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ECCO PERCHÉ OGNI FAMIGLIA DI UN TEMPO AVEVA " A CAPRICEDDRA".

  Sembrano passati secoli, eppure, ogni volta che trovi sui Social un'immagine come quella postata, i ricordi riaffiorano e li vivi nel ...

lunedì 30 giugno 2025

GLI AGRICOLTORI IN GINOCCHIO E I GOVERNI SOTTO LA TOTALE INDIFFERENZA

Mi rivolgo a quel sistema oligarchico che governa la "dis-Unione europea", che l'agricoltura già in seria difficoltà, ma poi i colpi di grazia sono arrivati dalle varie classi politiche che seguono questa strada.  

Non dimentichiamoci, quando dai membri dell'ONU, ma anche da quegli ambiti europei tuttora vogliono tassare l'olio d'oliva e i formaggi perché fanno male. Invece, secondo gli oligarchici, sono buone le farine a base di insetti.

Una battaglia contro la nostra dieta mediterranea, riconosciuta dall'UNESCO come patrimonio culturale immateriale dell'umanità. La situazione si è un po' fermata a causa delle forti proteste degli agricoltori di tutto il continente.

Un tempo l'agricoltura contribuiva alla tenuta dei nostri centri urbani ed era un vero argine allo spopolamento dei nostri meravigliosi borghi; oggi tutti abbandonano i campi perché i piccoli agricoltori non ce la fanno più! Non hanno più agevolazioni, nemmeno sul gasolio, che un tempo godevano di alcuni benefici.

I vari governi continuano a non fare nulla, e gli stessi non intervengono nemmeno per la proliferazione dei cinghiali, che divorano tutto ciò che il contadino, con seri sacrifici, cerca di produrre, senza mai trovare una soluzione! Sembra che lo "status quo" sia interessante per chi è preposto a trovare soluzioni.

In questi ultimi anni assistiamo anche ai mega incendi che divorano grandi uliveti e piante secolari. L'ultimo incendio di questi giorni ha colpito ancora una volta il nostro territorio, distruggendo ettari di uliveti dell’azienda storica di Salvatore Rota, e in parte anche quella della famiglia Zurlo. La domanda che mi pongo è: ma chi vuole questa devastazione? Cosa fanno le politiche comunitarie per arginare questi fenomeni?

È legittimo chiedersi: le terre conquistate con il sangue dei nostri contadini di un tempo, domani non potrebbero servire per favorire la conversione dalla agricoltura in altri settori produttivi? Nella totale indifferenza, mentre le nostre risorse vengono distolte, sprecate e ogni pezzo di terreno diventa utile per cinghiali e luogo per abbandonare rifiuti.

Alla fine bisogna dire solo grazie ai pompieri, a tutti quelli che operano nel settore dell'antincendio e agli stessi agricoltori che con coraggio non mollano!

domenica 29 giugno 2025

ASSISE IN SECONDA CONVOCAZIONE, BOTTE, RISPOSTE E SUPERFICIALITÀ ISTITUZIONALI.

Oggi avrei preferito evitare di rispondere alle provocazioni del sindaco, ma la dignità istituzionale impone di intervenire. In un contesto in cui la politica è spesso contaminata da cattivi esempi, non posso tacere di fronte a chi, a Crotone, ha più volte tradito la fiducia dei cittadini e verso coloro i quali hanno stretto alleanze politiche. Chi continua a perpetrare simili comportamenti deve essere combattuto, perché la nostra città merita ben altro.

Non è la prima volta che assisto a esempi lampanti di come si preferisca attaccare alcuni cittadini invece di rispondere con fatti concreti alle serie critiche avanzate. È il caso del sindaco di Crotone, Vincenzo Voce, che nel rispondere alle mie riflessioni sul mancato consiglio comunale, che doveva tenersi sabato 28 giugno 2025 e che invece non si è svolto per il mancato raggiungimento del numero legale, ha affrontato l’argomento attaccando alcune persone colpevoli soltanto di preoccuparsi dell’annosa questione ambientale, definendole “pseudo ambientalisti,  dimostrando ancora una volta tanta superficialità che non può essere più tollerata, soprattutto da chi ricopre un ruolo istituzionale.

“Ambientalista”, voglio ricordare al sindaco di Crotone, non significa necessariamente esperto di ambiente, ma semplice persona che ama la natura, l’ambiente, o, da buoni cristiani, preferisco dire colui che ama il creato. Come esperto ambientalista si è sempre e solo il sindaco etichettato di questo aggettivo, ma nella realtà il risultato è agli occhi di tutti. Accusando questa gente, che è sempre stata assente fino a oggi in tutte le sue battaglie non le fa onore, poiché in loro c’è solo evidente preoccupazione per la salute dei cittadini.

Intanto, mi piacerebbe sapere dal sindaco quali sono le sue battaglie. Semmai le nostre, quelle che in Consiglio comunale abbiamo portato avanti con vigore e siamo stati da pungolo con interrogazioni, mozioni e quant’altro! Anzi, per Voce, tutto proseguiva nella normalità. Voglio rammentare quando voleva assecondare a tutti i costi l’idea di Eni, che i rifiuti venissero smaltiti nella discarica di Columbra, nella vicinanza della città. Ricordo benissimo le sue parole: "Là c’è una buca e ne arrivano da tutta Italia", alludendo chiaramente che in quella discarica si smaltiva di tutto. A proposito! Al fine di tutelare la salute dei cittadini, nella sua qualità di responsabile della salute pubblica, ha mai presentato una denuncia alle autorità competenti?

E’ inutile vantarsi dei ricorsi presentati al TAR, i quali sono di prassi fatti da tutti gli amministratori, in genere per lavarsi le proprie coscienze, ma se lui si ritiene amministratore ambientalista, doveva mettersi di traverso. Tuttavia, i “ricorsini” sono stati avviati perché il consiglio comunale ha dato chiaramente indicazioni. Altrimenti, avrebbe agito come quando la regione cambiò il piano sui rifiuti, ancora una volta a danno di Crotone, che prevedevano la tutela del territorio. Non ha mosso un dito, e solo dopo oltre un anno, quando furono i consiglieri comunali come il sottoscritto e altri che sollevarono le polemiche, il sindaco si è attivato. Altrochè!

È inaccettabile il modo in cui si nasconde dietro risposte vaghe e prive di contenuto concreto. Dopo aver approvato una mozione per lo smaltimento all’estero, si è preso il merito di una decisione che sa essere un inganno: nel 2026 l’Unione Europea vieta il transito di rifiuti fuori da ogni confine, eppure si compiace di aver ottenuto solo 40.000 tonnellate di trasferimento, una frazione irrisoria rispetto al milione di rifiuti accumulati nell’area. È come tentare di smaltire una “cariolata di roba”: una situazione inaudita. Queste operazioni hanno scatenato un’ondata di ansia tra i cittadini, denunciata da più fronti, poiché si sono svolte senza le dovute precauzioni per lo smaltimento dei rifiuti. Noi consiglieri di minoranza, come altri, come definiti dal sindaco “pseuso ambientalista” abbiamo dato eco al Ministero dell’Ambiente e della Sanità, alla Prefettura e alla Procura della Repubblica. E il sindaco? Immobile, in silenzio, lasciando che la situazione andassi come il cane a quattro zampe voglia!

Ritorniamo sul fallimento del consiglio comunale che doveva tenersi il 28 giugno 2025. Il sindaco mi dice che io non ho dimestichezza con i numeri. Beh, vorrei ricordargli che ho 40 anni di onorato servizio bancario; non mi pare proprio così. A suo dire, l’attuale maggioranza è di 17/18 (se non 19) consiglieri. Beh, ci credo: può arrivare anche a 20, ma ciò non significa che abbia i numeri per contare sulla moralità politica. In questo ambito, il numero del consenso aumenta secondo l’uso, spesso irregolare, del potere.

