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È IL TEMPO DEI PREPOTENTI, MA… C’È SEMPRE QUELLO DI DIO!

  Quando finirà il tempo dei prepotenti? Oggi sembra di essere al culmine. La domanda mi è sorta ascoltando le parole di un saggio uomo reli...

mercoledì 22 ottobre 2025

PISCINA OLIMPIONICA CROTONE, IL COMUNE NAUFRAGA DEFINITIVAMENTE.

 

Se Crotone può ancora sperare di formare nuovi campioni nel nuoto, di certo non sarà grazie all’amministrazione comunale. Anzi, sulla vicenda legata alla piscina olimpionica, il Comune ne esce sconfitto su tutti i fronti, dimostrando una totale assenza di capacità politica, gestionale e visione strategica.

Le parole amare su un comunicato stampa di ieri della Kroton Nuoto lo confermano: i problemi non solo non vengono risolti, ma vengono aggravati da un atteggiamento passivo da parte di chi dovrebbe rappresentare legalità, equità e buon senso. È emblematico che il Sindaco comunichi il fallimento del tentativo di mediazione, avviato il 7 ottobre, con un semplice messaggio WhatsApp. Un tentativo nato con l’obiettivo di permettere ai ragazzi della Kroton Nuoto di tornare ad allenarsi nell’impianto comunale, naufragato per le "valutazioni legali" di una delle parti coinvolte, senza che l’altra fosse nemmeno informata. Il Comune, proprietario della struttura, è rimasto a guardare per mesi il conflitto tra le due società gestrici, lasciando che degenerasse in una guerra senza fine. Nessun intervento autorevole, nessuna mediazione efficace, solo silenzi, rinvii e scaricabarile.

La Kroton Nuoto, una realtà importante dello sport crotonese, è stata mollata, lasciata sola, costretta a portare i propri atleti a Catanzaro pur di garantire continuità agli allenamenti. Ragazzi crotonesi esclusi di fatto da un impianto pubblico che avrebbero pieno diritto di utilizzare. Una ferita per la città, una vergogna istituzionale. Se un’amministrazione non è in grado di garantire la convivenza e il rispetto delle regole tra due realtà sportive che condividono una struttura comunale, come può affrontare questioni più complesse che richiedono visione, responsabilità e coraggio?

Oggi Crotone è ostaggio dell’immobilismo. Di un’amministrazione che, invece di costruire coesione, alimenta divisioni. Che, invece di tutelare i cittadini, soprattutto i più giovani, li spinge a cercare fuori ciò che dovrebbe essere garantito dentro la propria città.

Una città che vuole crescere non può permettersi di perdere i suoi talenti per colpa della burocrazia, dell’inefficenza, della totale indifferenza.

lunedì 20 ottobre 2025

OGGI È IL CENTENARIO DI PAPÀ. IL BREVE RICORDO DI UN UOMO DI ALTRI TEMPI




Oggi mio padre avrebbe compiuto 100 anni. Non sono solito fare commemorazioni sui social, ma oggi sento il bisogno di fermarmi e ricordare. Per lui. Per mio padre, Ippolito. Un uomo laborioso, instancabile, fedele alla sua famiglia. Un padre che ha generato ben 15 figli,  due bimbe volate via troppo presto, un aborto gemellare… alla fine siamo rimasti in undici. La sua esistenza fu segnata anche da un dolore profondo: la perdita improvvisa di un figlio di appena 25 anni, Fedele, uno dei primi impiegati della locale Cassa Rurale. Dopo la dipartita dei genitori ci vennero a mancare la prima e l'ultima delle figlie, Rosa e  Fiorella. Una famiglia numerosa, cresciuta con fatica ma anche con tanta dignità, anche grazie all’immenso sostegno di mia madre.

