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LA FINE DELL'UOMO È LA FINE DEI TEMPI

  È innegabile che le forze del male si siano scatenate contro l'umanità, e in particolare contro la famiglia. Ma ciò che sta accadendo ...

martedì 22 dicembre 2020

A PRESTO LA STUATUA DI PITAGORA SARA' OGGETTO DI DISCUSSIONE NEL CONSIGLIO COMUNALE DI CROTONE.

 

Durante la permanenza a Crotone del filosofo e matematico Pitagora, la città ha vissuto nell’ultimo quarto del VI secolo a.C., uno dei momenti di massimo splendore, tuttora i resti a Capo colonna raccontano la prestigiosa storia, dove una volta sorgeva il tempio dedicato a Hera Lacinia. Di quel tempio è rimasta una sola colonna oggi simbolo della città e memoria di un glorioso passato.

Da decenni si discute di come poter onorare la figura del grande Pitagora, a lungo si è parlato di installare una statua nella principale Piazza della città, già dedicata all’illustre matematico. Nel corso degli anni, infatti, artisti locali si sono cimentati per la realizzazione dell’opera e le varie amministrazioni hanno spesso impegnato l’ente, ma senza darne seguito.

Al fine di concludere quest’annosa questione e rispondere alla volontà dei cittadini di voler lasciare una testimonianza tangibile, altrimenti si corre il rischio di dimenticare il glorioso passato della città Magnogreca, il gruppo consiliare Stanchi dei Soliti, di cui il sottoscritto rappresenta, ha deciso di inviare una mozione in Consiglio Comunale, che quanto prima sarà oggetto di discussione, affinché sia valutata l’ipotesi di impegnare il Sindaco e la Giunta a promuovere, nei modi ritenuti più opportuni, la realizzazione di un monumento dedicato a Pitagora, secondo canoni artistici che rispettino la sensibilità e le forme stilistiche della cultura classica, e di installarlo nella storica piazza a lui già dedicata.

 

lunedì 14 dicembre 2020

Questa sera mi sono cimentato nello studio di casa mia per sfogliare alcuni vecchi libri, mi è capitato sotto mano uno che cercavo da un po’ di tempo, realizzato dalle testimonianze del nostro Gino Scalise, il titolo è "RITORNO A CROSIA, terra di pace e di amore ", spesso dimentichiamo che in quella di terra il 23 maggio 1987, alle 16.30, nella chiesetta di Crosia (Cosenza), una statua raffigurante la Madonna della Pietà iniziò a lacrimare poi a incarnarsi e a parlare a due giovani del luogo: Vincenzo Fullone e Anna Biasi, al primo la Madonna gli avrebbe detto: <<non avere paura. Io sono la tua Mamma. Io sono la Vergine della pace e dei miracoli. Pregate perché il mondo ha molto bisogno di preghiera. Domani, alla stessa ora, ti voglio qui>>. D'allora a Crosia ci fu un grande Pellegrinaggio, ricordo che con Gino Scalise più volte ci recammo in quel posto miracoloso, dove ognuno poteva raccontare fatti e manifestazioni straordinarie.

Gino Scalise nella sua Prefazione scrive “ Tutta l’umanità oggi si aspetta avvenimenti, di una tale portata, da cambiare il corso della storia, ma non tutti gli uomini hanno capito la gravità dei tempi che stiamo attraversando.

Il che significa la fine del mondo, ma la fine dell’era del male che porterà al trionfo del Cuore Immacolato di Maria, messaggera e profetessa di pace in questa era pre-apocalittica, dove lei con tutte le sue apparizioni, vincerà contro satana e gli schiaccerà il capo.

L’apparizione della Madonna della Pietà di Crosia rientra nel divino disegno di salvezza e nel segno di Fatima”.

Gino Scalise sembra che abbia lasciato un pizzico di profezia in un mondo che va sicuramente a rotoli, ma lascia comunque la speranza che alla fine il bene vincerà e trionferà sul male attraverso la beata Vergine Maria.

 

mercoledì 9 dicembre 2020

Crotone, il gruppo consiliare di Stanchi dei soliti: “Quella del sindaco è una scelta per trasparenza e imparzialità”

 

Sembra partita la macchina diffamatoria contro l’amministrazione Voce, alcune persone tentano di trovare il motivo utile per infangare e destabilizzare l’attività amministrativa. Fra queste, alcuni esponenti politici e qualche membro dell’illustre associazione dell’avvocatura: oggetto della polemica è la delibera di conferimento incarico a un legale esterno dell’ente. Premesso che gli enti hanno l’obbligo di limitare al massimo il ricorso a collaborazioni esterne, soprattutto il nostro, il quale oggi vive una grave situazione finanziaria ereditata dalle amministrazioni passate, e sa bene che chi amministra ha l’obbligo di fare i conti anche per le spese di qualche migliaio di euro per soddisfare le esigenze di una città di 60.000 abitanti, colpita fortemente dagli eventi alluvionali e dal fenomeno Covid.

La giunta, quindi, dal punto di vista del contenimento della spesa pubblica si è adeguata alla normativa esistente, escludendo la stipulazione di contratti di lavoro autonomo per rispondere alle esigenze dei fabbisogni dell’Amministrazione. Dal punto di vista di una seria e parsimoniosa gestione è stata deliberata una spesa di appena 4.000,00 euro con tutti i requisiti di legittimità, nel rispetto dei principi di economicità, efficacia, imparzialità e trasparenza.

In questo periodo di ristrettezze e difficoltà del comune bisognava ricorrere a un incarico di patrocinio legale per un delicato procedimento penale su una vicenda che vede coinvolto l’ex Sindaco di Crotone, Ugo Pugliese e di altri componenti appartenenti alla precedente amministrazione.

In discussione è la scelta della Giunta comunale di nominare un legale catanzarese quale difensore di fiducia del Comune, ma è ben noto, che non sempre l’opzione può ricadere su un legale del luogo, ancor di più quando alcuni compiti, possono essere adatti ad altri fuori dell’ambito provinciale – e perché no?- fuori dell’ambito regionale! Capita che l’ente sia difeso da un legale esterno, o al contrario, a nessun crotonese è negato di difendere l’ente di un’altra città d’Italia.

