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ECCO PERCHÉ OGNI FAMIGLIA DI UN TEMPO AVEVA " A CAPRICEDDRA".

  Sembrano passati secoli, eppure, ogni volta che trovi sui Social un'immagine come quella postata, i ricordi riaffiorano e li vivi nel ...

sabato 31 maggio 2025

NEL MESE MARIANO, IL RICORDO DELLA DEVOZIONE ALLA VERGINE MARIA



Con il 31 maggio si chiude il mese mariano, un tempo era momento fondamentale per ogni cattolico che comprendeva e rifletteva sulla presenza viva di Maria nella propria vita. Questa devozione, un tempo affidata alle mani delle nostre mamme e nonne, rappresenta un patrimonio di fede e tradizione che non possiamo permettere di perdere. Ricordo le preghiere recitate in coro, il Rosario sgranato con devozione, spesso tra parenti e amici o anche in solitudine, con donne anziane che muovevano le labbra come a parlare con la Santa Vergine. Era un gesto di fede semplice ma potente, incarnato dall’amore. Lo faceva mia mamma, ricordo anche mia nonna.

Anche gli uomini di un tempo si rivolgevano a Maria. A Scandale, gli agricoltori, nei momenti di siccità o di alluvione, si recano al santuario della Madonna della Difesa o del Condoleo per implorare aiuto. Mio padre, pur non essendo praticante, non mancava mai di esclamare "Madonna mia", un'espressione che racchiudeva la fede semplice di tutta quella gente.  

Per un decennio, ho organizzato le feste patronali mariane. Ricordo vivamente quegli uomini anziani del Comitato, che si davano da fare fino a sacrificarsi per offrire il massimo durante i momenti religiosi e per il decoro dei santuari. Iniziavo gli incontri facendo recitare l'Ave Maria, come segno di unità per i momenti che dovevano celebrarsi. La loro dedizione testimonia la forza di una fede autentica, radicata nella semplicità e nel cuore di una comunità che credeva e si affidava a Maria con tutto se stesso.

Mamma celeste, prega per noi!

venerdì 30 maggio 2025

Mozione, aeroporto di Crotone, nuova area Canadair.

 

Premesso che a Crotone esiste un aeroporto denominato “Aeroporto di Crotone-Sant'Anna 'Pitagora'”, situato a 15 km a sud della città di Crotone, nel territorio comunale di Isola di Capo Rizzuto. Nato come aeroporto militare nel 1941, prima struttura in Calabria, nel 1963 l'aeroporto ha iniziato a operare anche per i voli passeggeri; con l'apertura dello scalo di Lamezia Terme, la compagnia ha progressivamente spostato i voli, fino al totale trasferimento.

Tuttavia, nell’anno 2012 l’aeroporto di Crotone è stato dotato di un impianto ILS, che consente atterraggi anche in condizioni climatiche avverse e con scarsa visibilità. Successivamente, nel 2016, la gestione dell’aeroporto è passata alla SACAL SPA (Società Aeroportuale Calabrese). Nel giugno del 2018 sono stati avviati diversi voli nazionali e nel 2023 si sono raggiunte ottime percentuali di passeggeri. Oggi, la struttura pitagorica offre sei rotte programmate: Bologna, Bergamo, Roma, Torino, Treviso e Düsseldorf.

La SACAL (Società Aeroportuale Calabrese) ha annunciato un considerevole incremento del traffico negli aeroporti calabresi; solo a gennaio 2025 è stata registrata una crescita del +34,6% rispetto allo stesso mese del 2024. Per quanto riguarda Crotone, sono stati registrati 17.392 passeggeri, con un aumento del +50%. Si prevede, quindi, un trend straordinario per tutto l’anno in corso. L'amministratore unico della SACAL, Marco Franchini, ha affermato che questi numeri rappresentano un'opportunità per il rilancio del sistema aeroportuale calabrese e per incentivare i collegamenti e lo sviluppo.

È importante notare che Crotone è stata scelta anche come sede della base operativa Canadair, il cui progetto include anche interventi infrastrutturali, come la riqualificazione e l’ampliamento dell'Aprono Nord, l’adeguamento delle torri faro e la creazione di nuove piazzole di back-track per ottimizzare le operazioni. Inoltre, saranno effettuati lavori di adeguamento della pavimentazione dell’area di manovra e miglioramenti al sistema di raccolta delle acque pluviali.

L’amministratore della SACAL ha spiegato che questo passo è fondamentale per lo sviluppo e la specializzazione dell’aeroporto di Crotone, che diventerà un punto di riferimento per le operazioni di emergenza nella regione e nel sud Italia.

Ha inoltre affermato che il risultato previsto per il primo gennaio 2025, come sopra evidenziato, rappresenta un successo mai ottenuto, un record storico per l’aeroporto. In definitiva, Sacal, mediante questo intervento, rafforzerebbe il ruolo di protezione civile dell’aeroporto di Crotone.

Non è stata, però, menzionata nessun'altra importanza strategica delle infrastrutture, capaci di rispondere alle reali esigenze della comunità, garantendo al contempo il trasporto dei passeggeri e lo sviluppo sostenibile delle attività commerciali, in grado di risollevare l’economia di un'intera provincia che, a causa dell'isolamento geografico ed economico, affronta profondi disagi. Questi disagi sono strettamente collegati alle esigenze di connettività, continuità territoriale ed effettiva mobilità della popolazione, in piena coerenza con gli obiettivi di coesione economica, sociale e territoriale stabiliti nell’articolo 3 del Trattato sull'Unione Europea e nell'articolo 174 del Trattato sul Funzionamento dell'Unione Europea. L’Unione mira a ridurre il divario tra i livelli di sviluppo delle varie regioni e il ritardo delle regioni meno favorite. La nostra provincia è quella messa peggio di tutte le altre in Calabria, dove, pur essendo presente l’unico distretto energetico della regione, uno dei più grandi nella produzione di energia in grado di soddisfare un’alta percentuale del fabbisogno nazionale, al territorio non viene lasciato nulla. Un aeroporto efficiente potrebbe attivare, oltre al turismo, una promozione imprenditoriale locale nel suddetto settore.