Loro non conoscevano vacanze, né riposo. La vita era un dono di Dio, e allo stesso tempo, la loro esistenza era un’offerta quotidiana, fatta di sacrificio e amore. Mia madre, donna profondamente cattolica, era una testimone viva della fede. Mio padre, invece, era un credente a modo suo: per lungo tempo legato agli ideali di un comunismo puro, anticlericale come molti contadini dell’epoca. Ma credeva. E proprio attraverso le sue labbra, un giorno, il Signore mi parlò. Perché Dio sa scegliere le vie più misteriose per richiamare a sé i propri figli. Non sempre servono parole: spesso basta l’esempio. 

E mio padre, con il sudore del suo lavoro, con la sua dedizione, con la forza silenziosa che lo accompagnava, è stato un testimone autentico. Un tempo, fare i genitori significava molto più che crescere ed educare i figli. Bisognava pensare anche al loro futuro, al matrimonio, alla sistemazione, soprattutto delle figlie. C’era da preparare il corredo, da arredare la casa… E in una famiglia come la nostra, con cinque maschi e ben sei femmine, il lavoro non finiva mai. Ma lui non si lamentava. Si alzava ogni giorno alle cinque del mattino. Il rombo del suo trattore, uno dei quali ancora oggi cammina,  rompeva il silenzio dell’alba.

Poi si metteva in marcia verso il suo amato podere: "Faragone- Latina". Lì cominciava la sua vera giornata: fatta di fatica, di sudore, di sacrificio quotidiano. Solo una breve pausa a mezzogiorno, giusto il tempo di consumare 'a spisa, il pranzo semplice preparato da mia madre. Di solito "pipi e patati", il cui profumo ci arrivava fin dentro il letto nelle prime ore del mattino. Poi, di nuovo al lavoro, fino alle cinque del pomeriggio, ma anche più tardi. Quasi al tramonto riprendeva la via del ritorno con il suo trattore, un viaggio di almeno tre quarti d’ora. Arrivava stanco, certo, ma col sorriso. E noi, puntuali, ad attenderlo. Perché portava con sé i frutti della terra. I prodotti più abbondanti li lasciava in magazzino, ma quelli più prelibati li portava a casa, dentro "u panaru".

E allora, tutti intorno a sbirciare nel cesto: secondo la stagione c’erano fichi fioroni, nespole, albicocche, uva… Una festa di colori, di profumi, di sapori. Era la nostra ricompensa. E il suo modo silenzioso di amarci, ogni singolo giorno. È difficile raccontare tutta la sua vita, potrei scrivere libri,  ma oggi basta per ricordare un uomo, un uomo di altri tempi. E, nel centenario della sua nascita, voglio ancora dire: grazie, papà.

domenica 19 ottobre 2025

11° ANNIVERSARIO DELLA MORTE DI GINO SCALISE. UOMO SANTO

Una vita donata, una fede vissuta, un’eredità che ancora parla. Oggi ricorre l’undicesimo anniversario della morte di #GinoScalse, figura indimenticabile per la nostra comunità e per quanti hanno avuto la grazia di incrociare il suo cammino. Presidente diocesano dell’Azione Cattolica per lunghi anni, insignito anche dell’onorificenza vaticana di "#CavalieredelPapa", sindaco del nostro paese dal 1979 al 1983, Gino è stato molto più di un amministratore o di un dirigente ecclesiale.

È stato un uomo giusto, un servo buono e fedele, che ha fatto della propria vita un’offerta continua a Dio e agli altri. La sua esistenza è stata un apostolato quotidiano, semplice e silenzioso, vissuto tra le vie del paese, nelle case della gente, nelle chiese e nei luoghi di incontro. Il Vangelo era la sua bussola, l’amore il suo linguaggio. Gino non ha mai trattenuto nulla per sé, ma si è spogliato di tutto, anche di ciò che era poco, per metterlo nelle mani di chi aveva bisogno. Se è vero che "c'è più gioia nel dare che nel ricevere" (At 20,35), Gino ne è stato testimone radicale: ha dato beni materiali, ma ha dato anche sorrisi, parole di conforto, ascolto e speranza.