La sua campagna elettorale è stata vinta dichiarando: “Mai apparentamenti con i partiti”, e di non allearsi mai con chi ha messo in ginocchio questa città. Se oggi si è fatti imbarcare tutti, è chiaro che ha la maggioranza, ma non è una maggioranza che condivide un programma; è semplicemente una maggioranza che si tiene legata solo a un’unione di interessi e convenienze politici. Ha svenduto i propri ideali per un piatto di lenticchie, e si vanta di avere numeri! Di questi numeri un serio rappresentante istituzionale non ha che farsene.

La maggioranza ha informalmente comunicato che il Consiglio si sarebbe tenuto in seconda convocazione, snobbando la prima, tant’è che io mi stavo recando a Crotone e sono stato raggiunto al telefono con la notizia che il Consiglio non si sarebbe tenuto. Tuttavia, il sindaco stesso, senza volerlo, nel suo comunicato, ha affermato che l’Assise non doveva tenersi, poiché c’erano solo tre persone. Cosa significa? Che i suoi 18/19 consiglieri non erano presenti! Quindi non è la sua maggioranza che ha fatto slittare in seconda convocazione?

Non capisco perché si tiri in ballo il presidente del Consiglio. Noi non ne abbiamo parlato, ma voglio ricordare quando ci implorò di votarlo al fine di dare una possibilità a questa amministrazione. E ora, con il senno di poi, possiamo solo pentirci amaramente: più per il sindaco, che si permette di rimproverarci, dimostrando di essere pessimo maestro, opportunista e poco degno del suo ruolo. Quando ti rinfaccia un’azione e dimentica che l’ha voluta proprio lui, implorandoci fino alla fine, ritenendola importante nel solo interesse della città e dell’amministrazione, beh oltre ai suoi difetti amministrativi, capiamo ancora una volta un’altra sua grave colpa: l’ingratitudine.

sabato 28 giugno 2025

Consiglio comunale comunale, salta la prima convocazione per mancanza di numero legale.


Se un consiglio comunale deve ricorrere alla seconda convocazione, è evidente che qualcosa nel funzionamento della macchina amministrativa non funziona. La responsabilità di questa situazione ricade chiaramente sul sindaco che vorrà tenere in piedi qualcosa che non si regge più, invece di prendersi le sue responsabilità e, di conseguenza, pensare anche a interrompere un’attività amministrativa oramai sempre più traballante. L’attuale “maggioranza” ha tentato di tutto, anche coinvolgendo gruppi e membri dell’opposizione, che il sindaco aveva promesso di non avvicinare mai, pur di mantenere un’apparenza di stabilità. Ricordiamo tutti le frasi in campagna elettorale “apparentamenti con nessuno”.Tuttavia, la realtà è che il consiglio diventa sempre più ingestibile: oggi, convocato di sabato – giorno assolutamente inappropriato, che avrebbe comportato costi inutili e disagi – si è di nuovo verificato il fallimento nel raggiungimento del numero legale. Stavolta, però, appare chiaramente che tutto fosse pilotato, poiché è stato sempre consigliabile evitare di organizzare riunioni di sabato, a meno che non si tratti di eventi eccezionali e imprevedibili. Questo perché, di solito, in quel giorno molti servizi e persone sono meno disponibili: i dipendenti e il segretario non sono al lavoro, soprattutto durante l’estate, potrebbero essere difficili trovare disponibilità. Anche le forze dell’ordine potrebbero trovarsi in difficoltà, così come i consiglieri, che nel fine settimana sono spesso impegnati in questioni familiari e per altri impegni assunti precedentemente.

Tuttavia, per i “reggenti” dell’amministrazione comunale non importa, la convocazione di un consiglio di sabato può risultare utile: così, si evita di raggiungere il numero legale, e si va poi serenamente in seconda convocazione con una manciata di consiglieri, ma il risultato è un sistema che mina la trasparenza e la regolarità delle decisioni. E’ ovvio che viene da pensare che è  un escamotage per evitare il raggiungimento del numero legale, portando direttamente alla seconda convocazione. Questa, con un minimo di consiglieri, permette di deliberare in modo sereno.

Vedere questo scenario è inaccettabile, dimostrando sempre di più una scarsa considerazione per il nostro tempo e le procedure democratiche. La scorsa volta si è cominciato dopo un’ora, oggi addirittura si è dovuto ricorrere direttamente alla seconda convocazione per mancanza del numero legale, fra l’altro, già verificatasi un’altra volta nei primi mesi dell’anno.

La seconda convocazione rappresenta un problema serio per i lavoratori, che devono poter pianificare le proprie giornate con tempi ragionevoli. Non si può usare la seconda convocazione come strumento per assicurarsi una maggioranza sicura in consiglio: siamo ormai alla farsa.

Bisogna seriamente prendere atto di questa situazione anomala. Non ci sono più ragioni per proseguire su questa strada, perché così appare una totale violazione della legge. Non possiamo essere cattivi maestri: è ora di smetterla con queste scorciatoie e rispettare le regole.

domenica 22 giugno 2025

"Perché io vi dico: nessuno di quelli invitati gusterà la mia cena."


Questa Parola mi tocca sempre il cuore. Senti come i Signore continuamente ci chiama, poiché Lui sa, che la vita terrena rispetto all'eternità è brevissima, chi crede, è consapevole che da un momento ad un altro possiamo essere davanti al suo cospetto. D'altronde è bene ricordarcelo nella vita non siamo padrone neanche di un solo istante, pensiamo quanta gente in un momento, magari bello e festoso, si è spento!

Con l'espressione "Perché io vi dico: nessuno di quelli invitati gusterà la mia cena" è una frase pronunciata da Gesù, che si trova all'interno di una parabola che parla del regno di Dio, dove il banchetto rappresenta metaforicamente il regno e gli invitati che rifiutano rappresentano coloro che non accetteranno l'invito alla salvezza, trovano ogni scusa per non andarci

Il nostro rifiuto è la salvezza di altri, poiché a causa di questo, il padrone del banchetto decide di invitare persone diverse, quelle che inizialmente non erano considerate degne, per riempire la sua casa. 

Bisogna riflettere che, sebbene ci siano persone che rifiutano l'invito alla salvezza, Dio offre questa opportunità anche a coloro che inizialmente non ne avrebbero diritto, ma che sono disposti ad accettarla. 

Come dice in altri versi: i primi saranno gli ultimi è gli ultimi saranno.

sabato 21 giugno 2025

"A PANTASIMA", VECCHIA STORIA DI FANTASIMA A SCANDALE.

È un periodo in cui molti ricordi e racconti riaffiorano nella mia mente, e sento il desiderio e il dovere di condividerli con altri compaesani, che magari hanno anch’essi il ricordo di quei tempi. È un modo per lasciare traccia di un’epoca passata, che oggi è in direzione verso una sfrenata evoluzione.

Oggi mi è venuto in mente il termine "pantasima". In italiano, al maschile, si dice il  "fantasma". Chi di noi scandalesi non ha più volte sentito, in senso spregiativo, usare "pantasima" per indicare una persona goffa?

Si racconta che a Scandale, negli anni '40/'50, quando le strade erano totalmente al buio o al massimo illuminate da qualche lanterna a petrolio, nella profonda notte, usciva una donna dalla propria casa, indossava un lenzuolo bianco che copriva il capo fino alle gambe, lasciando due buchi degli occhi. A quell'ora difficilmente qualcuno la vedeva, tuttavia, se qualche passante la incontrava, vedendola vestita in quelle condizioni, si allontanava e scappava dalla paura. Così, a "pantisima" si recava dove doveva e voleva andare, comodamente e indisturbata da tutti. 

La mattina, in paese, chi l'aveva vista di notte raccontava l'accaduto, dicendo di aver incontrato il fantasma nel buio. La paura si diffuse e, per molti, l'uscita notturna da casa diventò un vero dramma.

