In questo momento mi sono ispirato ad
una vecchia saggezza popolare: " u cani da Gucceria", tuttora fra i
nostri anziani si sente questa frase, la quale tradotta in italiano significa “il
cane della macelleria”. Un tempo il macellaio possedeva il cane ad uso dell’attività
giornaliera, se ne serviva come guardiano durante il trasporto, la macellazione
e la vendita delle carni.
“ U cani da Gucceria” , pur trascorrendo
intere giornate circondato di tanta carne, non poteva farne uso, la stessa era
esposta rigorosamente solo per la vendita alla clientela. Quindi l’animale era
malandato e sfruttato, sporco e pieno di sangue, con gli occhi pieni e il naso
che non poteva farne a meno nel propagarsi del buon odore, ma per esso non era
consentito un solo bocconcino. La frase metaforicamente si concilia con la
situazione attuale, tante promesse,
tanti soldi, nuove accessi a fondi europei, ma di fatto a tuttora si è visto
poco. Non è che facciamo la fine di “ u cane da Gucceria”?
N.B. la mia è semplicemente una battuta, ovviamente il mio augurio è che il
governo riuscirà a dare serie e concrete risposte alla gente. Attendiamo!
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