Alla luce di quanto esposto, si chiede alla Regione Calabria e alla Sacal di elaborare un progetto che miri a significativi investimenti nelle infrastrutture aeroportuali, creando opportunità per il territorio e contribuendo alla crescita del tessuto economico locale. Riteniamo che l’arrivo della base operativa per i Canadair, in virtù dei nuovi risultati ottenuti nel primo mese del 2025, non pregiudichi i voli destinati ai passeggeri. Al contrario, è necessario potenziare l’aeroporto pitagorico per stimolare nuove rotte, in grado di valorizzare il turismo e sfruttare una delle risorse più importanti della nostra provincia, in un territorio disagiato e messo ai margini.

Inoltre, la presente impegna l’ufficio della Presidenza del Consiglio a far pervenire copia della delibera ai seguenti destinatari: Presidenza Giunta Regionale; Presidente Sacal;  Presidente Enac.

 

Crotone li, 25.02.2025    

                                                   Iginio Pingitore 

 

 


giovedì 29 maggio 2025

LA MOZIONE CONTRO ENI, PER DENUNCIARE L’OMESSA BONIFICA, NON E’ STATA VOTATA DALLA MAGGIORANZA.

 


Ecco il mio intervento in Consiglio comunale su una tematica, che ha solo portato danni alla comunità crotonese: a voi il giudizio se questa denuncia andava fatta o meno.

Premesso che la bonifica dell'area di Crotone rientra tra i progetti di interesse nazionale ed è sotto la responsabilità del Ministero Ambiente, Tutela del Territorio e del Mare. Questa situazione è stata confermata da una sentenza del Tribunale di Milano, che ha condannato Eni Syndial S.p.A. (oggi Eni Rewind) per un «danno ambientale» causato dall'accumulo e dall'occultamento nel sottosuolo di materiali nocivi provenienti dalle scorie delle produzioni industriali.

Sono passati diversi anni senza che si fosse avviata una seria bonifica, tranne le misure di messa in sicurezza del sito. Eppure, non è stata nemmeno scelta una tecnica definitiva per affrontare il problema. È stata esclusa l'ipotesi di trattare i rifiuti in loco, la cosiddetta "bonifica in situ", una soluzione che avrebbe consentito di intervenire direttamente sul terreno o sulla falda senza dover rimuovere i materiali contaminati. Inoltre, sono state trascurate tecniche termiche efficaci, come il desorbimento termico, che sfrutta il calore per volatilizzare e rimuovere gli inquinanti.

Nel 2019, il Progetto Operativo di Bonifica (POB) Fase 2 prevedeva l'asportazione di rifiuti pericolosi. Tuttavia, nel marzo 2020, con l'approvazione del Piano di Bonifica Fase 2, è stato avviato un percorso chiaro per la bonifica e ogni richiesta di interrare i rifiuti nello stesso territorio inquinato rappresenta un atto irresponsabile e una violazione delle disposizioni legali. Inoltre, la modifica del Piano di Gestione dei Rifiuti Regionale, avvenuta senza il coinvolgimento del Consiglio Comunale di Crotone, è inaccettabile e mina la trasparenza e la partecipazione democratica.

Eni Rewind ha più volte proposto di non voler trasferire i rifiuti speciali al di fuori della regione come stabilito nella sentenza del Tribunale di Milano e ha sollecitato la convocazione di una nuova Conferenza dei Servizi. Durante questo incontro, la Multinazionale ha modificato il piano di bonifica, decidendo di interrare in gran parte i rifiuti nello stesso territorio in cui si trovano i siti inquinati, escludendo qualsiasi altra ipotesi.

La multinazionale sta tentando di stravolgere le norme vigenti, proponendo di spostare i rifiuti solo all'interno del territorio crotonese. Questo approccio rischia di aumentare l'esposizione ai pericoli durante le fasi di prelievo, trasporto e nuovo abbancamento, a pochi passi dal centro abitato. Un sollevamento di polveri sottili in un contesto già compromesso potrebbe causare danni ambientali irreparabili. Nel frattempo, le malattie legate alla mancata bonifica sono in aumento: la salute dei cittadini deve essere una priorità indiscutibile!

Voglio Rammentare a tutti la situazione attuale della città:

a Crotone esistono tre centrali biomasse, un termodistruttore, una centrale turbogas, la più grande discarica di rsu e rifiuti pericolosi del sud Italia in località Columbra, l’invaso nel quartiere Farina contenete rifiuti di ogni genere dal 1998 e rifiuti industriali giacenti sotto i manti stradali e palazzi della città;  nella ex zona industriale vi è il grande accumulo contenente circa un milione di tonnellate di rifiuti di ogni genere, pericolosi e non, radioattivi, parchi eolici costruiti dappertutto, financo nelle vicinanze delle spiagge.