Si diceva, però, che l'uscita avesse dei motivi ben precisi. Io, però, non lo so, perché non ho mai saputo a chi appartenesse né conosciuto davvero le sue intenzioni. Tuttavia, si sospetta che incontrasse altre persone con lo scopo di procurarsi qualcosa per vivere, per alleviare la fame e i momenti difficili di quei tempi. Solo vestendosi da fantasma poteva evitare  gli sguardi indiscreti e le malelingue di allora. Così, di notte, diventava un vero e proprio fantasma, mossa semplicemente dalla pura necessità.

DA CERTUNI COSA POTRA’ MAI VENIRE DI BUONO?

✅️“Non si può conoscere veramente la natura e il carattere di un uomo fino a che non lo si vede amministrare il potere.” (SOFOCLE)✅️  

Parto da questa citazione per descrivere una persona che amministra una città di lunga storia culturale, e oggi con tanti problemi. Un tempo culla della cultura mondiale, città-Stato conosciuta dall’età arcaica all’età ellenistica. Tuttavia, negli ultimi anni, credo che abbia raggiunto il punto più basso su alcuni aspetti amministrativi. I consigli comunali sono ormai delle vere e proprie arene, dove si assistono a scene che rasentano la farsa, il ridicolo e il grottesco.  

La vera natura di una persona si rivela quando si trova ad avere responsabilità e potere. È in quei momenti che il suo comportamento e le sue qualità emergono in modo più autentico, influenzando gli altri. Il potere, infatti, può diventare un metro del carattere: i valori e i tratti più profondi tendono a venire alla luce, spesso mette in evidenza gli aspetti negativi come arroganza e rozzezza, un fenomeno che in gergo si definisce “tamarragine”. 

L'Assise Pubblica di Crotone funge da "specchio" riflettendo il vero carattere di persone non adatte ad amministrare. E peggio ancora, quando dallo specchio si riflette la luce del sole, acceca e offusca totalmente la visione. Tant’è che in quella seduta del 17 giugno scorso è stato financo disposto di far accomodare fuori il pubblico presente, ad un certo momento il sindaco ordina al presidente del Consiglio, con questi toni da mercato: "Mariù, caccialu!". Riferito alla mia persona! Dove arriva un uomo che non vuole sentire la verità ..!

Faccio una premessa: credo che tutti i lettori di questo profilo sappiano cosa sia dal punto di vista amministrativo un’#interrogazione, tranne forse il sindaco, che finge di non saperla o che, forse, non lo sa davvero! L’interrogazione, che per sua natura non è un’affermazione ma una domanda, serve a chiedere chiarimenti, delucidazioni o verificare fatti che corrispondano al vero. Come può, quindi, essere definita “falsa” un’interrogazione? È la classica risposta di chi non vuole rispondere ai fatti. Enzo Voce ha sostenuto chiaramente che quello che io ho scritto è falso, accusandomi di falsità (roba da querela!). Meno male che è un professore e dovrebbe capire cosa sia un’interrogazione. Ma glielo ribadisco: si tratta di una domanda, presentata al Sindaco, per sapere se un determinato fatto è vero, se una certa informazione è arrivata all’Amministrazione comunale, o se il Sindaco intende comunicare al Consiglio comunale determinati fatti o documenti relativi all’attività amministrativa.

Qualcuno dovrebbe spiegargli, quindi, che l’interrogazione non è un’affermazione, ma una domanda di chiarimento, di delucidazioni e di fatti corrispondenti al vero. Mai, quindi, potrà mai definirsi falsità. Lui, che si erge a sapiente di tutto e anche del diritto, dimostra di essere o in mala fede oppure ignorante in materia.

Ancora una volta si è espresso con il suo consueto livore e con dichiarazioni che, a mio avviso, risultano fortemente infondate e gratuite, proprio da denuncia. Rivolgendosi a me, ha affermato: “Ho sentito tante di quelle fesserie una dopo l’altra”, e ha aggiunto: “Già una denuncia l’ho fatta a lei, gliene vado a fare un’altra, mi accusa di cose che non ho fatto”.

In modo ancora più offensivo, si riferisce a quando ho svolto la funzione da sindaco di Scandale, dichiarando: “Rabbrividisco al fatto che un’amministrazione comunale sia stata amministrata da lei”. Ma come osa, pronunciare affermazioni così vili e gratuite? Soprattutto quando si tratta di giudicare il mio operato. Per quanto riguarda le tematiche ambientali, lui dovrebbe sciacquarsi la bocca: io ho fatto le barricate contro chi proponeva investimenti impattanti e dannosi.

Un primo cittadino non dovrebbe stare accanto al presidente del Consiglio e chiedere continuamente di parlare per rispondere, né insultare i consiglieri comunali. Questo atteggiamento infantile deve essere stigmatizzato. Il sindaco, nella seduta pubblica, è un consigliere come gli altri e non può atteggiarsi a onnipotente! Un primo cittadino che si permette di infangare gratuitamente le persone non può restare impunito dagli elettori, prima di tutto, e poi dal punto di vista giudiziario. Le sue urla in Consiglio comunale sono solo un tentativo di coprire l'assenza di argomentazioni concrete.

Se continua a denigrare senza motivo, andrebbe immediatamente rimosso da quella poltrona, perché non è degno di rappresentare nessuna comunità, ancora di più Crotone che ha una storia culturale trimillenaria.

mercoledì 18 giugno 2025

Crotone, nuovi impianti per lo smaltimento dei rifiuti: il sindaco: "Tutte falsità e falso chi lo interroga".




✅️La dipartita di una città: la mancata bonifica, ora gli ampliamenti di A2A e un Consiglio comunale come in una tragedia greca.

Non mollo mai, ma questa volta sono costretto a dirlo: di fronte ai colossi industriali, il nostro sforzo sembra ormai inutile. La maggior parte dei cittadini appare indifferente, e chi fa politica con passione e senso di responsabilità si trova a parlare nel vuoto.

È un vuoto che trasforma ogni tentativo di lotta ambientale in un girone infernale: tutti sembrano darmi ragione, ma poi si tengono alla larga dai fatti concreti. Da ieri sera ho capito di poter contare solo sulle mie forze. Sono davvero pochi quelli che, dal punto di vista ambientale, condividono la mia stessa visione. Bastava assistere a quella “povera” assise pubblica per capirlo.

Non c'è più tempo da perdere: la tutela ambientale non è solo un dibattito politico, ma una questione che dovrebbe scuotere le coscienze di tutti. In ogni famiglia ci sono vittime di malattie legate all'ambiente, e ignorare questa realtà significa voltarsi dall'altra parte davanti alla sofferenza innocente. In un'epoca dominata dall'ateismo e dal materialismo, chi ancora conserva una piccola scintilla di fede deve capire che un giorno ci troveremo davanti al cospetto di Dio. Non si può essere tiepidi, né tantomeno estranei alla gravità della situazione.

Ieri sera, durante il Consiglio comunale, si è assistito a una scena che rasenta la farsa e talvolta sfiora il grottesco. Tuttavia, dopo aver esposto la mia interpellanza, si è trasformata in una vera tragedia greca, al di là di ogni minimo senso di democrazia. L’assemblea si è svolta in un’atmosfera di arroganza, in un’aula squallida, priva degli organi di stampa, che avrebbero potuto raccontare meglio i fatti. Una serata che merita di essere stigmatizzata e commentata, perché certi comportamenti non possono passare inosservati; se non lo fanno gli addetti ai lavori, tocca a me farlo.

