Una vita donata, una fede vissuta, un’eredità che ancora parla. Oggi ricorre l’undicesimo anniversario della morte di #GinoScalse, figura indimenticabile per la nostra comunità e per quanti hanno avuto la grazia di incrociare il suo cammino. Presidente diocesano dell’Azione Cattolica per lunghi anni, insignito anche dell’onorificenza vaticana di "#CavalieredelPapa", sindaco del nostro paese dal 1979 al 1983, Gino è stato molto più di un amministratore o di un dirigente ecclesiale.
È stato un uomo giusto, un servo buono e fedele, che ha fatto della propria vita un’offerta continua a Dio e agli altri. La sua esistenza è stata un apostolato quotidiano, semplice e silenzioso, vissuto tra le vie del paese, nelle case della gente, nelle chiese e nei luoghi di incontro. Il Vangelo era la sua bussola, l’amore il suo linguaggio. Gino non ha mai trattenuto nulla per sé, ma si è spogliato di tutto, anche di ciò che era poco, per metterlo nelle mani di chi aveva bisogno. Se è vero che "c'è più gioia nel dare che nel ricevere" (At 20,35), Gino ne è stato testimone radicale: ha dato beni materiali, ma ha dato anche sorrisi, parole di conforto, ascolto e speranza.
La sua casa era aperta a tutti: un focolare vivo, una mensa di fraternità, un porto sicuro per gli smarriti, una fonte zampillante dove chiunque poteva abbeverarsi. Chi entrava da lui, usciva diverso: più sereno, più forte, più credente nella vita. La sua figura è stata giustamente ricordata da in tante occasioni, da mio zio, Iginio Carvelli, che ne ha raccolto testimonianze nei suoi scritti, libri e in diverse manifestazioni pubbliche. E anche durante il mio mandato da sindaco, ho collaborato con lui per tenere viva la memoria di questo piccolo grande uomo, attraverso convegni, incontri, e momenti di riflessione collettiva.
Come il buon samaritano, Gino si è chinato sulle ferite del suo prossimo, senza fare distinzioni, con la sola forza della carità e della fede. Come San Paolo, ha combattuto la buona battaglia, ha conservato la fede, lasciandoci in eredità non solo un ricordo, ma un cammino da proseguire. Che il suo esempio continui a ispirare le nuove generazioni, affinché non smettano mai di credere che la politica può essere servizio, la fede può essere vissuta nella vita quotidiana, e l’amore gratuito è il vero volto di Dio.
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