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sabato 24 luglio 2021

SUORE DA TRASFERIRE E LA COMUNITÀ NON CI STA. A SCANDALE MONTA UNA VIVACE E SPONTANEA PROTESTA.

 

Un sit-in di protesta ha animato gli attimi precedenti la S. Messa di sabato 24 luglio alla notizia ufficiosa, ventilata in questi giorni, concernente la chiusura della Casa scandalese delle Suore adoratrici del Preziosissimo Sangue che, nei fatti, significherebbe l'addio definitivo di Suor Giuseppina e Suor Immacolata dopo, rispettivamente, 30 e 10 anni di permanenza a Scandale. Un nutrito numero di fedeli, trovatosi spontaneamente sul sagrato della Chiesa Madre, ha voluto esprimere dinanzi al parroco, Don David Fiore, la netta contrarietà alla decisione, minacciando, se necessario, di disertare le celebrazioni eucaristiche fino a che le autorità coinvolte nel provvedimento non smentiranno categoricamente l'ipotesi. Il Parroco ha spiegato che si farà promotore presso chi di dovere per testimoniare l'accalorato sentimento degli scandalesi.

Le suore, infatti, hanno ribadito i fedeli, rappresentano un punto di riferimento importante nel nostro comune; non solo dal punto di vista religioso, ma anche dal punto di vista sociale. Specialmente in questa fase particolare, nella quale Scandale vive la poco felice situazione di avere un parroco già oberato dagli impegni della parrocchia di cui è titolare a San Mauro Marchesato. 

La comunità di Scandale non merita un trattamento simile: Suor Giuseppina e Suor Immacolata fanno parte della storia di Scandale; qui hanno gettato le loro radici, qui hanno confortato le anime degli scandalesi, qui hanno educato intere generazioni, qui hanno costituito il perno attorno al quale è ruotata una grossa parte della storia parrocchiale e comunitaria degli ultimi anni. Le suore rappresentano l'architrave della nostra parrocchia; per di più in un momento di così accelerata secolarizzazione, in cui la fede cattolica è quotidianamente calpestata, privata di consistenza e depauperata dei suoi riferimenti più sostanziali. In un paese come il nostro, la chiusura dell'Istituto significherebbe, se non una morte certa, quantomeno una repentina eutanasia sociale e religiosa. 

Chi ha deciso la chiusura della Casa dimostra di non tenere in debita considerazione la fede e l'armonia di questa comunità.

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