Ribadisco la mia solitudine sulle tematiche ambientali. Sono tanti i rappresentanti del popolo che, come si dice, “giocano di coda”, indistintamente maggioranza e minoranza, qialcuno dimentica il proprio ruolo e appartenenza, molti dei quali non hanno a cuore le sorti di questa gente, neanche di fronte alla salute dei cittadini, che attraverso l’inquinamento sta spezzando tante vite umane

Ma torniamo sulla farsa: ieri l’aula consiliare era piena di cittadini che erano venuti solo per la discussione che io avevo portato in Consiglio, ma poi si sono trovati ad ascoltare un punto che nemmeno era all’ordine del giorno, come se fosse stato fatto apposta. Il Consiglio è iniziato con circa un’ora di ritardo, e tutti si chiedevano il motivo di questo indugio. Prima della mia interrogazione sulla grave situazione ambientale e sull’ampliamento del mega inceneritore di A2A, si è voluto discutere una mozione proposta dal consigliere De Vona riguardante la calendarizzazione del verde pubblico. Questa scelta ha avuto il sapore di una priorità rispetto a un tema molto più urgente e delicato: l’autorizzazione a bruciare altre 300.000 tonnellate di rifiuti industriali pericolosissimi presso l’inceneritore di A2A a Crotone, è come un macigno, un provvedimento che mette a rischio la salute dei cittadini.

✅️IL PUBBLICO CACCIATO DALL'AULA

Dopo aver accettato questa mozione, era chiaro che si volesse rimandare la discussione principale, concentrandosi su un dibattito divenuto lungo, sterile e spesso futile, quasi scoraggiare il pubblico presente in modo da svuotare l’aula dagli ambientalisti presenti, infatti durante il dibattito, al momento che il sindaco ha tentato di controbattere la mia proposta, è stato disposto di far accomodare fuori il pubblico presente, cosa alquanto vergognosa che non avviene in nessun paese democratico: ma avviene a Crotone! Solo grazie all’intervento decisivo dell’Avvocato Meo, che si è opposto con fermezza, ribadendo che la legge non vieta di tenere le porte chiuse durante i lavori dell’ Assise pubblica. Sembrava tutto ridicolo e fuori da ogni logica giuridica, e alla fine è stato nuovamente richiesto di entrare, come se nulla fosse successo. Insomma un delirio!

✅️DUE INTERROGAZIONI AL SINDACO E LA RISPOSTA ARRIVA DOPO UN ANNO

In data 15.04.2024, alle ore 11:13, tramite PEC, inviai un’interrogazione riguardante l’ampliamento dell’inceneritore di A2A, che fino a ripresentarla in data 26 maggio 2025 non è mai stata fornita alcuna risposta, mentre si apprende dalla stampa e dalla cartellonistica comunale che la suddetta azienda A2A, ubicata in località Passovecchio, ha ottenuto le autorizzazioni per l’ampliamento dei propri impianti.

Mi sono domandato: come sia possibile consentire l’ampliamento di impianti fortemente impattanti in un territorio già inquinato? Che fra l’altro è adiacente al sito “Sin”, tuttora al centro di una diatriba con ENI Rewind, la quale, da trent’anni, non ha dato esecuzione alla bonifica di oltre un milione di metri cubi di rifiuti industriali. 

Fra l’altro, si apprende da più fronti che il gruppo A2A stia predisponendo ampliamenti che potrà disporre una capacità di trattamento rifiuti industriali di oltre 800.000 tonnellate quasi una triplicazione dell’attività annuale rispetto a quella odierna, tra inertizzazioni e trattamento chimico-fisico per rifiuti liquidi, ospedalieri e un impianto dedicato esclusivamente al recupero energetico dei rifiuti industriali.

Ho chiesto con fermezza spiegazioni chiare e dettagliate circa le autorizzazioni rilasciate, che sono del tutto inconciliabili con l’impegno di questa amministrazione di ridurre l’impatto ambientale e promuovere una seria bonifica del territorio. Tali impegni, ad oggi, tra l’altro, rimangono disattesi e non ancora avviati.Ho ribadito come sia venuta questa sciagurata idea di autorizzare ampliamenti e nuovi smaltimenti di rifiuti. Poiché l’ambiente avrebbe dovuto essere la LINEA POLITICA di questa amministrazione, ma se ne sono tutti dimenticati, sindaco e consiglieri di una “maggioranza”.

✅️Il LIVORE DI UN SINDACO

Il sindaco sostiene che ciò che io ho scritto è falso, accusando la mia persona di falsità. Meno male che è un professore e dovrebbe capire cosa sia un’interrogazione. Ma glielo rinfresco io: è una domanda, presentata al Sindaco, per sapere se un determinato fatto è vero, se una data informazione è pervenuta all’Amministrazione comunale, o se il Sindaco intende comunicare al Consiglio comunale determinati fatti o documenti inerenti l’attività amministrativa. Qualcuno dovrebbe spiegargli, quindi, che l’interrogazione non è un’affermazione,  ma una domanda di chiarimento, di delucidazioni e di fatti corrispondenti al vero. Mai, quindi, potrà mai definirsi falsità? Lui, che si erge a sapiente di tutto e anche del diritto, dimostra di essere o in mala fede oppure ignorante in materia.

Ancora una volta si è espresso con il suo consueto livore e con dichiarazioni che, a mio avviso, risultano fortemente infondate e gratuite. Rivolgendosi a me, ha affermato: “Ho sentito tante di quelle fesserie una dopo l’altra”, e ha aggiunto: “Già una denuncia l’ho fatta a lei, gliene vado a fare un’altra, mi accusa di cose che non ho fatto”. In modo ancora più offensivo, si riferisce quando ho svolto la funzione da sindaco di Scandale, ha dichiarato: “Rabbrividisco al fatto che un’amministrazione comunale sia stata amministrata da lei”. Ma come osa, fare affermazioni così vili e gratuite, soprattutto quando si tratta di giudicare il mio operato, sulle tematiche ambientali sono stato sempre un pioniere, e ho fatto le barricate contro chi proponeva investimenti impattanti.

Le accuse infondate e infamanti rivolte nei miei confronti sono state chiaramente smentite dai fatti, poiché non ha risposto alla mia interrogazione né abbiamo ricevuto alcun verbale che dimostri la sua contrarietà in sede di Conferenza dei Servizi. In ogni caso avrebbe dovuto dare informativa ai consiglieri comunali e avrebbe dovuto mettersi di traverso e strisciare per terra negli interessi della comunità che lui rappresenta: i sindaci sono i responsabili della salute di ogni cittadino appartenente a questa città e alla tutela del suo territorio e non alla devastazione, che ahimè in questo periodo stiamo assistendo. La cosa ancor più grave è che lui ha affermato: «800.000,00 tonnellate di rifiuti che A2A dovrà smaltire sono una falsità; non ne ha la possibilità, neanche il termovalorizzatore di Acerra», ha detto ancora. «Per A2A sono stati autorizzati solo lo smaltimento di 65.000 tonnellate», ma non ha spiegato che questa è una vecchia autorizzazione, mentre, a lui non ha tenuto in considerazione che è proprio a renderlo pubblico direttamente sul proprio sito, come ho pubblicato in questa pagina.

✅️IN CONCLUSIONE

Come già evidenziato, il territorio crotonese, già fortemente compromesso e bisognoso esclusivamente di bonifica, non avrebbe mai dovuto subire investimenti che ne aggravassero ulteriormente lo stato di degrado. Tuttavia, l’ente, senza una chiara coscienza, si è adoperato per la concessione di autorizzazioni che risultano in netto contrasto con la tutela della salute pubblica e con la salvaguardia del nostro ambiente, già fortemente martoriato da invasi e stabilimenti per il trattamento dei rifiuti.

Appesantire Crotone con questi nuovi investimenti significa mettere ulteriormente a rischio la salute dei cittadini.

Interrogazione al sindaco di Crotone su appuntamento inceneritore A2A

Interrogazione RISPOSTA ORALE per il prossimo Consiglio comunale


OggettoRichiesta di chiarimenti urgenti sulla autorizzazione all’ampliamento degli impianti A2A in località Passovecchio.