I dati statistici elaboratici dalla Banca d'Italia di Catanzaro anno dopo anno e dal rapporto Polos della locale Camera di Commercio evidenziano indici negativi per le imprese e attività commerciali di ogni genere, si evidenzia la povertà economico-finanziaria delle stesse nel settore commerciale, artigianale e di quel poco di industriale rimasto. Preoccupante è lo spopolamento della città pitagorica e dell’intera provincia e l’invecchiamento della popolazione, la fuga dei nostri studenti verso altre città universitarie. Inoltre, la totale mancanza di infrastrutture viarie e sanitarie, rendono il territorio sempre più isolato dal resto del paese. Gli impianti di smaltimento rifiuti a Crotone hanno prodotto di fatto un distretto energetico selvaggio che inquina costantemente il territorio e sta mettendo a serio rischio la salute dei cittadini (lo studio Sentieri fornisce dati allarmanti).

Abbiamo appreso da più fonti che il gruppo A2A sta pianificando un gigantesco ampliamento della propria struttura di trattamento rifiuti, destinata a superare le 800.000 tonnellate all’anno. Si tratta di una quasi triplicazione dell’attività attuale, con inertizzazioni e trattamenti chimico-fisici di rifiuti liquidi, ospedalieri, e un impianto dedicato esclusivamente al recupero energetico dei rifiuti industriali. 

Oggi, questi soggetti si presentano come sponsor di manifestazioni socio-culturali, ma ciò che ci lascia sgomenti è vedere professori e studenti visitare questa tecnologia di smaltimento, ignari del prezzo che pagheranno sulla loro pelle. La realtà è devastante: un vero scenario apocalittico, che mette a rischio la salute pubblica e l’ambiente.

Mi chiedo come sia stato possibile autorizzare questa follia. È ancora possibile intervenire, fermare questa mostruosità e bloccare le attività, perché sembra evidente che non vi possa essere autorizzazione in una zona idrogeologica come Passovecchio. Ma questo è argomento di discussione al prossimo Consiglio nel quale ho già inoltrata una interrogazione, a lei, sig. Sindaco!

ENI Rewind ha disatteso l’obbligo stabilito da una sentenza del Tribunale di Milano del 2012, non avendo intrapreso azioni significative per il ripristino e il recupero dell'area contaminata. Questo costituisce una chiara omissione: un’azione necessaria non è stata effettuata, lasciando un'area contaminata in uno stato pericoloso per decenni, con gravi rischi per l'ambiente e la salute dei cittadini.

23 maggio 2024, il Consiglio Comunale di Crotone ha adottato all'unanimità una mozione cruciale, nella quale si chiedeva al sindaco di valutare l’ipotesi di una denuncia contro la multinazionale ENI Rewind per "omessa bonifica". La salute pubblica non può essere sacrificata su alcun altare e oggi questa battaglia è più urgente che mai. È imperativo che venga presa una posizione ferma, avviando senza indugi un'azione legale contro ENI Rewind per violazione della sentenza del Tribunale di Milano e per il suo inaccettabile tergiversare sui lavori, per cui denunciare la Multinazionale per “omessa bonifica”. ”. È tempo di difendere la salute dei cittadini e di garantire un ambiente sicuro, senza più nessuno indugio. Non possiamo permettere che l'indifferenza minacci il futuro della nostra comunità.

Mi dispiace, ma anche questa volta abbiamo perso una grande occasione per dimostrare unità su una grande battaglia che dura di trent’anni.

domenica 25 maggio 2025

CROTONE, A2A PRONTA PER NUOVI AMPLIAMENTI; UN CONSIGLIO COMUNALE RINVIATO

 


"In cambio qualche festa e qualche  manifestazione e a genti è cuntenta ..." 

Crotone è stata scelta come unica città del sud Italia che doveva tenere lo svolgimento di una manifestazione per il 22 maggio; non so se si sia effettivamente svolta o meno. La Milanesiana di Elisabetta #Sgarbi (sorella del critico d’arte Vittorio), una serata dedicata al potere evocativo della parola “l’intelligenza delle storie”, sponsorizzata, guarda caso! Da #A2A, la società che di Crotone ne ha fatto un luogo di eccellenza per il trattamento dei rifiuti. 

Fatta questa premessa, da diversi mesi ho inoltrato al protocollo del Comune di Crotone un’'#nterrogazione al sindaco su A2A, al fine di ottenere informazioni certe e ufficiali per tranquillizzare i cittadini di questo territorio, già danneggiato dal vecchio sito industriale e umiliato da una classe politica che non ha mai portato a termine la giusta bonifica.

La mia interrogazione nasce dal fatto che A2A avrebbe dovuto triplicare l’attività annuale dei trattamenti di rifiuti ospedalieri provenienti da tutta Italia e, come se non bastasse, pare che si stia anche occupando della lavorazione dei residui industriali. L’assurdo è che la nostra bonifica non parte mai, mentre la città di Crotone si prepara ad accogliere nuovi rifiuti provenienti da altri siti di industrie dismesse.

Riproporrò la mia interrogazione: questa volta, la risposta deve essere immediata. Altrimenti, userò ogni mezzo burocratico possibile affinché questa amministrazione si impegni alla trasparenza. Chi ha responsabilità in questa gestione non ha più legittimità di ricandidarsi nel 2026: ha tradito le aspettative dei cittadini. Soprattutto in campo ambientale, la questione di Crotone, che ho ribattezzato “magna question crotonese”, si aggrava giorno dopo giorno.

Inoltre, è stata presa un’altra decisione vergognosa: il consiglio comunale, previsto per lunedì prossimo, è stato rinviato senza alcuna motivazione valida, al 29 maggio 2025.

L’Assise comunale, ridotta come un semplice consiglio condominiale, cambia in un batter d’occhio il giorno stabilito per discutere questioni cruciali. È il caso della mia mozione, presentata insieme ad altri 11 consiglieri d’opposizione, che chiede di denunciare Eni per omessa bonifica. Un atto importante, sfidato da una gestione che preferisce silenziare e rimandare, piuttosto che affrontare con trasparenza e responsabilità.

venerdì 23 maggio 2025

VERSO LA PROFANAZIONE! ORA MI ASPETTO DI TUTTO...

