Mi è suscitato particolare interesse in questi giorni per conoscere meglio la vita di un nostro conterraneo di Calabria, il beato Abate Gioacchino Da Fiore (farà anche piacere ai miei amici Mariuccia Scarcelli e Luigi Bitonti) ed ho, quindi, deciso di conoscere il pensiero di questo grande illuminato, tant'e' che papa Benedetto XVI, agli sgoccioli della sua vita a sorpresa ha scritto al presidente del centro internazionale di studi gioachimiti di San Givanni in Fiore, dove è presente anche una suggestiva e imponente abbazia edificata nel 1215.
Cosa passa per la testa di Papa Benedetto perché voglia far emergere i pensieri del monaco calabrese?
"Quando negli anni Cinquanta scrissi il mio lavoro sulla Teologia della storia di San Bonaventura dovetti utilizzare l'edizione del cinquecento, pubblicata nella Repubblica di Venezia. A quel tempo- scrive Ratzinger al presidente del Centro Studi - Gioacchino da Fiore era ancora considerato un sognatore sulla cui opera si preferiva tacere".
In effetti gli scritti di Gioacchino sono stati oggetto di forti discussioni e di tanti animati dibattiti. Ma perché oggi suscitano particolari interessi, financo da un papa? Forse vi siano delle profezie attinenti ai tempi d'oggi?
Beh, ritengo, che la cosa mi incuriosisce tanto, ne varrà senz'altro la pena sbizzarrirci in questa grande opera, in fondo si tratta di un "beato', calabrese, che nel futuro potrebbe essere anche proclamato dalla chiesa Santo.
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