PREMESSO CHE:

In data 15.04.2024, alle ore 11:13, tramite PEC, è stata inviata un’interrogazione riguardante la questione in oggetto, alla quale non è mai stata fornita alcuna risposta. Oggi, apprendiamo dalla stampa e dalla cartellonistica comunale che l’azienda A2A, ubicata in località Passovecchio, ha ottenuto dall’ente le autorizzazioni per l’ampliamento dei propri impianti. Pertanto, il sottoscritto si vede costretto a riproporre la questione, considerata la forte emergenza ambientale che interessa la città, e come sia possibile consentire l’ampliamento degli impianti dell’azienda in un territorio già inquinato, adiacente al “Sin”, tuttora è al centro di una diatriba con ENI Rewind, la quale, da trent’anni, non ha adempiuto alla bonifica di circa un milione di metri cubi di rifiuti industriali  nelle vicinanze di altri numerosi impianti e invasi per il trattamento.

 SI RAMMENTA CHE :

a Crotone esistono tre centrali biomasse, un termodistruttore, una centrale turbogas, la più grande discarica di rsu e rifiuti pericolosi del sud Italia in località Columbra, l’invaso nel quartiere Farina e rifiuti industriali giacenti sotto i manti stradali e palazzi della città;  nella ex zona industriale vi è il grande accumulo contenente circa un milione di tonnellate di rifiuti di ogni genere, pericolosi e non, radioattivi (oggi oggetto di forti discussioni e polemiche per via di una bonifica parziale e poco esaustiva che si vorrà realizzare), parchi eolici costruiti dappertutto, financo nelle vicinanze delle spiagge.

I dati statistici elaborati dalla Banca d'Italia di Catanzaro anno dopo anno e dal rapporto Polos della locale Camera di Commercio evidenziano indici negativi per le imprese e attività commerciali di ogni genere, si evidenzia la povertà economico-finanziaria delle stesse nel settore commerciale, artigianale e di quel poco di industriale rimasto. Preoccupante è lo spopolamento della città pitagorica e dell’intera provincia e l’invecchiamento della popolazione, la fuga dei nostri studenti verso altre città universitarie. Inoltre, la totale mancanza di infrastrutture viarie e sanitarie, rendono il territorio sempre più isolato dal resto del paese. Gli impianti di smaltimento rifiuti a Crotone hanno prodotto di fatto un distretto energetico selvaggio che inquina costantemente il territorio e sta mettendo a serio rischio la salute dei cittadini (lo studio Sentieri fornisce dati allarmanti).

Grossi colossi industriali continuano a presentare progetti altamente inquinanti ed impattanti, infatti la Società A2A, come ben noto, tramite la controllata A2A Ambiente, ha acquisito il 100% di TecnoA, società leader nel centro sud Italia nel trattamento dei rifiuti industriali.

Il polo impiantistico, ubicato a Crotone, ha una grande importanza a livello nazionale ed è autorizzato alla lavorazione di circa 300.000 tonnellate all’anno di rifiuti industriali.

Si apprende da più fronti che il gruppo A2A stia predisponendo un ampliamento della struttura che potrà disporre una capacità di trattamento rifiuti industriali di oltre 800.000 tonnellate, quasi una triplicazione dell’attività annuale rispetto a quella odierna, tra inertizzazioni e trattamento chimico-fisico per rifiuti liquidi, ospedalieri e un impianto dedicato esclusivamente al recupero energetico dei rifiuti industriali.

INTERROGA IL SINDACO:

come già evidenziato, il territorio in oggetto, già fortemente compromesso e bisognoso esclusivamente di bonifica, non avrebbe mai dovuto subire investimenti che ne aggravassero ulteriormente lo stato di degrado. L’ente, invece, si è adoperato per la concessione di autorizzazioni che risultano in netto contrasto con la tutela della salute pubblica e con la salvaguardia del nostro ambiente, già fortemente martoriato da invasi e stabilimenti per il trattamento dei rifiuti. Si chiede con fermezza spiegazioni chiare e dettagliate circa le autorizzazioni rilasciate, che sono del tutto inconciliabili con l’impegno di questa amministrazione che avrebbe dovuto ridurre l’impatto ambientale e promuovere una seria bonifica del territorio. Tali impegni, ad oggi, fra l’altro, rimangono disattesi e non ancora avviati.

 

Crotone, 26.05.2025     


                          Firmato Consigliere  comunale    

                                        IGINIO PINGITORE




                                                                                                                              


sabato 14 giugno 2025

"CICCIU NOCI, U POETA I SCANDALI". CONOSCEVA A MEMORIA LA DIVINA COMMEDIA

Cicciu Noci, precisamente in italiano Francesco Noce, chiamato anche "u poeta", era un noto personaggio di Scandale. Una persona semplice, un contadino, cacciatore, e lo ricordo anche come un allevatore di conigli. Credo, che non avesse neanche la quinta elementare, ma era facile definirlo uno studioso, poiché trascorreva la sua giornata a leggere. La sua passione era la Divina Commedia di Dante Alighieri, come sappiamo un capolavoro composto da 14.233 versi, organizzati in 100 canti e suddiviso in tre cantiche: Inferno, Purgatorio e Paradiso. 

Ciccio amava gli scritti di Dante, tant'è che lui non si sottraeva mai, durante le discussioni, a fare citazioni sulla Divina Commedia, lasciando incantati tutti per la sua memoria, capace di ricordare ogni passo e ogni versetto.  

Ciccio non amava l'ingiustizia; spesso, compariva nelle aule giudiziarie di Crotone, per risolvere alcune malversità ricevute, durante le esposizioni in aula davanti al giudice, non mancavano le citazioni di Dante Alighieri. Fu così che il nostro Ciccio Noce divenne un personaggio conosciuto in quegli ambienti,  un modo attraverso il quale, come con Alighieri, poteva anche farsi Giustizia.  

Spesso mi è capitato di passeggiare a Scandale nel centro storico, all'estremità di Via Indipendenza, che si ricongiunge con Via dei Mille, e vedo ancora la sua vecchia casa, oramai fatiscente; forse ci sono ancora i vecchi libri e i suoi manoscritti. Riaffiorano i ricordi di quando lo vedevo studiare con la sua lampada nelle serate d'inverno, insieme a sua moglie Peppina, che orgogliosamente si sentiva la moglie " i du poeta".

venerdì 13 giugno 2025

PORTE CHIUSE A CHI NON SI ALLINEA


Da alcuni giorni si apprende che Alfonso Gaetano si è dimesso dalla carica di Presidente del Comitato del quartiere più vasto della città. La cosa poteva anche essere comprensibile, considerando il lungo e attivo percorso amministrativo, ma le sue recenti dichiarazioni ci lasciano davvero stupefatti. A mio parere, si sarebbe dovuto sollevare un polverone sull’opinione pubblica, ma, come spesso accade a Crotone, alcune mancanze e soprusi non vengono mai abbastanza stigmatizzati, soprattutto quando c’è in mezzo la politica.

Alfonso si è dimesso affermando di aver riscontrato pregiudizi nei suoi confronti che ostacolano la crescita del quartiere, arrivando a considerarlo come un avversario.

A suo dire, avrebbe riscontrato pregiudizi nei suoi confronti che impediscono la crescita del quartiere, considerato addirittura come un avversario politico, lasciando intendere chiaramente che i suoi progetti avranno un occhio di riguardo solo se saranno allineati politicamente alle forze che si credono dominanti oggi nella città di Crotone.

Affermazioni gravi, che meritano la mia solidarietà. Anzi, invito i rappresentanti del comitato a non accogliere le sue dimissioni e a riproporgli la carica di presidente, poiché la merita. Io ne sono testimone: Gaetano ha sempre portato le proprie istanze al comune con rispetto e gentilezza. 

