Oggi, 2
febbraio la Chiesa ha celebrato la festa della Candelòre, nella Parrocchia di
San Nicola Vescovo, don Antonio Macrì, per l’occasione ha preparato la solenne Messa
delle ore 10:30, prima di dare inizio ha ricordato che la ricorrenza avviene esattamente
40 giorni dopo il Natale, mediante la quale si celebre la Presentazione di Gesù al Tempio come racconta
il Vangelo di Luca.
La tradizione vuole che la festa si
chiama “candelòra” perché in questo giorno si benedicono le candele, simbolo di
Cristo luce del mondo come viene chiamato il Bambino Gesù dal vecchio profeta
Simeone: «I miei occhi han visto la tua salvezza, preparata da te davanti a
tutti i popoli, luce per illuminare le genti e gloria del tuo popolo Israele».
La Chiesa Madre di Scandale è stata piena,
tantissimi ragazzi, i quali hanno avuto in mano una candela che è rimasta accesa
fino a quando è iniziata la Liturgia. La festa delle luci ha origini
antichissime, nel mondo contadino, annunciavano che dalla Candelora in poi rimanevano
40 giorni di inverno, un periodo importante che decideva le sorti del raccolto
durante le giornate calde di giugno, praticamente erano i giorni utili a trarre auspici per il futuro e predire l'esito dei raccolti. Un proverbio dice: "se piove per la
Canderòla si rinnovano quaranta giorni d'inverno". Mentre un
vecchio detto scandalese, il papà dello scrivente lo scandiva così: “ Ora e nu d’ora, 40 juarni i viarnu ancòra, ma si vulìti
stari sicuri sulu quandu scinduni i metitùri ", quindi la certezza del buon
raccolto era solo quando si vedevano scendere nelle campagne tutti i mietitori.
Buona Candelora a tutti.
[IGINIO PINGITORE]
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