A mio parere un nuovo insediamento Produttivo non rappresenta semplicemente
un atto di conformazione del territorio ma strumento di politica economica,
volto cioè a elevare i livelli reddituali, occupazionali e sociali al fine di
diventare strumenti di sviluppo economico e sociale dell’intero territorio
comunale e provinciale. Secondo tale prospettiva, bisogna mettere in campo
tutto ciò che possa essere un torna conto per i cittadini crotonesi che per
anni hanno subito meschine operazioni politiche. In questo investimento non si
conosce l’accordo di programma, quanto meno non vi è stato un approccio con le
commissioni e l’organo consiliare, che a mio avviso è necessaria nei siti
individuati la localizzazione di attività economiche, commerciali e industriali,
incentivare nel complesso l’indotto come elemento catalizzatore per
l’insediamento di nuove aziende, capaci di produrre sinergie tali da elevare e
qualificare la vita dell’intero territorio comunale. D’altra parte l’accordo di
programma come configurato dall’art.34 del dlgs n.267/2000, colloca la
programmazione per una concreta attuazione di opere ed interventi pubblici.
Crotone non può più permettersi di avviare investimenti senza creare condizioni
di sviluppo e prosperità in un territorio da sempre martirizzato.
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