Relazione:
Oggi, l'area SIN ricadente nel territorio crotonese, perimetrata a mare, è pari a circa 1.448 ettari (inclusa l'area portuale) e, a terra, a circa 884 ettari. L'area inquinata è distribuita nel territorio nel modo seguente:
- Circa 510 ettari a nord del centro abitato, dove si trovano le tre aree industriali dismesse degli stabilimenti ex Pertusola, ex Fosfotec ed ex Agricoltura, contaminati principalmente da ferriti di zinco, cadmio, rame, piombo e arsenico. Si registra, quindi, l'inquinamento del suolo ed è evidente il rischio per le acque marine e le acque di falda, causato da diverse sostanze tossiche.
- Circa 20 ettari a sud della città, dove è presente anche la discarica nel cuore del quartiere Tufolo – Farina, che conta ben 7 ettari.
- 21 siti interessati dalla presenza di CIC (Conglomerato idraulico catalizzato) sparsi per gran parte della città, identificati come i principali responsabili dell'inquinamento cittadino.
Esistono molte piccole discariche abusive e quelle in programma da realizzare nelle località crotonesi, tra cui la discarica d Giammiglione, che prevede una progettazione destinata a sacrificare il vasto e fiorente territorio crotonese.
La situazione ambientale crotonese si può ormai dichiarare "situazione di emergenza", a causa degli insediamenti industriali iniziati già a fine degli anni venti del secolo scorso con gli impianti chimici. Da quel momento, Crotone ha intrapreso un percorso caratterizzato dall'inquinamento, che continua fino ai tempi moderni. Nel territorio crotonese sono state costruite tre centrali a biomasse, una centrale a turbogas e un inceneritore di rifiuti ospedalieri, attualmente di proprietà di A2A, la quale ha avviato progetti per quadruplicare la capacità di smaltimento.
In
questa terra, che vanta una delle più gloriose storie della Magna Graecia, è
presente anche il più grande parco eolico d'Europa. Le pale eoliche sono
installate nelle vicinanze di siti storici e delle splendide spiagge. Un altro
progetto in attesa di approvazione finale occuperà un territorio molto abitato
tra Papanice, Apriglianello.
Tuttavia, queste pale eoliche non sono smaltibili, poiché non è possibile riutilizzarle o ricavarne materiali, e l'incenerimento risulta inadeguato, poiché comporta il rilascio di sostanze tossiche simili all'amianto a causa delle fibre di carbonio. Se un giorno tali pale dovessero essere rimosse, l'unica alternativa per il martoriato territorio crotonese sarà la creazione di un'ulteriore grande discarica. E come se non bastasse spuntano nuove richieste per l’installazione di pale nel mare, i cosiddetti impianti offshore.
Non mancano nuovi progetti per un gassificatore in località Passovecchio, destinato ai rifiuti ospedalieri infettivi, mentre, la Ionia Fuel di Vartuli/Castelliti a Crotone in Località Margherita a due passi dal mare vuole costruire un deposito di GNL e un rigassificatore.
Lo studio epidemiologico Sentieri, il quale costituisce un sistema di sorveglianza epidemiologica permanente ha rivelato un aumento significativo della mortalità per diverse cause nella popolazione locale. Un’iniziativa promossa e finanziata dal Ministero della Salute, aggiornato al 2023, è emerso inconfutabilmente che nella città di Crotone esistono eccessi di rischio per patologie tumorali, renali e cronico-degenerative. Per alcune di queste malattie, è comprovato o sospettato un legame eziologico con i contaminanti presenti nelle matrici ambientali. Tra le cause principali figurano:
- Eccessi di mortalità per tutte le
cause, epatiti virali, tumori (epatici, renali) e malattie dell'apparato
digerente;
- Negli uomini: incremento della mortalità per malattie infettive e parassitarie, tumori dello stomaco e del polmone;
- Nelle
donne: aumento dei decessi per tumore maligno dell'ovaio, morbo di Parkinson,
malattie respiratorie, cirrosi epatica, malattie dell'apparato genitale e
urinario, nefrosi e insufficienza renale.