Non sono un grande fan dei murales, ma vedere l’immagine del nostro amato conterraneo Rino Gaetano su una facciata di un palazzo, parla da sé e richiama la grandezza di un artista figlio di questa città. È un omaggio che non può passare inosservato.  

Anche le rappresentazioni di personaggi della Magna Grecia, dove qui è nata la scuola pitagorica, sono ben accette e arricchiscono il patrimonio culturale locale.  

Ma poi, guardando l’immagine che mi hanno appena inviato, capisco che qualcosa sta andando storto. Quella figura, che sembri uno scheletro o qualcosa che inneggia alla morte, profana l’intera città. È un simbolo senza alcun valore culturale, terribile e inquietante. 

Chiedo con fermezza: rimuovete immediatamente questo obbrobrio. Crotone, una città sorridente e ricca di storia, non merita di essere deturpata e profanata in questo modo. La nostra identità e il rispetto per la cultura devono tornare al centro.

giovedì 22 maggio 2025

ANTICA KROTON, IL GHETTO DI VIA ACQUABONA NON SARÀ RIQUALIFICATO

Apprendo dalla stampa che il Comune di Crotone rinuncia alla riqualificazione del ghetto in via Acquabona. È l’ennesima promessa mancata; d’altra parte, si poteva aspettarselo. Si era iniziato con l’obiettivo di far crescere la città sotto tutti i punti di vista, ma poi, piano piano, tutto è rimasto com’è, sia dal punto di vista ambientale che infrastrutturale. Alla fine della legislatura, ormai, la crescita sembra basarsi più sul consenso che sulle reali opere di cui la città avrebbe bisogno. Invece di investire in progetti di valorizzazione e riqualificazione, si lascia affascinare dai facili gradimenti popolari, mentre per il degrado e l’illegalità non viene posto alcun argine; la disoccupazione aumenta e lo spopolamento avanza inarrestabile.

È inconcepibile che il Comune di Crotone abbia deciso di rinunciare alla riqualificazione del quartiere di via Acquabona, un’area cruciale per la città e per il suo futuro. Questa decisione rappresenta un’ulteriore dimostrazione di come, ormai, le priorità siano lontane dal benessere, dalla qualità della vita e dallo sviluppo reale dei cittadini.

Via Acquabona, all’ingresso della città e cuore di un territorio che dovrebbe essere simbolo di rinascita, è ormai una landa di degrado e illegalità sotto gli occhi di tutti, con istituti scolastici popolati da migliaia di studenti e strutture pubbliche in stato di abbandono, tra cui una biblioteca devastata da occupazioni abusive. La speranza di trasformare questa zona in un polo culturale e archeologico, grazie ai fondi di Antica Kroton, si sgretola di fronte all’incapacità di investire nel futuro. 

Il progetto prevedeva la creazione di un museo a cielo aperto, integrato con il nuovo istituto “Gravina”, per restituire dignità a un’area dimenticata. Che fine ha fatto l'accordo tra Comune e Provincia? E’ stato sottoscritto un documento in cui i due enti si assumono impegni e obblighi reciproci per portare a termine gli interventi relativi al progetto di Antica Kroton, tra cui uno che riguarda la linea interessata dal sito di via Acquabona, dove in passato sono stati già eseguiti degli scavi archeologici.



domenica 18 maggio 2025

LA BEATA VERGINE DI CAPOCOLONNA

Questa immagine apparsa sui Social mi dona e mi ispira tantissimo. La Vergine di Capocolonna, la Madonna di Crotone, appare maestosa, come se venisse da lontano, in quel santuario incastonato tra il mare azzurro del Jonio e la storia millenaria. Rappresenta molto più di un’immagine sacra: è un simbolo di fede, cultura e identità per tutta la comunità crotonese. Lì, tra le antiche vestigia della Magna Graecia, dove i pensieri dei greci si diffondevano nel mondo, e i resti del tempio di Hera Lacinia testimoniano un passato ricco di spiritualità e sapere, si è trasformato nel tempo in un luogo di devozione cristiana e mariana. Sembrava davvero che a Crotone ci fosse stato il miracolo di tutti i tempi, passando dalla spiritualità pagana a quella cristiana.

L’icona della Madonna di Capocolonna, venerata con grande affetto, ha commosso le popolazioni di Crotone per secoli, consolidando il suo ruolo come protettrice e guida spirituale. Le numerose celebrazioni e processioni in terra e anche dal mare  testimoniano il profondo legame tra i fedeli e questa sacra immagine, che rappresenta speranza, protezione e identità. 

Un crotonese ha sempre qualcosa in più. Se non è un praticante della fede, il richiamo della donna di tutte le donne, la Beata Vergine Maria, lo scuote nel profondo. È nel suo spirito, nella sua anima, un legame indissolubile con quella madre che incarna amore infinito e sacrificio supremo.  W MARIA!

lunedì 12 maggio 2025

APPROVATO IL PROGETTO DELLA VARIANTE DELL STRADA STATALE 106

Oggi in Consiglio comunale di Crotone abbiamo approvato all’unanimità il progetto definitivo della Strada Statale 106, itinerario in variante su nuova sede Catanzaro-Crotone, dallo svincolo di Simeri Crichi allo svincolo di Passovecchio.

Crotone e Catanzaro saranno raggiungibili in appena 30 minuti, e 45 minuti da Crotone (Passovecchio) a Lamezia Terme.  

