famiglie
traslocate al nord e in Germania, una forte impennata si registra nuovamente nelle
città meta di oltre mezzo secolo fa.
È oramai una grande emergenza, che i governi
attuali non fanno nulla per arginare, le cui politiche sono concentrate più per
le immigrazioni che per la nostra emigrazione, un fenomeno inarrestabile che causa
uno spopolamento dei piccoli comuni, dove il più delle volte, la popolazione
trasferita supera quella che è rimasta. I paesi dell’entroterra diventano
emblematici, la riduzione degli abitanti porta gravi conseguenze economiche, non
solo per le piccole comunità, ma anche nei centri più grossi e in tutto il
territorio regionale.
Il fenomeno oggi si ripete con l’acquisizione del
personale scolastico, un consistente flusso migratorio in direzione Sud-Nord,
un trend che non cambia mai, in Calabria sono tantissimi i giovani che
abbandonano i vecchi borghi, piccoli gioielli che contano poche centinaia di abitanti, a volte
poche decine di persone, e per lo più anziane, le quali, quando queste non ci saranno
più, si chiude per sempre una porta, una casa, una storia e una cultura.
Lo spopolamento offre una visione drammatica:
chiusura delle scuole per scarsità di alunni, attività commerciali, case di pregio in vendita,
abitazioni storiche abbandonate, deserte campagne, terreni incolti, detto
nel nostro gergo “ margiu”, sostituiscono i grandi estesi un tempo, verdeggianti
d’inverno e dorati d’estate, campi di cereali, ortaggi, immensi vigneti e
uliveti. Un’economia basata sull’agricoltura che teneva in piedi i piccoli
centri.
Oggi appare impossibile
contrastare il fenomeno, sarebbe necessaria
una forte volontà, un impegno costante di tutti e la politica dovrà ricorrere
seriamente ai ripari, avviare ogni attività turistica e di promozione di nuove
cooperative di comunità - di autoimpiego, il ritorno acculturato alla terra e
alle produzioni, sulla cultura come fattore di crescita delle comunità e sulle
promozioni dei nostri eccellenti prodotti della terra. Fare subito e nell’immediato
prima che potrebbe essere veramente troppo tardi!
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