"CCHIU SCURA I DA MEZZANOTTI NU PO’ VINIRI", con questo nostro vecchio detto calabrese desidero esprimere una mia modesta riflessione sull’ipotesi di un’uscita dell’Italia dalla Comunità Europea: premesso che io sono europeista, ovviamente quando si parla di Europa intendo quella auspicata dai nostri padri fondatori, come una grande comunità su cui condividere una storia millenaria tra culture, tradizioni e diversità di ciascun popolo.
Un’ Europa fondata dalle molteplici civiltà, dai valori della persona, dalla famiglia e dalla dignità umana, in grado di battersi a favore dei diritti dell’uomo, dell’ambiente e del territorio, un’Europa contro ogni forma di povertà e discriminazione. In questi anni il vecchio continente ha mirato prevalentemente alle politiche economiche rivolte a favorire le storiche potenze europee, le quali, a discapito dell’Italia, sono sostenute dall’appoggio incondizionato dei paesi cosiddetti frugali, ad alcuni dei quali in cambio gli viene permesso di essere "paradisi fiscali", cioè si consente di inghiottire il gettito delle altre nazioni, compresa l’Italia, dove tanti nostri evasori trovano accoglienza in questi immorali paesi europei, basta pensare che il grosso gettito fiscale delle società Fiat è acquisito dall’Olanda.
L’Italia da sola ha avuto la capacità di affermarsi quarta potenza mondiale, certo i tempi oggi sono cambiati, l’uscita dall’ Europa e un ritorno alla lira comporterebbe tanti sacrifici, ma non di più di come si sta prospettando ora restando in questa Comunità. Perché è vero che un tempo i tassi dei mutui viaggiavano ad una percentuale più alta rispetto ai partner europei, ma le case costavano in proporzione anche dieci volte di meno, e le banche non chiedevano a garanzia il patrimonio famigliare. Inoltre il costo dei prodotti è raddoppiato e i salari vanno sempre ad essere dimezzati, senza contare che di fronte a una battaglia dei dazi sui beni, abbiamo sì una moneta solida ma che non ci aiuta a uscire dal famigerato debito pubblico, il quale aumenta sempre in maniera smisurata e il PIL è in netta discesa. Se usciamo dall’ Europa forse continueremo per un periodo ad essere cenerentola, ma senza alcune sorellastre, che da anni ci umiliano e ci accusano di evasori e mafiosi, ribadisco, come si dice dalle nostre parti, l’uscita dell’Italia non può essere " chhiu scura i da mezza notti".
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