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LA FINE DELL'UOMO È LA FINE DEI TEMPI

   È innegabile che le forze del male si siano scatenate contro l'umanità, e in particolare contro la famiglia. Ma ciò che sta accadendo...

sabato 21 settembre 2024

PER I REATI AMBIENTALI DI CROTONE, UN SOLO GRADO DI GIUSTIZIA: QUELLA CELESTE.





Chi non conosce la storia dell'ENI a Crotone può rimanere sorpreso da come agisca la legge italiana nei confronti della multinazionale. Sembra che non ci sia mai una reale giustizia nei confronti di chi sfrutta un territorio sotto ogni punto di vista. Leggendo l'articolo sul #quotidianodelSud, si comprende chiaramente come la multinazionale e i suoi dirigenti non subiscano alcuna conseguenza; loro sì, possono davvero farla franca, nonostante esista il principio #chiinquinapaga", che dovrebbe comportare l'obbligo di risarcire le spese per le misure di prevenzione, controllo e riparazione dell'inquinamento causato, oltre ai costi sociali dell'inquinamento stesso.

Il nostro territorio, Crotone, ospita uno dei siti industriali più contaminati dell'intero Paese e rientra nella bonifica di interesse nazionale, avendo ospitato, per oltre 70 anni, diverse industrie chimiche. In particolare, nella zona costiera alle porte della città, nell'area dell'ex Pertusola, sono ammassate enormi quantità di rifiuti industriali (si stimano circa un milione di tonnellate) che, oltre a compromettere la salute, ostacolano lo sviluppo turistico ed economico del territorio. 

Nessun colpevole, dunque, per il disastro ambientale provocato dopo 30 anni dalla dismissione dell’ex stabilimento Montedison. Il tempo, comunque, fa la sua parte e manda tutto al vento, la prescrizione nei confronti di tanti responsabili, ormai quasi centenari, che avevano impugnato la sentenza con cui, nel 2020, il gup di Crotone aveva attribuito le condanne.

Diciamo che oramai resta l'ultimo grado di giustia: quella celeste, però, c'è sempre speranza ...!

https://www.quotidianodelsud.it/calabria/crotone/cronache/giudiziaria/2024/09/18/crotone-pietre-del-diavolo-prescrizione-per-i-15-dirigenti-ex-eni

sabato 14 settembre 2024

DA SOAKRO A CONGESI, LA CONTINUITÀ DI UN FALLIMENTO. MA IO ALLORA MI OPPOSI!

Dopo il fallimento della SoaKro (società per la gestione delle acque crotonesi) nasceva a Crotone il Consorzio dei Comuni, denominato CONGESI. Allora ricoprivo la carica di Sindaco a Scandale e, pertanto, il comune doveva subentrare come socio nella nuova gestione delle acque e dei depuratori. Mi opposi fortemente a questa iniziativa, tanto che non aderii al nuovo Consorzio e decisi di non acquisire i depuratori, poiché ritenevo che non fossero funzionanti. Decisi anche di denunciare lo stato degli impianti che volevano consegnarmi.

Nonostante le denunce effettuate, dopo circa un mese subii ingiustamente da parte della Capitaneria di Porto una denuncia per le condizioni in cui versavano i depuratori. Insomma, oltre al danno, anche la beffa: mi trovai da denunciante a denunciato. I misteri d'Italia! Tuttavia, non voglio approfondire questa vicenda, altrimenti ci vorrebbe un libro.

Mi opposi dunque alla nascita di CONGESI e decisi di gestire il servizio in autonomia per il comune di Scandale, avviando varie iniziative per l'efficientamento della rete idrica e fognaria e l'ammodernamento dei depuratori. 

Oggi i fatti mi danno ragione: Scandale gestisce gli impianti con un solo dipendente e non subirà un colpo finanziario a causa della grave situazione di CONGESI.



venerdì 13 settembre 2024

CONSIGLIO COMUNALE APERTO, LA MIA RISPOSTA AL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO



Dopo aver ricevuto la missiva dell’11 settembre 2024 da parte del Presidente, ho letto anche i suoi comunicati stampa, attraverso i quali mi ha ulteriormente deluso e rammaricato, con le sue dichiarazioni riguardo ai miei solleciti inviati sul Consiglio comunale aperto. Addirittura, ha affermato che essi sono in contrasto con le norme del Regolamento sul funzionamento del Consiglio comunale aperto.

