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martedì 18 marzo 2025

SAN GIUSEPPE A SCANDALE, DA SACRO A PROFANO, MA RESTA UNA GRANDE TRADIZIONE


Nel mese di marzo, Scandale si trasformava in un palcoscenico di devozione e tradizione. Le famiglie, unite dallo spirito collettivo, si preparavano a celebrare la festa di San Giuseppe, un evento che risuonava come un eco d'amore e rispetto per le proprie radici.

I preparativi iniziavano nelle campagne, dove l’aria era permeata dal profumo di primavera e dalla dolce attesa. Frasche e rami venivano raccolti con cura, destinati ai "Luminari", i falò che, la sera del 18 marzo, illuminavano le strade del paese come fari di speranza e gratitudine. Questi fuochi non erano solo un simbolo di venerazione, ma un richiamo a unirsi, a riscoprire l’essenza di ciò che significa essere comunità.

"U Cumbitu" era una semplice pietanza, una deliziosa pasta e ceci, preparata con amore, arricchita da abbondante cipolla e una salsetta piccante. Ma non era solo un piatto: era il cuore pulsante della condivisione. Molte famiglie, giorni prima della festa, offrivano cibo ai vicini e ai passanti, e con un gesto di amore incondizionato, portavano la pentola calda a chi ne aveva più bisogno, creando un legame che andava al di là delle parole.

La sera del 18, dopo i vespri, i "Luminari" si accendevano, e la comunità si raccoglieva attorno al falò in preghiera, avvolta nella serenità del Santo Rosario. Le voci si univano in canti popolari che rendevano omaggio a San Giuseppe e alla Beata Vergine Maria, creando un’atmosfera di sacralità e gioia.

In questi momenti di unità, fede e tradizione, Scandale brillava come una stella nel buio, un faro di speranza e amore che ancora oggi illumina i cuori della gente.

Se un tempo la festa era esclusivamente sacra, oggi essa si è trasformata in una celebrazione culturale che mantiene vivo il legame con le tradizioni, ma è diventata un'altra cosa. I "luminari" non sono più presenti in tutte le vie, e la festa si regge ora solo grazie agli incentivi del comune e al valido apporto delle associazioni, in particolare della Pro Loco. Ma ahimè, quest'anno sopravvive un solo fuoco.

È un motivo per riflettere, un richiamo a non dimenticare mai chi siamo e da dove veniamo, un invito a custodire con cura la bellezza di questa festa, con radici prettamente religiose, della nostra cultura e a trasmetterla di generazione in generazione, affinché il calore di San Giuseppe continui a risplendere nel cuore di ogni scandalese.

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