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Premetto che le mie riflessioni sono personali e da persona di fede cattolica. Chi vorrà intervenire in questo post, a prescindere dal fatto...

mercoledì 2 ottobre 2024

QUESTIONE AMBIENTALE E BONIFICA, PROPOSTA DI LEGGE DA SOTTOPORRE ALLA REGIONE CALABRIA

 Relazione: 

Oggi, l'area SIN ricadente nel territorio crotonese, perimetrata a mare, è pari a circa 1.448 ettari (inclusa l'area portuale) e, a terra, a circa 884 ettari. L'area inquinata è distribuita nel territorio nel modo seguente: 

- Circa 510 ettari a nord del centro abitato, dove si trovano le tre aree industriali dismesse degli stabilimenti ex Pertusola, ex Fosfotec ed ex Agricoltura, contaminati principalmente da ferriti di zinco, cadmio, rame, piombo e arsenico. Si registra, quindi, l'inquinamento del suolo ed è evidente il rischio per le acque marine e le acque di falda, causato da diverse sostanze tossiche.

- Circa 20 ettari a sud della città, dove è presente anche la discarica nel cuore del quartiere Tufolo – Farina, che conta ben 7 ettari. 

- 21 siti interessati dalla presenza di CIC (Conglomerato idraulico catalizzato) sparsi per gran parte della città, identificati come i principali responsabili dell'inquinamento cittadino. 

Esistono molte piccole discariche abusive e quelle in programma da realizzare nelle località crotonesi, tra cui la discarica d Giammiglione, che prevede una progettazione destinata a sacrificare il vasto e fiorente territorio crotonese. 

La situazione ambientale crotonese si può ormai dichiarare "situazione di emergenza", a causa degli insediamenti industriali iniziati già a fine degli anni venti del secolo scorso con gli impianti chimici. Da quel momento, Crotone ha intrapreso un percorso caratterizzato dall'inquinamento, che continua fino ai tempi moderni. Nel territorio crotonese sono state costruite tre centrali a biomasse, una centrale a turbogas e un inceneritore di rifiuti ospedalieri, attualmente di proprietà di A2A, la quale ha avviato progetti per quadruplicare la capacità di smaltimento.  

In questa terra, che vanta una delle più gloriose storie della Magna Graecia, è presente anche il più grande parco eolico d'Europa. Le pale eoliche sono installate nelle vicinanze di siti storici e delle splendide spiagge. Un altro progetto in attesa di approvazione finale occuperà un territorio molto abitato tra Papanice, Apriglianello.

Tuttavia, queste pale eoliche non sono smaltibili, poiché non è possibile riutilizzarle o ricavarne materiali, e l'incenerimento risulta inadeguato, poiché comporta il rilascio di sostanze tossiche simili all'amianto a causa delle fibre di carbonio. Se un giorno tali pale dovessero essere rimosse, l'unica alternativa per il martoriato territorio crotonese sarà la creazione di un'ulteriore grande discarica. E come se non bastasse spuntano nuove richieste per l’installazione di pale nel mare, i cosiddetti impianti offshore.  

Non mancano nuovi progetti per un gassificatore in località Passovecchio, destinato ai rifiuti ospedalieri infettivi, mentre, la Ionia Fuel di Vartuli/Castelliti a Crotone in Località Margherita a due passi dal mare vuole costruire un deposito di GNL e un rigassificatore. 

Lo studio epidemiologico Sentieri, il quale costituisce un sistema di sorveglianza epidemiologica permanente ha rivelato un aumento significativo della mortalità per diverse cause nella popolazione locale. Un’iniziativa promossa e finanziata dal Ministero della Salute, aggiornato al 2023, è emerso inconfutabilmente che nella città di Crotone esistono eccessi di rischio per patologie tumorali, renali e cronico-degenerative. Per alcune di queste malattie, è comprovato o sospettato un legame eziologico con i contaminanti presenti nelle matrici ambientali.  Tra le cause principali figurano: 

- Eccessi di mortalità per tutte le cause, epatiti virali, tumori (epatici, renali) e malattie dell'apparato digerente;

- Negli uomini: incremento della mortalità per malattie infettive e parassitarie, tumori dello stomaco e del polmone; 

- Nelle donne: aumento dei decessi per tumore maligno dell'ovaio, morbo di Parkinson, malattie respiratorie, cirrosi epatica, malattie dell'apparato genitale e urinario, nefrosi e insufficienza renale.