Crotone e i comuni della sua provincia continuano a convivere con un ambiente gravemente compromesso e e il disastro ambientale non è più un’ipotesi, ma una realtà.
Considerando la significativa presenza di discariche e di numerosi impianti
industriali di trattamento dei rifiuti, con un forte impatto ambientale, diventa
necessario vietare la possibilità di rilasciare autorizzazioni per
l'ubicazione di nuovi invasi ed annullare tutte le autorizzazioni
preesistenti per l'abbancamento di rifiuti e per ulteriori impianti di
trattamento, trasformazione, conservazione e smaltimento di rifiuti di ogni
genere o dei loro derivati. Non basta più il principio di prevenzione, attraverso
il quale si può intervenire prima che si verifichino i danni, ma per questo
territorio dovrà valere il principio di precauzione, che prevede misure di
tutela ancor prima che vi sia la certezza sulla nocività di un fenomeno, come
quello ambientale a Crotone.
NORME
a salvaguardia della salute pubblica, dell'ambiente e del patrimonio culturale, nella provincia di Crotone, rese necessarie dalla presenza di numerosi impianti impattanti sul territorio.
Art. 1
Finalità
1- Tale legge, in armonia con le previsioni della Costituzione italiana (in particolare con gli artt. 9, 32 e 41), con le norme dell'Unione Europea, a protezione dell'ambiente e del patrimonio culturale, e con il decreto legislativo 152/2006, mira a tutelare l'ambiente, la salute e il paesaggio, quali diritti fondamentali dell'uomo e interesse primario e irrinunciabile della collettività.
Art. 2
Divieto di installazione e ampliamento di impianti impattanti sul territorio.
1- Nel territorio provinciale di Crotone è fatto divieto la realizzazione e l’ampiamento di impianti ambientalmente e paesaggisticamente impattanti;
2. Con riferimento alle autorizzazioni esistenti e già rilasciate per gli impianti di cui all’art. 2 comma 1, si intendono revocate;
3- Il divieto di cui sopra investe, altresì, gli impianti da fonti energetiche rinnovabili;
Art. 3
1-La regione Calabria si adopera affinché si proceda a una rigorosa valutazione scientifica circa gli effetti potenzialmente negativi sull'ambiente e sulla salute umana derivanti dalla presenza, nel territorio, dei numerosi impianti impattanti (centrali biomasse, impianti di trattamento dei rifiuti, centrale turbogas, inceneritore, parco eolico).
2-Qualora, a seguito della valutazione scientifica di cui sopra, detti impianti dovessero risultare potenzialmente pericolosi, per la sanità pubblica e l'ambiente, la Regione Calabria, coerentemente al principio di precauzione, si adopererà affinché possa procedersi in tempi celeri a una loro dismissione.
Art.4
Rifiuti industriali dell’area SIN
I Rifiuti industriali rientranti nell’aria SIN di Crotone
dovranno essere smaltiti al di fuori dei confini regionali della Calabria, come
già stabilito dal Decreto Regionale N. 9539 del 2/8/2019
La presente Legge applica il fattore di pressione localizzativo
anche con riferimento a «discariche per la
messa in sicurezza permanente e impianti di trattamento dei rifiuti realizzati
nell’area oggetto di bonifica e destinati alle operazioni di bonifica dei siti
contaminati», che possono realizzarsi soltanto per il tempo strettamente necessario
alle operazioni di trasporto al di fuori dei confini regionali e comunque con
uno stoccaggio temporaneo dei rifiuti in tali impianti per una durata non
superiore ai 60 giorni.
La presente legge entrerà in vigore il giorno successivo a quello della sua pubblicazione nel bollettino ufficiale telematico della Regione Calabria.
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