Quando finirà il tempo dei prepotenti? Oggi sembra di essere al culmine. La domanda mi è sorta ascoltando le parole di un saggio uomo reli...
domenica 22 novembre 2020
CROTONE FLAGELLATA DUE VOLTE: PRIMA LA PANDEMIA, POI IL MALTEMPO. LA CITTA’ E’ IN STATO DI EMERGENZA.
Il maltempo di ieri, le continue piogge che si stanno abbattendo nella
giornata odierna fanno seriamente preoccupare, ma nello stesso tempo, fa paura
anche il pensiero delle sorti e il futuro di questa città. Durante la conta dei danni causati dalla
pioggia in aggiunta a quelli d’inizio anno a causa della pandemia, mette seriamente
a lastrico l’economia di Crotone.
In una sola giornata
si è visto di tutto: nei piani bassi di diversi quartieri, garage e
scantinati allagati, tantissime macchine piene di fango e detriti, a un
certo punto si è temuto il peggio, il fiume Esaro per un momento è straripato,
mettendo in allarme gli abitanti del quartiere “Gesù”, alcuni dei quali sono stati
evacuati, per fortuna, o forse per miracolo, la pioggia è diminuita.
Il lungomare e la spiaggia completamente invasi dalle onde, le vie della città
trasformati in fiumi d'acqua.
I Vigili del fuoco, protezione civile e tanti volontari senza
tregua, impegnati al massimo per rispondere alle chiamate di tanti cittadini in
difficoltà. Il sindaco di Crotone, Vincenzo Voce, più volte si è spostato nei
quartieri per verificare di persona lo status
quo, nelle prime ore del mattino ha riunito in seduta permanente il Centro
operativo comunale di protezione civile per monitorare la situazione in contatto
costante con Prefettura, Protezione civile e Vigili del fuoco.
Per fortuna a oggi non pare che siano stati registrati
feriti, ma i danni sono, tuttavia, incalcolabili. Lo scrivente, nella qualità
di consigliere comunale ha immediatamente proposto che il comune attivi lo stato di calamità, che riguarda
nello specifico eventuali misure di sostegno al settore agricolo, ma
soprattutto lo stato di emergenza, che concerne azioni di pronto intervento a
tutela degli esercizi commerciali già in difficoltà dalla pandemia. Mettere in
moto una città, che oggi può dirsi che è veramente messa in ginocchio.
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