Ieri sera, nel sentire il Presidente Conte, ho scritto un post nel quale dicevo che non riuscivo a seguire il suo discorso e trovare un filo. Spesso, purtroppo, in politica si usa utilizzare un linguaggio poco chiaro, in gergo il "politichese" , una sorta di retorica volutamente incomprensibile per il grande pubblico. Non ho mai nascosto che viviamo in un periodo particolare in cui ognuno è tenuto ad un profondo senso di rispetto e di responsabilità, però, se ci sono delle incomprensioni, bisogna sottolinearle, altrimenti a cosa servono i Social? Chiedo gentilmente agli amici che mi leggono, di non esprimere un’opinione secondo il partito di appartenenza ed in un clima di tifoseria, io sono autonomo non ho nessun partito dietro. Se uno vuole controbattere, mi piacerebbe che lo facesse con delle motivazioni valide. Ieri in tarda serata ho snocciolato il discorso di Conte. Mi sono posto tanti interrogativi, che voglio condividere con voi: 1. Intanto non chiamiamola riapertura, ma riapertura limitata.
2. Il 4 maggio – Incontri con familiari- E’ permesso, con autocertificazione, ma solo all’interno della propria regione. La novità è la possibilità di fare visite ai familiari, con mascherine e distanziamento, purché entro i limiti del comune di residenza o almeno della regione. No a ritrovi di famiglia. Non è molto chiaro se i famigliari residenti fuori possano ricongiungersi al proprio nucleo. Mi domando, nel caso: usando tutte le precauzioni perché si impedisce il ritrovo dei famigliari rimasti fuori?
3. Consentiti i funerali con un massimo di 15 congiunti presenti. Ma se la Chiesa è grande perché non possono entrare tutti i i famigliari? In un autobus o in un aereo si faranno entrare 15 persone? Eppure, generalmente, sono mezzi molto più piccoli di una chiesa.
4. Restano proibite le messe e le altre celebrazioni religiose; ma perché, se è consentito il funerale, non si può celebrare la messa domenicale con numero esiguo di persone? Perché è consentita l’apertura dei musei, dove si possono creare assembramenti? La Cei è contro il decreto Conte: “Così si viola la libertà di culto”.
5. Si riaprono i parchi, ma non saranno nell’immediato liberi per tutti, bisogna seguire un cronoprogramma di riaperture progressive a seconda del tipo di attività, non è meglio tenerli chiusi se non sappiamo come muoverci?
6. I Servizi di ristorazione possono riprendere, ma con modalità di vendita da asporto; praticamente è quello che sta avvenendo anche in questo periodo di chiusura: la novità dove sta? Resta anche vietato il consumo all’interno del locale o al suo esterno. Bisognerà mettersi in fila e si entrerà uno alla volta; il cibo si consumerà non nel posto di ristoro. Mettiamoci nei panni di un esercente di attività, conviene riaprire così?
7. Il 1° giugno per tornare a bere un caffè al bar. Stessa data per i ristoranti che fino ad allora potranno servire solo pasti “take away” e che hanno quindi un mese di tempo per ridefinire i loro spazi interni e provvederli di barriere protettive e sistemi di distanziamento tra i tavoli, in modo da rispettare le regole anti-contagio. Un barista inietta ulteriori fondi con il rischio che la clientela non vada a consumare se non potrà avere quei momenti di socializzazione.
8. Il 1° Giugno si potrà anche tornare da estetisti e barbieri, i cui servizi alla persona, visto l’inevitabile contatto tra professionista e cliente, saranno gli ultimi a riaprire: solo da giugno via libera a parrucchieri, centri estetici e centri per massaggi. Queste attività avranno enormi costi con ripercussioni verso la clientela.