Il Sindaco ha tuttavia tempestivamente accettato la richiesta d’incontro formulata dal Presidente dell’ordine degli avvocati e in questi giorni è previsto un incontro per chiarire la vicenda, certi che la scelta sia stata corretta dal punto di vista dell’opportunità e fortemente rispettosa delle esigenze di contenimento della spesa pubblica; l’incarico è stato, infatti, conferito applicando i minimi di tariffa ulteriormente ridotti del 30%, per una spesa complessiva di poco più di 4.000 € oltre oneri. D’altra parte nell’incontro con gli avvocati, si chiarirà che la scelta di rimanere al di fuori dell’ambito locale è del tutto coerente riguardo a una vicenda di grande risonanza pubblica e mediatica rispetto alla quale è opportuno non innescare ad alcuna polemica; e ciò senza mettere in discussione la professionalità e l’indipendenza degli avvocati crotonesi che è riconosciuta e non sarà di certo smentita dal conferimento di un incarico “fuori distretto”.

domenica 6 dicembre 2020

LA LEGA DI CROTONE APRE I BATTENTI IN CONSIGLIO COMUNALE NON PER UNA CITTÀ IN GINOCCHIO, MA PER UNA LEGGE DI MATERIA PARLAMENTARE.

 

Ha veramente dell’inverosimile ciò che si sta consumando in questi giorni sulla mozione relativa alla legge Zan presentata in Consiglio comunale dalla Lega in un periodo di piena sofferenza, tra Covid e alluvione, una sorta di strumentalizzazione, quasi per mettere in difficoltà l’attività amministrativa del sindaco di una città veramente in ginocchio. Una mozione che non mette a primo posto le problematiche cittadine, ma crea diatribe, discussioni sterili e inutili su una materia che non vi è competenza comunale. La votazione, infatti, ha raggiunto l’obbiettivo di sollevare il vespaio fuori e dentro l’amministrazione comunale, sì, perché una città così provata non può preoccuparsi di una legge che destabilizza, non può essere oggetto di votazione, ma discussa in serenità nei momenti opportuni, un serio confronto giova a tutti e aiuta per una crescita socio-culturale.

La mia personale posizione è stata quella di astenersi a un voto divisorio, non credo che la questione debba preoccupare più di tanto l’amministrazione, poiché l’approvazione o meno del DDL Zan riguarda più la Camera del Senato che il Consiglio Comunale di Crotone.

Ho deciso di astenermi per non compromettere la mia coscienza di uomo libero o di fede e contemporaneamente per non arrecare danno alla tenuta generale dell'amministrazione.

Provo a riassumere in modo sintetico e conciso il mio pensiero, proprio in nome di un principio di civiltà, ma nello stesso tempo provo a motivare in tre punti il mio scetticismo nei confronti del DDL Zan che mi ha portato ad astenermi dalla votazione della mozione proposta dalla Consigliera Cavallo.

1) Il nostro codice già prevede sanzioni proporzionate alla gravità del reato per le discriminazioni e per altri simili delitti contro, pare ce si contino 6 articoli del Codice Penale.

2) L’introduzione di questa nuova fattispecie di reato somiglia quasi ad una sorta di cavallo di Troia che, con il giusto obiettivo di punire ingiuste discriminazioni, sembra, in realtà, pensato per punire qualsiasi tipo di manifestazione contraria all’allineamento del pensiero di cui si fa portavoce il vasto mondo LGBT direttamente o più indirettamente (come nel caso Zan). Ebbene: cosa sarebbero i reati fondati sulla discriminazione per orientamento sessuale o per identità di genere? Quando si parla di discriminazioni fondate su motivi razziali o religiosi, siamo posti tutti dinanzi a concetti inequivocabili, ma quando ci troviamo dinanzi ai concetti di cui sopra? Il vasto mondo LGBT da anni si impegna a ridefinire i concetti legati alla sessualità, al ruolo e all’identità di genere, arrivando a sostenere che gli stessi non possano esaurire il caleidoscopio della sessualità, essendo questa, a suo dire, qualcosa di fluido e mai perennemente stabile e cristallizzato.

Com’è possibile, allora, che da una parte si invochi una decostruzione della sessualità e degli elementi che hanno fondato il rapporto tradizionale tra sesso e società e dall’altra si esprima la ferrea volontà di punire chiunque si faccia reo di discriminazioni basate sulla vaga, a questo punto, categoria di orientamento sessuale? Sarà discriminazione affermare che e promuovere politicamente proposte che riconoscano l’esistenza di due soli generi, quello maschile e femminile, ben identificabili e non assolutamente fluidi? Sarà discriminazione affermare la propria contrarietà alle adozioni omosessuali? Sarà discriminazione affermare che i bambini delle nostre scuole pubbliche debbano essere tenuti fuori da percorsi “formativi” promossi con l’obiettivo di favorire in loro l’acquisizione di idee volte alla decostruzione delle categorie di sesso ed identità di genere? Sarà discriminazione andare in chiesa e ascoltare sacerdoti leggere le lettere ai romani, quelle ai corinzi e quelle a Timoteo di San Paolo?

3) Qualcuno dirà che il legislatore ha già previsto queste obiezioni e che ha fatto in modo di inserire clausole di salvaguardia del libero pensiero. Tuttavia, laddove queste leggi sono state già promosse ed approvate, ci si è trovati dinanzi ad esiti quasi liberticidi. Cito da Avvenire.it: “in Spagna, il 6 febbraio 2014, il cardinale Fernando Sebastián Aguilar, è stato iscritto nel registro degli indagati per “omofobia” per aver rilasciato un’intervista pubblicata sul quotidiano di Malaga, “Diario Sur”, il precedente 20 gennaio, nel corso della quale, sulla premessa che la sessualità è orientata alla procreazione, faceva presente che all’interno di una relazione omosessuale tale finalità era preclusa”.

In conclusione, come cittadino e come cattolico, condivido le obiezioni sollevate dalla Conferenza Episcopale Italiana su tale disegno di legge. Prima di essere un componente del Consiglio comunale, sono un uomo di fede e, come tale, pur sostenendo la necessità di arginare qualsiasi tipo di discriminazione, faccio appello, sopra ogni cosa, al buon senso, affinché una norma pensata per una giusta causa non diventi l’occasione per mettere il bavaglio a chiunque problematizzi la tematica in termini differenti.