La sua casa era aperta a tutti: un focolare vivo, una mensa di fraternità, un porto sicuro per gli smarriti, una fonte zampillante dove chiunque poteva abbeverarsi. Chi entrava da lui, usciva diverso: più sereno, più forte, più credente nella vita. La sua figura è stata giustamente ricordata da in tante occasioni, da mio zio, Iginio Carvelli, che ne ha raccolto testimonianze nei suoi scritti, libri e in diverse manifestazioni pubbliche. E anche durante il mio mandato da sindaco, ho collaborato con lui per tenere viva la memoria di questo piccolo grande uomo, attraverso convegni, incontri, e momenti di riflessione collettiva.

Come il buon samaritano, Gino si è chinato sulle ferite del suo prossimo, senza fare distinzioni, con la sola forza della carità e della fede. Come San Paolo, ha combattuto la buona battaglia, ha conservato la fede, lasciandoci in eredità non solo un ricordo, ma un cammino da proseguire. Che il suo esempio continui a ispirare le nuove generazioni, affinché non smettano mai di credere che la politica può essere servizio, la fede può essere vissuta nella vita quotidiana, e l’amore gratuito è il vero volto di Dio.

mercoledì 15 ottobre 2025

IL LICEO CLASSICO "PITAGORA" DI CROTONE RESTITUITO AL SUO SPLENDORE

 


Dopo un lungo periodo, il Liceo Classico "Pitagora" di Crotone è stato finalmente restituito agli studenti, ai docenti e a tutto il personale nella sua rinnovata bellezza. Per troppo tempo l’edificio era rimasto ingabbiato dai ponteggi, ma oggi si presenta nuovamente all’altezza del prestigio che da sempre lo contraddistingue. La riqualificazione è stata resa possibile grazie ai fondi del PNRR, che la Provincia di Crotone ha intercettato. L’intervento ha riguardato la messa in sicurezza e l’efficientamento energetico della struttura, restituendo alla città un edificio, funzionale e sostenibile.

Nella terra che Pitagora ha iniziato la propria scuol, non poteva permanere a lungo un’istituzione culturale in condizioni non adeguate. Il nuovo volto del liceo è un segnale concreto di attenzione verso la formazione e il futuro dei giovani. L’auspicio è che il Liceo Classico "Pitagora" possa tornare a essere un punto di riferimento per la formazione umanistica, capace di attrarre studenti motivati e di prepararli con rigore e serietà ai percorsi universitari più impegnativi, così come ha fatto per generazioni.

lunedì 13 ottobre 2025

CROTONE, RICORSO AL TAR CONTRO L'AMPLIAMENTO DELL'INCENERITORE "A2A" PRIMA DI TUTTO GRAZIE A CHI SI BATTE.

 


Accolgo con soddisfazione la delibera di giunta approvata,  con cui si è deciso di ricorrere al TAR della Calabria contro il decreto dirigenziale del 14 luglio 2025 che rilascia alla società A2A l’Autorizzazione Integrata Ambientale per l’adeguamento dell’inceneritore di Passovecchio, a Crotone.

Una decisione tardiva, arrivata solo dopo la forte pressione esercitata dalle nostre posizioni e dai comitati cittadini, e, va detto chiaramente, grazie al gesto di un cittadino, il dott. Luigi Bitonti, che ha assunto su di sé l’onere di incaricare un legale per presentare un ricorso autonomo. Un esempio di impegno civico autentico e raro, che ha costretto la politica a muoversi.

Sulla vicenda ho personalmente presentato un’interrogazione al Presidente della Provincia di Crotone, Sergio Ferrari, oggi anche consigliere regionale,  in merito alle autorizzazioni rilasciate dall’ente intermedio. Purtroppo, non ho ancora ricevuto risposta. Mi auguro ci sia ancora tempo per rimediare, non solo a livello provinciale, ma anche, e soprattutto, in ambito regionale in seguito ci aspettiamo giuste risposte, che fino sulla problematica non ci sono state!

