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FRANCESCO, DALLA LOGGIA DI SAN GALLO ALLA LOGGIA DI SAN PIETRO. ALTROCHÉ PAPA DEGLI ULTIMI. Chi sono gli ultimi? Dal punto di vista economic...

mercoledì 23 febbraio 2022

LA BCC DEL CROTONESE NELLA LA MORSA MEDIATICA

 

Mi corre l’obbligo di intervenire come dipendente della Bcc del Crotonese e nelle vesti di rappresentante di questo territorio sulle ultime vicende giudiziarie dell’ istituto di credito, nonché sull'inevitabile clamore mediatico che ne è conseguito, si sta configurando un immane danno all'immagine alla nostra azienda formata da circa 2.500 soci di questa provincia, alla sua nuova rappresentanza e soprattutto ai dipendenti, i quali spesso si vedono vessati e umiliati, trovandosi nelle condizioni di essere associati ad organizzazioni criminali e ai reati da queste commessi.
L’effetto mediatico ha intaccato non solo l’immagine dei giovani dipendenti e dei giovani stagisti, oltre 60 persone, a cui l’istituto concede una formazione qualificata, ma anche ai padri di famiglia che hanno visto nascere e crescere la banca nei luoghi difficili della nostra terra, dove l’economia in genere è preda delle associazioni mafiose, un tempo, a tutti è noto, che il piccolo finanziamento era erogato prevalentemente dagli usurai. 
Il personale in trincea spesso diventa il capro espiatorio; in gioco il buon nome e la reputazione di tutta la gente onesta che contribuisce, mediante il lavoro in questa importante struttura di credito, all’economia del nostro territorio. “Strumento per i boss della ‘ndrangheta: la Bcc del crotonese in amministrazione giudiziaria”: è questo un titolo di cui c’è poco da andare fieri, penoso e straziante per un cittadino di Crotone e della Calabria intera. Si dimentica, per l’appunto, dell’importanza di questo istituto che opera ormai, come banca locale, da mezzo secolo; la banca della gente, che era ed è tuttora fattore di sviluppo e di equilibrio sociale. Nata su solide basi etiche, la nostra Bcc - come tutta la rete delle banche di credito cooperativo – ha sempre promosso, quando i nostri padri e i nostri nonni ne vollero la fondazione, un modello economico diverso, coniugante efficienza economica ed equità sociale, sulla linea della mutualità e della reciprocità. 
Luogo di promozione culturale e sociale, i nostri locali sono sempre aperti alle confederazioni di categorie, alle associazioni civili e religiose per garantire a questi sostegno e promuovere lo scambio critico delle reciproche idee ed esperienze, al fine di favorire occasioni di dibattito e riflessione sulla necessità e l’importanza di un’etica per il bene comune, che si traduca in “valori” per una società democratica, civile e solidale.
La Bcc del Crotonese non ha mai cambiato la propria natura mutualistica nell’assicurare il sostegno necessario, anche nei momenti di particolari difficoltà, ai territori, alle famiglie, alle piccole e medie imprese, agli artigiani, ai commercianti e agli agricoltori: era ed è la banca – anzi, la Banca - al servizio dei territori e delle comunità locali, fatte di clienti e di soci, che vivono in questo lembo di terra abbandonato e isolato dal mondo.
Interpreto lo stato d’animo di tutti i colleghi dipendenti, i quali si dissociano dal contesto di pregiudizio che oramai circonda l’azienda, nonostante l’incontestabile e proficuo lavoro profuso per ridare dignità e stabilità alla banca, soprattutto in materia di antiriciclaggio: nonostante si operi in uno dei territori più difficili d’Italia, l’istituto ha promosso o organizzato una lunga serie di giornate di lavoro e corsi di formazione, a base periodica, sulla normativa antiriciclaggio, mediante programmi finalizzati alla corretta applicazione della stessa legge e al riconoscimento di operazioni connesse al reimpiego di capitali provenienti da attività malavitose e criminali o terroristiche. I corsi, a volte tenutisi anche di sabato o di domenica – anche in modalità telematica – hanno garantito una formazione di qualità all’intero personale: ogni corso comprende infatti un servizio di tutoraggio e di assistenza giuridica sulla normativa antiriciclaggio per supportare l’azione individuale degli operatori nello svolgimento quotidiano degli adempimenti.
I dipendenti sono stanchi di operare in una continua situazione di stress lavorativo, che lede prima di tutto l’onore e il decoro personale; una situazione che sembra non avere più fine e che costantemente li sottopone al pubblico ludibrio. Per tali ragioni, non esiteranno a porre in essere le più opportune azioni a tutela della loro dignità personale e professionale, promettendo in ogni circostanza ed in qualunque momento di operare affinché questa terra venga riscattata dal malaffare e dai tanti e infiniti pregiudizi che ivi albergano.

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