Scandale, un tempo cittadina aperta, accogliente e con
idee lungimiranti, alcuni anni fa quando ancora non era diffuso lo slogan “aiutiamoli
a casa loro “ il colle Gaudioso lo sperimentava attraverso i fatti, ma non si capiva se era una salvezza o un fallimento.
Andiamo nei fatti: per alcuni a Scandale venne un sacerdote africano di nome don Marco a coadiuvare la Parrocchia, proveniva dal sud del Sudan, dove in quella epoca il paese combatteva dure e atroci guerriglie, omicidi, torture, mutilazioni, rapimenti di donne, stupri e anche episodi finanche di cannibalismo forzato, soprattutto contro civili non direttamente coinvolti nel conflitto.
Andiamo nei fatti: per alcuni a Scandale venne un sacerdote africano di nome don Marco a coadiuvare la Parrocchia, proveniva dal sud del Sudan, dove in quella epoca il paese combatteva dure e atroci guerriglie, omicidi, torture, mutilazioni, rapimenti di donne, stupri e anche episodi finanche di cannibalismo forzato, soprattutto contro civili non direttamente coinvolti nel conflitto.
Allora la Parrocchia di Scandale era molta attenta e
viva, tanto da indurre il nostro caro Gino Scalise per una raccolta fondi, affinché
don Marco potesse dare un piccolo sollievo alla tanta povertà e carestia del proprio paese, così
generosamente i fedeli di Scandale contribuirono con una cifra pari a euro
25.000,000, che in quel paese corrispondevano ad una consistente somma per
realizzare diversi e piccoli investimenti. Dopo tanta generosità, Padre Marco finita
la missione a Scandale, ritornava con il danaro in Africa con
l’intendo di investire nell’agricoltura e comprare moderni mezzi per la
coltivazione della terra, peccato, però, che da quel giorno dalla sua partenza
nessuno più ebbe notizia, non si sa se il sacerdote vive o è rimasto vittima
dei tanti massacri in paese.
Nessun commento:
Posta un commento