Non abbiamo ombra di dubbio su quanto cita l’articolo 44 bis, comma 2, nel quale si afferma che il Presidente del Consiglio “procederà alla convocazione entro 20 giorni” dalla data della proposta presentata da almeno 1/3 dei Consiglieri comunali. Tuttavia, la richiesta di cui sono primo firmatario è stata inviata al protocollo in data 22 luglio 2024, mentre la lettera che mi ha inviato è datata addirittura ben 4 giorni prima (18 luglio 2024). Inoltre, desidero ricordare che il 5 agosto ho ripresentato all’ente un’altra missiva, vista l’importanza dell’argomento per la città di Crotone, nel quale si chiedeva un sollecito per convocare il Consiglio.

In data 7 agosto 2024, ci è pervenuta una nota attraverso la quale si comunica che per il Consiglio aperto occorre 1/3 delle firme dei consiglieri e non 1/5, come previsto per un consiglio ordinario. A tal proposito, sono passati ben 16 giorni prima che ci venisse fornita questa informazione, il che dimostra una certa carenza da parte dell’ufficio di Presidenza del Consiglio; la validità dei documenti dovrebbe essere recepita immediatamente, e non subirne le lungaggini, le cosiddette “calende greche”.

Il Presidente ha anche citato l’articolo 45, comma 1, del suddetto Regolamento, nel quale si afferma che “è competenza del Presidente del Consiglio comunale fissare il giorno di apertura delle sessioni ordinarie e straordinarie.” Certo, il Presidente, appena apre le sessioni ordinarie e straordinarie, convoca la conferenza dei capigruppo e insieme si stabilisce il giorno e la data. Tuttavia, ciò è avvenuto solo il 29 agosto 2024, dopo ben 38 giorni dalla richiesta del consiglio comunale. Fra l'altro, in Conferenza, i capigruppo si sono espressi in favore della data del 30 settembre 2024, chiedendo l'immediata convocazione per invitare tutti gli organi istituzionali (con verbali alla mano), poiché nella seduta è prevista la partecipazione dei cittadini e la possibilità di interventi su un argomento di grande rilevanza che interessa la città di Crotone e l'intero territorio. L'invio anticipato degli inviti non solo rappresenta un segno di rispetto nei confronti dei cittadini e dei rappresentanti delle istituzioni, ma è anche fondamentale per organizzarsi e conoscere in tempi adeguati l'affluenza, in modo da predisporre eventuali acquisizioni esterne di locali idonei per l'evento. Ad oggi, non si comprende perché gli inviti non siano stati inviati. Anzi, c'è di più: per la data del Consiglio, il presidente ha spostato autonomamente l'incontro al primo ottobre senza avvisare i capigruppo. Ha giustificato la scelta con una motivazione piuttosto banale: “l'aula consiliare è occupata”. Occupata da chi? Verrà il presidente della Repubblica a Crotone? L'aula consiliare appartiene prima di tutto ai consiglieri.

Vorrei sbagliarmi, ma il presidente del Consiglio non dovrebbe offendersi se penso che ci sia una sorta di boicottaggio riguardo questo incontro. Se non è boicottaggio, cosa altro sarebbe? Per la questione ambientale crotonese, non dovremmo lavorare anche di notte? Non dovremmo unirci come una famiglia? Un presidente del Consiglio dovrebbe essere il primo a percepire i forti palpiti di un cuore affranto di una città offesa e umiliata da anni su una tematica che riguarda gli anziani, i giovani e il neonato che sta per venire al mondo a Crotone.

Il presidente del Consiglio deve avere rispetto per me, prima di tutto perché sono un lavoratore che ogni giorno si reca al proprio posto di lavoro. Non è scritto da nessuna parte che il Consigliere Comunale debba restare in Comune; per questo ruolo non esiste alcun obbligo. C’è di più: la mia presenza è quasi costante tutte le sere nel palazzo comunale. In quattro anni, sono mancato ai consigli comunali solo una o al massimo due volte, e cerco di essere sempre presente presso le commissioni consiliari, di cui ne faccio parte.

