L’articolo 21 della nostra Costituzione afferma il principio della libertà
di manifestazione del pensiero; qualunque tipo di discriminazione viene
ripudiata. A mio parere la legge del nostro ordinamento giuridico non ha
nulla da modificare, sono già individuate e punite tutte le forme di
discriminazione e d’istigazione alla violenza. Al contrario, invece, oggi i
discriminati risultano essere proprio gli uomini e le donne, i papà e le mamme,
coloro che, pensandola diversamente, vengono tacciati di omofobia. Non è forse
anche questa una discriminazione? E per chi è discriminato e messo ai margini,
sfruttato da prestazioni a nero? Per i precari e i giovani senza prospettiva di
lavoro? Cosa facciamo?
Come si fa a non essere preoccupato per un testo che prevede addirittura la
reclusione fino a 6 anni per chi non si riconosca nel pensiero unico sui temi
del matrimonio gay, dell’utero in affitto, dell’indottrinamento gender nelle
scuole, delle adozioni gay e contempla il finanziamento di 4 milioni di euro per
la propaganda LGBT nelle scuole e nelle amministrazioni pubbliche? In paesi
come l’ Inghilterra, la Germania, la Spagna sono stati registrati episodi di
arresti e processati numerosi pastori e sacerdoti, solo per aver criticato
l’ideologia del gender o aver spiegato alcuni passi della bibbia
sull’omosessualità.
In America sono stati multati due pasticcieri per 135 mila dollari, solo
per aver rifiutato di fare una torta per un matrimonio gay; in Canada un
professore è stato licenziato a causa della sua cautela nei cambiamenti di
sesso dei bambini. Con queste leggi impongono di trattare i maschi transgender,
cioè quei maschi che si dichiarano di essere donne, come vere donne, eppure non
si contano all’estero i casi di violenze sessuali sulle donne, da parte di
maschi transgender.
Ritengo, quindi, che in primo luogo il ddl Zan non è necessario per il
nostro paese. Fra l’altro, l’ Italia non è particolarmente ostile alle persone
omosessuali, non si registrano percentuali alte relative agli episodi di
aggressione a persone omosessuali. Qualsiasi forma di discriminazione è da
condannare, ma non sono certo prevalenti; continuano piuttosto a essere in
crescita le violenze sulle donne o sui minori, che tuttavia vengono
regolarmente perseguite, anche aspramente, nell’ attuale quadro normativo. Un
giudice come dovrà comportarsi qualora una persona dica che un bambino ha
diritto a un papà e a una mamma? È omofobia oppure no? E’ omofoba la persona
che sostiene illegittimo avere un figlio sotto commissione da un’altra donna?
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