Tutti sono convinti che l’energia eolica sia un’opportunità per l’ambiente, ma la realtà è ben diversa. Molti sostengono che queste immense pale deturpino il paesaggio, eppure quasi tutti rimangono in silenzio. Specialmente in #Calabria e nel nostro territorio crotonese, anche quando le pale vengono installate sotto casa (cosa che accadrà quanto prima), si tace. Sembra che ci piaccia vivere tra le brutture, come se fossimo rassegnati. Ma c’è di più: oltre a deturpare il paesaggio, non si tiene conto che, dopo un utilizzo medio di 25/30 anni (i nostri parchi sono già operativi da 10/15 anni), si creerà un serio problema di smaltimento. Non esistono possibilità di riutilizzo o riciclo dei materiali delle pale; l'unica opzione sarà la creazione di enormi discariche. Pensate al disastro che si verificherà nel crotonese, dove da trent'anni non riusciamo nemmeno a bonificare l'area industriale di Crotone.
Inoltre, l'energia eolica ha un’efficienza troppo bassa rispetto al suo impatto ambientale. Nel 2023, questa fonte di energia ha contribuito a poco più del 6% del fabbisogno nazionale. Mi domando: vale davvero la pena?
Quando si parla di un parco eolico, il pensiero corre subito alle turbine, che si impongono immediatamente alla vista, modificando fortemente il contesto paesaggistico circostante. Assistiamo a trasformazioni repentine, spesso in contrasto con i tempi di adattamento degli ecosistemi. In Calabria e nel resto del Sud Italia, un territorio affascinante, circondato da mari e montagne, è comprensibile pensare che le turbine eoliche siano brutte, anzi orribili! Non dovremmo porci queste domande? Io me le pongo, e gli altri cosa ne pensano? Boh ...!
Inoltre, la costruzione di queste gigantesche strutture richiede una serie di infrastrutture di supporto: dalle cabine di trasformazione elettrica ai punti di connessione alla rete, fino alle strade necessarie per il trasporto dei componenti e per la manutenzione degli impianti. Sulla #StradaStatale106, per il trasporto delle pale, si sono dovute addirittura tagliare alcune rotonde! A causa delle dimensioni dei materiali, il montaggio avviene direttamente in loco. E come se non bastasse, il terreno viene profondamente squarciato, creando un cratere nel quale viene posizionato un “disco mobile” di “tondini” di ferro, intrecciati per reggere la grande torre, che oggi può raggiungere circa 200 metri d'altezza, ma si parla anche di torri che in futuro potrebbero arrivare fino a 250 metri. Il cratere sarà riempito con enormi colate di cemento. Domani, chi toglierà quel cemento? Eppure, questa è chiamata energia pulita! Si tratta di devastazione del territorio, inquinamento mentale e affari per pochi.
Come se non bastasse, ci sono ulteriori problemi legati all'energia eolica. La percezione dell’impatto ambientale e alcune forme di inquinamento preoccupano i cittadini che hanno verificato perdite consistenti di olio lubrificante dalle torri, che si riversano sui terreni circostanti, allarmando gli agricoltori delle aree adiacenti al parco.
Cosa ne sarà del nostro Meridione? Lo Stato italiano continua a sfruttarci e a imbruttire il nostro prezioso territorio, come se fossimo una colonia da sfruttare, una vacca da spremere fino all’ultima goccia di latte. E poi il Nord si fa beffa di noi!