Diciamo che da oggi possiamo sperare in un accorciamento delle distanze tra le due città calabresi e con il resto della Calabria. La svolta sarà in termini chilometrici, ma anche dal punto di vista sicio-culturale: si può lavorare sempre di più in sinergia. Inoltre, sarà anche una speranza per tanti paesi dell’entroterra, che fino a oggi sono stati veramente ai margini.  

Un grazie va a tutti i rappresentanti delle istituzioni politiche, ma soprattutto all'ingegnere Antonio Bevilacqua, che ha guidato il comitato per molti anni, di cui io facevo parte, insieme a tanti cittadini e imprenditori. Bisogna anche dare merito al dott. Fabio Bruno Pisciuneri, responsabile della Sicurezza Stradale della Provincia, che si è  impegnato con solerzia e professionalità per accelerare i tempi.

domenica 11 maggio 2025

LA VERA SFIDA È CONTRO "I LUPI"

Non è semplicemente un titolo di giornale, ma spesso attorno ad esso si racconta la realtà, ciò che si è raccolto dalla gente e dai fedeli.
Un papa non dovrebbe essere cattolico? In realtà abbiamo vissuto un'altra storia. Effettivamente, in questi ultimi decenni, la Chiesa vive momenti di crisi; d'altronde, essa, come istituzione divina, è santa, ma gli uomini che la compongono non sono santi. Alcuni pastori spesso si camuffano e dai volti apparentemente di pecora si possono nascondere bestie. Lo stesso Benedetto XVI, nell’omelia di inizio pontificato, disse: «Pregate per me, perché io non fugga, per paura, davanti ai lupi». Tutto questo è stato profetizzato più volte, soprattutto nei segreti di Fatima. Pertanto, il male occupa e occuperà fortemente i luoghi in cui si trova la presenza di Cristo. Tuttavia, non dobbiamo mai scoraggiarci, poiché nella Sacra Scrittura è scritto in Matteo 16,18 che le porte degli inferi non prevarranno.  
Significa che le forze del male o le difficoltà non saranno in grado di sopraffare o distruggere la Chiesa, fondata da Gesù.  

Ma oggi il mondo che va sottosopra sembra che stiamo vivendo questi tempi.  
Non necessariamente i Papi siano santi: anzi, ne abbiamo avuto grandi peccatori, ma tutti sono stati custodi della fede e hanno confermato i fratelli nella fede, altrimenti la Chiesa non sarebbe vissuta fino a oggi. 
Il Papa esercita il ministero dal punto di vista laico, come rappresentante di uno Stato, ma ne esercita un altro dal punto di vista spirituale, denominato "munus", cioè il peso che deve portare il successore di san Pietro, conferito dai cardinali dopo il discernimento e l’azione dello Spirito Santo, per indicare la guida spirituale dei cattolici.

In questi ultimi dodici anni, però, qualcosa non è andato come previsto, in quanto diversi studi, approfondimenti e inchieste giornalistiche suggeriscono che Papa Benedetto XVI non abbia mai rinunciato al "munus", ma piuttosto al ministero relativo all’attività di capo dello Stato Vaticano, mantenendo con sé la carica divina, cioè il ministero conferitogli da Dio. Tant'è che il papa tedesco non ha mai tolto l'abito bianco e ha sempre firmato i documenti con la firma papale "P.P." (Pater Patrum).  
Ma su questo argomento non voglio andare oltre. Mi fermo qui.

Leone XIV, sembra diverso dal suo predecessore Francesco, sul suo operato episcopale pare che ci siano luci, ma anche alcune ombre, ma bisogna vedere in seguito nella sostanza. Non posso esprimermi con certezza, dato che è in carica ancora da pochi giorni, ma mi aspetto tante cose: che abbia il coraggio di combattere contro i lupi che da tre secoli accerchiano la Chiesa di Roma. Sarà capace? Se ha assunto il nome di Leone, dovrà iniziare una grande svolta come quella operata da Leone XIII, il quale condannò con coraggio la Massoneria scrivendo quattro encicliche contro di essa. Il vecchio papa scriveva sulla "bestia nera": "Vuole distruggere da capo a fondo tutto l’ordine religioso e sociale, quale fu creato dal cristianesimo, e, prendendo fondamenti e norme dal ‘naturalismo’, rifarlo a loro modo, senza più rispetto per la tradizione".

Mi aspetto che la liturgia torni immediatamente come prima, eliminando le numerose modifiche che risultano somiglianti, a mio parere, all'agnosticismo. in particolare la preghiera del "Padre Nostro" dovrà ritornare come è stato originariamente tradotto. Il papa dovrà avere il coraggio di fare "pulizia" nella Chiesa, avere la forza e la determinazione di eliminare i rami secchi. È fondamentale ripristinare i valori autentici e correggere i cambiamenti che hanno causato confusione e divisione tra i fedeli. La Chiesa deve riallinearsi ai tempi, ma senza mai piegarsi alle mode mondane, mantenendo salda la sua identità e il suo messaggio.


giovedì 8 maggio 2025

MARIANO, AGOSTINIANO. EREDE DI LEONE XIII? C'È QUALCHE PERPLESSITÀ.

Sarà sulla stessa scia di Papa Leone XIII? Potrebbe rivelarsi una risorsa fondamentale!

Leone XIII, il 256º Papa dal 20 febbraio 1878 fino alla sua morte nel 1903, fu un grande mariano e un combattente contro il male. Nelle sue encicliche sul Rosario, elevava la Vergine Maria come mediatrice di tutte le grazie, rafforzando la fede e la protezione divina sulla Chiesa. Leone XIII si batté con fermezza contro il maligno, compose una potente preghiera a San Michele Arcangelo—inserita nel Rituale Romano—per chiedere la protezione della Chiesa dagli attacchi del diavolo. Questa invocazione nacque da una visione profetica, durante una Messa, in cui il Papa vide un futuro dominato dal potere di Satana. E non si può dire che questa epoca sia meno minacciosa!