Esistono già tutti i presidi necessari ad arginare qualsiasi tipo di discriminazione che sfoci in esecrabili atti di violenza.

Precisato questo, mi pare, cari amici, anche doveroso ribadire che la nostra maggioranza è formata da un insieme di liste civiche, non da partiti che, per definizione, presentano un’uniformazione ad un preciso orientamento di pensiero e ad una rete di valori condivisa. Noi ci occupiamo della città di Crotone che, volendo ritornare coi piedi per terra, in questo momento ha ben altro a cui pensare, infatti nei confronti della consigliera Cavallo sono stato molto critico per aver strumentalizzato una questione alquanto delicata, mancando di rispetto verso coloro i quali la pensano in maniera diversa.



martedì 1 dicembre 2020

Alluvione Crotone, Intervento di Iginio Pingitore in Consiglio Comunale.

 

Nel Consiglio comunale del 30 novembre, dopo la disamina concernente l’emergenza causata dall’evento alluvionale, che nei scorsi giorni si è totalmente abbattuto nella città, è intervenuto il capogruppo consiliare Iginio Pingitore di “stanchi dei soliti”, il quale dopo aver ringraziato il sindaco Enzo Voce e il suo staff, le Forze dell’Ordine, i vigili del Fuoco, la Protezione Civile e tutti quelli che si sono adoperati per far rialzare la città, ha fotografato un po’ la situazione attuale: strada allagate, case, uffici e depositi, aziende e attività commerciali.

Si è rivolto allo stesso ente di cui fa parte dell’Amministrazione, affinché d’ora in poi non si assista più a questi tristi scenari, ma occorre fin da subito monitorare il territorio, manutenzionare e gestire con prontezza i fiumi, canali e torrenti, soprattutto nei quartieri, dove oggi si sono maggiormente popolati; alcuni sono situati in prossimità di diversi canaloni di scolo delle acque piovane e addirittura vicino i torrenti, che nell’ultimo alluvione sono riemersi dal sottosuolo provocando enormi danni.

Una storia che periodicamente si ripete e rievoca la giornata di quel 14 ottobre 1996, e quella dell’8 ottobre dello stesso anno (spesso dimenticata), che provocò lo straripamento del torrente Passovecchio e l’allagamento dell’intera zona industriale. L’Amministrazione regionale affidò ad alcuni professionisti del luogo, uno fra cui, l’ing. Antonio Bevilacqua, la redazione dei progetti preliminari ed esecutivi per la sistemazione e regimentazione dell’acqua a monte del fiume Esaro e Passovecchio, la messa in sicurezza idraulica del centro di Crotone, dove con le prime piogge si allaga a causa della scarsa manutenzione della rete idrica e fognaria i canali vetusti per la raccolta dell’acqua bianca. Nell’immediato occorre una seria opera di disostruzione delle intere condotte e il riordino degli impianti di sollevamento.

A Crotone dopo l’alluvione del 1996 furono assegnati ben 200 milioni di euro per realizzare tutte le opere, affinché potesse far defluire le acque attraverso il piano denominato “ Versace “, che, di fatto, fu quello redatto dei professionisti crotonesi. Dopo oltre 24 anni, non tutto è stato edificato, gran parte del quale dovrà essere realizzato per far fronte definitivamente all’annoso problema crotonese. Pingitore chiede l’immediato bisogno di  ricorrere ai finanziamenti promessi dal Governo mediante il ministro Boccia e dal Presidente della regione Calabria F.F. Spirli, per realizzare le seguenti importanti opere:

Tre vasche di laminazioni sugli affluenti del fiume Esaro ( Carbonara- Migliarello, Tufolo-Esposito e Campanaro-S.Anna;

-      Una vasca di laminazione nei pressi del torrente Passovecchio;

-      Allargamento della sezione del fiume Esaro nel tratto urbano della città dal ponte di Via Mario Nicoletta a quello della strada Consortile;

-      Realizzazione della scogliera a mare per la protezione del fiume Esaro;

-      Realizzazione del cavalcavia e cavalcaferrovia di Gabelluccia e Poggio Pudano.

L’ente può essere finanziato con i Recovery Fund, attraverso la regione, in un programma d’interventi infrastrutturali alla mitigazione del rischio idrogeologico da inserire nel Piano Nazionale per la Ripresa e la Resilienza.

Pingitore ha chiesto anche di inoltrare istanza allo stato affinché si possa ottenere un abbattimento dell’IMU per i titolari di capannoni, che a causa della crisi sono chiusi da diverso tempo.

lunedì 23 novembre 2020

IL GOVERNO DIA UN SEGNO CONCRETO: UN AIUTO IMMEDIATO ALLE ATTIVITA’CROTONESI E UNA SERIA TRATTATIVA A FAVORE DEI LAVORATORI EX DATEL.

Sono tante le criticità dopo le #alluvioni di questi giorni: inondazioni, crollo di un ponte, strade interrotte e diverse colate di fango, il comune non ha perso tempo a intervenire direttamente per riparare i danni e per pianificare soluzioni che possano prevenire ulteriori pericoli.
Oggi più che mai occorre individuare fondi per operare interventi strutturali e risolvere definitivamente le tante vecchie problematiche, le quali spesso mettono a serio rischio l’incolumità della gente a causa di una carente manutenzione.Questa mattina in Prefettura il sindaco di Crotone #Vincenzo Voce ha incontrato il ministro per gli Affari regionali Boccia, quest’ultimo ha rassicurato tutto l’impegno per la risoluzione dei problemi a Crotone, presente anche il presidente facente funzioni della Regione Calabria, #Nino Spirlì, e il capo della Protezione civile nazionale, Angelo Borrelli.

Il ministro e i rappresentanti regionali, a mio parere, oggi possono dare un buon segno elargendo fondi per un sostanziale aiuto alle aziende, già messe in ginocchio dalla pandemia, e poi intervenire nell’immediato sulla questione concernente l’ex Datel, che in questi giorni sarà oggetto del Consiglio Comunale di Crotone, in modo da dare un grande segno di solidarietà e attutire il duro colpo che ha ricevuto la città di Crotone.

domenica 22 novembre 2020

CROTONE FLAGELLATA DUE VOLTE: PRIMA LA PANDEMIA, POI IL MALTEMPO. LA CITTA’ E’ IN STATO DI EMERGENZA.

