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domenica 21 ottobre 2018


" U IUARNU I DI MUARTI ", STRAPPATO DA  HALLWEEN IL RICORDO DELLE NOSTRE CARE MEMORIE.

Ritorniamo al passato per favore ! Come dicevano i nostri avi: " FACITIMILLA PPI L'ANIMA I DI MUARTI” 
Un sentitissimo giorno dedicato alle nostre care memorie trasformato in una festa pagana (halloween), avremmo dovuto essere più attenti per non perdere una ricorrenza importante come il giorno dedicato ai morti, il ricordo dei defunti, delle nostre care memorie. 
Nessuno può sfuggire alla morte, tutti siamo consapevoli che questo giorno accadrà: ricchi, poveri potenti, non potenti, preti, vescovi, papi ecc. dovranno prepararsi al passaggio da questa vita a un’altra. Il momento è vissuto da tutti, credenti e non credenti, ma chi ha fede, può viverlo in maniera diversa, speranzoso di traslare in una dimora migliore. 

Un tempo era una festa sentita da tutti come giorno di preghiera, di suffragio per le anime in cielo, mentre oggi si trasforma in una festa commerciale, che da spazio sempre al consumismo, soffocata da una tradizione che non ci appartiene. Cosa c’entriamo noi con Halloween? Una festa appartenente ai popoli di provenienza anglofona, americani, inglesi e australiani, che non ha nulla di religioso, le famiglie durante la ricorrenza usano come simbolo una zucca decorata, completamente lavorata a mano, con tagli sulla superficie, pensata per ricreare volti più o meno spaventosi, alcune dei quali raffigurano streghe, fantasmi e qualsiasi altra immagine relativa all’universo dell’ignoto.
Dovremmo riscoprire i riflessi di un’antica tradizione, riportandoli alle nostre usanze per dare vita alle memorie dei nostri defunti, quando il giorno dei morti era momento in cui le anime del purgatorio erano confortate, attraverso un culto popolare : la preghiera, la Messa in suffragio, le buone opere,  la cancellazione di un debito, un piccolo ristoro al vicino di casa o al parente che viveva nella povertà.

A Scandale si preparavano i dolci della festa, poiché i bambini prima dell’alba giravano per le vie del paese, bussavano alle porte e chiedevano: " Mi faciti i muarti " , i padroni di casa aprivano subito e davano tutto ciò che avevano : castagne, noci, arance, mandarini e tanti dolci che le care mamme preparavano apposta per l’occasione,  gli spiccioli delle lire non mancavano mai.
Non sempre tutti potevano offrire qualcosa,  ma durante la festa dei morti una buona parola non mancava a nessuno, il perdono prima di tutto : " FACITIMILLA PPI L'ANIMA I DI MUARTI ", la classica frase sussurrata anche durante il resto dell'anno, capitava tante volte che  l’anziana signora chiedeva la cortesia di farsi leggere o scrivere una lettera, la compilazione di un documento,  “ facitimilla ‘ppi l’anima i di muarti ” la frase era in ogni caso  e sempre scandita …!






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