Premetto che, dal punto di vista religioso, le mie sono semplici riflessioni, spesso spontanee ma anche meditate. Lungi da me atteggiarmi a sapiente della fede. Pur nel rispetto delle altre confessioni, in particolare di quelle appartenenti ad altre denominazioni cristiane, che spesso con loro trovo condivisione anche se il mio pensiero si colloca chiaramente all’interno di una visione cattolica Spesso il cristianesimo, ancora di più si accusa la Chiesa cattolica di essere maschilista. Mi riferisco, ovviamente, alla Chiesa di un tempo, e non prendo in considerazione quella di oggi, segnata da continue uscite barcollanti e moderniste, dalle quali prendo le distanze. Tale accusa nasce dal fatto che il ministero sacerdotale è affidato agli uomini. In apparenza può sembrare così, ma nella sostanza la realtà è ben diversa.
È vero: gli Apostoli erano uomini e lo sono stati anche i loro successori, i vescovi. Tuttavia, non possiamo ignorare che molti di loro, oggi, sono lontani dallo spirito delle origini, spesso secolarizzati, e i frutti di questa deriva sono sotto gli occhi di tutti. Ma fin dall’inizio della storia della salvezza, Dio ha affidato alla donna un ruolo decisivo e insostituibile. Il Padre eterno non ha mai agito senza coinvolgere la libertà umana, e in modo particolare quella femminile. Dio bussa sempre alla porta del cuore e chiede un “sì”. Non impone, non forza: rispetta il libero arbitrio. Ma da quel “sì” o da quel “no” dipende il destino dell’uomo.
Pensiamo alle origini: Adamo ed Eva. Dio non aveva bisogno del consenso di Eva per creare il paradiso terrestre, ma pretese l’obbedienza, perché l’obbedienza è amore fiducioso. Il rifiuto di ascoltare Dio, quel “no”, ci è costato il peccato originale, una ferita che ciascuno di noi porta dentro e che, se non viene sanata, può costare la perdita della salvezza eterna. Eppure, nella storia, una Donna ha detto “sì” senza esitazione. Maria. Quando l’angelo le annuncia il progetto divino, non tergiversa, non chiede garanzie, non pretende spiegazioni umane: risponde con un atto di totale fiducia. Quel “Eccomi” ha cambiato il corso della storia. Accogliendo Cristo nel suo grembo, Maria ha portato al mondo la Salvezza. In Gesù Cristo, Figlio di Dio, ci viene annunciata la vita nuova.
Per questo la donna nella Chiesa, è molto più centrale di quanto si voglia far credere. Il primo e decisivo “sì” alla redenzione è stato pronunciato da una Donna. E non è tutto. La donna non appartiene solo al passato: avrà un ruolo unico anche nel tempo finale, nel compimento della storia Lo testimonia il Vangelo di Giovanni nell’Apocalisse: «Vidi una donna vestita di sole, con la luna sotto i suoi piedi e sul capo una corona di dodici stelle …» Quella Donna è segno di speranza, di vittoria, di maternità spirituale. È la prova che Dio affida alla donna le svolte decisive della storia della salvezza. Forse il "sì“ di una donna al Padre Eterno può ancora cambiare il mondo, anche nelle piccole cose, semplici e quotidiane





