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giovedì 12 dicembre 2024

BONIFICA INDUSTRIALE CROTONE COME UNA DICHIARAZIONE DI GUERRA

 E Così il Decreto Legge del 17 ottobre scorso (n. 153) ha trovato il suo compimento: è diventato Legge dello Stato. Un atto che prometterebbe di tutelare l’ambiente, di razionalizzare i procedimenti di valutazione e autorizzazione ambientale, di promuovere e di attuare interventi vitali per la bonifica di siti contaminati, pertanto dovrebbe segnare l'inizio della bonifica per il Sito di Interesse Nazionale di Crotone-Cassano e Cerchiara.

Ma, ahimè, il condizionale è d'obbligo. In questi mesi, il caos politico ha regnato sovrano, alimentato da una falsa politica che ha tradito le aspettative della comunità. I rappresentanti delle istituzioni, invece di illuminare il cammino, hanno scelto di intorbidire le acque, lasciando nel buio le vere intenzioni. È una vergogna senza precedenti: ci chiediamo dove saranno depositati i rifiuti industriali, se dentro o fuori la regione, in “situ” o accanto a un'altra discarica. In questo silenzio assordante, la politica tace, mentre si celebra il Natale tra luci e festicciole, lasciando i cittadini nell’ombra, privi di risposte, ma il ben servito non mancherà neanche quest'anno!

La bonifica avverrà, ma in che modo? Nessuno dovrà sapere. Guai a chi si opporrà, perché questa volta l'esercito sarà pronto a intervenire, a imporre il suo volere. Sono queste le dichiarazioni del Generale Errigo. Più che una bonifica mi sembra una dichiarazione di guerra per un popolo che ha semplicemente osato esprimere la propria opinione. E se questo popolo decidesse di scendere in piazza, cosa ci aspettiamo? I bulldozer a calpestare le speranze, le voci soffocate sotto il rumore dei lanciarazzi? 

Siamo a un bivio, e la posta in gioco è alta: il nostro futuro, il nostro ambiente, la nostra dignità. Non possiamo permettere che la paura zittisca le nostre voci. È tempo di lottare, di far sentire il nostro grido, di reclamare il diritto a vivere in un mondo sano e giusto. Non siamo solo spettatori passivi di questa storia; siamo parte attiva di un cambiamento necessario e urgente.

La battaglia per la verità e la giustizia dovrà pur iniziare, ma questa volta  tenendo alla larga i "quaquaraqua" e falsi rappresentanti del popolo.

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