Ciò che dispiace maggiormente è l'inerzia dell'amministrazione comunale, che nulla ha fatto per contrastare l’azione della Provincia, come si dice: "cittu tu e cittu iju", proprio ora che avrebbe potuto farlo con maggiore forza, considerata la grande luna di miele che c'è stata in queste elezioni regionali tra il sindaco Voce e Ferrari. Una occasione mancata, l’ennesima, non si può aspettare ogni volta che qualche consigliere d'opposizione e\o privati assumono forti posizioni, che insieme abbiamo tenuto alta la guardia e costretto le istituzioni ad assumersi le proprie responsabilità.


venerdì 10 ottobre 2025

LO SVILUPPO DELLA SIBARITIDE NON PUÒ AVVENIRE A DANNO DI CROTONE. L'AEROPORTO NON SI TOCCA!

Leggo con sgomento alcune dichiarazioni provenienti da uno dei territori della Calabria jonica, e sento il bisogno, come rappresentante istituzionale di questa terra spesso dimenticata, di intervenire. È chiaro che l’intera costa jonica vive una condizione di disagio cronico, abbandono infrastrutturale e isolamento. E proprio per questo, alcune menti lungimiranti hanno proposto una visione nuova, un progetto di coesione e rilancio: penso al #ComitatoMagnaGrecia, che da tempo propone l’unificazione delle aree della Sibaritide e del Crotonese in un’unica provincia, per contare di più e pesare finalmente nelle scelte regionali e nazionali. Si può essere d'accordo o meno, ma rimane un'idea.

Ma poi, ecco la doccia fredda: il sindaco di Trebisacce, Franco Mundo, persona che senz'altro lavora bene il suo impegno territoriale, si lascia andare a una proposta che definire “fuori luogo” è poco. Auspica la chiusura dell’aeroporto di Crotone e invita addirittura il presidente Occhiuto ad aprire un nuovo scalo a Sibari. Sì, avete capito bene. Proprio ora che lo scalo pitagorico sta mostrando segnali concreti di crescita, con numeri incoraggianti e nuovi investimenti, come l'adeguamento per la base dei canadair.

A quale logica risponde questa “sparata”? L’aeroporto di Crotone non è un giocattolo né un capriccio: è un’infrastruttura strategica per un’intera fascia di territorio dimenticato, penalizzato da una mobilità disastrosa, un servizio ferroviario inesistente e una viabilità che, tra promesse e cantieri eterni, continua a essere un freno allo sviluppo.

Il sindaco Mundo giustifica la sua proposta affermando che, con la nuova SS106 tra Crotone e Catanzaro, l’utenza si sposterà verso l’aeroporto di Lamezia, rendendo quindi “inutile” lo scalo Sant’Anna. Ma questa è una visione miope e fuorviante. Innanzitutto, la nuova SS106 non è partita, prima che diventi realtà, passeranno anni — se mai vedrà la luce. Nel frattempo, l’unica infrastruttura esistente e funzionante resta proprio l’aeroporto di Crotone. E i numeri lo confermano: lo scalo sta crescendo, registra una domanda crescente, anche da territori esterni al crotonese.

In Calabria abbiamo un detto: “Spugjjiamu nu santu ppi 'ndi vistìri n’atru”. Ecco, non possiamo pensare di costruire qualcosa distruggendo ciò che già esiste, soprattutto in un territorio fragile come il nostro, dove ogni centimetro di sviluppo va protetto e difeso.

Mi rivolgo direttamente al nostro nuovo rappresentante regionale, Sergio Ferrari: è il momento di intervenire, con forza, presso la Regione Calabria a difesa dello scalo di Crotone. E mi appello anche al consigliere regionale Vito Pitaro, che ha ricevuto la fiducia di tantissimi crotonesi: servono prese di posizione chiare, definitive, coraggiose. Occorre nuova linfa e sinergia per questo territorio.

