Abbiamo vinto” mi viene in mente una canzone di Arbore in una simpaticissima trasmissione che si chiamava per l’appunto “ Indietro tutta”. Solo la notizia fa volare i titoli di Atlantia in Borsa, mediante l’accordo raggiunto tra lo stato e la famiglia Benetton per il riassetto di Autostrade che prevede la progressiva uscita della holding veneta dal capitale. L’accordo è sembrato tutto pilotato, non a caso il rialzo dei titoli è avvenuto in maniera costante facendo guadagnare il 26,6%, annullando interamente le perdite degli ultimi giorni.
In questa operazione non c’è ombra di dubbio che il vero affare è per la famiglia Benetton, la quale ha immediatamente ripreso il volo (mi avrebbe fatto piacere se non fosse a spese degli italiani), l’azienda in una sola giornata si è liberata dalla spinosa questione del ponte Morandi che provocò 43 vittime, inoltre allo stato sarà restituita una società fortemente indebitata con scarse prospettive reddituali visto che dovrà tagliare i pedaggi, aumentare gli investimenti e gli indennizzi al territorio che i Benetton hanno accumulati. Allo stato spetta anche il gravoso debito di Autostrade la cui garanzia miliardaria passerà da Atlantia ai nuovi proprietari, che bello affare …!
In considerazione del fatto che i Benetton non hanno speso un euro per la manutenzione, alla nuova società con partecipazione statale spetta subito spendere 8 miliardi che il governo aveva chiesto per investimenti e manutenzione sulla rete, mettere in sicurezza ponti, viadotti, cavalcavia, galleria, barriere di sicurezza, a tutte queste spese bisogna aggiungere il taglio dei pedaggi. Praticamente tutto ciò che dovevano fare i Benetton oggi dovrà farlo lo stato. Sembra normale tutto questo ?
L’azienda Veneta in questi anni dalle autostrade ha raccolto solo benefici, gli oneri oggi sono totalmente gravati allo stato, poiché quest’ultimo ha reso disponibile i soldi della Cassa depositi e Prestiti, cioè risparmi degli italiani depositati nelle poste. In una sola nottata a palazzo Chigi è stato concluso un affare miliardario per una Holding amica del PD, di Renzi e delle sardine, mentre i Cinquestelle l’unico squallido obbiettivo raggiunto è che Autostrade non farà più parte del gruppo Benetton. Più “ indietro tutta” di così non poteva andare.
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