L’ho sempre visto impegnato per il bene della città, poiché quando si parla di Tufolo si parla di mezza Crotone: più della metà della popolazione crotonese vive in quel quartiere.

La situazione è allarmante: qui si rischia di perdere anche quel minimo di democrazia. Pertanto, è compito nostro, come consiglieri comunali, abbattere questo clima inferocito, e invito tutti, affinché ci adoperiamo a ripristinare il senso civico e culturale di una società che rischia veramente di andare a pezzi.

Caro Alfonso, ti esprimo tutta la mia solidarietà e ti incoraggio a riprendere la presidenza del tuo comitato, partendo proprio dalle basi essenziali di una società: combattere per la democrazia.

giovedì 12 giugno 2025

Richiesta di trasparenza e sicurezza riguardo al trasferimento dei rifiuti dal S.I.N. di “Crotone

Spett/le

Ministero della salute

gab@postacert.sanita.it

Ministero della ambiente e sicurezza

MASE@pec.mase.gov.it

Regione Calabria

 capogabinettopresidenza@pec.regione.calabria.it

Prefettura

 protocollo.prefkr@pec.interno.it

Procura della Repubblica Crotone 

 prot.procura.crotone@giustiziacert.it


I sottoscritti Consiglieri Comunali del Comune di Crotone intendono richiamare la Vostra  attenzione su una questione ambientale di estrema delicatezza e urgenza, relativa al Sito di Interesse Nazionale (S.I.N.) “Crotone - Cassano - Cerchiara”.

Il sito, inserito nell’elenco dei siti di bonifica con il D.M. 468/2001 e successivamente delimitato dal D.M. Ambiente del 26 novembre 2002, è stato ampliato nel novembre 2017 per includere anche le aree contaminate da Conglomerato Idraulico Catalizzato (CIC). Attualmente, l’area interessata comprende circa 1.448 ettari di zone marine e 884 ettari di aree terrestri.

La città di Crotone convive da anni con una situazione di forte allarme ambientale e sanitario legata alla gestione delle aree contaminate, in particolare per la presenza di rifiuti e sostanze potenzialmente nocive. Numerosi studi e osservazioni epidemiologiche evidenziano un preoccupante aumento dei casi di patologie tumorali tra la popolazione.

Nonostante le disposizioni regionali pregresse imponessero lo smaltimento dei materiali pericolosi al di fuori della Calabria, apprendiamo con preoccupazione che Eni – dopo anni di ritardi e controversie – propone oggi di trasferire tali rifiuti in un altro sito situato all’interno del perimetro urbano di Crotone, aggravando di fatto la già complessa situazione.

Inoltre, si è venuti a conoscenza dell’intenzione di Eni di procedere, il prossimo 16 giugno 2025, al trasferimento di circa 40 tonnellate di rifiuti in Svezia. Tale notizia, che ci spinge a scrivere questa missiva, solleva ulteriori interrogativi circa le modalità operative, la trasparenza delle scelte tecniche e l’adeguatezza delle misure di sicurezza.

Ad oggi, infatti, come amministratori e cittadini, non siamo a conoscenza:

delle modalità di prelievo dei rifiuti, dello stato di contaminazione e della natura chimica dei materiali stoccati da decenni, delle eventuali reazioni chimiche in corso o potenziali,delle misure di prevenzione adottate lungo il percorso di trasporto, in particolare sulla Strada Statale 106 – tristemente nota come “strada della morte”.

Alla luce della complessità e delicatezza degli interventi di bonifica in atto, riteniamo altresì fondamentale sottolineare l’importanza del ruolo e della collaborazione tra i vari enti istituzionali coinvolti nel controllo e nella supervisione delle operazioni. In particolare, il Ministero della Transizione Ecologica, in qualità di autorità nazionale responsabile della gestione dei Siti di Interesse Nazionale, esercita il coordinamento e il controllo generale delle attività di bonifica. La Regione Calabria, in quanto ente territoriale competente, è chiamata a garantire l’adeguata autorizzazione e vigilanza delle operazioni nel rispetto delle normative ambientali e sanitarie vigenti.

L’Agenzia Regionale per la Protezione dell’Ambiente (ARPA Calabria) svolge un ruolo cruciale nel monitoraggio ambientale, assicurando un costante controllo sulla qualità di aria, suolo e acque. Ulteriore supporto tecnico-scientifico è fornito da enti specializzati quali l’ENEA, soprattutto in relazione a materiali pericolosi e possibili contaminazioni di natura complessa o radioattiva.

Non meno importante è la funzione del Ministero della Salute, che valuta e monitora l’impatto degli interventi sulla salute pubblica, nonché il ruolo delle autorità locali, in primis il Comune di Crotone, quale organo rappresentativo della cittadinanza e garante della trasparenza e della sicurezza sul territorio. Inoltre, si richiama l’attenzione sull’importante compito svolto dall’Ispettorato Territoriale del Lavoro, organo preposto a garantire la tutela della sicurezza e della salute dei lavoratori coinvolti nelle operazioni di bonifica. Tuttavia, si rileva con preoccupazione che l’Ispettorato di Crotone versa in una situazione di grave carenza di personale, che compromette la piena capacità di vigilanza e controllo sulle attività in questione.

 Infine, le Forze dell’Ordine e le autorità preposte al controllo dei trasporti di materiali pericolosi sono impegnate a garantire la sicurezza durante il trasferimento dei rifiuti, in particolare lungo le infrastrutture viarie maggiormente trafficate e a rischio.

Alla luce di quanto esposto, chiediamo con urgenza che vengano fornite informazioni dettagliate e documentate sulle seguenti fasi del processo:

 

1. Modalità e procedure di prelievo, con garanzia di conformità alla normativa vigente in materia di gestione dei rifiuti pericolosi;

2. Misure precauzionali attuate per minimizzare i rischi, comprese eventuali valutazioni della radioattività e delle specificità chimiche e tossicologiche dei materiali;

3. Piano di monitoraggio costante per rilevare contaminazioni e verificare l’efficacia delle misure di contenimento;

4. Piano operativo completo, con dettaglio delle fasi di prelievo, imballaggio, trasporto (fino al porto di Gioia Tauro) e smaltimento finale, che garantisca la massima sicurezza per la popolazione e per l’ambiente.

Riteniamo doveroso, in nome della trasparenza e della tutela della salute pubblica, che ogni fase dell’intervento sia condivisa con le istituzioni locali e con i cittadini, affinché non si aggiungano ulteriori danni a quelli già subiti dalla nostra comunità.

Ringraziando per l’attenzione e in attesa di un sollecito riscontro, si porgono distinti saluti.

 

domenica 8 giugno 2025

Con don Laurent...

Ogni volta che mi incontro con Don Laurent, sento di essere in presenza di qualcuno che ha vissuto e sofferto in prima persona. Viene dal Congo (ma ha trascorso metà della sua vita in Italia), terra martoriata da sfruttamento e conflitti incessanti, dove esiste molta ricchezza, ma la popolazione sembra che non potrà mai goderne appieno. Don Laurent, sacerdote di grande umanità, porta nel cuore le cicatrici di una storia di sofferenza e speranza.

SaLGA KRO, NUOVO STUDIO EPIDEMIOLOGICO PER CROTONE E SI NEGA LA REALTÀ DEI FATTI CON TANTO FUMO NEGLI OCCHI.


Dopo anni di “intossicazione” della città da parte del polo industriale crotonese, con rifiuti industriali ovunque e decenni di attese per una bonifica che non è mai iniziata (ben trent’anni trascorsi), gli stessi amministratori hanno votato contro la denuncia a Eni per omessa bonifica. Hanno anche permesso che la multinazionale A2A triplicasse la lavorazione dei rifiuti e hanno respinto una proposta di legge regionale che avrebbe tutelato Crotone da soprusi ambientali, impedendo la creazione di nuovi impianti e invasi. 