Il nuovo Papa, Leone XIV, è un agostiniano, seguace del Vescovo di Ippona, dottore e filosofo della Chiesa. Mi aspettavo, pertanto, che la Chiesa potesse affrontare le nuove sfide e tornare sulla giusta via. Purtroppo, negli ultimi anni ha subito molte deviazioni su temi importanti, e sarebbe necessario intervenire per correggere il corso. Tuttavia nutro dei dubbi: non trovo convincente la promozione di una Chiesa sinodale, e dal suo discorso iniziale non ci sono state rassicurazioni riguardo ai "dubbia" sollevati da cinque cardinali su Bergoglio. Anzi, non sembra prevista nessuna modifica su aspetti specifici della dottrina bimillenaria, che sotto il precedente pontificato ha subito un grave stravolgimento. 

Stiamo a vedere!

mercoledì 7 maggio 2025

CONCLAVE: CHE SI ELEGGA IL SUCCESSORE DI PIETRO E NON DI ALTRI. E SE SIAMO NEI TEMPI CHE PADRE PIO E LA BEATA EMMERICK PROFETIZZARONO?


Voglio fare una doverosa premessa: sono di fede cattolica da sempre, ma riconosco anche la profondità spirituale di tanti  appartenenti ad altre chiese, come le comunità protestanti o le chiese ortodosse. Certo, sarebbe stato bello vivere un’unità più stretta tra noi, ma sono convinto che un giorno tutti i credenti si riuniranno sotto la guida di Gesù Cristo. È scritto: “Un solo ovile, un solo pastore”. Ho partecipato al cammino neocatecumenale, ho fatto parte del Rinnovamento nello Spirito Santo e, per tre anni, sono stato alla guida di un gruppo. Pertanto, non mi sento uno sprovveduto e posso esprimere le mie riflessioni, che nascono dagli ultimi cinque anni di questo pontificato. Chiedo di rispettarle: chi commenterà, lo faccia con cognizione di causa, basandosi su fatti e dati concreti. Le simpatie o i partiti presi non sono tollerabili di fronte a una Chiesa che rischia di perdere la propria identità e legittimità.

Questo è un momento decisivo: o si accompagna la Chiesa sulla strada giusta, o sarà troppo tardi. È anche nostro compito – forse più dei cardinali, molti dei quali hanno i propri scheletri negli armadi – contribuire a salvaguardare la verità, che non può più aspettare.

Il Conclave odierno solleva gravi interrogativi sulla sua integrità e sulla reale presenza dello Spirito Santo. Negli ultimi anni, molti cardinali sembrano allontanarsi dalla vera essenza del ministero: spesso sono strumenti di potere e interessi mondani, piuttosto che autentici mediatori della volontà divina. La mia riflessione si basa su fatti, atti pubblici e inchieste giudiziarie note, non mi invento nulla! La loro vita di benessere e privilegi evidenzia come in tanti abbiano abbandonato le radici della dottrina bimillenaria della Chiesa, lasciando spazio a logiche di conquista e dominio che nulla spesso hanno a che vedere con il Vangelo. Le nomine, influenzate da potentati e logge segrete come quella di San Gallo, minano la purezza della Chiesa e aprono la porta a un nuovo ordine mondano, lontano da Cristo e dalla verità rivelata.

Pertanto, cari lettori e amici, che condividiamo la stessa fede, desidero rammentare che non è mio intento giudicare, ma semplicemente condividere alcune considerazioni basate sui principi della religione che ho sempre seguito e che ci sono stati insegnati. Non possiamo definirci, come avviene in politica, conservatori o progressisti, ideologizzando la fede. Chi si riconosce nella Chiesa di Roma dovrà semplicemente essere cattolico; altrimenti, inconsapevolmente, si sta dirigendo verso un’altra strada.

Questo non significa che la Chiesa non debba aprirsi all’evoluzione dei tempi, ma non può mai lasciarsi contaminare dal mondo, altrimenti rischia di perdere il messaggio del Vangelo e di seguire l’eresia. Quando Gesù Cristo è venuto sulla Terra, non ha detto che il suo messaggio dovesse adattarsi ai tempi, né ci ha confermato una seconda venuta in tal senso. La sua venuta risale a circa 2.000 anni fa, e ci ha lasciato l’indicazione di riconfermarci nella stessa fede. Guai a quei pastori che non lo fanno!

Se qualcuno non condivide, è pregato di non leggermi oppure di concentrarsi sui contenuti; così potremo confrontarci e chiarire molti dei dubbi che stanno emergendo nella nostra Chiesa. Tra l’altro, i “dubbia” provengono da ben cinque cardinali, a cui Francesco non ha mai dato risposta. Solo questo dovrebbe farci riflettere: un successore di Bergoglio non potrà mai salire sul trono di Pietro; altrimenti la confusione aumenterà sempre di più. Purtroppo, dalle congregazioni plenarie di questi giorni è prevalsa una sola linea: seguire la scia di Francesco.

In questo contesto, con 133 cardinali provenienti da culture e lingue diverse, che tentano di comunicare in latino in pochi giorni, poiché non tutti conoscono l'italiano, emerge una scena caotica mai verificatasi,  quasi una Babele moderna. La mancanza di un confronto approfondito, i concistori mai voluti da questo ultimo pontificato e il disordine evidente sono segnali allarmanti di una crisi profonda: la presenza dello Spirito Santo in tutto ciò appare più che mai in dubbio. È urgente chiedersi: quanto può ancora la Chiesa essere guidata da Dio in un ambiente così frammentato e contaminato da interessi umani?

