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sabato 14 giugno 2025

"CICCIU NOCI, U POETA I SCANDALI". CONOSCEVA A MEMORIA LA DIVINA COMMEDIA

Cicciu Noci, precisamente in italiano Francesco Noce, chiamato anche "u poeta", era un noto personaggio di Scandale. Una persona semplice, un contadino, cacciatore, e lo ricordo anche come un allevatore di conigli. Credo, che non avesse neanche la quinta elementare, ma era facile definirlo uno studioso, poiché trascorreva la sua giornata a leggere. La sua passione era la Divina Commedia di Dante Alighieri, come sappiamo un capolavoro composto da 14.233 versi, organizzati in 100 canti e suddiviso in tre cantiche: Inferno, Purgatorio e Paradiso. 

Ciccio amava gli scritti di Dante, tant'è che lui non si sottraeva mai, durante le discussioni, a fare citazioni sulla Divina Commedia, lasciando incantati tutti per la sua memoria, capace di ricordare ogni passo e ogni versetto.  

Ciccio non amava l'ingiustizia; spesso, compariva nelle aule giudiziarie di Crotone, per risolvere alcune malversità ricevute, durante le esposizioni in aula davanti al giudice, non mancavano le citazioni di Dante Alighieri. Fu così che il nostro Ciccio Noce divenne un personaggio conosciuto in quegli ambienti,  un modo attraverso il quale, come con Alighieri, poteva anche farsi Giustizia.  

Spesso mi è capitato di passeggiare a Scandale nel centro storico, all'estremità di Via Indipendenza, che si ricongiunge con Via dei Mille, e vedo ancora la sua vecchia casa, oramai fatiscente; forse ci sono ancora i vecchi libri e i suoi manoscritti. Riaffiorano i ricordi di quando lo vedevo studiare con la sua lampada nelle serate d'inverno, insieme a sua moglie Peppina, che orgogliosamente si sentiva la moglie " i du poeta".

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