Dopo aver ignorato lo studio epidemiologico "Sentieri" – certificato da anni sulla città di Crotone – e aver trascurato l’esistenza di un registro dei tumori, gli stessi amministratori si sono accontentati di un registro condiviso con Cosenza, una città con una realtà sanitaria completamente diversa da quella di Crotone. È evidente che i dati raccolti in un contesto industriale come quello di Crotone non possono essere confrontati con quelli di una città diversa. Nonostante ciò, gli amministratori esultano per il progetto SalGA-KRO (“Studio epidemiologico descrittivo del profilo di salute della Comunità di Crotone per promuovere la Giustizia Ambientale”), l'iniziativa è ottima, nessuno se ne vanti, è voluta dalla Unione Europea per i siti di grandi dimensioni, coordinato dall’Istituto Superiore di Sanità, presentato ieri presso l’Istituto Pertini.

Non voglio condannare questa iniziativa, anzi! Spero che emergeranno le verità che questa terra costantemente subisce, tuttavia, non mi fido della falsa politica di questo territorio, capace di ingannare sempre, e la domanda mi sorge spontanea: se i risultati dovessero mostrare dati non preoccupanti, è legittimo pensare che tutto ciò sia stato fatto solo per tranquillizzare la popolazione?  Al contrario, mi aspettavo che gli stessi amministratori, che con entusiasmo hanno partecipato all'incontro, si sarebbero impegnati  concretamente a bloccare le iniziative dannose per l'ambiente. Altroché! Si scorda facilmente delle proprie responsabilità per dare un freno a questo scempio, per poi si esulta per uno nuovo studio epidemiologico. Mah...

L'esultazione per il progetto dell'Istituto Sanitario da parte di alcuni rappresentanti pubblici appare pura ipocrisia. Con quale coraggio si festeggia, mentre la realtà di Crotone parla chiaro? La città non ha bisogno di studi, ma di azioni concrete. La verità è evidente a tutti: basta prendere coscienza e agire, invece di nascondersi dietro false rassicurazioni. È ora di smettere di esultare con superficialità e di affrontare i problemi con determinazione. Troppo entusiasmo, che nasconde il vero dramma della città e le sue criticità. Ancora una volta, si getta fumo negli occhi!

lunedì 2 giugno 2025

DALLE STRANEZZE DI UN CONSIGLIO EMERGE TUTTA LA STORIA DI TRADIMENTO ALLA CITTÀ DI CROTONE

Siamo rimasti sconcertati dalla mancanza di approvazione della mozione che ho presentato insieme ad altri undici consiglieri. Questa volta non è solo colpa della maggioranza, ma anche di quei consiglieri che, pur avendo firmato la missiva, non si sono nemmeno presentati in Consiglio Comunale. Non voglio mettere in dubbio che ci possano essere motivi giustificati, ma la stranezza è il loro silenzio: nessuna telefonata, nessun avviso. È alquanto assurdo, considerando che questa richiesta è stata più volte ventilata dai membri di opposizione fin dal nostro insediamento, anche da quelli che hanno scelto la via della transumanza.

Oggi, con il documento finalmente in Consiglio, loro si assentano. È davvero incredibile: come non ricordare le parole di un noto santo sacerdote crotonese, che affermò: “Quanta è odiata questa città”. La verità è sotto gli occhi di tutti. 

Se i firmatari, i veri rappresentanti dell’opposizione, continuano a latitare, possiamo prevedere il voto di una maggioranza accecata dal temere la Multinazionale, che in questo marasma della bonifica, l’unica cosa che riescono a produrre sono quei “ricorsini” inutili, scudi per lavarsi la coscienza e giustificare il loro non-voto. 

Sarebbe stato invece essere incisivi: senza le mezze misure e con i silenzi compiacenti. La città merita risposte vere, azioni concrete e un’opposizione che non si nasconde dietro le ombre. A me non piace! Non mi identificano con nessuno, tranne con chi mostra coerenza, le mie battaglie rimarrano isolate. Io sono un'altra cosa, non ho nessuna casacca politica, divento socio di qualcuno solo se persegue il bene comune. La rinuncia a non denunciare l'Eni per omessa bonifica è uno schiaffo alla comunità intera Crotonese, a quei giovani che avrebbero creduto a un futuro migliore e a un riscatto della società.

RINVIO INGIUSTIFICATO DEL CONSIGLIO 

La manovra del presidente del Consiglio è un colpo basso: senza convocare i capigruppo e spostare l’Assise al 29, senza alcun preavviso e senza motivazioni ufficiali, è un gesto irrispettoso verso i lavoratori che avevano già pianificato il loro impegno. È come convocare un incontro di condominio: superficiale, irresponsabile, e totalmente fuori luogo. E mentre si giustifica con parole vuote, qualcuno annuncia che non potrà partecipare, giustamente, perché l’assemblea cittadina è stata spostata: evidente che tutto è stato orchestrato ad hoc per nascondere la verità.

L’unica uscita pubblica è stata quella della consigliera Cavallo, che, a causa dello spostamento del consiglio comunale, non è potuta essere presente. Ha annunciato che avrebbe votato contro la mozione sul fine vita presentata nello stesso odg. Peccato, però, che non abbia mai pubblicamente espresso quale fosse l’intento suo e della Lega, partito di appartenenza, sulla denuncia contro Eni. La mamma di tutte le questioni da me definita "Magna question" crotonese.

L'ENNESIMA BEFFA DI ENI E UN SINDACO TRIONFANTE

Ma la vera strategia si svela nelle mosse di Eni. La multinazionale annuncia di voler trasferire in Svezia 40.000 tonnellate di rifiuti, una quantità ridicola rispetto ai milioni di metri cubi già presenti nel sito di Crotone. È solo fumo negli occhi! Una propaganda martellante sui social e sui giornali, come se avessimo conquistato il cielo con due mani! È una vergogna che ci si voglia far credere che la decisione di l’ENI sia stato un grande trionfo, quando in realtà si tratta di una minima, irrilevante parte di quello che serve davvero. La verità è che lo smaltimento dei rifiuti fuori regione era già stato pianificato dalla Regione Calabria, con il placet della sentenza del Tribunale di Milano. Le bugie hanno le gambe corte, i fatti parlano chiaro e la trasparenza è  d' obbligo e non diffondere illusioni!

C'È CHI CREDE AI "CIUCCI CA VULANU" 

Ma in tutto questo manca la risposta dei crotonesi, che in tanti credono alle corbellerie di questi giorni. Ora che il momento unico per bonificare il territorio sta passando, rimangono in silenzio. Ora che è il momento di rilanciare la città dal punto di vista culturale e turistico, preferiscono il silenzio. Ma non sarebbe ora di svegliarsi? Mi rivolgo anche ai giovani consiglieri, oggi papà e mamma: avete la possibilità di impegnarvi per lasciare un futuro diverso ai vostri figli, più pulito e più sicuro per tutti. Pensate davvero che affidarsi a Enì sia la strada giusta per garantire un futuro migliore? 

CENSURATA LA REPLICA ALLE DICHIARAZIONI DEL SINDACO

Durante il consiglio comunale, il sindaco ha nuovamente tentato di sminuire la mia mozione, rispondendo in maniera sconclusionata e poco convincente. Purtroppo, non ho potuto replicare adeguatamente, perché il presidente del Consiglio, mi ha rinfacciato di aver ricevuto qualche minuto in più per l’esposizione, limitando così il mio intervento di replica a soli tre minuti. Questa è un’altra vergogna: un vero e proprio imbavagliamento di chi porta in Consiglio questioni di grande importanza per la città. In momenti come questi, dovrebbe prevalere il buon senso, ma purtroppo prevale invece la logica che paga politicamente di più, essere solerti nel rispettare il regolamento, a discapito del diritto dei cittadini di ascoltare, discutere e approfondire tematiche fondamentali, quale la bonifica. È una sconfitta per la democrazia e un segno evidente di come l’interesse politico spesso prevalga sulla trasparenza e sulla partecipazione.