Le regioni, malgrado tutto, continuano ad andare in ordine sparso, con ordinanze meno restrittive come il Veneto, ma più restrittive come la Calabria che, addirittura, riapre dal 1 giugno. Ribadisco, non ho nulla contro Conte, anzi, mi dispiace pure il fatto che in questo particolare momento sia stato lasciato solo dai rappresentanti della propria coalizione. Dove sono Zingaretti, Renzi e Casini? Questi ultimi due gli stanno preparando lo sgambetto.
La mia modestissima opinione, è questa: se non siamo pronti alla riapertura, non è meglio attendere, finché non abbiamo maggiori sicurezze? Eviteremmo tanti malumori. Questa volta dobbiamo metterci nei panni di chi ha un’attività. Pertanto, annunciare miliardi, senza grandi garanzie, ma con nuovi indebitamenti e prestiti concessi solo a totale discrezione delle banche, non è la più opportuna delle soluzioni: io sono e rimarrò alquanto preoccupato.
3. Consentiti i funerali con un massimo di 15 congiunti presenti. Ma se la Chiesa è grande perché non possono entrare tutti i i famigliari? In un autobus o in un aereo si faranno entrare 15 persone? Eppure, generalmente, sono mezzi molto più piccoli di una chiesa.
4. Restano proibite le messe e le altre celebrazioni religiose; ma perché, se è consentito il funerale, non si può celebrare la messa domenicale con numero esiguo di persone? Perché è consentita l’apertura dei musei, dove si possono creare assembramenti? La Cei è contro il decreto Conte: “Così si viola la libertà di culto”.
5. Si riaprono i parchi, ma non saranno nell’immediato liberi per tutti, bisogna seguire un cronoprogramma di riaperture progressive a seconda del tipo di attività, non è meglio tenerli chiusi se non sappiamo come muoverci?
6. I Servizi di ristorazione possono riprendere, ma con modalità di vendita da asporto; praticamente è quello che sta avvenendo anche in questo periodo di chiusura: la novità dove sta? Resta anche vietato il consumo all’interno del locale o al suo esterno. Bisognerà mettersi in fila e si entrerà uno alla volta; il cibo si consumerà non nel posto di ristoro. Mettiamoci nei panni di un esercente di attività, conviene riaprire così?
7. Il 1° giugno per tornare a bere un caffè al bar. Stessa data per i ristoranti che fino ad allora potranno servire solo pasti “take away” e che hanno quindi un mese di tempo per ridefinire i loro spazi interni e provvederli di barriere protettive e sistemi di distanziamento tra i tavoli, in modo da rispettare le regole anti-contagio. Un barista inietta ulteriori fondi con il rischio che la clientela non vada a consumare se non potrà avere quei momenti di socializzazione.
8. Il 1° Giugno si potrà anche tornare da estetisti e barbieri, i cui servizi alla persona, visto l’inevitabile contatto tra professionista e cliente, saranno gli ultimi a riaprire: solo da giugno via libera a parrucchieri, centri estetici e centri per massaggi. Queste attività avranno enormi costi con ripercussioni verso la clientela.
Le regioni, malgrado tutto, continuano ad andare in ordine sparso, con ordinanze meno restrittive come il Veneto, ma più restrittive come la Calabria che, addirittura, riapre dal 1 giugno. Ribadisco, non ho nulla contro Conte, anzi, mi dispiace pure il fatto che in questo particolare momento sia stato lasciato solo dai rappresentanti della propria coalizione. Dove sono Zingaretti, Renzi e Casini? Questi ultimi due gli stanno preparando lo sgambetto.
La mia modestissima opinione, è questa: se non siamo pronti alla riapertura, non è meglio attendere, finché non abbiamo maggiori sicurezze? Eviteremmo tanti malumori. Questa volta dobbiamo metterci nei panni di chi ha un’attività. Pertanto, annunciare miliardi, senza grandi garanzie, ma con nuovi indebitamenti e prestiti concessi solo a totale discrezione delle banche, non è la più opportuna delle soluzioni: io sono e rimarrò alquanto preoccupato.
[IGINIO PINGITORE]
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