✅️“Non si può conoscere veramente la natura e il carattere di un uomo fino a che non lo si vede amministrare il potere.” (SOFOCLE)✅️
Parto da questa citazione per descrivere una persona che amministra una città di lunga storia culturale, e oggi con tanti problemi. Un tempo culla della cultura mondiale, città-Stato conosciuta dall’età arcaica all’età ellenistica. Tuttavia, negli ultimi anni, credo che abbia raggiunto il punto più basso su alcuni aspetti amministrativi. I consigli comunali sono ormai delle vere e proprie arene, dove si assistono a scene che rasentano la farsa, il ridicolo e il grottesco.
La vera natura di una persona si rivela quando si trova ad avere responsabilità e potere. È in quei momenti che il suo comportamento e le sue qualità emergono in modo più autentico, influenzando gli altri. Il potere, infatti, può diventare un metro del carattere: i valori e i tratti più profondi tendono a venire alla luce, spesso mette in evidenza gli aspetti negativi come arroganza e rozzezza, un fenomeno che in gergo si definisce “tamarragine”.
L'Assise Pubblica di Crotone funge da "specchio" riflettendo il vero carattere di persone non adatte ad amministrare. E peggio ancora, quando dallo specchio si riflette la luce del sole, acceca e offusca totalmente la visione. Tant’è che in quella seduta del 17 giugno scorso è stato financo disposto di far accomodare fuori il pubblico presente, ad un certo momento il sindaco ordina al presidente del Consiglio, con questi toni da mercato: "Mariù, caccialu!". Riferito alla mia persona! Dove arriva un uomo che non vuole sentire la verità ..!
Faccio una premessa: credo che tutti i lettori di questo profilo sappiano cosa sia dal punto di vista amministrativo un’#interrogazione, tranne forse il sindaco, che finge di non saperla o che, forse, non lo sa davvero! L’interrogazione, che per sua natura non è un’affermazione ma una domanda, serve a chiedere chiarimenti, delucidazioni o verificare fatti che corrispondano al vero. Come può, quindi, essere definita “falsa” un’interrogazione? È la classica risposta di chi non vuole rispondere ai fatti. Enzo Voce ha sostenuto chiaramente che quello che io ho scritto è falso, accusandomi di falsità (roba da querela!). Meno male che è un professore e dovrebbe capire cosa sia un’interrogazione. Ma glielo ribadisco: si tratta di una domanda, presentata al Sindaco, per sapere se un determinato fatto è vero, se una certa informazione è arrivata all’Amministrazione comunale, o se il Sindaco intende comunicare al Consiglio comunale determinati fatti o documenti relativi all’attività amministrativa.
Qualcuno dovrebbe spiegargli, quindi, che l’interrogazione non è un’affermazione, ma una domanda di chiarimento, di delucidazioni e di fatti corrispondenti al vero. Mai, quindi, potrà mai definirsi falsità. Lui, che si erge a sapiente di tutto e anche del diritto, dimostra di essere o in mala fede oppure ignorante in materia.
Ancora una volta si è espresso con il suo consueto livore e con dichiarazioni che, a mio avviso, risultano fortemente infondate e gratuite, proprio da denuncia. Rivolgendosi a me, ha affermato: “Ho sentito tante di quelle fesserie una dopo l’altra”, e ha aggiunto: “Già una denuncia l’ho fatta a lei, gliene vado a fare un’altra, mi accusa di cose che non ho fatto”.
In modo ancora più offensivo, si riferisce a quando ho svolto la funzione da sindaco di Scandale, dichiarando: “Rabbrividisco al fatto che un’amministrazione comunale sia stata amministrata da lei”. Ma come osa, pronunciare affermazioni così vili e gratuite? Soprattutto quando si tratta di giudicare il mio operato. Per quanto riguarda le tematiche ambientali, lui dovrebbe sciacquarsi la bocca: io ho fatto le barricate contro chi proponeva investimenti impattanti e dannosi.
Un primo cittadino non dovrebbe stare accanto al presidente del Consiglio e chiedere continuamente di parlare per rispondere, né insultare i consiglieri comunali. Questo atteggiamento infantile deve essere stigmatizzato. Il sindaco, nella seduta pubblica, è un consigliere come gli altri e non può atteggiarsi a onnipotente! Un primo cittadino che si permette di infangare gratuitamente le persone non può restare impunito dagli elettori, prima di tutto, e poi dal punto di vista giudiziario. Le sue urla in Consiglio comunale sono solo un tentativo di coprire l'assenza di argomentazioni concrete.
Se continua a denigrare senza motivo, andrebbe immediatamente rimosso da quella poltrona, perché non è degno di rappresentare nessuna comunità, ancora di più Crotone che ha una storia culturale trimillenaria.
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