Crotone e i comuni della sua provincia continuano a convivere con un ambiente gravemente compromesso e e il disastro ambientale non è più un’ipotesi, ma una realtà.      

Considerando la significativa presenza di discariche e di numerosi impianti industriali di trattamento dei rifiuti, con un forte impatto ambientale, diventa necessario vietare la possibilità di rilasciare autorizzazioni per l'ubicazione di nuovi invasi ed annullare tutte le autorizzazioni preesistenti per l'abbancamento di rifiuti e per ulteriori impianti di trattamento, trasformazione, conservazione e smaltimento di rifiuti di ogni genere o dei loro derivati. Non basta più il principio di prevenzione, attraverso il quale si può intervenire prima che si verifichino i danni, ma per questo territorio dovrà valere il principio di precauzione, che prevede misure di tutela ancor prima che vi sia la certezza sulla nocività di un fenomeno, come quello ambientale a Crotone.

NORME

a salvaguardia della salute pubblica, dell'ambiente e del patrimonio culturale, nella provincia di Crotone, rese necessarie dalla presenza di numerosi impianti impattanti sul territorio. 

Art. 1

Finalità  

1- Tale legge, in armonia con le previsioni della Costituzione italiana (in particolare con gli artt. 9, 32 e 41), con le norme dell'Unione Europea, a protezione dell'ambiente e del patrimonio culturale, e con il decreto legislativo 152/2006, mira a tutelare l'ambiente, la salute e il paesaggio, quali diritti fondamentali dell'uomo e interesse primario e irrinunciabile della  collettività.

Art. 2

Divieto di installazione e ampliamento di impianti impattanti sul territorio. 

1- Nel territorio provinciale di Crotone è fatto divieto la realizzazione e l’ampiamento di impianti ambientalmente e paesaggisticamente impattanti; 

2. Con riferimento alle autorizzazioni esistenti e già rilasciate per gli impianti di cui all’art. 2 comma 1, si intendono revocate; 

3- Il divieto di cui sopra investe, altresì, gli impianti da fonti energetiche rinnovabili; 

Art. 3

1-La regione Calabria si adopera affinché si proceda a una rigorosa valutazione scientifica circa gli effetti potenzialmente negativi sull'ambiente e sulla salute umana derivanti dalla presenza, nel territorio, dei numerosi impianti impattanti (centrali biomasse, impianti di trattamento dei rifiuti, centrale turbogas, inceneritore, parco eolico). 

2-Qualora, a seguito della valutazione scientifica di cui sopra, detti impianti dovessero risultare potenzialmente pericolosi, per la sanità pubblica e l'ambiente, la Regione Calabria, coerentemente al principio di precauzione, si adopererà affinché possa procedersi in tempi celeri a una loro dismissione.

Art.4

Rifiuti industriali dell’area SIN

I Rifiuti industriali rientranti nell’aria SIN di Crotone dovranno essere smaltiti al di fuori dei confini regionali della Calabria, come già stabilito dal Decreto Regionale N. 9539 del 2/8/2019

 Art. 5

La presente Legge applica il fattore di pressione localizzativo anche con riferimento a «discariche per la messa in sicurezza permanente e impianti di trattamento dei rifiuti realizzati nell’area oggetto di bonifica e destinati alle operazioni di bonifica dei siti contaminati», che possono realizzarsi soltanto per il tempo strettamente necessario alle operazioni di trasporto al di fuori dei confini regionali e comunque con uno stoccaggio temporaneo dei rifiuti in tali impianti per una durata non superiore ai 60 giorni.

 Art. 6

La presente legge entrerà in vigore il giorno successivo a quello della sua pubblicazione nel bollettino ufficiale telematico della Regione Calabria.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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