Il maltempo di ieri, le continue piogge che si stanno abbattendo nella giornata odierna fanno seriamente preoccupare, ma nello stesso tempo, fa paura anche il pensiero delle sorti e il futuro di questa città. Durante la conta dei danni causati dalla pioggia in aggiunta a quelli d’inizio anno a causa della pandemia, mette seriamente a lastrico l’economia di Crotone. 

In una sola giornata si è visto di tutto: nei piani bassi di diversi quartieri, garage e scantinati allagati, tantissime macchine piene di fango e detriti, a un certo punto si è temuto il peggio, il fiume Esaro per un momento è straripato, mettendo in allarme gli abitanti del quartiere “Gesù”, alcuni dei quali sono stati evacuati, per fortuna, o forse per miracolo, la pioggia è diminuita. Il lungomare e la spiaggia completamente invasi dalle onde, le vie della città trasformati in fiumi d'acqua.

 I Vigili del fuoco, protezione civile e tanti volontari senza tregua, impegnati al massimo per rispondere alle chiamate di tanti cittadini in difficoltà. Il sindaco di Crotone, Vincenzo Voce, più volte si è spostato nei quartieri per verificare di persona lo status quo, nelle prime ore del mattino ha riunito in seduta permanente il Centro operativo comunale di protezione civile per monitorare la situazione in contatto costante con Prefettura, Protezione civile e Vigili del fuoco. 

Per fortuna a oggi non pare che siano stati registrati feriti, ma i danni sono, tuttavia, incalcolabili. Lo scrivente, nella qualità di consigliere comunale ha immediatamente proposto che il comune attivi lo stato di calamità, che riguarda nello specifico eventuali misure di sostegno al settore agricolo, ma soprattutto lo stato di emergenza, che concerne azioni di pronto intervento a tutela degli esercizi commerciali già in difficoltà dalla pandemia. Mettere in moto una città, che oggi può dirsi che è veramente messa in ginocchio.

 
 
 

sabato 21 novembre 2020

PER CROTONE NON BISOGNA DICHIARARE SOLO LO STATO DI CALAMITA’, MA SUBITO LO STATO DI EMERGENZA.

 

Nonostante le previsioni del tempo non siano confortanti, Crotone comincia a fare la conta dei danni causati dalla pioggia che questa notte si è abbattuta sulla città. 
L’alluvione, aggiunta alla già delicata questione del coronavirus, che in questi giorni ha visto Crotone e la Calabria sulle principali testate giornalistiche, ci spinge a considerare la possibilità che l’amministrazione comunale si attivi subito per dichiarare non solo lo stato di calamità, che riguarda nello specifico eventuali misure di sostegno al settore agricolo, ma soprattutto lo stato di emergenza, che concerne azioni di pronto intervento a tutela degli esercizi economici e commerciali già messi in ginocchio dalla pandemia: più semplice accesso a fondi, rimborsi e agevolazioni fiscali. Occorre un intervento finanziario rivolto ad affrontare la grave situazione che il comune, da solo, non può riuscire a sostenere autonomamente.

Nella qualità di capogruppo di “Stanchi dei soliti “, propongo che venga, nell’immediato, avviata la necessaria istruttoria presso la Regione e la Protezione civile, al fine di avviare la procedura utile per la dichiarazione dello stato di emergenza.

domenica 15 novembre 2020

LA CASA DEL SIGNORE DISINFETTATA ANCHE DALL’ARIA CHE UN TEMPO CI INEBRIAVA DI SPIRITO SANTO

 

Nella mia Chiesa si apriva il mio cuore, nella casa del Padre mi sentivo nella luce e nel luogo della speranza, dove tutto era spirito e profumo d’incenso. Tra candele, ceri, acqua santa, fiori e immagini sacre, paramenti con tanti colori, fedeli sparsi con diversi atteggiamenti del corpo: in piedi, in ginocchio, prostrazioni, e segni della croce, un evidente incontro con il Signore.

Nella mia Chiesa oggi tutto mi appare scuro, tra mascherine e odori di disinfettanti rigorosamente distribuito tra i fedeli, sacerdoti dediti al lavaggio costante delle mani per dare la comunione ai pochi fedeli rimasti tra i banchi. All'ingresso della chiesa un cestino nel quale depositare le monetine e al posto delle acquasantiere, contenitori di detergente per disinfettarsi. Nella casa del Padre non c’è più l'offertorio,  non c’è più il momento per scambiarsi il segno della pace.

Non c’è più il coro né tanto meno i libretti in dotazione per i canti. Al termine di ogni funzione o comunque prima di quella successiva si deve inoltre: igienizzare il luogo di culto e la sacrestia; cambiare l'aria; disinfettare accuratamente i vasi sacri, vassoi, ampolline o ogni altro oggetto utilizzato; disinfettare accuratamente i microfoni. Nella sacra Casa del Signore, tutto è disinfettato, anche l’aria che un tempo ci inebriava di Spirito Santo.

 

Il mio intervento sul COVID in Consiglio comunale di Crotone su


 

venerdì 13 novembre 2020

Coronavirus, ecco la mia posizione nel Consiglio comunale di Crotone.

 

In questi giorni la Calabria è stata al centro dell’attenzione dei media nazionali sugli annosi fatti della questione legata alla sanità della regione. Sono giorni in cui la nostra terra è alla mercé di tutti, sembra la terra di nessuno, dove lo Stato è assente, ma nello stesso tempo i politici continuano a prendersi gioco di un grave fenomeno che attanaglia i cittadini. In questi giorni sembra che sia stato allestito un teatrino: il primo protagonista è il generale Saverio Cotticelli, (ex commissario ad acta), e poi, Giuseppe Zuccatelli, i cui video hanno fatto il giro del web, suscitando rabbia e indignazione tra la gente di Calabria, ampliando un dibattito comico, simile a una commedia dell’arte.
 Tutto questo è stato oggetto di discussione durante l’intervento del capogruppo “ stanchi dei soliti”, Iginio Pingitore, nel Consiglio comunale indetto dal sindaco Enzo Voce, per discutere appositamente di sanità e in particolar modo della questione legata al COVID19. Alla seduta hanno partecipato i dirigenti dell’ASP, Francesco Masciari e Giuseppe Brisinda; Pingitore nel suo intervento ha chiamato in causa queste persone, affinché potessero dare un valido e auspicato contributo all’amministrazione. Lo scopo principale è aiutare l’ospedale di Crotone ad uscire da questa grave situazione; un ospedale storico saccheggiato negli anni a causa di una politica scellerata con il silenzio di tutti, divenuto un piccolo nosocomio e definito per l’appunto Spoke rispetto agli hub di categoria superiori, che spetta alle solite provincie calabresi (Reggio, Catanzaro e Cosenza). Crotone, insomma, continua ancora una volta a essere depredata di tutto come una scura, sempre pronta per adoperarsi ai tagli, facendo pagare il prezzo peggiore di uno sciagurato commissariamento iniziato nel lontano 2010.