DISGUSTEVOLE APPROCCIO CON LA CONSIGLIERA

Il sindaco si è nuovamente distinto per comportamenti poco eleganti e poco professionali, rivolgendosi in modo poco ortodosso di una consigliere d'opposizione, Carmen Giancotti. Ricordando che lui è stato il suo professore e lei l'alunna, ha continuato a sfoggiare un atteggiamento umiliante e sprezzante, come se il suo ruolo di sindaco gli desse il diritto di esercitare una sorta di supremazia personale. Un comportamento che non solo manca di rispetto, ma che rischia di compromettere la dignità dell’istituzione e il rispetto reciproco necessario nel confronto democratico.

LE RISPOSTE AL SINDACO

Ritornando alle giustificazioni del sindaco, che per esprimere contrarietà al voto si rivolge a me come un professore: "Ha letto la sentenza del Tribunale di Milano?"  

Mi chiedo: cosa c'entra? Non stiamo discutendo della sentenza di Milano. Nella mia mozione ho inserito diverse citazioni, tra cui questa, che sarebbe stata sufficiente per denunciare Eni, poiché il signor sindaco volutamente depista il fatto che la giustizia milanese, oltre ad aver accolto il risarcimento dei danni subiti dalla città di Crotone, non ha posto limite al piano della regione Calabria, che prevedeva di rimuovere definitivamente i rifiuti da Crotone e quindi trasportarli fuori regione.

Il sindaco ha omesso di dire che nel 2024, la regione Calabria ha modificato silenziosamente il piano dei rifiuti, rilanciando con sottile artificio l’ipotesi, molto desiderata da Eni, di stoccare i rifiuti in loco, senza che l’opinione pubblica ne fosse adeguatamente informata. È stato un dibattito riaperto con grande sottigliezza, che ha riacceso le preoccupazioni sulla gestione dei rifiuti e sull’eventuale coinvolgimento della nostra città in questa operazione.

Siamo stati noi e i comitati a sensibilizzare l’opinione pubblica sui danni che regione e comune, hanno contribuito a creare. La nostra posizione ha messo in evidenza come, ancora una volta, i veleni potessero restare a Crotone, dimostrando che questa gestione ha favorito interessi che antepongono il profitto alla salute dei cittadini. 

In questa vicenda, il sindaco ha mostrato i propri limiti, mancando di assumersi le responsabilità che la sua carica richiede. Dimostrando, di fatto, che i veleni potevano restare a Crotone. Il sindaco, in questa gestione ha solo dei demeriti. Vi voglio rammentare le sue dichiarazioni:

"nella discarica di Columbra c'è una buca..." lasciando intendere che i rifiuti venissero trasferiti nella locale discarica, quindi a Crotone; "A Crotone arrivano rifiuti da tutto il mondo..." suggerendo che i rifiuti di Eni potevano tranquillamente giacere nella nostra città, dimenticando di essere sindaco e di avere il dovere di tutelare la salute e la sicurezza dei cittadini. Dimenticando ancora una volta che il suo silenzio può equivalere a complicità. Non denunciare chi porta veleni da ogni angolo del mondo è un reato grave, e rischia di pagarne le conseguenze non solo la comunità, ma anche la sua stessa posizione. Ricordo ancora al sindaco che il suo primo dovere è proteggere i cittadini.

GLI INEFFICACI DINIEGHI DEL SINDACO 

Come si può affermare che il sindaco abbia espresso un parere negativo sulla discarica di Giammiglione, quando dopo un silenzio assordante sono stato io a prendere l’iniziativa di preparare una mozione in Consiglio Comunale? Un’argomento che lotto da oltre vent’anni. Approvato e con l'obbligo al sindaco di esprimere il diniego in sede di Conferenza dei Servizi. Il sindaco di fatto non ha mai vigilato, né ha preso iniziative concrete contro questo scempio.

E cosa dire del Progetto "DEPOSITO COSTIERO DI LNG" nell’area industriale ex C.O.R.A.P., che lui vanta di aver espresso contrarietà, senza dire che io ho presentato un’altra mozione, dopo aver acceso i fari sulla questione in tutta la città e tra gli ambienti politici, al fine di contrastare questa altra mostruosità.

Il sindaco ha vigilato su nulla, se non sul suo silenzio complice di fronte a questo scempio ambientale. Le iniziative contro questo scempio sono assenti o insufficienti: dove sono le azioni concrete, le proteste, le richieste di limitare questo assalto al territorio? 

NESSUN FRENO SUI PARCHI EOLICI DI PAPANICE 

Eppure, si dovrebbe chiedere perché il sindaco non ha mai sollevato un dito contro il mega parco eolico che circonderà Papanice, Vituso e Gullo, territori già devastati dalle pale. È scandaloso che abbia permesso tutto questo, senza una minima opposizione. Ricordiamoci anche che lui non ha protestato contro l’installazione del parco eolico offshore nel nostro mare, che avrebbe invaso le nostre coste con giganti del vento. Anche noi, consiglieri d’opposizione, ci siamo opposti, ma lui? Silenzio assordante. È tempo di chiedere conto delle sue responsabilità e della sua complicità in questa devastazione.

ENNESIMO TRADIMENTO E LA DENUNCIA PER PROCURATO ALLARME

Il sindaco Voce ha completamente tradito le promesse fatte in campagna elettorale, smentendo clamorosamente i dati degli studi Sentieri e minimizzando la gravità della situazione. Inoltre, è un piena contraddizioni con la sentenza del Tribunale di Milano, attraverso la quale è stato giuridicamente riconosciuto il danno sanitario dei crotonesi. Oggi afferma che non esiste alcuna drammaticità, addirittura minacciando di denunciarci per procurato allarme. È un atto di doppiezza e trasformismo: ha vinto le elezioni denunciando le omissioni delle multinazionali a Crotone e ora si erge a giudice supremo, rischiando di denunciare i consiglieri comunali per aver avvertito i cittadini. Una presa in giro che dimostra quanto poco gli interessino davvero i problemi della città.

Il sindaco ha annunciato che verrà l'Istituto Superiore di Sanità a Crotone, in modo da conoscere nel dettaglio la situazione crotonese. Non vorrei che i dati finissero per sdrammatizzare la realtà sanitaria di Crotone, poiché la situazione è sotto gli occhi di tutti: nessuna famiglia è esente da patologie legate all'ambiente. La certezza dei danni c'è, e non si tratta di semplici chiacchiere.

L’unico gesto serio che avrebbe dovuto compiere sarebbe stato denunciare Eni per la grave emergenza sanitaria causata dalla sua omessa bonifica. La mozione per denunciare la multinazionale è un passo imprescindibile, e il suo mancato voto penalizza la possibilità di fare chiarezza su questa disastrosa situazione. Ci vogliono fatti; le parole sono solo chiacchiere politiche, prive di peso e di senso.

NUOVI AMPLIAMENTI PER LO SMALTIMENTO DI RIFIUTI A CROTONE 

Finisco con la situazione di questi giorni sull’ampliamento dell'inceneritore di A2A. Non mi dilungo molto, in quanto ho presentato un'interrogazione al sindaco nell’anno 2024 e un’altra in questi giorni. Ritengo che a breve questa questione sarà affrontata nel prossimo Consiglio Comunale, così avremo modo di approfondire.

In ogni caso, una cosa voglio dirla: ammesso che il sindaco abbia dato diniego come lui sostiene, il fatto che la cosa si stia comunque realizzando significa che o lui non conta nulla (impossibile per un sindaco) oppure ha lasciato fare. Un vero sindaco dovrebbe opporsi fermamente e mettersi di traverso. Una città che chiede la bonifica si ritrova con un nuovo ampliamento del trattamento dei rifiuti? Mah...

[IGINIO PINGITORE]