Quanta tristezza! Quanto dolore! Quanto silenzio! Non avrei mai pensato di vedere un mondo con cui l’uomo dovrà dire addio semplicemente con gesti, senza baci e abbracci, dritti verso le dimore eterne, senza il calore della propria gente, senza la consueta veglia di preghiera comunitaria, una bara sola, senza il pieno conforto dell’umanità cristiana. Agli amici che perdono un caro, oggi è impossibile stringere la mano, dimostrare la vicinanza e asciugare le lacrime. L'ultimo addio è per pochi, soli nelle sepolture, soli nei cortei funebri.
Il mio paese oggi è triste, nel tempo del coronavirus ci lascia un uomo semplice, rispettoso, docile, che ha deciso di troncare la propria esistenza negli ultimi anni della propria vita. Se ne va una donna, una mamma laboriosa e generosa, che nel viaggio della “salvezza” è stata abbattuta da un infarto dopo l’inospitalità in un ospedale. Ai familiari di queste persone esprimo dall’intimo la mia vicinanza, l’affetto e la preghiera, affinché il Signore possa confortarli, e possa tracciare a noi tutti un cammino di fede e speranza.
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