Il capogruppo” Stanchi dei soliti” ha fatto riferimento anche all’appello inascoltato, lanciato nella stampa locale prima che si diffondesse il fenomeno, affinché fosse istituita una task force con tutti i rappresentanti delle istituzioni e in particolare quelli dell’ASP di Crotone per gestire al meglio la pandemia. Effettivamente a distanza di otto mesi si è ripresentata di nuovo la caccia al tampone da parte dei cittadini con disagi immensi e ritardi nella comunicazione degli esiti degli esami. Nel mese di marzo, è necessario ricordare, che a Crotone,  non è mancato il gareggiamento di tanti cittadini e rappresentanti delle istituzioni, muniti di buona volontà, fra cui la nostra banca, la BCC del crotonese, che ha erogato un contributo pari a euro 50.000,00, al fine di contribuire ad arginare il fenomeno presso l’ospedale San Giovanni di Dio, ma in questo lembo di terra è difficile vedere dalle spine sbocciare le rose.

 

giovedì 12 novembre 2020

COMUNE DI CROTONE, A VOTO LA MOZIONE DELLA LEGA SUL DDL ZAN

 

















In merito alla mozione presentata nella Lega al Consiglio Comunale di Crotone, desidero premettere che la questione non debba essere politicamente strumentalizzata da parte dai vari schieramenti. Pur rispettando l’opinione altrui, il mio pensiero è indipendente, va al di là del gruppo di appartenenza, con il quale ho discusso e in linea generale siamo sulla stessa lunghezza d'onda, ognuno voterà secondo la propria coscienza. Pertanto la mia posizione non dovrà essere etichettata come "di destra, leghista", e quant’altro, ma come uomo cattolico praticante che, da sempre, segue la dottrina della Chiesa.

L’articolo 21 della nostra Costituzione afferma il principio della libertà di  manifestazione del pensiero; qualunque tipo di discriminazione viene ripudiata. A mio parere la legge del​ nostro ordinamento giuridico non ha nulla da modificare, sono già individuate e punite tutte le forme di discriminazione e d’istigazione alla violenza. Al contrario, invece, oggi i discriminati risultano essere proprio gli uomini e le donne, i papà e le mamme, coloro che, pensandola diversamente, vengono tacciati di omofobia. Non è forse anche questa una discriminazione? E per chi è​ discriminato e messo ai margini, sfruttato da prestazioni a nero? Per i precari e i giovani senza prospettiva di lavoro? Cosa facciamo?​ ​

Come si fa a non essere preoccupato per un testo che prevede addirittura la reclusione fino a 6 anni per chi non si riconosca nel pensiero unico sui temi del matrimonio gay, dell’utero in affitto, dell’indottrinamento gender nelle scuole, delle adozioni gay e contempla il finanziamento di 4 milioni di euro per la propaganda LGBT nelle scuole e nelle amministrazioni pubbliche? In paesi come l’ Inghilterra, la Germania, la Spagna sono stati registrati episodi di arresti e processati numerosi pastori e sacerdoti, solo per aver criticato l’ideologia del gender o aver spiegato alcuni passi della bibbia sull’omosessualità.

In America sono stati multati due pasticcieri per 135 mila dollari, solo per aver rifiutato di fare una torta per un matrimonio gay; in Canada un professore è stato licenziato a causa della sua cautela nei cambiamenti di sesso dei bambini. Con queste leggi impongono di trattare i maschi transgender, cioè quei maschi che si dichiarano di essere donne, come vere donne, eppure non si contano all’estero i casi di violenze sessuali sulle donne, da parte di maschi transgender.

Ritengo, quindi, che in primo​ luogo​ il ddl Zan non è necessario per il nostro paese. Fra l’altro, l’ Italia non è particolarmente ostile alle persone omosessuali, non si registrano percentuali alte relative agli episodi di aggressione a persone omosessuali.​ Qualsiasi forma di discriminazione è da condannare, ma non sono certo prevalenti; continuano piuttosto a essere in crescita le violenze sulle donne o sui minori, che tuttavia vengono regolarmente perseguite, anche aspramente, nell’ attuale quadro normativo. Un giudice come dovrà comportarsi qualora una persona dica che un bambino ha diritto a un papà e a una mamma? È omofobia oppure no? E’ omofoba la persona che sostiene illegittimo avere un figlio sotto commissione da un’altra donna?

 

domenica 8 novembre 2020

Penso che sia giunto il momento in cui La Abramo Customer Care, azienda che si occupa di call center, dia maggiore chiarezza sulle sorti dei lavoratori. L’ex Datel, è bene rammentare, che fu interessata da crisi dovute in buona parte a decisioni di ristrutturazione e dislocazioni in paesi a basso costo produttivo, infatti, possiede sedi anche all’estero (Albania, Brasile, Germania, Romania).

La decisione di ricorrere al concordato preventivo mette senz’altro a rischio quasi quattromila posti di lavoratori, fra cui mille e duecento prestano servizio al centro di Crotone, per questi ultimi, l’azienda ha informato che ha difficoltà a pagare interamente gli stipendi.

Una realtà come Crotone, dove si assiste da trenta anni a un progressivo smantellamento del tessuto produttivo e industriale, non si può permettere un altro colpo su un’azienda che è stata prosperità per tanti padri e madri di famiglie e giovani in cerca di prima occupazione.

