Il Procuratore della Repubblica di Catanzaro, Nicola Gratteri, è impegnato da anni a contrastare con efficaci interventi la ‘ndrangheta”, una delle più temibili mafie esistenti nel pianeta. In questi ultimi periodi ha ricevuto minacce, pervenute ai carabinieri di Lagonegro che lo vedrebbero in pericolo di vita. In una nota si afferma, infatti, che la pericolosa cosca dei Mancuso avrebbe incaricato uno dei suoi uomini di eseguire la condanna a morte del magistrato calabrese.
Qualche mese fa Gratteri, ospite di Lucia Annunziata a In mezz'ora, ha affermato che: «In magistratura c'è un problema di corruzione grave, terribile e, inimmaginabile» Gratteri da tempo ha denunciato.
Come i capi delle ‘ndrine si comportano
come gli imprenditori e le mafie, oltre a trasmettere timore, hanno bisogno di
creare consenso sociale curando la propria immagine, aiutando e creando nuova
occupazione, aiutando chi vive nella bisogno e nella povertà. Gratteri sostiene
addirittura che questi oramai acquistano anche l’informazione: «Comprano pezzi
di televisioni e di giornale per manipolare il pensiero della gente».
Nonostante le gravi pesanti
dichiarazioni del Procuratore Gratteri nessuna risposta dalle istituzioni né
tanto meno dal mondo politico, i cui rappresentanti pare abbiano mollato i
problemi annosi dell’Italia. Invano sembra anche l’allarme lanciato, durante la
chiusura causata dal COVID: « la ‘ndrangheta metterà le mani sui sussidi messi
a disposizione da governo e regioni al fine di ottenere consensi elettorali».
A oggi i rappresentanti delle istituzioni
e politici di tutti gli schieramenti non hanno avviato nessuna iniziativa rivolta
all’incolumità e alla tutela il Procuratore Gratteri.
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