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sabato 11 aprile 2020

UNA PIAZZA SAN PIETRO VUOTA RISPECCHIA IL DESERTO DELLA NOSTRA ANIMA. NON TEMETE, E’ LA NOSTRA SPERANZA.


Questa triste vicenda del Coronavirus nel periodo quaresimale caratterizza particolarmente la nostra Italia e rispecchia il deserto della nostra anima, assetata di giustizia e dalla Parola di Dio, in un mondo in cui regna la confusione e indebolisce il nostro credo, facendoci scivolare spesso nell’ignavia, nel profondo deserto, dove trova spazio la tentazione, le divisioni, le ferite, le paure, le prova della nostra integrità.
Nel deserto ascolti il sussurro della voce del male: Dov’è Dio? Perché Dio vuole tutto questo? Nel deserto per incontrare i demoni, come Gesù stesso ci andò, li incontrò e li sfidò.

Piazza San Pietro a Roma nella serata del Venerdì Santo nel tempo del coronavirus è la prova del nostro deserto, la prova tangibile per capire chi davvero siamo, nella nostra pochezza, nella fede vacillante in una vita ancorata alla materia, ma nello stesso tempo non dovrà essere causa di disperazione, ma di gioia, che ci permetterà di vedere i limiti, i difetti e le nostre inadeguatezze.

Deserto come fonte di insegnamento, fa comprendere di restare identici a sé stessi, perché la vita è movimento e non può arrestarsi, né tornare indietro. Nel deserto, bisogna andare sempre avanti, con forza e determinazione. Soltanto allora la nostra vita può cambiare e può trasformarsi in un’imperdibile opportunità, la riscoperta della nostra vita e il coraggio di andare avanti: fermarsi e rimettersi in cammino. “Beati coloro che sanno accettare sia le gioie che le sofferenze e rendono gloria a Dio con spirito di gratitudine”.


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