La Calabria ha bisogno di visione e coesione, non di campanilismi ciechi e pericolosi. I problemi si affrontano con una strategia condivisa, non mettendo territori uno contro l’altro. Serve una politica che non sacrifichi il Crotonese per sostenere la Sibaritide, o viceversa: servono investimenti per entrambi, senza sottrarre, ma aggiungendo. Senza chiudere, ma aprendo.

E soprattutto, serve rispetto per chi vive ogni giorno in un isolamento che non è solo geografico, ma anche politico.

mercoledì 8 ottobre 2025

CHI HA VINTO, DAVVERO? IL GRUPPO DELLA "BOTTEGA DEI NOANTRI" ... O HA VINTO CROTONE?

 


Non intendo fare un’analisi politica approfondita delle ultime elezioni regionali, ma un paio di cose vanno dette, soprattutto a quei sostenitori del sindaco che si illudono che il successo di Sergio Ferrari sia frutto dell’attuale maggioranza. I voti? Certo, la sua posizione istituzionale ha inciso. Ma chi crede che questi numeri siano un segnale di forza per le prossime comunali, si faccia due conti.

Premesso: auguri sinceri agli eletti, in particolare a Sergio Ferrari. Tuttavia, non posso tacere la mia delusione per come ha gestito (o meglio, ignorato) la questione ambientale negli ultimi mesi, relativa alla concessione per l'ampliamento dell'inceneritore di A2A. Spero che nella sua nuova veste sappia recuperare, per il bene comune e soprattutto per questo territorio martoriato. Ma torniamo al voto dei crotonesi. I numeri parlano chiaro.

Sergio Ferrari, pur avendo ottenuto un ottimo risultato complessivo, a Crotone, sostenuto da tutto l'apparato politico e istituzionale, della città ha raccolto appena 2.746 voti. 

Vito Pitaro di "Noi Moderati" senza giunte, consiglieri, né macchina amministrativa al seguito, ne ha presi 1.500 in città e 3.312 in tutta la provincia. Il dato che dovrebbe far riflettere è questo: Ferrari, con tutto il carrozzone dietro, ha ottenuto meno del doppio di un candidato senza apparati locali. E di quei 2.746 voti, la metà, diciamo 1.350, sono "naturali", legati al fatto che è del posto e presidente della provincia.

L’altra metà? Probabilmente frutto della spinta del sindaco e del suo cerchio magico. Eppure, dove sono i suoi famosi e tanto decantati, 16.600 voti? Non doveva seguirlo almeno il 50%? No? Nemmeno il 25%? Evidentemente no, forse neanche il 15%!

Non va sottovaluto anche un dato importante, a Crotone ha votato rispetto alle precedenti regionali, ben il 6% in più! E allora di che cosa parliamo? Diciamolo chiaramente: Vincenzo Voce non è più il detentore automatico di quei numeri. Crotone non lo segue più. 

Chi oggi si candida a rappresentare la città deve fare i conti con la realtà, non con la nostalgia dei numeri del passato. Da quando siamo usciti dalla maggioranza, siamo stati trattati a pesci in faccia dal primo cittadino, che non ha fatto altro che ribadire che noi, piccoli detentori di voti, eravamo lì solo grazie alla sua larga fiducia concessa dai cittadini. Adesso è arrivato il momento di rispondere. Come si dice dalle nostre parti: "Sona a zampogna ppi quandu t'abbisogna." E ora, la suoniamo!

La verità è semplice: ha vinto politicamente chi ha portato voti veri, senza grandi stampelle. E se domani si tornasse alle urne per il Comune, chi sarebbe davvero competitivo? Non chi, con tutto l’apparato alle spalle, ha raccolto appena 2.746 voti, ma chi, senza particolari movimenti, è riuscito comunque a lasciare un segno profondo. Perché il mondo gira. E stavolta ha girato altrove, di certo, non dalla parte del sindaco.




lunedì 6 ottobre 2025

CROTONE DICE BASTA: AVVIATA INIZIATIVA CITTADINA CONTRO L'INCENERITORE DELLA VERGOGNA.

