Post in evidenza

È morto " papa " Francesco

Premetto che le mie riflessioni sono personali e da persona di fede cattolica. Chi vorrà intervenire in questo post, a prescindere dal fatto...

mercoledì 9 ottobre 2024

CROTONE E L'APERTURA DEL NUOVO TEATRO

A Crotone, il 7 ottobre, è stato inaugurato il teatro comunale intitolato a Vincenzo Scaramuzza, compositore e pianista crotonese, che visse dalla giovane età in Argentina. La struttura mi emoziona tantissimo, visto che è nata dalle mura del vecchio ospedale, dove io nacqui 60 anni fa (allora, si nasceva nelle case, ma la mia cara mamma, che doveva partorire l'undicesimo genito, non poteva rischiare).

In un periodo in cui, ahimè, lo spettacolo e l'arte soffrono maggiormente, un po' per la crisi generale, e per la diffusione del mondo sempre di più mediale, ci distraggono da questo importante e interessante settore, aprire i battenti in effetti può sembrare una controtendenza, e può apparire costosa anche per il bilancio dell'ente, che dovrà tenere in piedi l'opera. 

Questo è in parte vero: la funzionalità del teatro rappresenta un grosso impegno per l'ente, soprattutto se chi domani ne avrà la responsabilità nella conduzione dovrà farlo fruttificare e rientrare dai costi. Infatti, oggi viviamo in un'epoca in cui lo spettacolo dal vivo è diventato un argomento difficile, ancor più quando si parla di teatro. Tuttavia, per farlo in modo serio, bisognerebbe affrontare elementi culturali e, soprattutto, di management in grado di reperire risorse di ogni genere, dal settore privato alla finanza pubblica.

Tuttavia, una città come Crotone non poteva non avere un teatro. Ora, ognuno dovrà fare la propria parte, dipende anche da noi: la maggior parte dei teatri è il risultato dell’attività e dell’impegno di persone e famiglie che da anni lavorano e portano avanti le loro iniziative. Crotone ce l'ha ancora questa cultura teatrale? È fondamentale coinvolgere professionisti e maestri del settore; abbiamo anche talenti della nostra terra che sono di livello mondiale, uno fra tutti l’illustre maestro Antonio Fava, che risiede in Emilia-Romagna ma è originario di questa terra.

Se il settore teatrale è in condizioni di precarietà da anni, l’impegno e la collaborazione di tutti possono contribuire a mantenere una struttura di elevato valore culturale. Ogni famiglia potrebbe impegnarsi, almeno una volta tanto, magari cji ha possibilità, una volta al mese, a fare lo sforzo di andare a teatro anziché di concedersi una passeggiata al centro commerciale o altrove. Contribuire, quindi, alla creazione di una nuova cultura: quella teatrale.

Nessun commento:

Posta un commento