In questi giorni, la stampa mainstream pare che abbia manipolato le menti di molti fedeli, giocando e strumentalizzando anche l’uscita in borghese di Bergoglio e, fino all’ultimo, mettendo in evidenza gli scarponi nella bara. Ora, io dico: se una persona accetta di farsi papa, dovrà accettare anche il protocollo bimillenario, oppure dovrà dichiararlo che non è in linea prima di entrare in conclave! Altrimenti, più che umiltà, potrebbe trattarsi anche di apparente umiltà! Non è l'utilizzo degli scarponi rispetto al mocassino mogano dei papi,  sinonimo di umiltà. Ancora più grave è che Bergoglio, invece del tradizionale crocifisso (croce pettorale) che simboleggia la fede cristiana, ha scelto di indossare l’immagine del buon pastore, un simbolo ambiguo e soggetto a molteplici interpretazioni, che tuttora tanti fedeli sono sconcertati e confusi. Molti cardinali che si stanno chiudendo in conclave affermano che bisogna nominare un erede di Francesco, ma cosa succederà se dovesse accadere? La Chiesa cattolica potrebbe subire altri traumi, soprattutto considerando la già diffusa confusione generata dai “dubbia” espressi da cinque cardinali riguardo a Papa Francesco, che non ha mai voluto rispondere. Rischiamo così di trovarci di fronte a una Chiesa che potrebbe non essere più autenticamente cattolica, come quella profetizzata dalla mistica Beata Anna Caterina Emmerich, a cui si attribuiscono molte profezie sul futuro della Chiesa. In una delle quali disse che la Chiesa avrebbe avuto due Papi, cosa già successa e che dovrebbe farci riflettere profondamente. Inoltre, questo tempo avrebbe portato a un periodo di grande confusione e all’insorgere di una falsa Chiesa che si sarebbe instaurata a Roma, cercando di sostituire quella ufficiale. Forse, questa potrebbe essere proprio la fase attuale. La profezia includeva queste parole: “Vidi anche il rapporto tra i due papi… Vidi quanto sarebbero state nefaste le conseguenze di questa falsa Chiesa. L’ho vista aumentare di dimensione; eretici di ogni tipo venivano nella città di Roma. Il clero locale diventava tiepido, e vidi una grande oscurità…”

Padre Pio, nel 1960, disse: «È Satana che si è introdotto nel seno della Chiesa e, in poco tempo, verrà a governare una falsa Chiesa». Questa affermazione proviene da un’intervista concessa nel 2011 da Padre Gabriele Amorth, che aveva frequentato Padre Pio per ventisei anni. La sua testimonianza, che doveva essere divulgata solo dopo la morte del grande esorcista, ci invita a riflettere sul presente.

Tutto ciò dovrebbe spronarci a riflettere profondamente. In momenti che sembrano sempre più come tempi di Apocalisse, 
ci chiediamo: chi dovrebbe essere il vero successore di Pietro? E non di Bergoglio. Ma allora, perché proprio di lui si parla? Non dei tanti papi che hanno sacrificato la vita per la fede, morti con il segno del martirio, ve ne cito quattro dopo il Concilio Vaticano Secondo. 

Innanzitutto, l’attentato contro Papa Paolo VI, avvenuto il 27 novembre 1970, che nessuno ha mai parlato, subito dopo l’atterraggio a Manila, durante il suo viaggio più lungo.
Papa Paolo VI fu aggredito da un uomo boliviano travestito da sacerdote, armato di un crocifisso e di un pugnale, all'aeroporto di Manila, nelle Filippine, il 27 o 28 novembre 1970. Paolo VI rimase ferito al collo e al petto, ma i colpi non furono mortali.

Papa Giovanni Paolo I. La notte tra il 28 e il 29 settembre 1978, dopo soli 33 giorni di pontificato, fu trovato morto nel suo letto, con la luce accesa e alcuni appunti tra le mani, come se fosse intento a leggere o a lavorare fino all’ultimo istante. Anche da parte della Santa Sede, come la Pontificia di Venezia, si combattevano i religiosi appartenenti alla massoneria ecclesiastica. Secondo il comunicato ufficiale della Santa Sede, la morte sarebbe avvenuta intorno alle 23 del 28 settembre, per “infarto acuto del miocardio”. Tuttavia, fin dall’inizio, la ricostruzione degli eventi fu segnata da incertezze e contraddizioni. Si è pensato ad altro!

Papa Giovanni Paolo II. Il 13 maggio 1981, a San Pietro a Roma, due colpi di pistola interruppero un’atmosfera di festa attorno al passaggio del Papa e della sua gente. Erano gli spari di un attentatore turco che aveva mirato al petto del Pontefice con l'obbiettivo di ucciderlo. Il mancato decesso del papa Polacco è stato attribuita a un miracolo, i colpi di arma da fuoco non avrebbero dovuto lasciare indenne gli organi vitali.

Papa Benedetto XVI, secondo l’arcivescovo di Palermo Paolo Romeo, prevedeva con preoccupante certezza la morte di Ratzinger entro novembre del 2012. Una morte che, per la sicurezza con cui è stata pronosticata, lasciava intendere agli interlocutori del cardinale l’esistenza di un complotto per uccidere Benedetto XVI. L’appunto è anonimo e reca la data del 30 dicembre del 2011. È stato consegnato dal cardinale colombiano Darío Castrillón Hoyos alla Segreteria di Stato e al segretario del Papa nei primi giorni di gennaio, con il suggerimento di effettuare indagini. Ma di Benedetto XVI si è detto molto di più: se non ha subito un martirio di sangue, ne ha subito uno bianco, con la sua sede impedita. A questo papa l’hanno silurato sotto tante altre pressioni che, nel post precedente, ho già menzionato, al fine di condurlo alle dimissioni.