Ho sempre sostenuto che Crotone ha bisogno di una vera e propria risoluzione della questione ambientale. Questa potrebbe essere l’occasione giusta, una volta per tutte, per migliorare la situazione, rendere la città vivibile e rilanciarne il turismo, sia vacanziero che soprattutto archeologico, vista la sua storia trimillenaria.

È fondamentale contribuire alla crescita economica e sociale dei territori che ospitano i siti archeologici, alcuni dei quali ricadono proprio nelle aree contaminate che necessitano di bonifica. Tuttavia, sappiamo bene come stanno andando le cose: la bonifica procede in modo sempre discutibile e poco trasparente, e credo che, continuando così, non ci libereremo mai definitivamente delle scorie industriali. Un altro grave problema ambientale che affligge Crotone è il cosiddetto “distretto energetico selvaggio”. Mi sono battuto a lungo contro questo scempio, senza però trovare riscontro positivo da parte delle istituzioni locali, provinciali e comunali, che invece di intervenire per tempo, hanno permesso che la situazione degenerasse.

Basta osservare le autorizzazioni concesse per l’ampliamento del mega-inceneritore di A2A in località Passovecchio, predisposto per trattare fino a 300.000 tonnellate all’anno di rifiuti pericolosi industriali e rifiuti infettivi ospedalieri, provenienti non solo dall’Italia, ma anche da altri Paesi europei. Il colosso A2A, che ha investito mezzo miliardo di euro per l’acquisto dell’impianto dal Gruppo Vrenna, non intende certo smaltire bucce di noccioline, ma nuove scorie tossiche e rifiuti infettivi altamente pericolosi.

Di fronte all’inerzia delle istituzioni locali, è stata avviata una lodevole iniziativa da parte dell’associazione culturale Paideia, guidata dal dott. Luigi Bitonti, che ha promosso un ricorso al TAR Calabria e al Ministero dell’Ambiente, tramite un avvocato membro del direttivo regionale del WWF, agendo in base al D.M. MASE n. 45 del 26.01.2023 (articoli 5, 6, 8, 9) e al D.lgs. n.192/2006 in materia ambientale.

Scopo del ricorso è bloccare questo folle investimento in una città che ha urgente bisogno solo di bonifica, non di nuovi impianti che devastano ulteriormente il territorio e mettono a rischio la salute dei cittadini, aumentando l’incidenza di gravi malattie. Ritengo, pertanto, che chi ha preso questa iniziativa non debba essere lasciato solo. Il ricorso comporta una spesa di circa 3.500 euro, un importo modesto se rapportato all’enorme valore dell’azione intrapresa. 

Per questo lancio un appello agli amministratori, ai cittadini, a tutte le persone di buona volontà affinché diano il proprio contributo, anche simbolico: 20, 30, 50 euro possono fare la differenza. Io stesso mi impegnerò già da oggi, perché credo fermamente che, se il popolo prende in mano questa grave situazione, possiamo ancora uscirne. Altrimenti, la questione è destinata solo a peggiorare.

N.B. coloro i quali vogliono aderire alle spese possono contattare direttamente il dott. Luigi Bitonti su messanger.

domenica 5 ottobre 2025

Oggi si vota in Calabria per il rinnovo del Consiglio Regionale.


Oggi si vota in Calabria per il rinnovo del Consiglio Regionale. Permettetemi una riflessione, forse un po amara, ma sentita.

Ho militato in politica da quando ero ragazzo, e in questi decenni ho visto il passaggio da una classe dirigente fatta di personalità autorevoli, competenti e profondamente innamorate della propria terra, a una politica svuotata, senza visione, senza cuore, spesso priva perfino della conoscenza dei problemi reali.

