Un tempo le strade citradine erano percorsi non solo per veicoli e pedoni, ma anche luoghi in cui si svolgeva la vita quotidiana del paese. Le persone trascorrevano innumerevoli momenti ricreativi, come giocare a pallone o partecipare ad altri giochi popolari, e passavano gran parte del loro tempo all’aperto. Non mancavano neppure attività lavorative; attorno a esse si formavano gruppi di conoscenti (si faceva “rota”), dove si raccontavano i fatti del paese e si condividevano “i patuti dei cristiani”. Insomma un luogo per informarsi, ma anche per critiche e pettegolezzi.
Resta il fatto, però, che le strade dei paesi di un tempo erano vie vivaci, e attraversarle era anche fonte di piacere.
Oggi, invece, abbiamo perso quel legame tra le persone. Le strade sono diventate zone destinate esclusivamente al traffico automobilistico, e lo spopolamento in corso nei piccoli centri le rende, soprattutto in inverno, deserte e prive di ogni forma di vita.
N.B. la foto risale a fine anni "50 a Scandale in Corso Umberto I (vicino casa mia), attorno al trovalo del ciabattino, Renato Muraca, si conosce bene Peppe Franco ed altri che io non ho idea di chi fossero.
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