Una cosa è certa: molto probabilmente non riuscirò a procrastinare gli impegni presi per il consiglio del 16 settembre, poiché il Presidente convoca a suo piacimento. In conferenza di capigruppo ha dichiarato che il Consiglio si sarebbe tenuto il 10 o 11 settembre, mentre nella convocazione troviamo la data del 16. Mi accusa ancora di avere poca conoscenza delle norme di regolamento, ma in questa missiva sto dimostrando il contrario: è proprio lui che, o non comprende o finge di non comprendere bene, le norme del regolamento comunale. 

Mario Megna ha attaccato la mia persona e non ha capito, forse anche in questo caso finge di non capire, che il comunicato stampa non è firmato da Iginio Pingitore, ma dal Movimento "Stanchi dei Soliti", che in Consiglio Comunale è ben rappresentato da quattro membri. Pertanto, le mie considerazioni non sono personali, ma rappresentano un intero movimento cittadino; se non ha rispetto per me, dovrà almeno averlo per questa realtà politica.

domenica 8 settembre 2024

DALL'ENI UN ALTRO “ZITTO E MOSCA”, LA BONIFICA DI CROTONE SI FARA’ SECONDO IL LORO PROGRAMMA E PENALIZZANO DI PIÙ LA “106”.

Ed io non demordo mai, continuo a scrivere, a pubblicare, a parlare ai quattro venti, anche se so di ottenere al massimo qualche irrispettoso commento,  qualche noiosa dichiarazione e nient’altro! Ma io continuo…

Mi rendo conto (non sono mica scemo) che, qualora posti argomenti di notevole importanza per la città, per la salute dei cittadini e per il degrado ambientale, mi stanno tutti alla larga, tranne alcuni ben pensanti come me, che non mirano a posti e carriere politiche, ma agli interessi di un popolo e di una comunità. Vi assicuro che siamo veramente in pochi, ma io continuo a scrivere; chissà, un giorno riuscirò a muovere le coscienze impietrite della gente. Tanti non vogliono difendere la propria terra, anzi molti si mettono dalla parte delle multinazionali, gran parte dei partiti non rappresentano più la comunità, ma rispondono ad apparati e comitati d’affari. Pretendo che nessuno possa additarmi quando parlo del ruggito del coniglio; nessuno potrà smentirmi: i fatti sono quelli che contano, e non le piccolezze.

Dobbiamo prendere serie posizioni, mediante ordinanze sindacali e ricorsi immediati. Non bastano le prese di posizioni del Comune di Crotone contro l'altro famigerato progetto, che con sfacciataggine l'#Eni pensa di chiudere anche un’arteria importante per la sicurezza dei cittadini, quale è la strada consortile proprio a ridosso dell'ex area industriale, per tutta la durata dei lavori di bonifica del Sito di Interesse Nazionale (pensate! Se va bene, dovrebbe completarsi tra 5/6 anni), realizzando al contempo un'arteria alternativa che collegherà la Strada Statale 106 con via Botteghelle, da utilizzare solo in situazioni di emergenza.

La contrarietà espressa dal settore Opere Pubbliche del Comune di Crotone, che nell'ambito della conferenza dei servizi decisoria ha espresso parere negativo all'opera, in quanto risulta incompatibile con il piano di protezione civile e con la viabilità comunale, ma non basta! Qui c'è da mettersi di traverso e fare le barricate, qualora le istituzioni appaiono timide, il compito spetta a tutti, la terrà è nostra e tutti abbiamo il compito di difenderla!

Tutto questo per Eni Rewind non basta. Da indiscrezioni e da documenti ancora non ufficiali, il Generale Errigo, come al solito, spedito come un treno (ma io, su linea contraria), avrebbe affermato che a ottobre prossimo, salvo impedimenti, Eni Rewind S.p.A. darà inizio ai lavori di cantierizzazione e agli apprestamenti logistici per la sicurezza del lavoro e dei lavoratori.

È una sciagurata idea quella di rimuovere centinaia di migliaia di metri di rifiuti da una parte all’altra della città, accumulati da decenni e creando una lunga collina artificiale a ridosso del mare. È difficile pensare che la rimozione non provochi il sollevamento di pericolose polveri radioattive. Far transitare i rifiuti da una parte all’altra della città non migliorerà senz’altro la qualità dell’aria che dovremo respirare per diversi anni. Inoltre, la chiusura della consortile sarà un ulteriore aggravamento della strada statale, conosciuta appunto come "strada della morte".

