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giovedì 9 aprile 2020

Passata la pandemia si fermi “la bestia “che tende a separare l’uomo da chi si ama.


In questi tempi del coronavirus, dove in Italia la pandemia si è fortemente diffusa proprio nel periodo in cui la nostra Chiesa celebra la grande ricorrenza pasquale, avevo deciso per alcuni giorni di prendermi una pausa dal mondo virtuale, dai Social. Sono mezzi utilissimi sotto tanti aspetti, ma molte volte sono inadatti e poco efficaci per raggiungere costruttivi dibattiti. Ho preferito scendere più nel concreto, ascoltare le varie problematiche, anche attraverso il mio lavoro, dal quale in questo periodo non mi sono astenuto; nello stesso tempo, però, ho pensato di tendere l’orecchio all’ascolto, da tutto ciò che viene dal profondo, scrutare la mia vacillante fede, in un mondo segnato da corruzione, bramosia di denaro, violenze, storture morali di ogni genere, in un contesto che si implora l’aiuto a Dio, e che nel contempo lo allontana dalla propria vita, dai propri pensieri.
Ho pensato che la Pandemia nella quaresima, possano avere un significato, come un pieno ritorno a Dio e ai principi della nostra fede, d’altronde la sofferenza, la via della Croce portano l’uomo verso la salvezza, mezzo per cui possa spazzare via i tanti mali che spesso caratterizzano il mondo e le nostre abitudini: egoismo, maldicenze, soprusi ecc. In questa confusione, nella torre di Babele chi potrà darci delle risposte? È solo Dio. L’uomo potrà cogliere il messaggio dal divino, affinché questo non perda la propria umanità, ma si apra alla riflessione, a rivedere nuove forme di strategie e formulare sane e giuste risposte, come la tutela dell’ambiente, la lotta all’inquinamento e al cambiamento climatico, ridurre le povertà e offrire ai popoli tutti giustizia ed equità. Ecco perché bisogna cogliere i segni dei tempi; una pandemia può essere la tanta prefigurata bioeconomia, il cambio netto delle relazioni umane, la distanza di un metro tra uomo a uomo potrebbe moltiplicarsi nel futuro, un danno generazionale a cui l’uomo non può non fermare questa bestia, non agire, pensare di stare lontano da chi si ama non c’è futuro, perché è contro ogni principio umano e cristiano: “L’uomo non separi ciò che dio ha unito”. Difendiamo la nostra libertà, meditiamo, e agiamo secondo la nostra coscienza, non quella degli altri, né tanto meno quella dei potenti tendenti a portarci sempre di più alla confusione, verso l’immancabile torre di Babele.


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