In questi tempi del
coronavirus, dove in Italia la pandemia si è fortemente diffusa proprio nel
periodo in cui la nostra Chiesa celebra la grande ricorrenza pasquale, avevo
deciso per alcuni giorni di prendermi una pausa dal mondo virtuale, dai Social.
Sono mezzi utilissimi sotto tanti aspetti, ma molte volte sono inadatti e poco
efficaci per raggiungere costruttivi dibattiti. Ho preferito scendere più nel
concreto, ascoltare le varie problematiche, anche attraverso il mio lavoro, dal
quale in questo periodo non mi sono astenuto; nello stesso tempo, però, ho
pensato di tendere l’orecchio all’ascolto, da tutto ciò che viene dal profondo,
scrutare la mia vacillante fede, in un mondo segnato da corruzione, bramosia di
denaro, violenze, storture morali di ogni genere, in un contesto che si implora
l’aiuto a Dio, e che nel contempo lo allontana dalla propria vita, dai propri
pensieri.
Ho pensato che la Pandemia nella quaresima,
possano avere un significato, come un pieno ritorno a Dio e ai principi della
nostra fede, d’altronde la sofferenza, la via della Croce portano l’uomo verso
la salvezza, mezzo per cui possa spazzare via i tanti mali che spesso
caratterizzano il mondo e le nostre abitudini: egoismo, maldicenze, soprusi
ecc. In questa confusione, nella torre di Babele chi potrà darci delle
risposte? È solo Dio. L’uomo potrà cogliere il messaggio dal divino, affinché
questo non perda la propria umanità, ma si apra alla riflessione, a rivedere
nuove forme di strategie e formulare sane e giuste risposte, come la tutela
dell’ambiente, la lotta all’inquinamento e al cambiamento climatico, ridurre le
povertà e offrire ai popoli tutti giustizia ed equità. Ecco perché bisogna
cogliere i segni dei tempi; una pandemia può essere la tanta prefigurata bioeconomia,
il cambio netto delle relazioni umane, la distanza di un metro tra uomo a uomo
potrebbe moltiplicarsi nel futuro, un danno generazionale a cui l’uomo non può
non fermare questa bestia, non agire, pensare di stare lontano da chi si ama
non c’è futuro, perché è contro ogni principio umano e cristiano: “L’uomo non
separi ciò che dio ha unito”. Difendiamo la nostra libertà, meditiamo, e agiamo
secondo la nostra coscienza, non quella degli altri, né tanto meno quella dei
potenti tendenti a portarci sempre di più alla confusione, verso l’immancabile torre
di Babele.
Nessun commento:
Posta un commento