Alla luce dei fatti, perché questi papi non piacevano e volevano farli fuori? E Francesco perché è piaciuto al mondo?
È imprescindibile affermare con fermezza che il futuro della Chiesa e della salvezza dell’umanità dipendono dalla presenza dello Spirito Santo. Preghiamo con fervore affinché Dio Padre conceda allo Spirito di illuminare le menti dei cardinali, affinché possano scegliere il vero successore di Pietro, colui che condurrà la Chiesa alla salvezza e all’unità di tutti i cristiani. È fondamentale ribadire che Gesù Cristo è l’unico Salvatore, il Redentore del mondo, l’Unigenito Figlio di Dio rivelato dal Padre eterno. Non possiamo permetterci di confondere questa verità con altre figure, poiché ciò minerebbe la nostra fede e il senso stesso della nostra identità cristiana.

Il documento sulla Fratellanza umana, firmato da Papa Francesco a nome della Chiesa Cattolica e dal Grande Imam di Al-Azhar, rappresenta un esempio preoccupante di come si stia allontanando dai principi fondamentali del cristianesimo. Il titolo stesso richiama terminologie di stampo massonico, come “fratellanza”, un termine che nelle logge sostituisce i valori di Fraternità, carità e comunione dei Santi propri della nostra fede. 

Questo approccio, che non vale per il cristiano che crede nella rivelazione di Dio come Uno e Trino e Incarnato, è inequivocabilmente incompatibile con la fede ebraica, islamica e molte altre tradizioni religiose. Non si può affermare che tutte le religioni siano uguali! Se un Pontefice non parte da questa convinzione fondamentale e non proceda all’annullamento di alcune encicliche e lettere apostoliche, si mette a rischio la stessa sopravvivenza della Chiesa Cattolica. Queste sono le mie considerazioni: ci saranno chi sarà d’accordo, chi in parte e chi disapproverà totalmente. Tuttavia, in questo dibattito occorre affrontarlo con serietà e spirito evangelico, evitando superficialità e polemiche sterili.

venerdì 2 maggio 2025

AVEVAMO UN GRANDE PATRIMONIO AGRICOLO CHE TENEVA VIVI I NOSTRI CENTRI, E OGGI SI SPOPOLANO


Dalle memorie storiche di Scandale, ecco una foto preziosa: Luigi e Simone De Biase con l’asinello. Allora si recavano ai loro poderi a due passi dal paese, a “Santu Liu”. Un legame forte con le radici che ci rende orgogliosi e determinati a mantenere viva la nostra storia: un grande patrimonio agricolo ormai perduto.

Se nei nostri paesi avessimo ricevuto le giuste direttive, oggi avremmo ancora un’economia fiorente e nessuno avrebbe mai dovuto assistere allo spopolamento massiccio di queste terre e dei nostri piccoli centri. Avremmo preservato i terreni, i vigneti, i frutteti e gli alberi secolari che un tempo caratterizzavano il paesaggio, invece di vederli abbandonati e ricoperti di erbacce. La perdita di tutela e di attenzione ha portato a un degrado inarrestabile: i terreni non coltivati, un tempo si definivano “margiu” sono stati lasciati andare, e in molti sono popolati da cinghiali che, forse per volontà dall’alto, operano indisturbati in distruzioni indiscriminate.

Ma il vero colpo di grazia lo daranno le continue installazioni di pale eoliche e altri investimenti moderni, simboli di devastazione ambientale e paesaggistica, che cancelleranno definitivamente un patrimonio naturale e culturale inestimabile.  

In passato, zone più boschose erano protette dalla Guardia Forestale, un corpo oggi scomparso, lasciando spazio a un disordine totale dove ognuno sembra fare ciò che vuole, contribuendo al degrado del territorio, alla crescita di discariche abusive e alla perdita di biodiversità, soprattutto di una ricca fauna che oggi sembra completamente scomparsa.  

La ricca civiltà contadina, fatta di varietà coltivate con le proprie mani e di un rapporto stretto con la terra, è ormai un ricordo lontano. La nostra cultura agricola rappresentava un patrimonio di biodiversità, saperi, sapori e tradizioni che si trasmettevano di generazione in generazione.  

Un tempo, l’OVS (Opera di Valorizzazione della Sila) eresse le case dei contadini nella nostra valle del Neto, a Corazzo. Queste “case coloniche” sono numerose e rappresentavano un elemento centrale del paesaggio agrario, chiamate “i coloniji”, oggi quasi tutte abbandonate. La casa contadina non era solo un’abitazione: era il cuore pulsante della vita rurale, un punto di connessione tra lavoro e famiglia. Posizionata vicino ai campi coltivati, con una struttura semplice e funzionale, serviva sia come rifugio per gli animali e deposito di alimenti, sia come dimora per il proprietario, l’affittuario o il mezzadro. Era

Era simbolo di sobrietà e praticità, essenziale per la vita quotidiana e il lavoro nei campi, e rappresentava l’anima dell’intero complesso rurale.

L'antica civiltà contadina è ormai scomparsa, i nostri paesi si svuotano e il degrado ambientale avanza senza sosta. Non rimane più nessuno, e le istituzioni, invece di intervenire, assistono impassibili. La cattiva politica devasta e continuerà a distruggere il nostro patrimonio, la nostra vocazione,  lasciandoci senza futuro.