Abbiamo smarrito il senso della responsabilità collettiva. Abbiamo sostituito la progettualità con la propaganda, l’impegno con la convenienza. Oggi la politica è diventata accessibile a chiunque, anche a chi non ha mai studiato un dossier, mai fatto un'analisi, mai ascoltato un cittadino fuori dalle passerelle.

Non parliamo poi del nostro territorio, che è la rappresentazione chiara dell’abbandono. A ogni tornata elettorale si rispolvera la parola “sviluppo”, ma puntualmente, dal giorno dopo, tutto torna nell’oblio.

Eppure, oggi andrò a votare.

Sono un rappresentante delle istituzioni. È un dovere civile, anche se è difficile crederci ancora. Ho la mia idea, ho valutato, tra una proposta spesso mediocre e opportunista, chi almeno abbia un minimo di credibilità, chi possa rappresentare, se non altro, un argine.

Dovremmo imparare a ritrovare la bussola, agire non per convenienza, ma per il bene comune. Ritornare in politica, quella vera, poiché,  politica non significa solo ricoprire cariche ben retribuite, ma essere al servizio della comunità. Ci sono momenti in cui è necessario far sentire la propria voce nel segno della giustizia, anche a costo di restare soli, marginali.

Credo che anche da una posizione periferica si possa essere una voce libera, senza compromessi. La mia militanza è spesso una voce scomoda, penso di averlo più volte dimostrato, ma ciò che conta è svolgere una missione onesta e coerente.

Il vero problema, però, è che troppo spesso il popolo non premia l’integrità, ma l’interesse. Non cerca il meglio, ma il più utile nell’immediato. E finché continueremo su questa scia e non per una visione collettiva, restemo prigionieri per sempre: divisi in una sterile guerra tra destra e sinistra e centro, incapace di costruire un domani e un futuro degno per i nostri figli.

venerdì 3 ottobre 2025

QUANDO L'INFANZIA DIVENTA CARNE DA MACELLO, A GAZA, E NON SOLO ....



Ciò che sta accadendo a Gaza è un crimine contro l’umanità. Un genocidio sotto gli occhi del mondo. Decine di migliaia di bambini sono stati uccisi nei bombardamenti israeliani, altri sono rimasti mutilati, malnutriti, condannati a vivere, se sopravvivono, tra le macerie, senza scuole, senza ospedali, senza futuro. E il mondo guarda, diviso, o peggio, indifferente.

Questa non è una guerra. È un massacro. E non riguarda solo i morti. Riguarda i sopravvissuti. Bambini che porteranno nel corpo e nell’anima cicatrici indelebili. Una generazione bruciata dall’odio, della vendetta, della geopolitica cieca e disumana.

Ma Gaza non è un’eccezione. È solo l’ultima pagina insanguinata di una lunga lista che comprende anche il Donbass, dove per anni bambini sono morti sotto le bombe, nell’indifferenza generale. Non ci sono state manifestazioni oceaniche. Perché? Perché i morti, a volte, sembrano valere meno a seconda di chi li uccide.

E allora chiediamoci: cosa ci sta succedendo? Davanti a crimini così orrendi, riusciamo solo a dividerci. Si forma subito il tifo, come se il dolore avesse un colore politico. La destra accusa la sinistra, la sinistra accusa la destra. E intanto, i bambini muoiono. Muoiono davvero. Noi sì, che abbiamo atteggiamenti infantili!

Dovremmo alzare la bandiera dell’onore, della giustizia, della dignità umana. E invece ci rinchiudiamo nelle solite logiche ideologiche, nei giochi di propaganda, nella comoda distanza delle opinioni. Le manifestazioni servono, sì, ma se non portano a una presa di coscienza reale, radicale, profonda, allora rimangono solo gesti vuoti. Coreografie del nulla.