La richiesta di Concordato Continuativo presentata al tribunale di Roma, lo scorso venerdì 30 ottobre, non può che mobilitare le forze sindacali e politiche della città di Crotone.  La stessa Amministrazione comunale guidata da Enzo Voce è pronta ad agire su tutti i fronti, affinché siano salvati i posti di lavori; non dovrà ripetersi ciò che è accaduto lo scorso anno, quando sono stati lasciati a casa ben settecento lavoratori precari senza rinnovo del contratto.

Dopo un anno si ripresenta con lo stesso problema! Tra l’altro in questo periodo non è emerso da parte dell’azienda quel senso di responsabilità, al fine di far rientrare capitali esterni, o almeno, far rilevare anche parzialmente a nuovi investitori e assicurare risorse necessarie per la sua completa riorganizzazione e rilancio.

Viviamo in un territorio in cui non possiamo permetterci di creare nuovi disoccupati, da qui, la nostra presa di posizione: “ Siamo e saremo a fianco dei lavoratori e di coloro i quali vivono in questa martoriata provincia, che non vogliono mollare, e chiedono un luogo, dove far vivere e crescere i propri figli. Siamo e saremo guardiani dei diritti dei lavoratori, pronti a lottare, oggi con quelli appartenenti all’ex DATEL.

 

Il mondo perde l'umanità

Un tempo Erode e Pilato divennero amici per far fuori l’Uomo. In seguito si misero d'accordo il potere politico, religioso e scientifico e fecero fuori l'umanità. Quando i poteri parlano la stessa la lingua distruggono l'uomo. Una semplice mia riflessione...


“E' angosciante la questione coronavirus. Sembra che si stia perdendo la lucidità mentale, stiamo perdendo la guerra.”

 

Premetto che sulla questione non voglio giudicare il governo italiano, né tanto meno le disposizioni anticovid adottate da regioni e comuni, i miei dubbi non sono mai per ragioni politiche, ma arrivano da semplici riflessioni e da domande cui non si da mai una risposta. Sembra che nel mondo l’uomo voglia spegnere la luce, trascinarci verso un disegno perverso e architettato appositamente per ristabilire nuove regole economiche e finanziarie, intento a creare confusione e opinioni contrastanti, divisione fra le genti e soprattutto fra gli scienziati.

Molti virologi dimostrano nelle loro esternazioni professionali di vivere una nuova "Torre Babele": Illustri scienziati sostengono che gli asintomatici non possono trasmettere il virus; altri di alto spessore professionale dicono che gli asintomatici possono trasmettere il virus e sono quindi nello stesso tempo i responsabili dell'aumento dei contagi; poi ci sono i pareri di altri virologi, i quali dicono che è necessario fare i tamponi a tutti, e altri ancora sostengono che i tamponi non servono a nulla.

Beh, in tutto questo non sembra che stiamo perdendo il lume della ragione e la lucidità mentale? Non sembra che sia iniziata una guerra contro un virus e che ci siamo già dichiarati sconfitti? Siamo noi a non capire o sono i mainstream che ci inducono verso la totale confusione?

 


giovedì 5 novembre 2020

STANCHI DEI SOLITI NOMINA IGINIO PINGITORE CAPOGRUPPO NEL CONSIGLIO COMUNALE DI CROTONE.


Nel primo consiglio Comunale di Crotone in video Conferenza dopo l’approvazione di diversi punti, sono stati costituiti i gruppi consiliari. Iginio Pingitore è stato nominato capogruppo di maggioranza per “ Stanchi dei soliti”, per l’occasione, lo stesso, è intervenuto sui punti più importanti che questa nuova amministrazione comunale dovrà tenere in forte considerazione. Pingitore nel suo primo incontro ha voluto ringraziare gli elettori per lo straordinario risultato ottenuto, poi,  coloro i quali l’hanno chiamato ad aderire al movimento per mettere a disposizione la propria esperienza politica, da consigliere, assessore, vicesindaco e sindaco di Scandale dal 2013 al 2018, in un contesto caratterizzato dalla grave crisi economica, cui tuttora attraversa l’Italia, travagliato anche dai momenti bui e fenomeni poco incoraggianti, ma la carica quando si considera  missione vale più il sacrificio rispetto anche alla propria vita. Un particolare ringraziamento l’ha rivolto a uno dei principali fondatore del movimento, Andrea Arcuri, il quale da tempo è dedito all’attività politica della sua città.

“ Metterò a disposizione l’esperienza di circa 15 anni di battaglie a favore dell’ambiente: discariche, consumo del suolo, malfunzionamento dei depuratori, quest’ultima vicenda mi vide particolarmente impegnato, mi trovai ad essere denunciante di fatti rivolti a difendere la salute dei nostri cittadini, ma nello stesso tempo subii denunce e gravosi sanzioni fino a mezzo milione di euro. Tuttavia quando si è forgiati e tendenti alla missione nessun fenomeno potrà farci paura, la sorte volle che fossi scagionato da ogni presumibile colpa. In questa città, cari amici, d’ora in poi bisogna respingere ogni forma di soprusi e di inganno per un territorio oramai già martoriato e devastato.

Bisogna chiamare alle responsabilità coloro i quali hanno inquinato il territorio senza mai operare una seria bonifica, attraverso cui sono transitati flussi finanziari per soddisfare progetti appartenenti alla politica. Anche la nostra regione dovrà rispondere sulle malefatte nel nostro territorio, una delle quali è il decreto regionale del 2001 con cui Crotone è dichiarata “ distretto energetico “, procedura non troppo mascherata per mezzo della quale la città è divenuta un crogiuolo di rifiuti di ogni ordine e grado, a scapito della salute dei cittadini e dell'ambiente circostante.

 

Dobbiamo far risvegliare l’orgoglio di essere crotonesi riscoprendo le antiche radici, gli elementi storici sommersi nella cultura millenaria e nel suo patrimonio archeologico abbandonato vergognosamente a sé stesso. L’antica  Kroton dovrà essere ancora il nostro faro. Questa amministrazione dovrà riappropriarsi del tessuto sociale ed economico, restituendo dignità e valori alla gente.

