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Premetto che le mie riflessioni sono personali e da persona di fede cattolica. Chi vorrà intervenire in questo post, a prescindere dal fatto...

venerdì 28 dicembre 2018

FINANZIAMENTO AI GIORNALI: A QUELLI PERIFERICI IL GOVERNO NON DOVRA’ ABOLIRLO.

Per molto tempo le redazioni dei giornali hanno usufruito di congrui contributi statali a sostegno economico delle loro attività. Nel 2008 però il parlamento ha iniziato a mettere mano alla legge sul finanziamento all’editoria, abolendo per prima cosa ogni criterio legato alla tiratura. Alla fine nel 2014 il sistema di contribuzione diretta è stato abolito. Al momento esiste una forma di finanziamento che è regolato dalla legge n.198 del 2016 che possano chiedere il contributo coloro i quali abbiano le seguenti costituzioni giuridiche:
1-    Cooperative giornalistiche;
2-    Enti senza fini di lucro e imprese possedute interamente da enti senza fine di lucro;
3-    Quotidiani e periodici delle minoranze linguistiche;
4-    Imprese ed enti che editano periodici per non vedenti o ipovedenti;
5-    Associazioni di consumatori;
6-    Imprese editrici di quotidiani e periodici diffusi all’estero e le radio e tv locali.
Con giusta ragione sono stati esclusi dai finanziamenti i giornali organi di partito e quelli che fanno capo a gruppi editoriali quotati o che comunque sono partecipati da società quotate, fin qui sembra del tutto normale che le testate di parte con il solo fine politico, non godono dei contributi dallo stato.
Sarebbe, però, opportuno che i rappresentanti del governo vaglino bene la questione, almeno, per quei giornali locali, periferici, che affrontano le problematiche, entrano nelle case e danno voce a chi non ne ha, attraverso i quali, i piccoli enti locali hanno possibilità di approfondimenti sulle tematiche attinenti alle comunità che spesso sono messe ai margini.
[IGINIO PINGITORE]


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