Non può esserci pace se continuiamo a scegliere da che parte stare in base alla convenienza o all’appartenenza politica. La pace vera nasce solo quando il dolore dell’altro ci riguarda. Quando un bambino morto, ovunque sia nato, ci spezza il cuore allo stesso modo. Quando smettiamo di essere tifosi e iniziamo ad essere umani.


mercoledì 1 ottobre 2025

AEROPORTO DI CROTONE E VIABILITÀ, LA CALABRIA NON DOVRÀ VOLTARSI DALL'ALTRA PARTE. ANCHE IN CAMPAGNA ELETTORALE ..


Il 25 febbraio 2025 ho inoltrato al Presidente del Consiglio Comunale di Crotone una mozione, che successivamente è stata approvata all’unanimità dall’intero Consiglio. L'obiettivo era chiaro e ambizioso: portare all’attenzione della Regione Calabria la grave questione infrastrutturale che affligge il nostro territorio.

Crotone e la sua provincia vivono una condizione di isolamento inaccettabile, sia dal punto di vista stradale che ferroviario. I collegamenti sono insufficienti, inadeguati e spesso assenti. Un’intera area della Calabria, ricca di storia, cultura e potenzialità turistiche, è tagliata fuori dai circuiti regionali e nazionali. È un danno non solo per Crotone, ma per l’intera regione.

L’unico punto di accesso oggi, e potenzialmente strategico, è l’Aeroporto Pitagora “Sant'Anna” di Crotone, un’infrastruttura che per troppo tempo è stata trascurata, sottoutilizzata, quando non addirittura ignorata. Eppure, nonostante le criticità del passato, i numeri degli ultimi mesi parlano chiaro: il traffico passeggeri è in costante crescita rispetto agli stessi periodi degli anni precedenti.

Non sono solo numeri, ma segnali forti e inequivocabili. La domanda esiste, il territorio risponde, e la popolazione, compresa la vasta comunità di emigrati crotonesi, è pronta a tornare e contribuire allo sviluppo della propria terra d’origine. Anche la linea verso la Germania, dove risiedono molti conterranei, registra dati incoraggianti. Cosa manca allora?

Va detto con chiarezza: la recente funzionalità dell’aeroporto potrebbe non essere frutto di una pianificazione a lungo termine. E ciò che preoccupa è che nessuno, tra i candidati al Consiglio Regionale, sembra affrontare per davvero questa problematica, quando invece è fondamentale garantire continuità, progettualità e investimenti strutturali.

Prendiamo esempio dalla Sicilia. La Regione Siciliana ha scelto di scommettere su territori periferici e svantaggiati come Trapani, mettendo in campo incentivi mirati e investimenti intelligenti. Il risultato? Un aeroporto che oggi è un motore di sviluppo turistico ed economico.

È tempo che anche la Calabria faccia lo stesso. Crotone non chiede favoritismi, ma pari dignità.

Non è in concorrenza con Lamezia o Reggio Calabria, fra l'altro la struttura di Crotone è storica: la riqualificazione dell’Aeroporto pitagorico è un’opportunità per tutta la Calabria. Significa attrarre turisti, facilitare il ritorno degli emigrati, aprire nuovi scenari economici per il territorio.

Mi auguro che i prossimi inquilini della Cittadella Regionale ascoltino il grido che arriva da questa parte della Calabria, e ne facciano una priorità anche in questa campagna elettorale.

È il momento di scegliere:

o si continua a lasciare Crotone ai margini,

o si decide finalmente di investire in modo serio e lungimirante. Lo sviluppo di Crotone è lo sviluppo della Calabria.


Ecco l'articolo con i nuovi investimenti e gli incentivi della regione siciliana per far decollare una zona disagiata.

RYANAIR APRE UNA NUOVA BASE A TRAPANI-MARSALADA GENNAIO '26 – Sito web aziendale di Ryanair https://share.google/Zdh46GdxKBqX4EA95