La mia esperienza aggiunta a quella dei giovani consiglieri di “ stanchi dei soliti “, dovrà dare inizio a un nuovo percorso innovativo, all'altezza dei cambiamenti, dopo un regresso di quasi mezzo secolo di storia crotonese bisogna essere pronti a futuri scenari, anche se non è confortante l’attuale crisi, non bisogna tuttavia attendere, ci vuole  spirito di abnegazione, intelligenza, studio, impegno e costanza, responsabilità e forza di volontà per evitare il declino.
Per fare questo, avremo bisogno dell'aiuto di tutti i cittadini, anche di quelli che non ci hanno votato: lo cercheremo e valuteremo, nei limiti delle possibilità, tutti i contributi di idee e di proposte che riusciremo a raccogliere. Fondamentale sarà l’approccio costante e il rapporto con le contrade, spesso abbandonate a se stesse e prese dal degrado, un occhio di riguardo per la frazione Papanice, la più popolosa del territorio dovrà avere un rilancio su tutti i settori. Stare vicini all’Associazione  “ Propapanice”, la quale in questi anni si batte per le gravi tematiche ambientali, spesso i membri non sono ascoltati e gridano come una voce nel deserto.

Importante sarà la trasparenza degli atti, delle scelte, dei comportamenti, rendere pubblico da subito la nostra situazione economica e patrimoniale, eventuali debiti fuori bilancio. Il gruppo stanchi dei soliti intende instaurare con le opposizioni un rapporto costruttivo e collaborativo, pur nel rispetto dei propri ruoli, soprattutto su argomenti di primaria importanza della città: ambiente, lavoro, viabilità.”

Il capogruppo Iginio Pingitore ha concluso con una preghiera del nostro Patrono d’Italia, San Francesco d’ Assisi :  Signore, che io possa avere la forza di cambiare le cose che posso cambiare, che io possa avere la pazienza di accettare le cose che non posso cambiare, e soprattutto l’intelligenza di da saperle distinguere.

 







sabato 31 ottobre 2020

Le parole di questo uomo furono anche quelle di un Papa. Un Papa proclamato santo dalla Chiesa cattolica.


 

MONS.VIGANO' SCRIVE UN' INQUIETANTE LETTERA A TRUMP SULLE GRAVI SORTI DEL MONDO.

Signor Presidente, mi consenta di rivolgermi a Lei, in quest’ora in cui le sorti del mondo intero sono minacciate da una cospirazione globale contro Dio e contro l’umanità. Le scrivo come Arcivescovo, come Successore degli Apostoli, come ex-Nunzio apostolico negli Stati Uniti d’America. Le scrivo nel silenzio delle autorità civili e religiose: voglia accogliere queste mie parole come la «voce di uno che grida nel deserto» (Gv 1, 23).

Come ho avuto modo di scriverLe nella mia Lettera dello scorso giugno, questo momento storico vede schierate le forze del Male in una battaglia senza quartiere contro le forze del Bene; forze del Male che sembrano potenti e organizzate dinanzi ai figli della Luce, disorientati e disorganizzati, abbandonati dai loro capi temporali e spirituali.

Sentiamo moltiplicarsi gli attacchi di chi vuole demolire le basi stesse della società: la famiglia naturale, il rispetto per la vita umana, l’amore per la Patria, la libertà di educazione e di impresa. Vediamo i capi delle Nazioni e i leader religiosi assecondare questo suicidio della cultura occidentale e della sua anima cristiana, mentre ai cittadini e ai credenti sono negati i diritti fondamentali, in nome di un’emergenza sanitaria che sempre più si rivela come strumentale all’instaurazione di una disumana tirannide senza volto.

Un piano globale, denominato Great Reset, è in via di realizzazione. Ne è artefice un’élite che vuole sottomettere l’umanità intera, imponendo misure coercitive con cui limitare drasticamente le libertà delle persone e dei popoli. In alcune nazioni questo progetto è già stato approvato e finanziato; in altre è ancora in uno stadio iniziale. Dietro i leader mondiali, complici ed esecutori di questo progetto infernale, si celano personaggi senza scrupoli che finanziano il World Economic Forum e l’Event 201, promuovendone l’agenda.

Scopo del Great Reset è l’imposizione di una dittatura sanitaria finalizzata all’imposizione di misure liberticide, nascoste dietro allettanti promesse di assicurare un reddito universale e di cancellare il debito dei singoli. Prezzo di queste concessioni del Fondo Monetario Internazionale dovrebbe essere la rinuncia alla proprietà privata e l’adesione ad un programma di vaccinazione Covid-19 e Covid-21 promosso da Bill Gates con la collaborazione dei principali gruppi farmaceutici. Aldilà degli enormi interessi economici che muovono i promotori del Great Reset, l’imposizione della vaccinazione si accompagnerà all’obbligo di un passaporto sanitario e di un ID digitale, con il conseguente tracciamento dei contatti di tutta la popolazione mondiale. Chi non accetterà di sottoporsi a queste misure verrà confinato in campi di detenzione o agli arresti domiciliari, e gli verranno confiscati tutti i beni.

Signor Presidente, immagino che questa notizia Le sia già nota: in alcuni Paesi il Great Reset dovrebbe essere attivato tra la fine di quest’anno e il primo trimestre del 2021. A tal scopo, sono previsti ulteriori lockdown, ufficialmente giustificati da una presunta seconda e terza ondata della pandemia. Ella sa bene quali mezzi siano stati dispiegati per seminare il panico e legittimare draconiane limitazioni delle libertà individuali, provocando ad arte una crisi economica mondiale. Questa crisi serve per rendere irreversibile, nelle intenzioni dei suoi artefici, il ricorso degli Stati al Great Reset, dando il colpo di grazia a un mondo di cui si vuole cancellare completamente l’esistenza e lo stesso ricordo. Ma questo mondo, Signor Presidente, porta con sé persone, affetti, istituzioni, fede, cultura, tradizioni, ideali: persone e valori che non agiscono come automi, che non obbediscono come macchine, perché dotate di un’anima e di un cuore, perché legate tra loro da un vincolo spirituale che trae la propria forza dall’alto, da quel Dio che i nostri avversari vogliono sfidare, come all’inizio dei tempi fece Lucifero con il suo «non serviam».