Vi invito al #ConsiglioComunaleAperto che si terrà il 30 settembre 2024.

martedì 3 settembre 2024

IN NOME DELLA TRANSIZIONE ECOLOGICA CI AUTODISTRUGGIAMO

È possibile che io sia l'unico a non piacergli l'eolico? Mi chiedo: dov'è la Sovrintendenza a tutela dei paesaggi e dei beni culturali? E la gente…? Meno male che ci pensa la Sardegna a schierarsi contro, infatti il sindaco di Monti, Emanuele Mutzu, ha dichiarato: “Una distesa scriteriata di pale eoliche concepite per riempire la pancia delle multinazionali”.

E noi calabresi, crotonesi, cosa diciamo? Nulla. A noi piace imbruttire la nostra terra, ci piacciono le devastazioni e l'inquinamento. Che vergogna!

I cittadini in Sardegna si muovono e scendono in piazza per difendere la propria terra, presa d’assalto con evidente distruzione di un patrimonio naturale, rurale e religioso. Negli interessi di chi? Non certo dei nostri, che nemmeno le briciole ci daranno.

Alla base di tutto c’è anche l’accordo con le regioni (ecco perché tutti tacciono... Come si dice: coda di paglia!). Sono stati contrattualizzati accordi affinché tutti dessero un contributo per la famigerata “transizione energetica” (la parolina magica per farci ingoiare tutti i rospi). Progettazioni scioccanti: oggi si prevedono pale di elevatissima misura in Calabria, ma anche in un territorio come il nostro, dove è riconosciuta una grande importanza dal punto di vista storico e culturale. Siamo nella culla della Magna Grecia, nella città di Pitagora, nel mezzo di antichi santuari; insomma, in una terra antica e affascinante in mano ai colossi. Eppure non l'amiamo, non la difendiamo…!

Contro i parchi eolici dovrebbe sorgere un'opposizione motivata da un continuo assalto alla nostra terra, sotto la totale indifferenza di tanti cittadini e la complicità delle istituzioni.

Fermare lo scempio del territorio è nostro dovere, poiché si tratta di un serio consumo di suolo, con un forte impatto ambientale causato dalla costruzione di impianti. Senza contare le brutture che questi arrecano e il danno futuro, dato che le pale non sono riciclabili e la loro unica destinazione sono le discariche. Immaginate quanto sarà presto necessario parlare di nuove discariche nel territorio crotonese!

Quando ci sveglieremo da questo piacevole sonno, sarà veramente troppo tardi!

domenica 1 settembre 2024

EVENTI NELLE VIUZZE DEL PAESE, E TI RITROVI CON UN AMICONE "NICOLA I DU BARUNI..."


Incontrarsi nei vicoli, soprattutto d'estate, sembra essere diventata una tradizione consolidata per noi di Vico Isonzo, un'occasione speciale per riunirci e condividere ricordi, specialmente quando i nostri compaesani tornano da luoghi lontani. La nostra "ruva" è diventata il palcoscenico di incontri significativi, dove celebriamo eventi di varia grandezza e, come è accaduto ieri al festeggiamento di un nostro grande e sincero amico da anni ben trapiantato in Lombardia, Pantuccio Paparo, riscopriamo legami del passato. 

La sorpresa di reincontrare Nicola Drammis, "Nicola i du baruni", dopo oltre trent'anni è stata un'emozione unica. La sua gentilezza è cordialità, il suo sorriso non si è mai spento, rappresentano il calore della vecchia Scandale di un tempo, un'epoca in cui tutti noi eravamo più uniti, come una grande famiglia. 

A Scandale sarebbe una buona abitudine ritrovarci almeno un paio di volte l'anno con i nostri nelle viuzze del paese, in estate e in inverno, sarebbe un modo bellissimo per mantenere viva questa tradizione. Immagino il periodo natalizio, accanto a un caldo fuoco in vico Isonzo, immersi nei sapori dei crustuli e dei tardiddi, mentre raccontiamo storie e condividiamo aneddoti sul nostro paese. Questi momenti sono preziosi e contribuiscono a rafforzare i legami che ci uniscono, facendo sì che la nostra comunità rimanga viva e vibrante nel tempo.