Molti – lo sappiamo bene – considerano con fastidio questo richiamo allo scontro tra Bene e Male, l’uso di toni “apocalittici”, che secondo loro esasperano gli animi e acuiscono le divisioni. Non c’è da stupirsi che il nemico si senta scoperto proprio quando crede di aver raggiunto indisturbato la cittadella da espugnare. C’è da stupirsi invece che non vi sia nessuno a lanciare l’allarme. La reazione del deep state a chi denuncia il suo piano è scomposta e incoerente, ma comprensibile. Proprio quando la complicità dei media mainstream era riuscita a rendere quasi indolore e inosservato il passaggio al Nuovo Ordine Mondiale, vengono alla luce inganni, scandali e crimini.

Fino a qualche mese fa, sminuire come «complottisti» coloro che denunciavano quei piani terribili, che ora vediamo compiersi fin nei minimi dettagli, era cosa facile. Nessuno, fino allo scorso febbraio, avrebbe mai pensato che si sarebbe giunti, in tutte le nostre città, ad arrestare i cittadini per il solo fatto di voler camminare per strada, di respirare, di voler tenere aperto il proprio negozio, di andare a Messa la domenica. Eppure avviene in tutto il mondo, anche in quell’Italia da cartolina che molti Americani considerano come un piccolo paese incantato, con i suoi antichi monumenti, le sue chiese, le sue incantevoli città, i suoi caratteristici villaggi. E mentre i politici se ne stanno asserragliati nei loro palazzi a promulgare decreti come dei satrapi persiani, le attività falliscono, chiudono i negozi, si impedisce alla popolazione di vivere, di muoversi, di lavorare, di pregare. Le disastrose conseguenze psicologiche di questa operazione si stanno già vedendo, ad iniziare dai suicidi di imprenditori disperati, e dai nostri figli, segregati dagli amici e dai compagni per seguire le lezioni davanti a un computer.

Nella Sacra Scrittura, San Paolo ci parla di «colui che si oppone» alla manifestazione del mistero dell’iniquità, il kathèkon (2Tess 2, 6-7). In ambito religioso, questo ostacolo è la Chiesa e in particolare il Papato; in ambito politico, è chi impedisce l’instaurazione del Nuovo Ordine Mondiale.

Come ormai è evidente, colui che occupa la Sede di Pietro fin dall’inizio ha tradito il proprio ruolo, per difendere e promuovere l’ideologia globalista, assecondando l’agenda della deep church, che lo ha scelto dal suo gremio.

Signor Presidente, Ella ha chiaramente affermato di voler difendere la Nazione, One Nation under God, le libertà fondamentali, i valori non negoziabili oggi negati e combattuti. È Lei, Caro Presidente, «colui che si oppone» al deep state, all’assalto finale dei figli delle tenebre.

Per questo occorre che tutte le persone di buona volontà si persuadano dell’importanza epocale delle imminenti elezioni: non tanto per questo o quel punto del programma politico, quanto piuttosto perché è l’ispirazione generale della Sua azione che meglio incarna – in questo particolare contesto storico – quel mondo, quel nostro mondo, che si vorrebbe cancellare a colpi di lockdown. Il Suo avversario è anche il nostro: è il Nemico del genere umano, colui che è «omicida sin dal principio» (Gv 8, 44).

Attorno a Lei si riuniscono con fiducia e coraggio coloro che La considerano l’ultimo presidio contro la dittatura mondiale. L’alternativa è votare un personaggio manovrato dal deep state, gravemente compromesso in scandali e corruzione, che farà agli Stati Uniti ciò che Jorge Mario Bergoglio sta facendo alla Chiesa, il Primo Ministro Conte all’Italia, il Presidente Macron alla Francia, il Primo Ministro Sanchez alla Spagna, e via dicendo. La ricattabilità di Joe Biden – al pari di quella dei Prelati del “cerchio magico” vaticano – consentirà di usarlo spregiudicatamente, consentendo a poteri illegittimi di interferire nella politica interna e negli equilibri internazionali. È evidente che chi lo manovra ha già pronto uno peggiore di lui con cui sostituirlo non appena se ne presenterà l’occasione.

Eppure, in questo quadro desolante, in questa avanzata apparentemente inesorabile del «Nemico invisibile», emerge un elemento di speranza. L’avversario non sa amare, e non comprende che non basta assicurare un reddito universale o cancellare i mutui per soggiogare le masse e convincerle a farsi marchiare come capi di bestiame. Questo popolo, che per troppo tempo ha sopportato i soprusi di un potere odioso e tirannico, sta riscoprendo di avere un’anima; sta comprendendo di non esser disposto a barattare la propria libertà con l’omologazione e la cancellazione della propria identità; sta iniziando a capire il valore dei legami familiari e sociali, dei vincoli di fede e di cultura che uniscono le persone oneste. Questo Great Reset è destinato a fallire perché chi lo ha pianificato non capisce che ci sono persone ancora disposte a scendere nelle strade per difendere i propri diritti, per proteggere i propri cari, per dare un futuro ai propri figli. L’inumanità livellatrice del progetto mondialista si infrangerà miseramente dinanzi all’opposizione ferma e coraggiosa dei figli della Luce. Il nemico ha dalla sua parte Satana, che non sa che odiare. Noi abbiamo dalla nostra parte il Signore Onnipotente, il Dio degli eserciti schierati in battaglia, e la Santissima Vergine, che schiaccerà il capo dell’antico Serpente. «Se Dio è per noi, chi sarà contro di noi?» (Rm 8, 31).

Signor Presidente, Ella sa bene quanto gli Stati Uniti d’America, in quest’ora cruciale, siano considerati l’antemurale contro cui si è scatenata la guerra dichiarata dai fautori del globalismo. Riponga la Sua fiducia nel Signore, forte delle parole dell’Apostolo: «Posso tutto in Colui che mi dà forza» (Fil 4, 13). Essere strumento della divina Provvidenza è una grande responsabilità, alla quale corrisponderanno certamente le grazie di stato necessarie, ardentemente implorate dai tanti che La sostengono con le loro preghiere.

Con questo celeste auspicio e l’assicurazione della mia preghiera per Lei, per la First Lady, e per i Suoi collaboratori, di tutto cuore Le giunga la mia Benedizione.

God bless the United States of America!

+ Carlo Maria Viganò

Arcivescovo Titolare di Ulpiana

già Nunzio Apostolico negli Stati Uniti d’America

Domenica 25 ottobre 2020

Solennità di Cristo Re